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Autore: Wonderful_me    09/10/2014    0 recensioni
Alcune volte i sogni superano la fantasia e capita che una fan impazzita come son io xD finisca per immaginare di vivere in un mondo in cui gli One Direction non sono famosi, ma sono soltanto cinque amici che suonano in giro per i locali del paese dove vivono. Alcune volti i sogni si avverano. Magari lo fanno anche le fantasie di una fan...
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le situazioni di 5 idioti e le loro fans'
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Lovely
 
Il semaforo era rosso e non intendeva cedere il passo alle centinaia di macchine in coda che suonavano il clackson incazzate e lei ormai non ne poteva più di quelle cazzo di auto inferocite. Myr allungò una mano e alzò il volume della canzone stupenda che stava passando in radio in quel momento: “All the things she said” delle t.A.T.u, un duo che le era sempre piaciuto moltissimo.
Sogghignò, perché canzoni di quel genere le mettevano sempre addosso il buon umore tipico delle serate scazzate che passava con le amiche, a caccia di uomini.
Il semaforo cambiò colore in quell’ istante e la costrinse ad ingranare la marcia e ad accellerare se non voleva che qualcuno le entrasse nel baule pur di passare. Quei cittadini di merda rompevano sempre il cazzo con la loro scarsa pazienza e la poca (se non praticamente nulla) buona educazione. Accese la freccia e svoltò a sinistra, rischiando uno schianto con una cazzo di macchina che non sapeva manco per finta cosa fossero le precedenze.
Alla fine, Myr riuscì a liberarsi dall’ingorgo e si gettò nel caos assurdo che era il percorso che conduceva alla stazione dei treni di Verona, dove le dueamiche la stavano aspettando da qualche minuto.
Aveva conosciuto Martha – la rossa – ed Emily– la scapestrata – al ‘concerto’ di un anno prima dei One Direction, una boy band del paese dove abitavano, composta di cinque ragazzi che Myr conosceva da una vita. Harry Styles, il ricciolino della band, frequentava la stessa facoltà di matematica di Martha ed era suo coinquilino, mentre Louis Tomlinson lavorava nel locale dove lei ed Harry andavano a far serata, quindi anche Emily – migliore amica della rossa – li aveva conosciuti e si era innamorata di Lou al primo colpo, dannazione. Martha invece con Harry ci era andata a letto un paio di volte, ma nessuno dei due – per quel che ne sapevano gli altri – era davvero interessato a costruire qualcosa su quel rapporto.
Sbuffò, incontrando un ingorgo e perdendo l’entrata giusta per la stazione cosa che la fece imprecare quando si rese conto di dover fare tutto il giro per poter tornare lì. Prese il telefono che teneva in borsa e chiamò Emy per dirle di raggiugerla in un altro posto lì accanto e lei le disse di aspettarle: non erano molto lontane da lì!
Così eccole e, all’improvviso, vide comparire la chioma rossa di Mar e la mano svolazzante di Emily e si fiondò a salutarle con un abbraccio immenso.
Si infilarono in auto e Myr accese il motore, rombando quel tanto da far capire al resto del mondo che aveva una fottutissima BMW e non una cazzo di Punto a gpl o qualche altro trabiccolo.
Emily urlò e Martha rise, quindi Myr si inoltrò nel traffico e partì alla volta di quel locale dove sapevano avrebbero trovato loro, i loro cinque idioti preferiti.
Mar raccontò di lei ed Harry ridendosela, già avvisando che probabilmente avrebbe dormito dai genitori del ricciolino e quindi lasciando la povera Emily del tutto senza controllo, libera di fare qualche bella cazzata.
“Ehi, io non faccio cazzate!” grugnì la mora dal sedile di dietro.
“Emy, ti devo ricordare di quella volta che hai quasi strappato i capelli alla tizia che si stava avvicinando troppo a Lou?” i ricordi di Mar erano vividi, mentre glieli snocciolava ridendo della faccia rossa e furiosa di Emily.
“Ehi, Eleanor si era appiccicata a lui come una piovra, cazzo” le rispose la mora.
Myr era davvero esterrefatta perché – cavoli – si perdeva quei due cretini per un tempo infinitesimale per Bologna e questi già ne combinavano di cotte e di crude. Pazzesco.
La brunetta ridacchiava, ascoltando Emily difendersi dalle insinuazioni della rossa e provocarla ricordandole delle volte che aveva dormito con Harry – “nello stesso letto” precisò la mora – e l’altra alzò le spalle, come non fosse affatto una novità e, dannazione, sapevano tutte e tre che non lo era.
Myr accostò, una decina di minuti dopo il caos di aneddotti, in una via laterale poco lontana dal locale in cui erano dirette. ‘Il Blocco’ era essenzialmente un locale per metallari incalliti, ma per quella sera avevano fatto un’eccezione e sul palco Josh Devine e altri due amici dei boys si stavano scaldando con le loro chitarre e la batteria, mentre i ragazzi ancora non comparivano.
Myr e le altre due pazze ordinarono una birra – Desperados per loro, Corona per Myr – e si appollaiarono su degli sgabelli alti accanto al bancone. In caso di sete da schiamazzi erano vicine alla fonte della felicità eterna: il frigo!
All’improvviso, mentre se ne stavano spaparanzate a raccontarsi qualche altra stupidata, le luci si abbassarono e una musichetta adolescenziale iniziò ad essere sparata in aria, riempiendo le casse e la sala.
Eccoli, pensò Myr. E infatti fu così: della nebbiolina circondò il palco e cinque deficienti salirono veloci e urlanti, iniziando subito a cantare, partendo da una delle loro canzoni preferite: Up All Night.
 
I wanna stay up all night
And jump around
Until we see the sun
I wanna stay up all night
And find a girl
And tell her she’s the one
 
Harry saltava come un furetto scatenato, correndo a destra e manca, facendo impazzire tutte le ragazze della sala. Scese dal palco e girovagò per tutto il locale, zampettando, saltellando e facendo urlare le tre amiche forse meno di altre.
 
Your hand fits in mine
Like it’s made for me
But bear this in mind
It was meant to be
And I’m joining up the dots
With the freckles on your cheeks
And it all makes sense to me
 
Quando Zayn intonò le noti dolci di Little Things un sospiro unico rieccheggiò nella sala e Myr sapeva perfettamente che la rossa che stava di fianco a lei era quella che aveva sospirato di più. La prima volta in cui aveva visto Zayn Malik avrebbe voluto partire in quarta, saltargli addosso, e non staccarsi mai più dal suo corpo. La vista della ragazza dai capelli lilla che lo stringeva tra le braccia l’aveva fermata appena in tempo.
“Quella troia! Guarda quanto ben di Dio che ha tra le mani e non lo saaaaaaaa!!!” la odiava e quella frase sospirata mentre il moro cantava ne era l’ennesima prova. Anche la brunetta sospirò, ingurgitando la birra in silenzio. Chi diavolo era per parlare, visto come stava il suo fottutissimo cuore? Avrebbe voluto parlare con le due amiche dei baci che lei e lui si erano scambiati qualche volta, ma aveva paura di andare ad ingigantire qualcosa che non esisteva magari.
 
Best I ever had
Hips don’t lie
You make me wanna *uff*
One more night
Irreplaceable, yeah
Crazy, we’re crazy
 
Fu la voce di Niall Horan nella splendida Better Than Words la vera sorpresa della serata. Schiamazzi inimagginabili volarono per il locale mentre le tre ragazze tentavano di ordinare un’altra birra e Myr fu costretta a voltarsi verso quelle scemette che idolatravano Niall, non riuscendo però a trovarci niente di sbagliato: chitarra alla mano, capelli biondi sparati in aria, sorriso d’angelo, Niall era il ragazzo perfetto e lei lo sapeva bene perché lui era il suo migliore amico. Non c’è stata mai una volta in cui quel suo sorriso non l’aveva salvata. Niall era un angelo davvero.
 
They don’t know how special you are
They don’t know what you’ve done to my heart
They can say anything they want
‘cause they don’t know about us
 
Louis guardava negli occhi ogni singola ragazza che stava sotto il palco durante il suo bridge in They don’t know about us e, di fianco a Myr, Emily arpionò contemporaneamente il suo braccio e quello di Martha – che cacciò un urlo – costringendo le altre a voltarsi con un sorriso trovando una mora in lacrime come non l’avevano mai vista.
“Louis è così perfetto” soffiò e Myr si voltò di scatto ordinando un’altra birra. Mio Dio che le toccava sentire: perfetto quell’idiota patentato che dal momento esatto in cui l’aveva conosciuto mi aveva preso in giro per la sua cotta secolare per Liam.
Chi era Liam?
Beh lui….
 
Baby I, I wanna know what you think when you’re alone
Is it me, yeah?
Are you thinking of me, yeah? Oh,
We’ve been friends now for a while
Wanna know that when you smile
Is it me, yeah? Are you thinking of me, yeah? Oh,oh
 
Merda! Neanche il tempo di pensare al suo viso che quella cazzo di voce meravigliosa che si ritrovava le rimbombò fin nella testa mentre cantava Last First Kiss, la canzone preferita di Myr tra quelle che avevano scritto dalla nascita del loro gruppo, tre anni fa. Alzò lo sguardo e incrociò il suo: anche dalla distanza esagerata dove si erano sistemate poteva vedere che stava guardando Myr e solo Myr.
“C’è del tenero in Danimarca, eh?” Martha le lanciò una gomitata nel fianco e per poco Myr non perse l’equilibrio.
“Mar si dice ‘C’è del marcio in Danimarca’” la corresse questa ridacchiando perché l’altra aveva alzato le spalle, indifferente.
“Non me ne frega niente di quello che c’è in Danimarca. Parlavo di te e Liam”
“Lo aveva capito, rossa” la richiamò Emily e la rossa fece linguaccia nella sua direzione.
“Stavo scherzando Emy” scoppiarono a ridere, ma alla fine i ragazzi erano partiti a suonare la loro ultima canzone, quella che aveva sentito solo Myr – in privato – uscita dalla bocca di Liam ad un passo dalle sue orecchie mentre queste andavano a fuoco. E ad iniziare fu proprio lui. Quella era al prima volta che la sentiva cantata da tutta la band eppure fu quella primissima volta, quella che la sua testolina innamorata sentì.
 
One day you’ll come into my world and say it all
You say we’ll be together even where you’re lost
 
Suonava come una dichiarazione d’amore, forse? Liam mosse un passo sul palco e scese, passando tra la folla.
 
One day you’ll say these words
I thought but never said
You say we’re better off together in our bed
 
Zany lo guardava e ricambiava il sorriso, seguendolo tra la gente.
 
I want you here with me
Like how I pictured it
So I don’t have to keep imagining
Come on, jump out at me
Come on, bring everything
Is it too much to ask for something great?!
 
La voce roca di Harry – mentre raggiungeva i due amici sul pavimento – si confuse con i sospiri innamorati delle fans.
 
The script was written and I could not change a thing
I want to rip it all to shreds and start again
 
Niall saltò giù, sedendosi a filo del palco con la sua amata chitarra. Harry mosse qualche altro passo, temerario.
 
One day I’ll come into your world and get it right
I’ll say we’re better off together here tonight
 
Era una sua impressione oppure all’improvviso stava succedendo qualcosa di strano?
 
I want you here with me
Like how I pictured it
So I don’t have to keep imagining
Come on, jump out at me
Come on, bring everything
Is it too much to ask for something great?!
 
No, non era una sua cazzo di impressione. Liam aveva guardato i suoi quattro stupidissimi amici e con un cenno del capo aveva indicato il fondo del locale, dove – guarda caso – stavano appollaiate le tre ragazze.
Era una fatalità giusto?
No, non lo era. Stavano andando verso di loro, sul serio!!!!
“Oh, merda, Mar, scappiamo” Emily scese dallo sgabello e afferrò la rossa allontanandosi entrambe.
“Non mi lasciate qua, idioteeeeeeeeeee!!!” gracchiò Myr, spaventata. Terrorizzata a dire il vero.
E poi – un ultimo passo – ed erano lì, vicinissimi a lei. La voce di Louis, appena appena nelle retrovie, sussurrava:
 
You’re all I want,
So much it’s hurting
You’re all I want
So much it’s hurting
 
Myr fissò lo sguardo in quello di Liam e quello si abbassò verso di lei, annullando le distanze e baciandola.
“You’re all I want” soffiò sulle sue labbra e la brunetta sorrise allacciando le braccia al suo collo.
Che dichiarazione d’amore del cazzo: era la cosa più dolce che qualcuno le avesse mai fatto.
 
 
Se ne andarono dal locale che era l’una ma nessuno di loro aveva ancora sonno così si incamminarono e raggiunsero la discoteca che stava qualche paese più in là.
Un secondo esatto dopo esserci entrati si erano tutti persi l’uno dall’altro.
“Ma non valeeee” boccheggiò Myr mentre il suo nuovo ragazzo la prendeva sottobraccio e la baciava ancora.
“Dai su, piccola, divertiamoci io e te, per una volta” e così – di colpo – Liam infilò una saletta e sprangò la porta d’entrata. Che nottata li aspettava!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino me :3
Uhlllllaaallllaaaaaaaaaaaaaaaaaà,
vi sono mancata?!
Ok scherzavo. Comunqueeeeeeeeeeee, questa “cosa” avrebbe dovuto essere una os, ma alla fine me ne sbatto e ci creo su una mini long di tre capitoli, tanto per divertirmi un pochino. Quindi eccoli, cinque sconosciuti che cantano in qualche localino del paese, delle loro stupidissime canzoni e hanno qualcosa come 20 fide fans al seguito. Questo è ciò che sono – qui – gli One Direction: come nella realtà, né?
Magariiiiiiiiiiiiiiii!!!!
Altro che tour, li seguirei in ogni locale >.<
Beh fa niente, torniamo a cose serie: la prima long è dedicata a me, la Liam-girl per eccellenza. Lo amo e lo adoro, dunque lo dipingo esattamente come piace a me. Fanculo chi dice che magari non è proprio così.
Bene, vi abbandono che vado a scrivere l’altro capitolo – e magari li pubblico tutti in un colpo anche – così non mi odiate come al solito >.<
Un baciooooooooooo,
Directioner xD
  
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