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Autore: Fauna96    09/10/2014    4 recensioni
Raccolta di song - fic sulla vita di Matt e Mello, dalla Wammy's House al 26 gennaio 2010. Colonna sonora dei My Chemical Romance. Con le partecipazioni di L e Near.
Good memories and nightmares
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Look alive Sunshine
- Pronto?
- ... Matt...
Non aveva mai sentito la voce di Mello così debole. Premette con più forza il telefono contro l‘orecchio. – Mello? Dove sei? –
- Al... al covo. Ho... bisogno di aiuto -.
A quel punto Matti capì che la situazione era grave davvero. Mello non chiedeva mai aiuto, mai. Poteva contare su metà delle dita di una mano le volte in cui Mello aveva ammesso di essere in difficoltà e di certo non l’aveva mai fatto a parole. Al massimo, era Matt che doveva interpretare i suoi bronci e le imprecazioni sibilate.
Fu questione di un secondo uscire dall’appartamento e saltare sulla Camaro di seconda mano che era riuscito a trovare. Un affarino niente male, tra parentesi; era davvero un idiota chi l’aveva buttata così dallo sfasciacarrozze.
Bene, il covo... Mello gli aveva spiegato dov’era, ovviamente in caso d’emergenza, ma al momento riusciva a malapena a passare per le strade di Los Angeles senza sbandare.
- Mello? – silenzio, a parte uno strano suono raschiante.
- Mello, porca puttana! –
- Sono qui, non c’è bisogno di urlare, coglione – Buon segno, il fatto che lo insultasse.
- Parla, continua a parlare. Dimmi che è successo -.
- Sono... sono arrivati i giapponesi. Quel fottuto Shinigami... inutile... e il quaderno è andato -.
- Non ho capito granché, ma non importa – fece una curva strettissima e quasi mise sotto un motociclista. – Cazzo, c’è un mucchio di gente... ma tu dove sei ferito? –
Nessuna risposta.
- Mello? –
Niente.
- Mello, rispondimi! – Nella foga, il telefono gli scivolò giù sul collo; lo riagguantò e lo rimise a posto, con più forza del necessario.
- Mihael, cagami, bastardo! – Il bastardo in questione non reagì. Era più grave di quel che pensava... probabilmente era stato colpito da un proiettile e aveva perso conoscenza per la perdita di sangue.
La sua mente schizzò a quel corso accelerato di medicina che Roger gli aveva fatto seguire quasi a forza. All’epoca gli aveva imprecato dietro in un paio di lingue, ma in quel momento gli venne sinceramente voglia di mandargli un biglietto di ringraziamento; se avesse potuto salvarlo in qualche modo, sarebbe stato anche merito suo.
Durante quel folle viaggio probabilmente commise più infrazioni di quante ne avrebbe mai potute commettere in vita sua. Fu allucinante sfrecciare a quel modo per le strade, senza praticamente badare alla gente intorno a lui.
Ci mise circa metà del tempo che avrebbe impiegato normalmente; ma che cazzo di posto era, in mezzo al deserto?!
Capì immediatamente che la situazione era grave: il covo si trovava per gran parte sottoterra, una specie di bunker blindatissimo, da quel che gli aveva detto Mello. Ora, si apriva un cratere nella terra, da cui spuntavano lamiere arroventate e sinistre colonne di fumo.
Matt si bloccò, le nocche livide serrate sulla portiera della macchina. Altro che pallottole: c’era stata un’esplosione e probabilmente quel cretino se l’era presa tutta.
Senza più indugiare, si strappò di dosso la felpa e se la legò al viso; poi, in barba a qualunque basilare regola di prudenza, si calò nel buco.
Il calore lo colpì in faccia come un pugno; i goggles iniziarono ad appannarsi e lui provò fortissimo l’impulso di voltarsi e uscire fuori nell’aria pura. Fece per prendere un profondo respiro, ma si bloccò: meglio conservare l’ossigeno.
Le sue Converse si posarono con cautela sull’impiantito in bilico, gli occhi che scandagliavano attenti ogni angolo in cerca di una chioma bionda. Oddio, e se i famosi capelli di Mello fossero stati danneggiati? Come l’avrebbe presa Blondie?
Un passetto dopo l’altro, si addentrò sempre di più nel cuore ardente dell’incendio... dov’era?
Fu un riflesso sulla pelle nera dei suoi vestiti ad attirarlo; poi arrivarono i capelli biondi e il corpo longilineo riverso a terra.
- Mello! – corse al suo fianco e provò a girarlo con cautela per cercare le ferite.
- Oh Signore... –
Il lato sinistro del corpo di Mello, dal viso giù fino al ventre, era completamente ustionato. Tutto ciò che vedeva era pelle annerita e carne rossa, esposta all’aria rovente. L’odore era nauseante.
Come, come poteva essere ancora vivo? Anzi, lo era davvero? Gli afferrò il polso, cercando freneticamente il battito.
 
Sembri vivo Raggio di sole
 
Un’incredibile sensazione di sollievo e ammirazione lo invase; che i chili di cioccolato che ingurgitava aiutassero davvero?
Con tutta la delicatezza possibile se lo caricò in spalla; fortuna che era leggero, nonostante il succitato cioccolato.
Durante il lungo tragitto verso l’uscita, il cervello di Matt non smise di lavorare freneticamente: fosse stata una coltellata, una ferita da arma da fuoco, avrebbe potuto occuparsene lui. Ma un’ustione del genere? No, certo; doveva portarlo in ospedale. C’era solo il piccolo problema del fatto che Mello fosse un ricercato ; e poi, chissà fin dove erano arrivati i tentacoli di Kira...
C’era un’unica soluzione; a Mello non sarebbe affatto piaciuta, ma l’alternativa era crepare, che valutasse un po’ lui.
Quando lo caricò in macchina, emise un lamento da straziare il cuore. Matt si morse il labbro e afferrò il telefono, componendo un numero ben particolare.
“Ti prego, dimmi che non ha cambiato numero...”
- Chi parla? – una voce ruvida di uomo. Be’, non voleva dire nulla, aveva di sicuro un mucchio di collaboratori. Si umettò le labbra.
- Passatemi Near. E’ urgente -.
- Chi sei? E come... Near cosa...? –
Una breve pausa.
- Ciao, Matt -.
Matt sbatté gli occhi. – Sapevi che ero io? –
- Ci sono poche persone che riescono a decriptare questo numero -.
- Oh. Già. Senti, Mello è nei casini. E’ ferito gravemente e non posso portarlo in ospedale, capisci...-
- Va bene. Ti mando un elicottero... al covo, suppongo -.
- Sì, io... grazie -.
 
Su specifica richiesta di Matt, Mello fu trasportato nel suo appartamento di hacker; era infatti convinto che Mello avrebbe di gran lunga preferito svegliarsi lì che in una stanza asettica nel quartier generale di Near.
Near...non avrebbe mai potuto ringraziarlo abbastanza: si era esposto tantissimo per aiutarli, aveva mandato loro un plotone di medici e infermieri e macchinari da clinica privata. Ma sì, in fondo l’aveva sempre saputo che aveva un cuore, soprattutto quando si trattava del suo cosiddetto rivale.
Ma Mello non si svegliava. Completamente fasciato, sotto pesanti antidolorifici, eppure in preda a febbroni spaventosi e deliri. Di momenti lucidi manco a parlarne.
Matt si era seduto accanto al letto e non si era più mosso. Si alzava solo per andare in bagno e prendere qualcosa da mangiare (non molto comunque) e cercava persino di limitare al minimo le sigarette.
I dottori non si fermarono a lungo e Matt preferì così. Senza dubbio erano persone fidatissime, ma non gli piaceva molto che sconosciuti sapessero gli affari loro.
Non gli importava di dover cambiare le bende ogni due ore, non gli importava di addormentarsi sulla sedia e svegliarsi ogni venti minuti per la posizione scomoda o per le grida di Mello ogni notte.
 
Sarò il tuo chirurgo, il tuo supervisore, il tuo elicottero
 
Gli sembrava fossero passati secoli di giorni identici quando finalmente Mello tornò lucido.
Matt era mezzo appisolato in bilico sulla sedia quando sentì una voce gracchiare il suo nome. Aprì gli occhi di scatto e incontrò quelli azzurri e finalmente fermi e limpidi di Mello.
- Mells! – sbraitò, accucciandosi al suo fianco. – Come stai? –
- Come cazzo vuoi che stia, coglione? –
Un gran sorriso si aprì sul viso di Matt; si trattenne dall’abbracciarlo solo perché si sarebbe guadagnato una coltellata nella schiena con gli aghi della flebo.
- Cos’è successo? –
- E’ successo che un cretino si è fatto saltare in aria e che ho dovuto scavare tra le macerie per trovarlo -.
Mello sospirò. – Che cazzo avrei dovuto fare, secondo te? Passami quel bicchiere d’acqua -.
Matt passò. Un lungo silenzio.
- Grazie -.
 
Più rumoroso del revolver di Dio e due volte più luminoso
 
La parte più dolorosa fu quando tolsero le bende completamente, quando le ferite avrebbero dovuto essere rimarginate. A Matt si mozzò il respiro e non ebbe abbastanza sangue freddo per nasconderlo. Mello gli abbaiò di portargli uno specchio e lui non ebbe la forza di opporsi.
Si rimirò nello specchio con espressione vuota. Si passò le dita lungo le ciocche tagliate male (da Matt) e tossicchiò. – Be’. Sarebbe potuta andare peggio -.
Matt annuì.
- Avrei potuto perdere l’occhio, tanto per cominciare. –
 
Il futuro è a prova di proiettile
Le conseguenze sono secondarie
 
- E poi, ora ho un’espressione molto più spaventosa dell’ameba bianca. E anche di uno Shinigami, a dirla tutta -.
Matt scoppiò a ridere. Il suo Mello era ancora lì.
 
E’ il momento di farlo e di farlo forte!
 
Look alive, sunshine
109 in the sky but the pigs won't quit
You're here with me, Dr. Death Defying
I'll be your surgeon, your proctor, your helicopter

Pumping out the slaughtermatic sounds to keep you alive
A system failure for the masses
Anti-matter for the master plan
Louder than God's revolver and twice as shiny

This one's for all you rock 'n' rollers
All you crash queens and motor babies
Listen up

The future is bulletproof
The aftermath is secondary
It’s time to do it now and do it low
Killjoys, make some noise!
 
Ehi, sono in anticipo di un giorno!
Mello: Ti sembra una gran cosa?
Conoscendomi, sì. Allora, come avrete notato, ho deciso di utilizzare anche gli intermezzi che ci sono nell’album degli MCR oltre alle canzoni vere e proprie perché altrimenti non riuscivo a raccontare tutto quel che c’è da raccontare. Inoltre, ho anche inserito la mia personalissima teoria su come Mello sia riuscito a salvarsi u.u
Mello: Pah. Non avevo bisogno del puffo.
Matt: Mells, avevi lo stesso odore di una bistecca carbonizzata.
Mello *sembra implodere* Fatti i cavoli tuoi, tu!
Near: E’ vero, Mello, avresti potuto morire.
Mello: TU STAI ZITTO!
*trattiene Mello per le braccia* Grazie ai recensori irene_adler5 e ShinigamiGirl e ai lettori ^___^ Alla prossima, sempre che la scuola non mi risucchi tutto il sangue :
)
  
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