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Autore: El Bocchan    09/10/2014    1 recensioni
Dal testo: Era il nove ottobre e, come molti possono pensare, questa è solo una semplice data, nulla di più … Sbagliato, per un pirata, il nove ottobre era ed è una giornata atta a un ricordo, il ricordo più importante della propria esistenza: la nascita della persona più importante della sua vita.
Il nove ottobre, difatti, era il compleanno di Lamy, la sorella deceduta di Trafalgar Law.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un vero amico fa questo e altro
 
 
Era il nove ottobre e, come molti possono pensare, questa è solo una semplice data, nulla di più … Sbagliato, per un pirata, il nove ottobre era ed è una giornata atta a un ricordo, il ricordo più importante della propria esistenza: la nascita della persona più importante della sua vita.
Il nove ottobre, difatti, era il compleanno di Lamy, la sorella deceduta di Trafalgar Law.
 
Law era seduto a poppa della Sunny, tutto solo mentre cercava di contenere le lacrime ma, purtroppo, non ci riuscì. Tutti i suoi sforzi per mantenersi serio e freddo sembrarono vani, difatti, le lacrime iniziarono a solcare il suo viso triste e malinconico.
Ogni volta che cadeva il compleanno di sua sorella deceduta, Lamy, sembrava che un vuoto e una tristezza mai provata prima colpisse Law in pieno petto. Di solito, si chiudeva in cabina per tutto il giorno a ricordare i bei tempi con sua sorella, soprattutto il festival e, spesso, piangeva in suo ricordo da solo, cosicché nessuno potesse vedere la fragilità del "chirurgo della morte" in quel fatidico giorno. Però, ora non si trovava nel suo sottomarino, ma sulla Sunny e, dopo varie ricerche, trovò il posto adatto per il suo requiem: la poppa. Tutto andava come il solito, la sua mente rimembrava i ricordi passati ma, come previsto, le lacrime iniziarono a bagnare il volto distrutto di Trafalgar. Ogni volta che piangeva, solo in questo giorno, nessuno dei suoi sottoposti si faceva avanti per consolarlo, forse temevano qualcosa ma ... D'un tratto, Law si sentì stringere.
Per un attimo alzò il suo volto e lo vide: Rufy, il capitano della Sunny.
Perché lo stava abbracciando?
Prova compassione?
 
« Perché mi stai abbracciando! »
 
« Perché siamo amici e un vero amico fa questo e altro »
 
« Siamo solo alleati, tutto qui »
 
Amici, ancora con questa storia. Non erano amici, erano solo alleati.
La sua voce era distrutta e la sua solita serietà aveva lasciato spazio alla malinconia e al pianto incontrollato.
Rufy continuava a stringerlo come se avesse paura di lasciarlo andare e di perderlo.
Attorno a se vedeva solo buio, un'oscurità che l'accompagnava fin da piccolo ma, con quel semplice abbraccio, Rufy riuscì a illuminare la tenebra che circondava il chirurgo. Quella luce era così forte e calda che riuscì a far scomparire, per un momento, tutto il malessere del pirata.
Forse davvero aveva incontrato un nuovo amico ma non voleva che finisse come con Corazon. Law non voleva che tutti i suoi benefattori o amici finissero per lasciarlo solo, perché era così che si sentiva ogni giorno: solo.
Voleva qualcuno con cui trovarsi bene, sorridere, vivere la giornata e nuove avventure, ma la paura costante di perdere quel possibile amico, lo faceva tirar indietro.
Gli Heart? Erano solo degli ottimi collaboratori, era il suo equipaggio, la sua ciurma ... Loro lo abbracciavano ma lui restava riluttante come se non volesse firmare la loro amicizia e, di conseguenza, la loro condanna.
Law voleva bene alla sua ciurma e per questo non voleva sottoscrivere la loro amicizia, era solo per il loro bene.
 
«  Traffy, non sei solo, ci sono io e c'è la mia ciurma … Noi siamo amici e gli amici sono come una famiglia »
 
Rufy lo guardò negli occhi, gli sorrise e gli porse una mano. Forse quel gesto era un messaggio per dirgli che la "mano", che intendeva la Suora della sua città, era appena giunta.
 
« Amici ... » Ripeté Law.
 
Se fosse diventato amico di Cappellaio cosa avrebbe portato? Non voleva che altri suoi cari morissero sotto i suoi occhi, era un fardello troppo grande anche per lui.
 
« … Famiglia ... »
 
Una vera famiglia l'ebbe ma mori anch'ella. Intorno a Law c'era solo morte e la morte ci sarebbe stata anche per chi provava a legare con lui.
 
« Siamo solo alleati, mettitelo bene in testa »
 
Law aveva appena finito di piangere, meno male, non gli piaceva farsi vendere così debole dinnanzi agli altri.
Rufy gli diede, di nuovo, la sua mano sorridendogli.
 
« Una mano è un gesto di pietà. Una mano è segno di pietà ... Non provare pietà per me, Cappellaio »
 
Il pirata restò a fissare la mano del suo alleato, gli occhi erano ancora arrossati per il pianto di poco fa.
 
"Vedi? Non c'è angoscia in questo mondo, Law. Un giorno, sicuramente, qualcuno ti darà una mano"
 
Le parole della suora rimbombarono come tamburi nella sua testa ...
E se quel giorno fosse arrivato?
E se quel qualcuno fosse Rufy?
Forse quella mano non era un gesto o un segno di pietà ma una forma d'aiuto e di amicizia.
 
"Non sarò più solo ..." Pensò il chirurgo.
 
Law appoggiò la sua testa sul petto di Rufy e ritornò a piangere.
 
Quel gesto fu totalmente improvviso che Cappello di Paglia rimase sorpreso ma poi, senza indugiare, sorrise dolcemente e continuò ad abbracciarlo. Quel ragazzo che continuava ad affermare con convinzione "siamo solo alleati" per lui era un compagno e un buon amico e gli amici non si abbandonano mai. Rufy non lo fece né con Nami né con Robin, neppure con Brook e con tutti gli altri componenti della sua ciurma e di certo non avrebbe iniziato a farlo con Law che, in quel momento, necessitava di tutto l’affetto che un individuo poteva donare.
In un certo senso gli ricordava suo fratello Ace perché anche lui era tormentato e aveva paura di perdere tutto quel poco che aveva.
Pugno di fuoco era così forte e fragile allo stesso tempo, così come lo era Law.
 
« Gli amici esistono, i veri amici esistono, non darmi per morto se ancora non hai visto il mio cadavere. Non dare per scontato che io morirò, capito? »
 
Doveva essere davvero buffo perché quello che stava appena dicendo Rufy, glielo ripeteva sempre Ace.
 
« Io non morirò! e tu non morire! » Esclamò il capitano della Sunny ridendo e stringendo ancora più forte Law.
 
Ogni volta che vedeva Trafalgar, gli tornava in mente Ace e gli occhi del ragazzo di gomma si fecero lucidi … ma non pianse perché doveva aiutare Trafalgar a non piangere e così si fece forza abbracciandolo ancor più forte.
Law, dal canto suo, doveva ammettere che il gesto spontaneo del suo alleato era terapeutico, ogni volta che Rufy lo abbracciava, Trafalgar si sentiva un po' meno solo.
La suora della sua città aveva ragione, prima o poi qualcuno gli avrebbe dato una mano ed ora, quel qualcuno, era giunto. Rufy era la mano che tanto aspettava ma ... Non voleva che faceva la stessa fine di Cora-San.
Cappellaio lo comprendeva, alla fine, nella sofferenza erano tutti "fratelli" e ci si capiva alla perfezione, poi, Cappello di Paglia aveva passato il suo stesso "Inferno": perdere Ace non fu facile, soprattutto vederlo morire in braccio a lui.
Rufy sapeva cosa provava il chirurgo, sapeva cosa si prova a sentirsi vuoti, soli, non saper come andare avanti, voler solo rompere tutto, sparire, sapeva cosa significa perdere qualcuno. Quel giorno in cui perse suo fratello, sentiva solo il vuoto attorno a se e sensi di colpa, però, quel giorno, egli aveva un amico che lo aiutò e che lo consolò.: Jinbe.
Più volte Rufy si chiese dove sarebbe finito, dove sarebbe arrivato se non ci fosse stato lui.
Accettare la perdita di un proprio caro non era una fase semplice da superare, però bisognava procedere verso la quinta e ultima fase delle fatidiche: "Cinque fasi dell'elaborazione del lutto" di una certa Ross; l'accettazione. Bisognava accettare la perdita e andare avanti, vivere nel suo ricordo e non piangere, tanto il passato era passato e non si poteva fare molto.
L'unica cosa che Rufy non comprendeva, perché non poteva, nessuno poteva, era il suo passato tormentato, ma a lui ciò non importava, bastava che capiva il dolore di un lutto.
Adesso Law voleva calmarsi, smetterla di piangere ed essere felice di aver trovato un Amico, il dolore piano piano sarebbe scemato.
 
« Io non voglio che chi è accanto a me, amico o alleato che sia, muoia ... Ma stiamo andando incontro a un qualcosa di così grande e pericoloso che la morte è lì che ci attende affamata della nostra anima »
 
I due capitani, difatti, si stavano dirigendo a Dressrosa per poter sconfiggere prima Doflamingo e poi, successivamente Kaido, uno dei quattro imperatori.
Non sarebbe stato uno scherzo combatterli, l'esito della battaglia era tutto da vedere, non si andava più soltanto di bravura e forza ma anche di fortuna. Potevano fare retro fronte ma Law doveva sconfiggere Doflamngo per adempiere alla sua vendetta ... Trafalgar aveva troppi Requiem da ricordare: Corazon e sua sorella ... Troppi per un ragazzo, anche se si trattava del famigerato: "Chirurgo della Morte"
 
« Morire, sarebbe così semplice ... Ma ho troppe cose da fare, una vendetta da portare a termine e l'ultimo desiderio di mia sorella. No, non devo, non posso morire proprio ora, devo andare aventi a testa alta, portare avanti i miei obbiettivi e poi ... Per la prima volta ... Non sarò solo »
 
Rufy era la sua luce, la sua mano ... Il suo primo vero amico ma, per illudere la morte, lo avrebbe trattato sempre come un alleato.
 
« Grazie Cappellaio, davvero, grazie »
 
Law fissò il giovane capitano il quale aveva gli occhi lucidi.
 
« Non devi ringraziarmi, gli amici fanno questo e altro. Si ride insieme, si scherza insieme e si piange insieme. E’ questo che fanno gli amici, è questo fa una famiglia. Tu sei uno di noi, sei il nostro alleato e nostro amico, non importa se il nostro obbiettivo è complicato e pericoloso noi ci riusciremo! Abbiamo passato tante avventure, non so cosa tu abbia fatto in questi due anni ma sono sicuro che ne hai passate tante, hai visto mari burrascosi dinanzi a te, ma credi davvero che questo ci possa fermare? Credi che dopo tutto questo abbiamo paura di andare avanti e affrontare i nostri obbiettivi e i nostri sogni? Io voglio diventare il re dei pirati, so che non sarà facile ma lo diventerò e la tristezza per la perdita di un nostro caro non mi fermerà e non lo sarà neanche a te! Siamo insieme e se non ce la farai, ci saremo sempre noi … pronti ad aiutarti! »
 
Il moro restò di stucco per il piccolo monologo di incoraggiamento del minore, doveva ammettere che Rufy quando si metteva d’impegno, sapeva uscire con delle ottime frasi!
 
« Avanti Traffy, è il nostro momento! » Lo incitò ancora.
 
Rufy era sicuro di se, sicuro che Trafalgar ce l'avrebbe fatta e che insieme ce l'avrebbero fatta … Non erano diventati alleati per caso: loro erano una squadra perfetta.
Law, dopo essersi asciugato le ultime lacrime, guardò con sguardo serio Rufy.
 
« Se dirai a qualcuno di questo mio momento di debolezza e di avermi visto piangere ... Sarò io a ucciderti! Chiaro? »
 
Con ciò Trafalgar si alzò e si diresse verso la sua cabina.
Ora, finalmente, poteva dire che era pronto ad adempiere l’ultimo desiderio di Lamy: vivere felice e senza angoscia.
 
 
Angolo autore: Allora (60 minuti) questa FF è nata come role tra il mio personaggio (Law) e ‪Mønkey D. Rufy, il quale lo ringrazio per avermi permesso di scrivere e pubblicare la FF prendendo anche alcuni suoi commenti.
Visto che oggi è il nove ottobre, ho scelto che Lamy nascesse in questa data ma non è ufficiale.
Che altro dire? Boh, spero che vi sia piaciuta ^-^
Alla prossima FF ^-^ 
   
 
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