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Autore: VioletTheInventor    09/10/2014    0 recensioni
L'animo umano non ha risposte, soluzioni e non è fatto di parole. Il nostro corpo è una prigione e nessuno può liberarci.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno, da qualche parte, c'era una ragazza bellissima. Aveva ondulati capelli castani e due grandi occhi azzurri, che come due limpidi specchi d'acqua riflettevano la sua bellezza, la sua pelle profumata e le sue labbra a cuoricino. Si muoveva sinuosa ed elegante come un cigno, le braccia leggermente aperte, come se volesse spiccare il volo per mondi lontani e un passo leggero che sfiorava appena il pavimento, con cui si dava la spinta per avanzare e via, il piede destro si protendeva in avanti con un piccolo scatto e poggiava la punta perfetta e minuta sull'asfalto ricoperto di cicche; ma anche quelle, ormai nere e mescolate alla strada, diventavano rose odorose al suo passaggio.
I ragazzi si innamoravano appena la vedevano, che dico, appena sentivano la carezzevole nota al miele sfiorargli le narici, e già erano perduti, persi di lei. E lei li rifiutava, uno dopo l'altro, con un sorriso di scusa e un magari uno sfioramento di dita, ai più carini; e loro non se la sarebbero mai dimenticata, nemmeno quando avrebbero portato i figli a scuola, o magari la mattina, quando la moglie gli avrebbe sbattuto le uova nel piatto, loro avrebbero pensato a quanto le stesse sarebbero state più buone se le sue mani avessero strapazzato tuorli e albumi insieme, per poi mescolare dolcemente il composto e adagiarlo dinanzi a loro.
Ma lei era irraggiungibile, non perché fosse troppo bella, o presuntuosa, o i pretendenti troppo stupidi, ma perché Isabella era irrequieta, un'anima in pena che vagava sconsolata con il uso gravoso fardello sulle spalle: la bellezza.
Tutti, perfino quelli con cui magari stringeva rapporti più profondi, la abbordavano per la sua sfolgorante beltà. E anche se ne aveva cambiati tanti, aveva spezzato migliaia di cuori e alcuni le erano anche rimasti impressi, mentre il compagno le chiedeva la soluzione a un difficilissimo problema sulla causalità o una relazione sulle dinastie Cinesi lei si sentiva incompleta, vuota, inutile e mediocre.
Nessuno era riuscito a farle cambiare idea, e forse nessuno mai avrebbe risolto l'enigma della dolce, spiritosa, intelligente e profumata Isabella, che girava calzando le sue ballerine rosso ciliegia e dentro a un sacchetto di plastica, nella tasca del Montgomery, teneva chiusa la sua anima triste, pronta a gettarla nel bidone più vicino.  

   
 
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