Serie TV > I Cesaroni
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Autore: Destiny92__2    10/10/2014    2 recensioni
Visto che questa sesta serie, per ora, non è che mi sta facendo impazzire così tanto, ho scritto la MIA sesta serie!
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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ALICE POV

 

“Prossima fermata, Milano Centrale, fine della corsa della Freccia Rossa. Grazie per aver viaggiato con Trenitalia!” sentì dire dall'altoparlante.

Ero arrivata a Milano, dopo quasi sette anni sono tornata a Milano; mi ricordai che non avevo manco avvertito mio padre, e se poi mi vede in giro a Milano, chissà che casino succede! Vabbè Ali non pensarci ora.

 

Scesi dal treno ed andai verso l'uscita... ed eccolo seduto su una panchina a giocare con il cellulare ma poi alzò lo sguardo e mi vide.... era bellissimo.

 

“Hai fatto buon viaggio?” mi chiese prendendomi la borsa che avevo.

“Si certo.. e poi sono volate ste tre ore!” risposi sorridendo cercando di stare calma.

“Dai forza, andiamo che il taxi ci aspetta.” affermò senza però guardandomi negli occhi.

“Miriam e Diego?” chiesi mentre uscivamo dalla stazione.

“Sono partiti.” mi rispose freddamente.

Mi bloccai e Rudi si volse per guardarmi, per la prima volta da quando ero arrivata.

“Miriam è andata in Sicilia per far conoscere Diego ad Olga ed Andy.” mi rispose senza che io li chiesi nulla.

“Quindi siamo solo noi due per tutto il weekend?!” chiesi quasi come una supplica.

“Eh missà di sì.” mi rispose mentre entravamo nel taxi.

“Ti farò impazzire Cesaroni, sappilo!” risposi prima che il taxista partisse.

Rudi mi guardò ed abbozzò un sorriso.

 

 

 

MARCO POV

 

La chiamata con Rudi mi aveva un pochino turbato.

Aveva pienamente ragione, avevamo abbandonato papà così, da un giorno all'altro senza dargli una spiegazione vera.

“A che pensi amore?” mi chiese Maya entrando in camera da letto.

“A mio padre ed a Roma. Io e Rudi abbiamo deciso che il prossimo weekend andiamo da nostro padre. Ne ha bisogno.” risposi.

“è da otto mesi che non torni a casa, è normale.” mi rispose mentre il mio cellulare squillò. “Ovunque Andrai” suonava come suoneria.... Eva mi stava chiamando.

“Maya ti dispiace se parlo con Marta, da solo in camera?” chiesi gentilmente.

“Figurati. Salutami la piccola!” mi rispose uscendo dalla stanza.

 

“Pronto?”

“Ehi Marco...”

“Ciao Eva.”

“Hai cercato Marta? Sai è ancora all'asilo! Qui sono le due del pomeriggio!”

“Veramente volevo parlare con te. Se puoi parlare.”

“Ah.. ehm si... ma poco perché poi devo andare in redazione.”

“Partite con Lucia e tornate a Roma. Io e Rudi saremo lì prossimo weekend. Ho bisogno di vedere mia figlia e anche te.”

“Marco.. non posso lasciare il lavoro, è un casino lasciare così da un giorno all'altro.”

“Eva non mi interessa. Se non vieni tu a Roma, vengo io a New York, e sai che lo faccio!”

“Marco, non mi sembra il caso..”

“Eva, se vuoi te lo dico con parole più chiare... voglio vedere mia figlia!”

“Prima hai detto che volevi vedere anche me.”

“Mi ricordo cosa ho detto!”

“è per quello che ti dico che non è il caso.. mica per Marta, è tua figlia.. è normale che tu voglia vederla.”

“Eva, è necessario che io e te torniamo a Roma, a casa Cesaroni. Rudi ed Alice hanno bisogno di noi.”

“Cosa vuoi dire Marco?”

“Sai dov'è tua sorella in questo momento?”

“Sarà con Francesco, come sempre.”

“Risposta errata Cudicini. Alice è partita per Milano per stare un weekend con Rudi, hanno una specie di storia segreta.”

“Prenoto immediatamente il volo anche per me e Marta.”

“Così ti voglio Cudicini! Così reattiva.”

“Cretino.”

“Salutami Marta e dalle una bacio grossissimo.”

“Come se l'avessi già fatto.”

“Ciao Eva.”

“Ciao Marco.”

 

Chiusi la conversazione e mi buttai sul letto stringendo il cellulare al petto.

Inutile mentire, Eva gli mancava. Maya era fantastica, ma non avevano la complicità che ha con Eva.

Il mio cellulare vibrò e vidi che Eva mi aveva scritto un messaggio su WhatsApp, lo aprì immediatamente.

 

Comunque anche tu manchi a Marta ed anche a me. NY è bella ma ho troppi ricordi legati a questa città.” lessi e mi misi seduto sul letto ed mi venne un flash. Eva aveva scoperto di essere incinta di Marta proprio a NY!

Digitai veloce la risposta per poi scendere giù a pranzare.

 

 

 

 

 

 

 

EVA POV

 

Marta, la mamma è a NY che si è accorta di te per la prima volta! XX” lessi e sorrisi. Se l'era ricordato e tutto ciò mi faceva stare bene.

Non potevo odiarlo per tutta la vita, mi aveva spezzato il cuore, ma Marta era nostra figlia e noi avevamo il diritto di darle una famiglia, strana ma solida.

In quell'istante mia madre e mia figlia entrarono in casa.

“Mammaaaaaaaaaaaaa!” urlò Marta entrando in casa e buttandosi in braccio.

“Amore mio! Ho sentito papà e ti saluta tantissimo e mi ha detto di riempirti di baci.” le dissi baciandola ovunque.

“Basta baci mamma.” mi rispose cercando di liberarsi dalla mia presa.

“Corri a giocare piccola mia.” le dissi mentre correva in camera sua.

 

“Hai sentito Marco, allora?!” mi chiese mia madre sedendosi vicino a me.

“Ho una notizia molto bella.” le dissi sorridendo.

“Dimmela immediatamente” mi rispose.

“A Roma.. veniamo anche io e Marta insieme a te. Felice?” chiesi mentre mia madre si alzò per abbracciarmi forte.

“E me lo chiedi pure? Ma che succede?” mi rispose incuriosita.

“Marco e Rudi vanno a Roma da Giulio e Marco ha il diritto di poter stare con Marta.” le risposi sperando che non mi chiedesse altro, cosa che infatti non fece.

 

 

 

RUDI POV

 

“Eccoci arrivati, in questa umile dimora.” affermai entrando in casa e posando il borsone di Alice in corridoio.

“Bella sta casa, l'avete sistemata bene. Anzi Miriam l'ha sistemata davvero bene.” rispose entrando in tutte le stanze.

“Veramente anche io e Diego l'abbiamo aiutata, simpatica ragazza.” risposi facendole il solletico. Da quanto rideva e soffriva si buttò sul letto di Miriam e Diego e mi portò con sé. Eravamo sdraiati uno sopra l'altra e io continuavo a farle il solletico.

“Basta, basta, basta Rudi, mi arrendo!” urlò dimenandosi.

“Eh no Sardina, devi pagare pegno per questi otto mesi.” le risposi di getto. Era la verità, erano otto mesi che non ci vedevamo e che non ridevamo assieme, doveva pagare pegno per tutto il “dolore” che mi ha provocato.

Si riuscì a staccare da me e ribaltò le posizioni. Ora era lei a stare sopra di me che mi guardava mentre io ero impotente al suo sguardo.

“E se invece pagassi pegno in altro modo?” mi chiese avvicinandosi sempre più alla mia bocca.

“Ali, stai con Francesco e tu non sei tipa che tradisce.” le ricordai, prima che se ne fosse pentita.

“Questa weekend non esiste nessun Francesco. Sono otto mesi che non ti bacio, ho il diritto di farlo.” affermò decisa.

“Hai perso il diritto Ali. Lo sai!” le risposi, forse un po' troppo acidamente.

Alice mi guardò, sorrise e poi mi baciò teneramente, come solo lei era capace. Pensai che ero riuscito a toccare il cielo con un dito mentre le nostre labbra si rincontravano dopo tutti questi mesi.

Il bacio si stava facendo sempre più inteso, lo volevamo tutti e due, lo sentivo.

“Ali, fermiamoci prima che commettiamo un altro errore” le sussurrai staccandomi dalle sue labbra, anche se fu un enorme sacrificio.

Alice però, sembrava arrivata a Milano decisa su quello che voleva, infatti mi prese la faccia tra le sue mani e riprese a baciarmi.

Basta pensieri, basta freni, Alice era venuta qui per me? aveva lasciato Francesco per un weekend? aveva preso un treno da Roma a Milano per me? aveva preso l'iniziativa di baciarmi? Bene, caro Rudi, era ora di assecondarla e di vivermi quel momento con la donna che ami. Chiusi gli occhi e mi feci inondare dell'amore che Alice mi stava regalando.

 

 

 

 

3 ore dopo.....

 

Alice era appoggiata con la testa al mio petto e giocava con le dita con il tatuaggio che avevo sulla un po' sopra la pancia.

Alzò la testa, lo guardò meglio e poi mi guardò e sorrise per poi baciarmi.

“Perché questo bacio?” chiesi sapendo già la risposta.

“Ti sei tatuato due anelli che si sono incastrati uno dentro all'altro con al loro interno una S ed una D.” mi rispose sorridendo.

Io la guardai e sorrisi.

“Ti sei tatuato la nostra canzone ed i nostri soprannomi. La S di Sardina e la D di Deficiente. Grazie.” mi disse mentre le nostre labbra erano a pochi centimetri.

“Ti amo Ali, e so che tu sei confusa, ed infatti non ti chiedo nulla. Voglio solo vivermi questi momenti. Almeno avrò altri ricordi a cui attaccarmi quando ci saranno momenti di sconforto.” risposi e poi la baciai dolcemente.

 

  
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