Oddio…sembra proprio che ultimamente i sia sempre di corsa
con questa storia.
Vi ringrazio di cuore di continuare a seguirmi e spero che la
storia vi soddisfi a pieno. Lo so che sto andando a rilento, ma ho una marea di
cose da fare, e trovare il tempo per farle tutte sta
diventando una vera impresa.
Un grazie di cuore a tutti quelli che hanno commentato o anche
solo letto.
Al prossimo capitolo…
Baci…Baci…Rain!!!
3.
Effimera creatura…
“ …ma è
questa la verità!
Lo so ch’è
scomoda, ma dev’essere così: la verità e scomoda e fa male,
ma è sempre giusta!
È quello che noi siamo a non essere del tutto
reale, e allo stesso tempo non esiste alcuna creatura più reale di noi
su questa terra; siamo nati millenni or sono con uno scopo, esistiamo tutt’ora con uno scopo…
Non puoi cambiarlo!
Noi siamo quello che siamo e
sempre saremo!
Siamo creature effimere, sfuggevoli.
E…per gli altri non siamo altro che chimere!
Non…non dimenticarlo…MAI!
Mamma.”
Sospirò riponendo
l’ennesima lettera nel cassetto della scrivania e sospirò
stancamente.
[Noi siamo creature effimere…
…non siamo altro che chimere…]
Era una verità
scomoda, su questo non poteva che dar ragione a sua madre, ma era davvero come
diceva lei?
Davvero…loro non erano
reali?
Erano solo un
illusione, uno scherzo del destino?
Ma se così fosse stato
allora per cosa avevano combattuto tutto quel tempo, a quale scopo tanti erano
morti, tanti si erano sacrificati…se tutto quello non era reale?!
[La verità sa essere davvero
scomoda…]
Se anche era così, se anche questa fosse una
verità universale, a lei non andava giu!
Non era
giusto, non era sensato che…
Si passò una mano tra
i capelli sospirando pesantemente: quand’era che tutto aveva iniziato a
sfasciarsi?
Quando la situazione era sfuggita di mano?
Quando il mondo per cui avevano tanto lottato aveva iniziato a sgretolarsi a
quel modo?
[Niente è eterno…
…nemmeno ciò in cui si crede…]
Colpì forte il muro, e
una crepa si diffuse su tutta la parete bianca.
Ora non era più
immacolata. Qualcuno l’aveva sporcata.
E nemmeno lei, oramai, era più pura: c’era
troppo sangue a sporcarle le mani, troppe vite lungo la sua esistenza piena di
colpe.
[Il sangue non si lava facilmente…
…e nemmeno le vite di quelli a cui la si toglie…]
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I resti di Shizuka Hiou
giacevano sul pavimento.
Fermi,
gelidi e bellissimi, proprio come
lo era stata lei quand’era ancora in vita.
Le labbra di
Ichiru erano sporche del sangue di colei che aveva segretamente amato
per tanto tempo.
[Anche lei non c’era più…
…anche lei gli era
stata portata via…]
Quel sangue scarlatto sulle
labbra del ragazzo stava a significare una sola cosa:
legati in eterno!
[Il legame indissolubile…
…eternamente uniti da un sangue maledetto…]
Yuki si portò una mano
sul cuore e strinse forte la stoffa della divisa scolastica.
Che cosa aveva fatto?
Ora…non solo
Shizuka…ma anche Ichiru…
Maledetti in eterno…!
[E non v’è redenzione…
…nessun modo per espiare quella colpa…]
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Una donna stava in piedi in
mezzo alla stanza.
Una bella donna dai capelli
argentei, gli occhi violacei; indossava un lungo chimono di seta bianca.
Shizuka Hiou era sempre
bella!
- Ah…alla fine sono tornata…-
sospirò pesantemente prima di passarsi una mano tra i capelli sciolti
scombinandoli. - Che cosa strana…-
Non era certo normale morire
e poi rinascere nuovamente, no!?
Eppure…sapeva ch’era possibile…
…perché
proprio lei conosceva quel qualcuno in grado di riportare
indietro i morti.
[Non si può tornare indietro…
…forse…]
Esiste una via che per mette di ritornare!
[I confini diventano inesistenti…
…i limiti perdono colore…]
Un raggio di sole la
colpì illuminando i suoi capelli, rendendoli argento puro nel buio della
stanza.
Forse…nonostante
tutto…esiste una soluzione ad ogni cosa…!
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“ Ah, vedo che sei proprio dura a
morire!”
Una voce la riscosse dai suoi
pensieri; portò lo sguardo sulla ragazza che aveva appena fatto la sua
entrata nella stanza che un tempo era appartenuta a
Kaname e ghignò spudoratamente.
“ Oh, ma il merito va
tutto a chi mi ha ridato a questo mondo.” Disse
con voce divertita, cercando di nascondere quella vena di tristezza che serbava
nell’animo. “ Perché sei stata tu,
no?”
“ Non so di cosa tu stia parlando.” Negò l’altra incrociando
le braccia al petto e appoggiandosi al muro.
“ Si
che lo sai.” Insistette Shizuka con una rapida occhiata. “ Non
è vero…Yuki?”
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Yuki sospirò pesantemente quando Shizuka fece il suo nome: a cosa serviva
continuare a nascondersi?
Si tolse il mantello che
portava e con esso anche il cappuccio cadde a terra
rivelando la sua immagine.
Portava una minigonna rossa a
portafoglio, una maglia bianca con il collo alto e un giubbottino di jeans; ai
piedi un paio di scarpe da tennis ormai quasi prive di lacci e aveva tentato di
raccogliere i capelli con un mollettone…fallendo miseramente.
“ Sempre sportiva, a
quanto vedo.” Disse shizuka dopo una rapida occhiata alla ragazza.
“ Tu invece sei sempre
con quell’orribile chimono che, lascia che te lo dica, ha
fatto il suo tempo.” La ribeccò la castana con un sorriso.
“ Non credi che sarebbe ora di mandarlo in pensione?”
Sul volto della vampira
comparve una smorfia seccata, e Yuki rise sommessamente.
“ Passando a cose serie,” disse Shizuka diventando seria
all’improvviso. “ non credi che sia ora di finirla con questa
farsa? Il Consiglio sta diventando impaziente, e ben presto, con una scusa o
con l’altra, arriveranno al Collegio…e allora si
che ci sarà da divertirsi.”
“ Può
darsi.” Annuì Yuki chiudendo gli occhi. “ E
molto probabilmente quel pretesto sarà proprio la tua morte! Anche se in realtà sei
viva…ma questo credo che sia un fatto da trascurare per il momento.”
“ Trascurare?” chiese confusa.
“ O bè…a meno che tu non voglia andare in giro sbandierando a
quattro venti che sei tornata in vita…”
“ Ho capito.”
“ Gia, eppure il
problema resta.” Disse Yuki in tono grave.
“ Loro sanno cosa c’è qui…ed
è proprio a questo che mirano.”
Shizuka si appoggiò al
muro e portò lo sguardo fuori dalla finestra
dove, tingendo il cielo di colori infuocati, il sole aveva iniziato a sorgere
lentamente.
[L’alba…l’inizio di un nuovo
giorno…
…e una nuova vita per
lei…]
“ Mi
dispiace…” disse piano senza avere il coraggio di guardare Yuki
negli occhi.
“ E
di cosa?”
Shizuka sospirò
pesantemente. “ Di tutto.” Ammise tristemente. “ Ma…soprattutto…per questa notte. Mi
dispiace.” Ripeté nuovamente, forse più a se stessa che
all’altra.
“ Non avevi altra
scelta.” La rassicurò Yuki con un sorriso. “ O agivi come hai fatto…oppure…”
“ Sei stata
male!”
Quella semplice affermazione,
completamente disgregata da quello che la mora stava dicendo, era qualcosa che,
normalmente, Shizuka non avrebbe ami fatto. Era sempre
stata una persona concreta, con la testa sulle spalle e le idee chiare…ma
in quel momento sembrava così irrimediabilmente fragile…come se il
vampiro orgoglioso e sanguinario ch’era in lei
fosse di colpo scomparso per lasciare spazio ad una donna dall’animo
umano e dal cuore di cristallo…
“ Non importa.”
Disse Yuki con un’alzata di spalle. “ Ora…non
importa…” e nella sua voce, Shizuka lesse chiaramente le intenzioni
che aveva.
“ Ne sei proprio
sicura?” chiese con la voce carica di speranza.
Yuki annuì piano.
“ Si.”
“ Sai cosa comporta
questa scelta?”
“ Si.”
“ E
le sue conseguenze?”
“ Si.”
Shizuka scosse la testa
arrendendosi: se lei aveva in mente
una cosa, niente e nessuno gli avrebbe fatto cambiare
idea. Tantomeno Lei.
“ Loro…soffriranno…” notò con una punta
d’amarezza nella voce.
“ Forse.” Disse
Yuki come se la cosa non le importasse. “ Ma non
sarà per sempre. Tornerò! Presto o tardi…ma
tornerò.”
Abbassò gli occhi
pieni di dolore antico: dove trovava il coraggio per fare una cosa simile?
Da dove proveniva la forza
per quella scelta?
“ Shizuka…”
“ Si?”
“ Ti prenderai cura di
loro finché io sarò via?”
Una richiesta strana e
difficile…ma in quel momento Yuki aveva bisogno di sapere che loro
sarebbero stati al sicuro. Solo così sarebbe potuta partire senza
pensieri, perché sapeva che Shizuka li avrebbe protetti a qualunque
costo.
“ Ti
prego…” supplicò con la voce incrinata. “
Loro…non possono farcela da soli…non sanno
ancora camminare con le loro gambe…”
Shizuka la guardò per
un momento, e sembrò che volesse sondare la sua anima. Poi, quasi
impercettibilmente, annuì con il capo.
“ Grazie…”
Il sole aveva ormai
illuminato l’intera stanza, e con uno sforzo immane la vampira si voltò verso l’accecante luce del mattino;
quando riportò lo sguardo sulla stanza…Yuki non c’era
più!
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Il Preside del prestigioso Collegio Cross si agitava sulla sedia torcendosi
nervoso le mani: ma cosa stava succedendo nella sua scuola?
Prima Zero che perdeva il
controllo e mordeva Yuki, poi l’apparizione di Shizuka Hiou, la morte di
quest’ultima e poi…la scomparsa della sua figlioccia.
Era come se il piccolo mondo
perfetto che aveva voluto creare si stesse frantumando in mille pezzi, e
proprio davanti ai suoi occhi; avrebbe voluto fare qualcosa, ma si sentiva in
gabbia, bloccato nella sua posizione che, in quel momento, gli sembrava enormemente
scomoda!
E ora cosa sarebbe successo?
Il Consiglio avrebbe preso
provvedimenti?
E l’Associazione come avrebbe reagito alla morte
di un Sangue Puro?
Come si sarebbero comportati
i “protagonisti” di questa assurda storia
che continua a complicarsi sempre si più?
C’era una via
d’uscita…?