<No, non è possibile, come ci siamo arrivati?>
L’orologio scandisce i minuti, uno dopo l’altro, e la lancetta progredisce con una lentezza esasperante, e tu la fissi, vuoi che si muova, ma è troppo pesante. Non ce la fa, non ce la può fare. Non adesso, non dopo. I secondi sono persi, puoi provare a contarli, se vuoi. E il silenzio non è solo muto. È vuoto. E basta.
Le bocche vomitano colate di parole, parole che esplodono, tagliano i fili di un rapporto e lo stracciano, lo dilaniano, distruggono; e il loro sangue è un acido scuro, ti scotta la pelle e mozza il respiro.
Ma adesso non si sente niente, se non gli echi della battaglia appena conclusa. Conclusione tipica di una battaglia, da manuale: tutti perdono. E i ricordi si mescolano, intrecciano, fondono nell’aria come una nebbiolina trasparente che ti riempie i polmoni d’acqua e tu annaspi, ti divincoli, ma non ne esci: la guerra l’hai già combattuta, è già conclusa.
Hai perso anche tu. E basta.
<Non è vero, non è possibile. Un rapporto non può svanire nel nulla> non è così che funziona.
Il buio si fa denso, si avvicina piano piano, non ha fretta. Perché averne. Tanto tu dove scappi?
Il mondo si fa pietra, i polmoni sono pieni e piangi, piangi e non la smetti, e sembra tutto troppo lontano, troppo vuoto. Si è fermato anche l’orologio. La lancetta non ce la fa. E neanche tu. Non adesso. Non dopo.
Il compagno che hai di fronte scaglia la sua lancia, manca il petto, colpisce dove fa male. Non punta a ucciderti, ma a vedere la tua agonia, a sentire le tue urla. E parti al contrattacco, e il filo che vi unisce si fa sottile, si sfalda, si lacera. <No..>
Il nero ti circonda, ad un passo dal tuo fragile corpo, e l’ossigeno finisce, i polmoni sono pieni, affoghi. Il vuoto si ferma davanti a te, intorno a te, immobile, chiuso, torbido. < ..basta..> non è così che funziona.
Il buio si dirada, si fa limpido e poi specchio, ti vedi che annaspi, ti stringi la gola con le mani e non la smetti di piangere, e piangi. E l’eco della guerra si fa voce e poi grido. Sempre più forte, sempre più a fondo.
La battaglia è finita, perdono tutti.
Il nero si stringe lentamente.
Ti avvolge in spire velenose.
Ti affoga.
Si chiude.
come muore un rapporto?