Il momento più bello, forse, è proprio quando inizio a corrergli incontro. Quando lo intravedo da lontano, di solito sempre prima che lui intraveda me, e riesco solo a pensare che più correrò veloce, prima lo bacerò. E corro, corro da lui. Lo abbraccio, lo bacio. Lui è lì. E non c’è altro, non ci sono persone, non ci sono pensieri. I suoi occhi scrutano i miei e i miei scrutano i suoi. Il cuore mi scoppia. Ho paura che riesca a sentire i miei battiti per quanto sono forti e veloci. Le mani si sfiorano. Le lingue si toccano. I bacini si avvicinano. C’è ancora tanto da conoscere.. vorrei che fosse casa. Vorrei che alcuni istanti durassero di più. L’istante in cui assaggio le sue labbra, tocco i suoi capelli o bacio il suo collo. L’istante in cui lo guardo, ascolto la sua voce, lo accarezzo. Mi piace sentirlo parlare. Il suo modo di provare a convincerti della ragionevolezza delle sue idee. Si anima, gli brillano gli occhi. Bello e fiero. Un po’ orgoglioso, c’è chi dice quasi arrogante. Ma poi, quando parla troppo magari lo interrompo, lo critico, lo smonto, ci discuto fino a quando ormai le nostre labbra continuano a parlare a un millimetro di distanza, e allora mi bacia e il discorso lo lasciamo a metà che per le parole c’è sempre tempo, per certi baci no.