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Autore: Saralasse    11/10/2008    1 recensioni
La storia di Legolas e del suo amore per una fanciulla speciale
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Helkamirië si risvegliò in un posto completamente sconosciuto: intorno a lei c'erano pareti di roccia e quella che sembrava una prigione. Accostandosi alle sbarre che la chiudevano, vide al di là di esse Aragorn addormentato e il suo Legolas seduto con le spalle contro il muro di pietra, il viso illuminato dalla luce lunare che filtrava dall'esterno. Prima che si accorgesse di lei, ebbe come la sensazione di riuscire a carpire i suoi pensieri e questi non le piacquero affatto: sentiva dolore, tanto intenso da spaccare il cuore, ma soprattutto la voglia di vendicarsi, il desiderio di compiere un atto tremendo.
Legolas levò il capo, attratto dalla luce di Elbereth, ma subito distolse il capo.
Non farmi questo”, sussurrò.
La donna si avvicinò a lui, costringendolo a posare nuovamente lo sguardo su di lei.
Helkamirië”, disse Legolas; avrebbe voluto stringerla a sé, ma temeva che svanisse fra le sue dita. Helkamirië lo tolse da ogni impaccio, abbracciandolo lei stessa.
Legolas”, disse. “Non pensare alla vendetta: ti consumerebbe. Amrod e Anië hanno bisogno di te e... io ho bisogno della purezza del tuo spirito”, disse staccandosi da lui.
Non andartene!”, la implorò Legolas. “Non tornare a Mandos!”.
Helkamirië scosse la testa, guardandolo tristemente: non riusciva più a parlare, nonostante tentasse con tutte le sue forze di spiegargli, di rivelargli che lei era viva e lo aspettava; mentre una lacrima le solcava il viso quale un piccolo diamante, la sua figura si dissolse nell'aria, portando con sé ogni luce.

Helkamirië si riscosse, ancora in lacrime, sedendo sulla sponda del letto: aveva sognato. Ilderan, che si trovava nell'anticamera, non si era accorto di nulla, così la fanciulla si alzò per uscire sulla terrazza. Sperava che l'aria fresca della notte la facesse tornare a respirare normalmente, perchè il sogno l'aveva turbata in maniera eccessiva.
Sapeva che non era stato casuale o dettato dall'angoscia che le stringeva il cuore, poichè le notti di un Edhel celano sempre significati reconditi: il suo timore più grande era causato dai sentimenti che aveva percepito in Legolas. Helkamirië, infatti, era certa di essere stata nella sua cella in qualche modo, l'esperienza era stata troppo vivida perchè fosse solo opera di Lorien. Era necessario trovarli prima che Rhumine facesse del male ad Aragorn che per fortuna sembrava in perfetta salute, e soprattutto, prima che Legolas cedesse agli oscuri desideri che occupavano la sua mente.
Rimase sulla terrazza fino all'alba, godendosi lo spettacolo del Sole che restituiva i colori al mondo; solo quando la luce fu piena decise di cercare Ilderan. L'Elfo si trovava ancora nella stanza accanto, addormentato: si era seduto al tavolo e il sonno lo aveva colto con le braccia sul piano e la testa poggiata su di esse. Helkamirië si avvicinò e lo scosse leggermente, fino a svegliarlo.
Ilderan”, disse. “Coraggio fratello, apri gli occhi”.
L'Elfo alzò la testa di scatto, guardandosi intorno freneticamente; si calmò subito vedendo la sorella in piedi accanto a lui.
Helkamirië”, disse. “Mi hai spaventato, sorellina”.
Perdonami”, disse Helkamirië. “Il Sole è già sorto e noi abbiamo delle faccende da sbrigare”.
Hai ragione”, disse Ilderan. “Andiamo alla Sala Principale; probabilmente, Faramir ci starà già aspettando”.
Proprio come aveva detto Ilderan, Faramir si trovava già ad attenderli, apparentemente pronto per un viaggio. “Dama Helkamirië, Ilderan”, disse. “Io sto tornando nel mio reame. Cercherò di radunare gli arcieri e i cavalieri più in fretta possibile”.
Chi guiderà i cavalieri fino al confine?”, chiese Ilderan.
Io stesso”, disse Faramir. “Per quanto riguarda gli arcieri, il mio sentiero passa vicino alla vostra città: quando saremo nei pressi, ci separeremo e li manderò qui con qualcuno di mia fiducia”.
D'accordo, allora”, disse Ilderan. “Grazie per il tuo aiuto, Faramir”.
E' un dovere, amico mio”, disse Faramir stringendo la mano all'Elfo. “Dama Helkamirië, non temere: vedrai che riusciremo a liberare i nostri amici e li riporteremo a casa sani e salvi”.

I due giorni seguenti furono un continuo andirivieni delle sentinelle assegnate alle ronde, che purtroppo continuavano a tornare senza risultato; soltanto all'alba del terzo giorno, Rumil portò buone notizie.
Mio signore Ilderan!”, esclamò irrompendo nella sala. “Li abbiamo trovati!”.
Finalmente!”, disse Ilderan. “E dove si trovano di preciso?”.
C'è una serie di cunicoli e grotte vicino a Henneth Annûn”, disse Rumil. “Sono nascosti in un sistema di gallerie che si trova a Est dello Stagno Proibito. Sono stanchi e provati, ma stanno bene”.
Elbereth ti ringrazio!”, sospirò Helkamirië. “Sono vivi”.
Non per molto mia signora”, disse Rumil. “Io e Orophin abbiamo spiato Rhumine: vuole giustiziare il nostro signore e il Re degli Uomini. Stasera”.
Dannazione!”, sbottò Ilderan. “Haldir avrebbe dovuto già essere qui, non possiamo partire allo sbaraglio”.
Ma non possiamo nemmeno lasciare che li uccida, Ilderan!”, esclamò Helkamirië.
No, certo”, disse Ilderan. “Rumil, raduna gli arcieri. Gli uomini di Sire Faramir sono giunti ieri al tramonto, dovrebbero essere pronti a combattere, se necessario. Helkamirië tu verrai con noi?”.
Certamente”, disse Helkamirië. “Devo vedere Legolas il prima possibile e poi... ho un conto in sospeso con Rhumine”.
Gli Elfi di Taur-en-Ithil si radunarono agli ordini di Ilderan e Helkamirië, mentre Orophin si mise alla testa degli arcieri d'Ithilien e li seguì, tenendosi però a distanza: sarebbero rimasti in attesa, pronti a intervenire solo se necessario.
Non avevano ancora varcato i confini del Reame che furono raggiunti da Haldir, il quale portava con sé un nutrito gruppo di Guardie della Cittadella.
Haldir!”, esclamò Helkamirië. “Ti aspettavamo ieri al tramonto”.
Me ne rendo conto, mia signora”, disse Haldir. “Ma avevo sottovalutato le difficoltà del viaggio”.
Non importa Haldir”, disse Ilderan. “Purtroppo non possiamo attendere che gli Uomini riprendano le forze, Rhumine vuole giustiziare Legolas e Aragorn al tramonto. Andremo solo con gli arcieri: non sarà un problema nascondersi in mezzo a quella fitta foresta”.
Permettetemi di venire con voi”, disse Haldir. “Il senso di colpa mi opprime, sarei dovuto giungere ieri con i rinforzi promessi”.
Vieni pure Haldir”, disse Helkamirië. “E senza sensi di colpa. Tu sei un Elfo: non potevi conoscere le difficoltà che un viaggio comporta per gli Uomini”.
Haldir chinò il capo riconoscente e affiancò suo fratello Rumil agli ordini di Ilderan e Helkamirië, i soli che procedessero a cavallo.
Viaggiarono per tutto il giorno e finalmente poco prima del tramonto giunsero a Henneth Annûn, arrampicandosi agilmente sugli alberi che circondavano la zona, compresi Ilderan e Helkamirië che avevano lasciato i cavalli. Non appena il Sole fu definitivamente scomparso, videro Rhumine e Rhudda raggiungere la radura sottostante, accompagnati da un altro Uomo armato di una grossa scure; immediatamente dalle grotte uscì un drappello di guardie che portavano con sé Legolas e Aragorn. Helkamirië sussultò vedendo il viso provato di Legolas, ma si trattenne dal corrergli incontro.
Rhumine fece cenno alle guardie che lasciarono soli i prigionieri incatenati in mezzo alla radura e un ghigno le attraversò il volto, pregustando già il potere che avrebbe ottenuto. Ancora una volta, a un suo cenno due sentinelle fecero per avvicinarsi ad Aragorn, ma proprio in quel momento, a un segnale convenuto, gli Elfi sugli alberi scoccarono un nugolo di dardi e gli Uomini stramazzarono al suolo. L'Uomo con la scure, presumibilmente il boia, capì di essere circondato e tentò stupidamente la fuga, prontamente fermata dalle frecce elfiche. Rhumine e Rhudda saltarono in piedi, tentando di scorgere i nemici che li avevano accerchiati, ma senza risultato: impossibile vedere gli Elfi nascosti fra le fronde.
Chi siete?”, urlò Rhumine. “Fatevi vedere codardi!”.
Ilderan e Helkamirië si scambiarono uno sguardo d'intesa e mentre gli arcieri uscivano dagli alberi circondando la zona, i due fratelli si portarono dietro Rhumine e Rhudda, puntando loro i pugnali alla gola.




x Thiliol: grazie mille della tua splendida recensione... se tu avevi i brividi, a me sono venute le lacrime agli occhi nel vedere riconosciuto il mio amore per l'opera del Professore, grazie ancora! Hai poi ricevuto la mia mail?

Un grosso grazie anche a chi legge la mia piccola storia!
  
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