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Autore: Vanisher    10/10/2014    4 recensioni
"- Ma tu sei mai stato innamorato, Ryuzaki? - la domanda mi esce spontanea, mentre mi appoggio con entrambe le mani allo schienale della sedia su cui è seduto.
L rimane impassibile mentre si volta a guardarmi - Le probabilità che io mi innamorassi, fino a poco fa, erano davvero scarse ... diciamo attorno al 25% o anche più basse, attorno al 19%. E poi innamorarmi non è mai rientrato nelle mie priorità ... e nei miei bisogni -
- Fino a poco fa? - sono così vicina al suo viso che sento il suo respiro sulle guance, le mie labbra per poco non sfiorano le sue - Vuoi dire che ...? -
- In questo periodo le probabilità sono aumentate in modo quasi surreale. Non mi era mai successo prima d'ora e premetto che la cosa è alquanto ... sorprendente. Diciamo ... diciamo che le probabilità sfiorano il 65%Ma se mi stai così vicina ... - le sue labbra toccano le mie - Le probabilità non faticano a sfiorare l'85% -"
Lui, il più grande detective del mondo incaricato di risolvere il caso Kira.
Lei, investigatrice in incognito incaricata di scoprire l'identità di L.
Lui, non conosce cosa sia l'amore.
Lei, ha archiviato quel sentimento da tanto tempo.
Lui, un passato misterioso.
Lei, lo scoprirà.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 39
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Avvertenze : alcuni elementi di questa fan fiction sono differenti dall'opera originale e i fatti accaduti nell'opera hanno subito lievi modifiche




L'ultima frase alleggi nell'aria, come un eco lontano di una caverna buia e misteriosa, come il finale di un film tanto atteso, come l'ultima pagina di un libro che hai letto recentemente. Mentre l'ansia mi divora, attendo che Ryuk termini la frase. Cosa può desiderare tanto ardentemente da tradire la fiducia dell'attuale proprietario del suo Death Note? Come dio della morte, dovrebbe essere in grado di ottenere tutto ciò che desidera, perché mai dovrebbe cedere a un ricatto?
Con la coda dell'occhio osservo L, in piedi accanto a me. Nonostante il suo viso sia neutro e calcolatore, riesco ad avvertirgli come una sorta di ansia, freme al solo pensiero di sapere cosa deve fare per ottenere l'informazione chiave per chiudere il caso. Se riusciamo ad accontentare Ryuk, riusciremo a scoprire chi è Kira e catturarlo.
- In realtà, quelle che sto per proporvi non sono richieste, ma condizioni - esordisce finalmente Ryuk, i suoi occhi rossi e troppo grossi sono macabri e inquietanti. Istintivamente, la mia mano cerca quella di L accanto a me, che subito intreccia le sue dita alle mie. La mia mano è calda, la sua è fredda. La sua mano è piccola, la mia lo è ancora di più. Lui riflette, io agisco. Siamo una squadra, due elementi somiglianti ma contrastanti che si sono avvicinati a tal punto da diventare una cosa sola, inseparabili. Siamo diventati qualcosa che non riusciamo a capire e a descrivere, qualcosa che non sappiamo come ci ha cambiati. Ho bisogno di lui, lui ha bisogno di me. Lui è l'ancora, io la barca.
- L - continua Ryuk - Non'appena ti rivelerò il nome del vero Kira, il proprietario del mio Death Note, dovrai cercare di architettare un piano infallibile per catturarlo, umiliarlo e costringerlo a confessare ... in modo brutale, naturalmente - la sua risata mi fa venire la pelle d'oca, e la mia stretta si fa più forte attorno alla mano di L - Ma non è tutto. In questo piano dovrà essere coinvolta anche Lena, non mi interessa che ruolo abbia, mi interessa che sia coinvolta. Dopo che avrete catturato Kira e lo avrete condannato come meglio ritenete giusto nel mondo umano, Kira verrà con me nel mondo degli Shinigami per continuare a divertirmi. E poi, prima che io mi riprenda il mio Death Note ... dovrete scrivere un nome ciascuno sul quaderno. E non possono essere criminali -
L'ultima frase è come una pietra scagliata in pieno viso. Scrivere un nome su quel quaderno equivale ad uccidere una persona. Se fosse un criminale, forse la cosa non mi scandalizzerebbe. Ma qualcuno di innocente, qualcuno che non mi ha fatto nulla ... è da Kira. Io non sono Kira. Io non voglio essere Kira e non voglio diventarlo.
- E dopo tornerai nel mondo degli Shinigami con Kira e il Death Note - conclude lentamente L.
- Esattamente. Accettate le condizioni? -
Strattono la mano di L, con insistenza, prima che possa accettare senza il mio consenso. L capisce il messaggio che sto cercando di mandargli e mi stringe la mano con troppa forza, per costringermi a smetterla di strattonarlo. Allenta la presa solo quando riprende a parlare con Ryuk - Concedici un minuto, per cortesia -
- Va bene - le lunghe e troppo sottili gambe di Ryuk fanno un minimo di quattro passi prima di scomparire nella parete più vicina. Il suo gesto mi lascia completamente senza parole e mi terrorizza, protesterei del fatto che se ne sia andato chissà dove, oppure è solo diventato invisibile e ci sta origliando, ma sono troppo scioccata dalle condizioni che quello Shinigami ci ha imposto.
L si volta finalmente a guardarmi, le sue iridi nere mi sembrano più grandi del solito. Il suo volto è serio, concentrato mentre col pollice mi sfiora il palmo della mano, per poi cominciare ad accarezzarlo e a trattaciare ripetute linee e ghirigori indefiniti.
- Scrivere un nome sul quaderno ... - comincio - Ci renderebbe assassini, proprio come Kira. Uccidere una persona che non mi ha fatto assolutamente nulla e che forse meriterebbe di vivere altri cent'anni ... non posso ... -
- Tu lo faresti? -
- Tutto ciò che desidero è trovare Kira e assicurarlo alla giustizia, dandogli la punizione che merita per aver commesso questa serie di omicidi senza precedenti -
- Quindi lo farai? -
L sospira, non so se è esasperato o combattuto. Nonostante la sua determinazione, so che non ucciderebbe mai. Invece di rispondermi, mi stringe una mano un'ultima volta prima di lasciarla cadere lungo il mio fianco e di rinfilarsi la sua in tasca. 
- Accettiamo le tue condizioni, Ryuk - dice, voltandosi verso la parete in cui Ryuk è scomparso. Lo Shinigami ritorna nel giro di pochi secondi, attraversando nuovamente la parete e raggiungendoci. Si ferma a pochi metri da noi, l'espressione visibilmente compiaciuta.
- Molto bene - annuisce - Adesso farò la mia parte -
Silenzio. Trattengo il fiato, tra pochi secondi Ryuk annuncerà il nome. Con tutte le mie forze prego il buon Dio, se ne esiste uno, di far in modo che il nome che pronuncerà non sia quello di Light. Qualsiasi altra persona andrà bene. Misa. Matsuda. Aizawa. Watari. Qualsiasi altra persona, ma non Light Yagami. Anche se il suo comportamento è sospetto, anche se è cambiato visibilmente da quando sono tornata da Los Angeles, anche se ogni indizio e la sua innocenza quasi inverosimile svia ogni sospetto ... non lui.
La voce di Ryuk è solenne, ma mantiene la solita sfumatura beffarda e cinica. A fatica sento il nome che pronuncia, e quando lo realizzo, maledico per la prima volta in vita mia il Dio che ho pregato, perché evidentemente non mi ha ascoltata.
- Light Yagami -



* * *



Non ricordo come sono arrivata in camera mia. Ricordo solo che il Death Note mi è caduto di mano e che sono corsa fuori, correndo mentre nella mia testa rimbombava il nome di Kira, come uno sparo. Ma il resto della corsa, di come non mi sia persa e di come sono riuscita a tornare in camera mia, quello non lo ricordo. Non sono svenuta, ma i ricordi e i pensieri devono avermi affollato la mente in modo talmente invadente da impedirmi di concentrarmi sul tragitto da percorrere.
Seduta sul mio letto, accarezzo con entrambi i palmi delle mani la coperta liscia e morbida. Il mio respiro è regolare. Mi aspettavo di piangere, di urlare. Invece non ho fatto nulla, semplicemente, sono scappata lontano da quella arma e da quel dio. Non piango. Ricordo e penso, ed è peggio che piangere.
Light a casa sua. Light che mi accompagna a casa. Light che mi chiama. Light che mi porta a cena fuori. Light che mi bacia. Light che parla con L per la primissima volta. Light in università. Light in ospedale. Light in cella. Light in macchina, con la pistola puntata sulla fronte. Light che mi abbraccia quando mi risveglio nella stanza bianca. Light che mi saluta prima di non vedermi più, quando sono partita per Los Angeles. Light che mi guarda coi suoi occhi macabri e cattivi. 
E' sempre stato lui, Kira. Ho sempre avuto l'artefice di questi omicidi sotto gli occhi e non sono nemmeno stata capace di riconoscerlo. Non sono nemmeno stata capace di mettere da parte orgoglio, sentimenti e cuore per ammettere che L aveva sempre avuto ragione, che Light è sempre stato Kira. Quello che credevo mio amico ... è solo un'assassino, uno psicopatico. Mi è difficile accettarlo, ma è così.
Qualcuno bussa alla porta due volte, e prima che io possa dire qualcosa, la testa di L s'infila nella stanza. I suoi occhi incontrano i miei e senza dire nulla, entra. Si richiude la porta alle spalle con una mano e lentamente, a piccoli passi trascinati, mi si avvicina.
- Avevi ragione - sussurro appena - Hai sempre avuto ragione -
L mi ignora - Come ti senti? -
Scuoto il capo - Non lo so. Quando chiamerai Near, Mello e Matt per avvertirli di tutto ciò che abbiamo scoperto sul quaderno e su quello che ha detto Ryuk? Quando li chiamerai per decidere il piano per catturare Light? -
- Intendo farlo stanotte stessa, quando tutti saranno troppo impegnati a dormire per preoccuparsi di me. Andremo nella stanza dov'è custodito il Death Note e chiederò a Near di raggiungermi al più presto qui in Giappone, per discutere del piano -
Annuisco, semplicemente - Ottimo -
- Desideri prendere parte anche tu all'incontro, stanotte? -
Una luce improvvisa mi illumina gli occhi e il volto. Mi alzo in piedi, mentre uno strano sorriso che non mi appartiene mi illumina il volto. Light sarà certamente un'ottima mente calcolatrice, ma se messo alle strette anche lui darà precedenza alla fretta e all'impulsività. E' inevitabile, qualunque essere umano da precedenza alla fretta davanti ad imprevisti disastrosi e determinanti. Non so come sono arrivata a formulare questo pensiero.
Mi volto a guardare L, mentre il sorriso sul mio volto si allarga - In realtà, Ryuzaki, io ho già in mente un ottimo piano -




 

   
 
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