Raperonzolo
Era
una calda mattina di
giugno, e il sole picchiettava su una vallata semi-deserta.
Un
ragazzo sonnecchiava
sulla soffice erba, osservando pigramente un vecchio rudere situato su
di una
collina.
Ormai
erano giorni che
guardava quella piccola torretta sgarubata, in attesa di vedere la
bella
pulzella che l‘abitava affacciarsi all’unica
finestrella esistente.
Dopo
poco la sua
attenzione fu catturata dalla presenza di una figura femminile nei
pressi della
torretta.
Una
donna di mezza età,
con lunghi capelli biondi e occhi color nocciola faceva capolino alla
sommità
dell’”abitazione”.
<<
We! Accal a’treccetell!
>> disse, e dalla finestrella apparve una ragazza dai
biondi capelli ossigenati,
gli occhi azzurri e la pelle candida.
Shikamaru
rimase rapito
dalla ragazza, e per qualche minuto restò a bocca aperta, a
mo di fornace…XDXD
Ino
calò giù dalla finestra
una lunga treccia bionda, che la donna afferrò, e con la
quale si arrampicò su
dalla giovane, che si teneva saldamente allo stipite della finestra nel
tentativo di non farsi trascinare giù dal “dolce”
peso della donna…
“Porca
miseria è
ingrassata ancora…”
Passò
più di una
settimana,durante la quale il ragazzo studiò le
modalità della “scalata”.
La
sera del nono giorno decise
di tentare…
Agevolato
dalle tenebre
sgusciò sotto alla finestra e disse:
<<
We! Accal a’treccetell!
>>
Si
udii un fruscio seguito
da un sonoro “BANG!”
Silenziosa
e letale la
treccia era scivolata giù dalla finestra, e con la mira
degna dei migliore dei
cecchini aveva colpito in mezzo agli occhi il povero Nara mettendolo ko.
Quando
si riprese il
ragazzo maledì la treccia “assassina”, e
con la lentezza di un bradipo cominciò
a scalare la torre.
Le
sue fattezze
ricordavano tanto quelle di quelle di quei lenti e pigri animale che da
lontano
dei passanti lo scambiarono per uno di essi, e per la
felicità del moro uno di
loro era armato di fucile a piombini, e di una mira perfetta.
Si
udii uno sparo, un
tonfo sordo, ed infine tante imprecazioni.
Uno
dei due “geni” di
passaggio, scambiandolo per una bestia feroce gli aveva sparato,
beccandolo,
guarda caso, sul deretano, e
facendolo, e facendolo sempre, guarda caso, atterrare su di una pianta
di rose
geneticamente modificata, con degli aculei di porcospino, appuntiti e
letali…
Miracolosamente
sopravvissuto
all’attentato, Shikamaru si rimise in piedi e come una
scheggia salì sulla
torre; quando arrivò alla finestra fece per entrare, ma
riuscì solo ad infilare
una gamba all’interno dell’abitazione che un gridi
disumano lo accolse, subito
seguito da uno stivalone di cuoio che colpì il ragazzo in
piena faccia,
facendogli perdere, per l’ennesima volta
l’equilibrio.
Il
ragazzo precipitò sulla
sua “amata” pianta spinosa, ed annodandosi mani e
piedi di biondi capelli.
Dopo
circa mezz’ora la
ragazza tirò su la lunga treccia, dalla quale penzolava il
povero Shikamaru.
Appena
Ino lo vide lasciò
andare di botto i lunghi capelli, facendo ricadere il ragazzo nella
ormai celebre
pianta di spine, e la stessa cosa accadde le due volte successive, al
che Shika
non potè non pensare che a due possibili spiegazioni:
1) la
ragazza era una pazza sadica;
2) la
tipa era un’idiota;
Finalmente
la quarta, ed
ultima volta, la bionda lo tirò su, senza emettere un fiato,
e guardandolo
incuriosita.
Guarda
caso proprio
in quel momento stava sorgendo il sole, che con i suoi
caldi raggi illuminò il volto del povero
“martire”… ed Ino potè
notare, sotto i
numerosi graffi ed escoriazioni, che lei non riusciva a
spiegarsi…[poveri noi…Nm
Shika che si passa una mano sulla faccio sconvolto…], sul
volto del moro una
bellezza rude.
Una
piccola scintilla si
accese negli occhi della bionda, cosa che non sfuggì al
moro, che cominciò a tremare
come una foglia.
La
ragazza lo slegò, [non lo
avesse mai fatto…] e il ragazzo cadde per
l’ennesima volta (E che cavolo!!!!!!Nm
Shika incazzato nero con l’autrice) nella sua amatissima
pianta, poi Ino annodò
la lunga treccia allo stipite della finestra e si calò
giù.
Una
volta a terra afferrò il
povero Nara e se lo trascinò fino al paese più
vicino, poi salì una lunga e spigolosa
scalinata, che Shikamaru si fece tutta di schiena, ed entrò
in una piccola chiesetta,
dove si sposarono e da quel giorno vissero
tutti felici e contenti… esclusione del moro che
si maledisse a vita per essersi
avvicinato a quella maledetta treccia, che un bel giorno, dopo
l’ennesimo attentato
all’incolumità del ragazzo con un bello sgambetto,
procurandogli l’ennesimo
ematoma, venne tagliata da due enormi cesoie da giardino, le stesse con
cui
qualche tempo prima aveva dato una “potatina” alla
“carissima” piantina spinosa…
The
End…
Angolo
Autore:
Ed
ecco un’altra
delle mie demenzialità, spero che vi sia
piaciuta…non giudicatemi l’ho scritta
durante l’ennesimo e pesantissimo giorno di scuola…
Okey
io vado perché
Shika con quelle cesoie e quell’espressione poco rassicurante
in faccia mi pare
avere brutte intenzioni…
Ultima
cosa
prima che Shikamaru mi mozzi la testa:
RECENSITE
VOI
INFAMI CHE LEGGETE E POI VE NE ANDATE LASCIANDO SOLO UNA PALLIDA
TRACCIA DEL
VOSTRO PASSAGGIO!!!!!! E sì, mi riferisco anche a te,e a te,
e a TE!!!!!!!