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Autore: elisa salvatori    10/10/2014    1 recensioni
Tutta la scuola era in subbuglio per l’arrivo di questa tipa. Veniva da una grande città. Non come qui. Lei veniva da una di quelle città piene di locali e di gente figa dove puoi sballarti tutte le sere. Chissà che c’era venuta a fare qui.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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C’era una ragazza al cortile della scuola. Una ragazza nuova. Aveva una cascata di capelli castani che le arrivavano fino al sedere. La osservavo distrattamente dalla finestra del secondo piano. Tutti erano euforici. Tutta la scuola era in subbuglio per l’arrivo di questa tipa. Veniva da una grande città. Non come qui. Qui c’è solo un cinema, la scuola, un bowling, due supermercati, casa di Nick e casa di mia nonna. Lei veniva da una di quelle città piene di locali e di gente figa dove puoi sballarti tutte le sere. Chissà che c’era venuta a fare qui. Scendo le scale cercando di non essere travolto dalla folla di cretini urlanti che si accalca giù per la merenda. Vicino al campetto mi sta aspettando Nick con il mio pacchetto di Camel. Ecco dove le avevo lasciate. Ci fumiamo una sigaretta, in silenzio. Non c’era bisogno di molte parole tra me e lui. - Prima o poi me le ridarai tutte, Nick. Ogni singola sigaretta che mi hai fottuto in cinque anni di liceo - dico, nella totale certezza che questo non avverrà mai. Mi avvio verso il bar ormai vuoto con ancora nelle orecchie la sua risata sgraziata. Al bar c’è James, impegnato a risistemare tutto dopo il passaggio di quei trogloditi dei miei compagni di scuola affamati. - Che è rimasto oggi, James? - Vedevo solo un sandwich al tonno e qualche merendina al cioccolato. - Dammi il sandwich, grazie amico. - Prendo posto all’unico tavolo del piccolo bar di scuola. Dopo ho lezione di fisica, penso che mi fingerò malato. La scusa del cane che ha mangiato il quaderno l’ho già usata, e anche quella della morte della nonna. I grandi classici funzionano sempre. Entra qualcuno. Sento dei passi incerti alle mie spalle. - Che posso offrirti, dolcezza? - dice James. - Cazzo amico, sono qui da cinque anni e a me non hai mai offerto nient- Smetto di parlare appena mi volto. È lei, la ragazza nuova. Ha degli occhi grandi, grandissimi, spaventosamente profondi e neri con i quali mi sta scrutando. Mi sta scorgendo l’anima, mi sta spogliando, sta guardando il letto che lasciavo sempre bagnato a sei anni, le riviste porno con cui mi sego nascoste nel cassetto e il sudore che mi cola giù dalla fronte quando sono agitato. Ecco, adesso mi starà colando tutto giù e lei scoppierà a ridere tra tre.. due.. uno.. Si volta verso James. - Avrei voglia di un sandwich al tonno. Mi alzo e mi affretto di nuovo verso il cortile. Ho bisogno di un’altra sigaretta. A lezione non mi presenterò proprio, d’un tratto non è più importante. Non me ne frega più un cazzo. Penso che potrei finire tutto il pacchetto. Il giorno tanto temuto è arrivato. C’ero stato così attento, eppure non è bastato. Mi ha preso, aperto, lacerato, distrutto con un solo sguardo. Ora sono fragile anche io. Anche io sono innamorato.

   
 
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