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Autore: Neverlethimgo    10/10/2014    2 recensioni
I nostri volti erano vicini, tanto che i nostri respiri s’intrecciavano l’uno con quello dell’altra. Mi sorrise, io rimasi impassibile o almeno ci provai.
Spostò una mano sulla mia schiena attirandomi ancor di più a sé, persino i suoi occhi sorridevano ed io stavo cedendo d’innanzi a ciò.
Sentivo il battito del mio cuore accelerare notevolmente ed il respiro spezzarsi di colpo, il mio sguardo era perfettamente intrecciato con il suo ed era da parecchio tempo che non m’immergevo così profondamente nei suoi occhi.
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Due.

 

La mattina seguente, quando l’episodio della sera prima era diventato solo un ricordo sfocato, fui svegliata bruscamente da mia sorella Emily.
Capisco che preferiresti dormire, ma c’è alla porta un tuo amico che ti sta aspettando,” aveva urlato, spalancando la porta di camera mia ed in seguito la finestra, lasciando entrare una folata d’aria fresca.
Sbattei ripetutamente le palpebre, stropicciandomi gli occhi e balzando poi giù dal letto quando realizzai che cos’avesse appena detto.
Un momento, hai detto un mio amico?” domandai scettica, lei si limitò ad annuire come se fosse stata la cosa più naturale del mondo, ma per me lo era; io non avevo amici, soprattutto amici che la mattina mi aspettavano per andare a scuola.
Affrettai ogni mio movimento, correndo ripetutamente dal bagno alla camera, scegliendo tra gli indumenti sistemati dentro all’armadio la prima maglietta ed il primo paio di jeans che mi capitò a tiro, ed in meno di venti minuti fui pronta. Mi guardai un’ultima volta allo specchio, sistemandomi le ciocche di capelli davanti al petto ed assicurandomi di non aver nulla fuori posto.
Mi avviai verso la cucina dove trovai mia madre intenta a preparare caffè e the e dopo aver afferrato un paio di biscotti dal piatto posto al centro del tavolo, corsi fuori di casa.
Stavo cominciando a credere che mia sorella si fosse presa gioco di me quando, appoggiato al muro dell’ingresso del palazzo, notai un ragazzo dai capelli color castano chiaro.
Ashton?
Si voltò lentamente ed abbozzò un sorriso. “Ciao Veronica,” pronunciò con quel tono di voce caldo che, mio malgrado, ricordavo fin troppo bene.
Rimasi immobile davanti a lui con gli occhi sbarrati e la bocca semi aperta, tenendo stretti tra le mani i due biscotti.
Tra tutte le persone che avrei potuto incontrare a Hornsby, non mi aspettavo che, di prima mattina, quel qualcuno fosse proprio lui.
Non avevo più avuto sue notizie da mesi, da quando ci eravamo lasciati dopo una storia durata poco più di un anno.
Mi ero rifiutata di farmi vedere in giro negli ambienti che solitamente frequentavamo insieme, in realtà, mi ero rifiutata di farmi vedere in giro del tutto: sebbene Hornsby non fosse una grande città, non era affatto dispersiva e le probabilità di rincontrarlo erano molte.
Che cosa ci fai qui?” gli domandai, mantenendo lo sguardo fisso su di lui, lui che sorrideva ed io che restavo apparentemente impassibile, mentre dentro sentivo il cuore battere all’impazzata ed il viso andarmi a fuoco.
Immaginavo che avresti reagito così, ma ho voluto provarci comunque.
Provare a fare che cosa?
Ho deciso di iscrivermi alla Heights Public High School,” rispose tranquillo.
Impallidii all’udire quelle parole, non avevamo mai frequentato la stessa scuola nemmeno quando eravamo fidanzati, se avessi dovuto vederlo per otto ore di seguito sarei impazzita ora che le cose erano decisamente cambiate.
Non dici nulla?” continuò lui.
Cosa dovrei dire? Che sono felice? Okay, d’accordo: sono felice, ma sappi che sto mentendo,” sbottai acida. Mi riusciva male essere carina con le persone, persino con lui.
La nostra rottura non era stata tragica, non il modo in cui l’avevo presa al momento, sono stati i mesi successivi a quel periodo che mi avevano trascinato giù nel profondo abisso del malumore continuo.
Non sentivo la mancanza di un fidanzato o di tutte le varie carinerie che solitamente ci scambiavamo, sentivo la mancanza di un amico, quello che lui era prima che la nostra storia cominciasse. Forse era questo ciò che voleva da me, forse era questo il motivo per cui mi aveva cercata.
Hai intenzione di rimanere così ostile ancora per tanto tempo?
Non risposi, scostai lo sguardo dal suo ed iniziai ad avviarmi verso scuola.
Con la coda dell’occhio notai che mi stava seguendo, non me ne stupii dato che mi era successa la stessa cosa la sera prima; l’unica cosa che non capivo era perché certe persone si ostinassero tanto a star vicino ad una ragazza scontrosa come me, uno come lui che un anno prima aveva avuto la bella idea di allontanarsi da me solo perché non si sentiva pronto a portare avanti una relazione così lunga ed importante e che aveva bisogno di tempo per sé stesso. Se n’era accorto dopo un anno ed ora aveva avuto la faccia tosta di ritornare da me.
Perché non proviamo almeno ad essere amici?” mi domandò, superandomi e posizionandosi davanti a me impedendomi così di compiere un solo altro passo.
Amici?” ridacchiai, “non so se ricordi com’è finita l’ultima volta che hai detto di voler essere mio amico.
Questa volta è diverso, Ronnie” sbuffò sonoramente lui, passandosi una mano sul viso per poi scompigliarsi i capelli.
E’ diverso? Diverso in che senso? Dubito che tu in quattro mesi possa essere cambiato di molto.
Non ho detto di essere cambiato, solo non voglio altro che la tua amicizia. Proprio come prima che…
Che dicessi di amarmi?” lo precedetti io incrociando le braccia al petto e, sebbene in modo appena percettibile, Ashton annuì.
Oggi mi sento particolarmente ingenua, quindi fingerò di crederti
No, non stavo fingendo, ci stavo cascando un’altra volta perché una parte di me voleva credergli, la stessa parte che sosteneva che non mi sarei più innamorata di lui; mentre invece, l’altra parte, era convinta che, non appena ci saremmo ritrovati nuovamente soli a guardare un film seduti sul divano, mi sarei lasciata abbracciare da lui e sarebbe ricominciato tutto come un anno prima.
Un semplice  sarebbe stato più che sufficiente come risposta” sorrise. “Sai che non so fingere,” ribattei, continuando a camminare a testa bassa.
Dopo svariati minuti di silenzio, riprese a parlare: “Hai rivisto gli altri ultimamente?
Intendi Michael e Calum? Michael di tanto in tanto si vede con mia sorella e, per quanto riguarda Calum, lo vedo ogni giorno a scuola. Non so se ricordi che siamo in classe insieme.
Lo sentii sospirare e per un attimo sperai che l’interrogatorio fosse giunto al termine, ma mi sbagliavo.
Già e che mi dici dell’amico di Michael? Ci prova ancora?
E a te che importa? Non sei il mio ragazzo non devo renderti conto di nulla!” sbottai, rendendomi conto soltanto allora di esser stata notevolmente scorbutica.
Giusto per curiosità,: dove hai detto di essere stato per tutto questo tempo?
Non l’ho detto” replicò lui, sorridendo beffardamente, “comunque in America con un amico”.
E perché sei ritornato?” chiesi scettica, di lui non avevo avuto più notizie da tempo e non mi ero nemmeno preoccupata di riceverne.
Mi mancava l’Australia.
L’Australia è grande, non c’è solo Hornsby come città” replicai beffarda, incrociando il suo sguardo.
D’accordo, sarò sincero, mi mancavi tu.




 


 

Spazio Autrice

E' ancora tutto molto confuso - per così dire - ma man mano che la storia seguirà avrete modo di conoscere tutti i particolari del passato di Ronnie e Ashton.

Ringrazio le fedeli personcine che hanno recensito e spero davvero che questa storia possa piacervi (sebbene sia un genere un po' diverso da quello che di solito scrivo - stile capitoli a parte)

Aspetto di leggere le vostre recensioni :)

Alla prossima!
Much Love,
Giulia

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