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Autore: elisa salvatori    10/10/2014    1 recensioni
"E se fosse un 8? Soltanto un 8. Potrebbe essere il numero dei giorni che ci frequenteremo. O i secondi che ci potrei mettere adesso ad andarmene."
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Le dita scorrevano leggere sui suoi jeans, come avessero vita propria. Era distratta, la testa tra le nuvole. Pensava ad altro, come al solito.
"Lo so che segno stai facendo con le dita." La voce di lui la riportò alla realtà. Burger King a via Ottaviano, piano superiore. Patatine smangiucchiate e la gamba poggiata su quella del suo ragazzo. 
"Che segno?" Non capiva. Cadeva sul serio dalle nuvole, ma il ragazzo pensò che stesse fingendo. 
"Sono dieci minuti buoni che fai questo segno con le dita sui miei jeans. Su e giù, prima da una parte e poi dall’altra." 
Eli ci pensò un attimo. L’infinito. L’infinito era la cosa più lontana da lei, con lui, con altri e con se stessa. Niente poteva essere infinito con lei. Ma lui la guardava lusingato e soddisfatto. Aveva messo su proprio il ghigno che metteva quando era orgoglioso di qualcosa. Che fastidio. “Stai pensando al simbolo dell’infinito, vero?” 
"Non è forse quello che stai facendo?" Ad Eli lui piaceva, questo tipo le piaceva sul serio, stavolta. Ma da queste cazzate non poteva fare a meno di difendersi, perché questo era proprio il genere di cazzate che poi ti lascia il segno. 
"E se fosse un 8? Soltanto un 8. Potrebbe essere il numero dei giorni che dureremo. O i secondi che ci potrei mettere adesso ad andarmene." Lui la guardava come a dire ‘povera illusa, è evidente che ho capito, perchè insiste?’, e lei lo guardava come a dire ‘povero illuso, ha davvero creduto che fossi una stupida ragazzina che ha bisogno di questi giochini?’ Poveri illusi, davvero pensavano che l’amore non li avrebbe distrutti? 
Eli non se ne andò dopo 8 secondi. Eli gli prese il viso tra le mani e lo baciò. E non lo lasciò dopo 8 giorni, ma continuò a chiamarlo, a vederlo e a farci l’amore. Ma l’infinito non lo raggiunsero mai, perché Eli non era infinito. Eli era finita, era testarda, impaurita forse, introversa a volte, un po’ sulle sue, limitata, antipatica quando ci si metteva, poco sopportabile e le piaceva che ad ogni inizio corrispondesse una fine. Eli lo lasciò e non lo rimpianse mai. Lui pianse, forse. Non mangiò per giorni e non dormì nemmeno. Andava in giro come uno zombie, non studiava, non usciva la sera. Si distrusse un po’. Ma anche lei pianse quando lui se ne andò veramente, quando vide un’altra col suo stesso taglio di capelli ed il suo stesso sguardo, ci parlò un po’ e se ne innamorò. Eli iniziò a distrursi, e non sapeva quando avrebbe smesso. Forse fra 8 secondi, forse fra 8 giorni. Forse sarebbe stato meglio andarsene in quegli 8 secondi. 
   
 
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