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Autore: Spensieratezza    11/10/2014    9 recensioni
“Mi hai trovato!” gli disse commosso.
“Io ti troverò sempre. Dovunque andrai, io ti troverò sempre.” Gli disse Jared commosso a sua volta.
Genere: Romantico, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Soulmates - un sogno d'amore'
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“Qui potete vedere alcuni paesaggi raffigurante i tramonti, la luna e le stelle….e qualche dipinto anche sulla natura e la fauna marina, a sinistra invece ci sono dei miei dipinti su volti di persone conosciute o anche solo incontrate per strada…non ho la presunzione di dire di averli riprodotti magnificamente, anzi la loro bellezza è di gran lunga superiore ai miei lavori, ma….”
 
Jensen ascoltava a bocca aperta come Jared esponeva i suoi quadri nella sua mostra. Con quanta umiltà e quanta semplicità li presentava, seppur non mancasse mai un certo orgoglio….la gente li fissava stupita…..Jared era molto bravo. Anche Jensen era incantato…Jared ritraeva le persone, non le disegnava soltanto…era come se imprimesse loro le sensazioni…le emozioni….i sentimenti…
 
“Jensen, mi dispiace…te l’avevo detto che sarebbe stato noioso, seguirmi fin qua…” si scusò Jared.

“Ma che dici? È…è stupendo…i tuoi quadri sono fantastici, Jared…”

“Lo pensi davvero?” gli chiese.

“Sì, cavolo, sì! Come ci riesci? Sembra proprio che…ci metti l’anima li dentro…in questi quadri…”

“Sai…Jensen…da piccolo avevo una fissa…raccogliere l’anima delle cose.

“L’anima?” chiese Jensen perplesso.

“Sì, l’anima! La foglia che ondeggia malinconica nel cielo prima di cadere…i fiocchi di neve…la pioggia che cade sul lago, i cerchi d’acqua che si increspano…il bambino che piange…la commozione nello sguardo delle persone…una singola lacrima…ma…Jensen…stai…piangendo?” chiese Jared stupito.

“Perdonami, io…non so che mi è preso…saranno le tue parole…mi avranno commosso…”

“Oh…” disse Jared colpito. “Non pensavo fossi un romantico…allora mi sentirò più tranquillo a farti vedere questo!” gli disse sorridendo, andando alla scrivania del suo studio e tirando fuori un piccolo album di foto.

“Sono stupende! Le hai fatte tu???” chiese Jensen.

“Sì, io…come ti dicevo, ricerco da sempre questa…quest'anima…e non mi basta disegnare, voglio…voglio anche provare a…fotografare!”

Jensen guardò la foto di un vecchio seduto su una panchina che guardava il molo, e una donna che allattava un bambino in un pub…poi passò all’immagine di una bambina con un vestito svolazzante che correva, tenendo su un palloncino.

“La gioia, la tristezza, la malinconia…cerco di catturare queste emozioni!” disse Jared.

“Per catturare anche l’anima del mondo? E perché?”

“Non lo so, io…forse perché nella mia vita non sono mai riuscito a tenere niente…avevo l’impressione di vedermi scivolare via le cose e non potevo fare niente per trattenerle, se ne andavano via da me come…come fantasmi…”

Jensen lo fissò.

“Dio, non so perché ti sto raccontando queste cose…” disse Jared, voltandosi e scrollandosi i capelli, sentendosi ridicolo.
 
 
 
 
“Perché stai in silenzio e non dici niente?” chiese Jensen.

“Che cosa dovrei dire?” chiese Sammy triste.

“Qualsiasi cosa…di solito parli in continuazione!”

“Beh, le persone non sono sempre uguali, no? cambiano!”

“Tutti, sì…eccetto te.”

“Già…io non posso cambiare” rispose Sammy con tristezza.

“È questo che ti rattrista. Guardati, sei cresciuto…hai 8 anni!”

Sammy rimase zitto.

“Io non posso mai cambiare…”

“Sammy…è per quello che ha detto lo psicologo, è vero? Non devi più ascoltare quello che dice..non devi più venire dallo psicologo con me..non te lo permetterò più!”

“Non puoi impedirmelo!”

“Allora non ci andrò più neanche io!”

“A cosa servirà? Ti hanno già fatto il lavaggio del cervello…io non esisto per il mondo!!”

“Ma esisti per me, sei il mio Sammy!”

“Fino a quando???”

“Fino a…per sempre, maledizione!”

“Vorrai di più…più avanti vorrai di più! Vorrai degli amici che anche altri tuoi amici potranno vedere!!”

“Tu sei reale e te lo dimostrerò!” disse Jensen prendendo la polaroid.

“Jensen non essere ridicolo!”

“Guarda!” disse Jensen, scattandogli una foto. La guardò e non c’era niente. Sammy guardò la foto ferito.

“E ti scorderai di me…io sono un fantasma. Un fantasma!” disse Sammy scappando via.

“SAMMY! SAMMY!!!”
 
 
“Che…che ne dici se andiamo a farci un giro per Venezia, ora?” chiese Jensen, riprendendo a sudare.
 
 









“Chi è Sammy?” chiese Jared mentre camminavano.

“Come…come fai a sapere di Sammy?” chiese Jensen rabbrividendo un po’.

“Ti sento parlare nel sonno, amico…” disse Jared. “Mi sei sembrato molto triste…continuavi a dire Sammy.. Sammy.. Sammy come una nenia…era molto struggente…ho respinto l’idea di svegliarti…credevo che non ricordassi niente della tua vita…”

“Uhm..è così infatti…ma ho brevi flash che però sono più simili a ricordi di un sogno che a ricordi veri e propri…”

“E Sammy chi è? Il tuo amichetto del cuore?” chiese Jared.

“Uhh ..non proprio…”

“È..uhm..il tuo ragazzo?” azzardò Jared.

“Cosa? No!” rise Jensen. “Non sono gay, sai…e poi Sammy è molto più di questo…più di un fidanzato…”

“Accidenti…un..un fratello, allora? Un fratellino?”

Jensen si rabbuiò.

“Perdonami, non avrei dovuto essere invadente.” Si scusò Jared.

“Non è mio fratello…non proprio…avrei voluto che lo fosse, ma la verità è che Sammy non è mai esistito…”

“Come?”

“Un fratellino immaginario…è questo che è sempre stato per me…mi sentivo così solo, Jared. Mi sono inventato questo fratellino…lui era tutto per me, e io ero tutto per lui…”

“Sembra una storia più triste della mia." commentò Jared. “Suppongo che alla fine Sammy sia scomparso…”

Jensen lo guardò con un’occhiata penetrante. “mmm…sì….ma a volte mi viene a trovare ancora in sogno…ma la vuoi sapere una cosa? Quando ci sei tu vicino a me, Sammy scompare!”

Jared restò zitto.

“Scusa, non volevo metterti in imbarazzo!” commentò Jensen.

“Scusate, signorini, ma se non dovete salire sulla gondola, dovete spostarvi, questo è un punto di passaggio e voi lo state bloccando.” li richiamò il gondoliere.

Jared gli sorrise: “Vuoi salire a fare un giro?”

“Perché no? non sono mai stato su una gondola!” disse Jensen.  
   
 
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