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Autore: tilia    11/10/2014    5 recensioni
Se sei un Bowserotto, e non vedi quasi mai tuo padre per tutto l'anno, vorresti passare con lui la notte di Natale...
Ma quando anche in quella festività egli si porta il "lavoro" a casa, un po' ti irriti.
Inoltre, magare, non è l'idea più brillante del mondo tenere prigionieri, a causa di una bufera di neve, Mario e Bowser nello stesso castello.
Il tutto condito con una (povera) principessa Peach, che vorrebbe con ogni probabilità essere altrove, la neve, che scende senza sosta, e perchè no? Un incidente con il dirigibile, e quanta più sfortuna si riesca ad immaginare.
In una situazione del genere è facile che tutto finisca in tragedia, ma è pur sempre la Vigilia di Natale, potrebbe avvenire un miracolo. In questa magica sera la famiglia Koopa si potrebbe ritrovare un po' più unita, un po' più...famiglia.
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Curiosi?
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bowser, Bowserotti, Ludwig Von Koopa, Peach
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Che ci fate qui?!


Wendy negli ultimi periodi aveva visto il fratello abbastanza frustrato. L'ultimo episodio, aggiunto alla lista, rischiava davvero di arrivare al culmine.

Conosceva il suo re papino, sapeva che non lo faceva apposta, semplicemente lui era un po' egoista, (come tutti in famiglia).Purtroppo ,però, lei e i suoi fratelli ne soffrivano.
Lei in prima persona era cresciuta aspirando ad ottenere le sue attenzioni, forse il suo carattere era dato anche da quello. Era sempre stata una gara fra lei e gli altri a chi attirava più i riflettori per aver, almeno pochi secondi, l'interesse di Bowser su di sé.
Dopo di che,finito l'attimo di grazia, rimaneva l'amarezza e andavano tutti dal fratello più grande per farsi consolare.

Ludwig, invece, non era mai stato competitivo, non aveva mai avuto grandi aspirazioni di potere o grandezza, (se non nel campo musicale), certo, era un po' vanitoso e pieno di sé, ma era sempre quello che tentava di raccogliere i pezzi.
Non era bravo, ma, almeno ci provava.  Nascondendo un pizzico di buon cuore, sotto grossi strati di cinismo e orgoglio. Infondo era davvero preoccupato per loro, nonostante non perdesse occasione per prenderli in giro per il loro comportamento infantile. Per loro lui era già grande, una specie di adulto a cui far riferimento, nonostante non fosse neanche a metà dell'adolescenza adolescenza. A provarlo il fatto che stava ancora cambiando voce. Eppure, all'apparenza sempre irraggiungibile, un passo avanti.

Era sempre stato l'unico, però, che permetteva loro di rimanere nella sua stanza, quando avevano gli incubi o un temporale, qualunque cosa. Anche se iniziavano a piangere disperati (ed era successo più di una volta), li ascoltava, nonostante non riuscisse a consolarli e tentasse di buttare la situazione nel ridicolo. Gli  si poteva raccontare di ogni, non li cacciava mai via.
Wendy si era accorta più tardi che con questo suo modo di fare lui raccoglieva, ma non si sfogava mai, sempre scattante, pronto, all'erta.
In passato poche volte si era chiuso in una stanza ed era rimasto lì per un intera giornata con il divieto assoluto di disturbarlo, solitamente era quando c'era in giro il loro re papino. Ludwig era il più, difficile ammetterlo, bravo e responsabile,ma Bowser non riusciva proprio a vederlo.

"Wendy, che ci fai qui fuori?" domandò qualcuno interrompendola dai suoi pensieri.
Si voltò e finalmente vide che il fratello maggiore era uscita dalla stanza. Ludwig chiuse la porta alle sue spalle e chiese nuovamente "Ebbene? Perché sei rimasta fuori dalla stanza per quasi un'ora?"

"Sei tutto bagnato non avvicinarti!" ribatté lei fingendosi schifata e nascondendo in tutti i modi il suo imbarazzo. Non gli avrebbe rivelato la sua preoccupazione, neanche se le avessero regalato tutti i trucchi del mondo.  
Ludwig gocciolava ancora. Il mantello era nelle medesime condizioni ed era appiccicato al suo corpo. I capelli erano spettinati e alcuni ciuffi gli erano finiti davanti agli occhi.Si sarebbe sicuramente preso un malanno se non si fosse asciugato.


Il maggiore assottigliò lo sguardo annoiato e sbuffò "D'accordo"

"Lud, fai schifo conciato in quel modo, vai a darti una sistemata"

Il maggiore scrollò le spalle e si avviò verso la sua stanza. Wendy lo seguì stranamente in silenzio, sembrava persa in chissà quali pensieri. Ludwig non parve infastidito di essere sorvegliato, per una volta nella vita almeno non era quello che doveva controllare tutto. Non appena arrivò di fronte alla sua stanza si fermò di colpo.

"Perché la serratura è stata forzata?" domandò girandosi verso la sorella per chiedere spiegazioni. Wendy guardò anche lei la porta e scosse la testa. Lei non ne sapeva nulla.
Ludwig estrasse la bacchetta, seguito a ruota dalla sorella e cautamente spinse l'uscio.
Una sferzata di calore uscì dalla stanza e li investì. Il maggiore rabbrividì dal freddo, dopo quello sbalzo era sicuro di prendersi un bel raffreddore.

"Chi è il deficiente che ha aperto?" urlò qualcuno, che entrambi identificarono come Roy.
I due fratelli finalmente entrarono nella stanza e rimasero basiti nel vederla nel caos più totale. Solo un piccolo angolo, dove si trovava il pianoforte e la libreria, era stato risparmiato, il resto era completamente a soqquadro. La scrivania era alla rinfusa con bacinelle d'acqua, probabilmente calda a giudicare dalle nuvolette di fumo che si levavano, tutti i fogli, che precedentemente stavano sul ripiano, erano sparsi a terra. Dagli spartiti agli appunti, era tutto alla rinfusa.
Non appena i bowserotti si accorsero che era entrato anche il fratello maggiore si bloccarono di colpo. A giudicare dalla sua faccia accigliata e forzatamente calma non doveva aver gradito la sorpresa.

"Che cos'è successo?" domandò sforzandosi di rimanere tranquillo Ludwig avanzando a passo lento verso i fratelli. Nonostante il suo tono fosse perfettamente controllato, una vena iniziò  a pulsargli a lato della fronte.

"Non è colpa nostra è stata un idea di Iggy" protestò Larry indicando il fratello più alto.
Iggy poteva essere dannatamente imprevedibile a volte. Anzi, molti dei guai che capitavano al castello erano colpa sua e dei suoi esperimenti. Nonostante fosse un genio, non aveva mai il senso della misura.

"Che diavolo ti è saltato in mente?" scoppiò Ludwig decisamente furioso. Non nascondeva neanche più la sua rabbia.

"Jr aveva bisogno di essere riscaldato immediatamente e la tua stanza è a  Ovest, dove tramonta il sole, quindi ho pensato che fosse la più calda in questo momento, inoltre l'infermeria è occupata da papà, Mama Peach e l'idraulico idiota" spiegò rapido sistemandosi con un gesto nervo gli occhiali. Lui e il maggiore solitamente andavano d'accordo, ma sapeva perfettamente che, quando era arrabbiato, era meglio trovarsi ad una debita distanza. Perciò indietreggiò leggermente.
Ludwig si costrinse a fare un lungo respiro per calmarsi. Non doveva prendersela con i suoi fratelli, infondo per una volta avevano pensato alla salute del minore.

"Se vuoi fare a pugni sappi che devi rivolgerti a me!" esclamò improvvisamente Roy emettendo un ringhio minaccioso. I suoi occhiali intercettarono uno scintillio del fuoco e sembrarono mandare un bagliore di sfida. Roy provocava in continuazione il fratello, specialmente quando vedeva che la sua pazienza iniziava a dare segni di cedimento, ovvero sempre.
Il maggiore ignorò la provocazione e diresse la sua attenzione su Jr. Il piccolo Koopa era rannicchiato sotto le coperte del suo letto in posizione fetale. Sembrava perdersi nel blu delle coperte e solo il codino rosso risaltava.
Gli avevano aggiunto un altro lenzuolo. Notò, inoltre, che aveva una piccola fasciatura intorno alla testa, alzò lo sguardo interrogativo e domandò "Come sta?"

Nonostante provasse una leggera antipatia per lui per essere sempre il figlio eletto, era pur sempre suo fratello. Jr infondo era l'unico con cui discuteva seriamente, avevano uno strano rapporto. Si evitavano per la maggior parte del tempo, ma quando s'incontravano o si lanciavano le frecciatine o andavano abbastanza d'accordo. Jr per quando fosse il più piccolo dei fratelli era molto maturo, in questo si assomigliavano, erano entrambi cresciuti in fretta, uno per le troppe attenzioni e l'altro per la totale mancanza di esse.

"Ha picchiato la testa ed è mezzo congelato" rispose quasi subito Lemmy spiccio come suo solito.
"In realtà ha anche un livido lungo il braccio destro, una scaglia mancante sotto il ginocchio, un unghia sbeccata e..."

"Ok, basta, ho capito" sospirò esasperato Ludwig prendendosi la testa fra le mani. Improvvisamente avvertì tutta la stanchezza della giornata cadergli addosso. Un pressante mal di testa iniziò a martellargli le tempie. Quella sera sarebbe andato a letto, era decisamente troppo stanco per partecipare ad una cena che si sarebbe rivelata un campo di battaglia. Perché per mettere a mangiare insieme suo padre e Mario ce ne voleva di coraggio.
Era così immerso nei suoi pensieri che non si accorse che tutti i fratelli lo stavano fissando con uno strano cipiglio.

"Ludwig, stai bene?" domandò improvvisamente Larry inclinando leggermente la testa a lato.
La richiesta lo colse alla sprovvista e rialzò lo sguardo immediatamente fissandoli stranito "Cosa?"

"Lud, non hai un bell'aspetto"
"Cazzo, sembra che ti abbiano appena sbattuto un idraulico in testa"
Sorvolò l'ultimo commento e riprese il suo solito contegno.

Magari perché la mia stanza è completamente a soqquadro e il mio letto è occupato? O, forse, perché mi hanno fatto uscire con una bufera di neve? Oppure perché mi hanno fatto teletrasportare quattro di persone? O  perché non gliene frega nulla a nostro padre?
Non riuscì a esternare la sua rabbia e sospirò. Probabilmente era la stanchezza la causa di tutta quell'irritazione. Solitamente aveva più controllo.

"No, sono solo un po' stanco"  ripeté per convincersi.

"Be', c'è sempre la stanza di Jr se vuoi riposare"
Ludwig si trattenne dal commentare e si limitò a scoccar loro un'occhiataccia. Quella giornata stava andando di male in peggio.

Un ruggito fece tremare il castello. Tutti i Bowserotti si guardarono preoccupati. Sapevano perfettamente che quando si sentivano certi urli di rabbia non era un buon segno.
Persino i loro servitori rimanevano alla larga dalla stanza in cui si trovava Bowser e loro, a meno che non li avesse lui chiamati personalmente, seguivano il lo stesso esempio.
Ludwig sospirò, chissà cos'era successo. Non aveva neanche troppa voglia di scoprirlo, per quella disastrosa notte di Natale erano già accadute abbastanza situazioni spiacevoli.
Notò che Roy passava una moneta d'oro a Lemmy che sorrideva. Il fratello minore non sembrava  felice.

 "Giuro, che è l'ultima volta che scommetto sull'autocontrollo di re Papà" Lo sentì borbottare.
"Che ti aspettavi?" domandò, alzando le spalle, Larry. Aveva una pallina in mano e si stava divertendo a farla rimbalzare per terra.
"Almeno due fottute ore" ringhiò, tutt'altro che allegro, incrociando le braccia al petto infastidito.

"A cena!" urlò nuovamente Bowser scuotendo l'intero castello, fino alle fondamenta.
"A cena? Dopo aver sfuriato?" domandò preoccupato Iggy "Non è una buona cosa"
Non ci voleva un genio, come Iggy, per capire che erano tutti nei guai. Solitamente per far sbollire completamente l'ira a loro padre, ci volevano ore e, in quel caso, non erano passati neanche due minuti.  Ludwig lo sapeva già che si preannunciavano guai.

"Secondo me, Mama Peach ci ha messo lo zampino" annunciò improvvisamente Wendy orgogliosa. Dopotutto la principessa era una donna, come lei, e in una famiglia prevalentemente composta da maschi spiccava, quando riuscivano dove gli uomini fallivano.
"Allora non hai solamente cazzate in quella testa" ridacchiò Roy accarezzandola ironicamente. Wendy ringhiò e gli fece la linguaccia, era una fortuna che non si fossero messi a litigare.
"Cazzate che sicuramente tu non capiresti"
O forse no...
"E, sottinteso, non voglio capire"
"Allora le potresti capire? Ne dubito fortemente!" esclamò sarcastica.
"Senti tu smorfiosa..."

"A cena!!!" ruggì Bowser con ancora più violenza interrompendo i due. Ludwig si portò le mani alla testa era stato davvero assordante, eppure glielo dicevano sempre di non urlare così in casa.
Quell'interruzione aveva avuto i suoi lati positivi, fortunatamente aveva interrotto il loro litigio. Ludwig sapeva per esperienza, che sarebbe andato avanti ancora per molto tempo. Roy e Wendy erano molti simili di aspetto, ma caratterialmente erano opposti. Nonostante tutto, dopo di Ludwig, era Roy il più adatto a controllarli, perché per quanto avesse un'indole da bullo si preoccupava per loro, sicuramente molto più del fratello intermedio fra loro, ovvero Lemmy.  
Roy causava una miriade di problemi, ma solo quando poteva permetterselo, ovvero quando c'era Ludwig nei paraggi. Quando il maggiore era presente poteva fregarsene delle responsabilità, perché tanto c'era lui, ma quando non si trovava vicino non poteva più avere quel lusso. Il terzogenito amava profondamente la sua sorellina e adorava il suo modo di tenergli testa, ma non lo avrebbe mai detto a nessuno.

"Sarà meglio sbrigarci" sospirò Ludwig, già prevedeva la terza chiamata e non sarebbe stata affatto piacevole.
Loro padre sapeva essere estremamente cattivo quando voleva.

Lentamente uno ad uno si avviarono verso la porta.
"E per lui?" domandò timoroso Larry riferendosi al fratello minore dormiente.
"Gli porterò qualcosa dopo" disse sbrigativo Ludwig "Adesso tutti fuori, dalla mia stanza"
Fu l'ultimo ad uscire e accostò delicatamente la porta, anche perché se l'avesse anche solo spinta di più sarebbe crollata. Infatti, sembrava che i suoi fratelli non si fossero solo premurati di scassinarla, ma anche di semi-scardinarla.

"Lud, tu vai a cena conciato in quel modo?" domandò scettica Wendy guardandolo con occhio critico. Effettivamente aveva ancora i capelli zuppi e i vestiti umidi appiccicati al corpo.
"Dite a nostro padre che arrivo dopo" sospirò rassegnato, la sorella non avrebbe mai permesso che un simile affronto alla decenza mettesse piede nella sala da pranzo.A maggior ragione dopo che lei aveva passato l'intera ad addobbarla e pulirla.
"Lud, ci metterai ore ad asciugarti, vieni con me ci penso io" ribatté Wendy afferrando il maggiore per un braccio e trascinandolo verso la sua stanza. Non gli aveva dato molta scelta, anzi, non gliel'aveva proprio data..
Prima di svoltare l'angolo Ludwig poté vedere Lemmy e Larry ridacchiare maliziosi. Roy sussurrò qualcosa a Morton, che sorrise. Non faticò ad immaginare quello che si erano detti e si ripromise di trucidarli, non appena ne avrebbe avuto l'occasione.

Una volta che i due furono spariti Iggy chiese "Credete che uscirà da quella stanza ancora maschio?"
"Secondo il mio parere, che è molto collaudato a riguardo, Wendy a la tendenza a mettere il rosa da ogni parte e Ludwig mi sembra in netto svantaggio argomentativi, in altre parole il tutto si conclude con l'ambiente, stucchevole, vomitevole e appunto dannatamente femminile. Direi che abbiamo un problema, magari gli metterà le mollette, vi ricordate l'ultima volta che ha catturato Lemmy? Oppure..."
"Gli piastra i capelli" tagliò corto Roy interrompendo il monologo di Morton.
"Ma così otterremo un fratello emo" ridacchiò Larry.
All'ultimo commento scoppiarono a ridere ancora più forte. S'incamminarono verso la sala reale continuando a fare battutine simili.
Se Ludwig li avesse sentiti probabilmente sarebbero stati in guai seri, ma lui non c'era quindi...



___
Angolo Autrice:
Diciamo che è molto soft come capitolo, è piuttosto una descrizione dei vari personaggi. Vediamo il punto di vista di Wendy, il ruolo di Roy, prossimamente tenterò di sviluppare anche gli altri, ma con calma una cosa alla volta.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e chiedo in ginocchio il vostro perdono per il ritardo a rispondere alle recensioni. Perdonatemi O.O
Comunque tenterò di essere più rapida nel rispondervi, d'ora in poi.
Se c'è qualcosa che non va, qualunque cosa, non esitate a farmela notare!
Grazie mille di aver letto :)
Alla prossima! (Sabato prossimo)
Tilia =|=
  
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