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Autore: Wild imagination    11/10/2014    15 recensioni
Prendete un liceo qualsiasi a Lima, Ohio. Magari il McKinley.
Adesso trasformatelo in un istituto per ragazzi con... capacità particolari.
Considerate una scuola privata gemellata (perchè no, magari la Dalton) i cui studenti sono cordialmente invitati a trascorrere un anno insieme al nostro Glee Club, che è un po' diverso dal solito.
Aggiungete delle sfide per rendere il tutto più emozionante, una convivenza forzata, e un Kurt che proprio non sopporta Blaine, ricambiato.
Un anno scolastico non vi sarà mai sembrato così interessante.
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Note dell'autrice-
Priiiima di tutto, come sempre un grazie cosmico alle tredici persone che hanno recensito lo scorso capitolo e che mi minacciano di morte con tanto affetto. 
AimeeGrimo, Sslaura, fearlessyandforever, Scoiattolino_01, rosa_cherokee, Moony01, Khaleesi21, la_marty, wislava, _Anto, stormer99, Anna_Vik, Ekija89.

Siete meravigliosi, e vorrei DAVVERO tanto riuscire a rispondervi individualmente <3

Probabilmente l'ho spiegato un po' troppo frettolosamente nello scorso capitolo, I'm sorry...
La Dalton organizza, una volta al mese, dei 'turni di vigilanza' in modo che gli studenti passino una notte fuori a rincorrere i cattivi; un po' come un'esercitazione. Figgins non ha pensato di cambiare le cose, per cui, anche se Blaine e compagnia bella alloggiano al McKinley, sono comunque costretti a fare il proprio turno... e BUM!



Only the truth

Kurt non ebbe neanche bisogno di chiedere a chi avessero sparato. 
Sentì qualcosa che si spezzava nel suo petto con un secco crack, e il mondo gli cadde addosso. La stanza iniziò a vorticare attorno a lui come i cavalli di una giostra, mentre le sue mani continuavano a stringere convulsamente le coperte. 
Non è possibile. Non lui. Non Blaine. 
"Dov'è ora?" chiese in un sussurro atono.
Dimmi che non è morto, ti prego. Non può esserlo. Non è giusto.
"In infermeria. Ma le sue condizioni..." rispose Wes con voce spezzata.
Un barlume di speranza si riaccese nel cuore del manipolatore come una fiammella su uno stoppino bagnato. Non voleva sentire. Voleva solo sperare finché gli era possibile. "Portami da lui."
Tentò di trascinarsi giù dal letto, ma le sue gambe sembravano fatte di gelatina, e le ginocchia cedettero all'improvviso. Il Warbler lo riprese appena prima che si schiantasse al suolo, sorreggendolo per il fianco. 
"Forse è meglio se ti riposi un attimo" propose, apprensivo. 
Kurt scosse la testa con fermezza, cercando di rimanere in piedi. "Wes, ti prego, portami da lui." lo scongiurò, guardandolo in viso.
Una sola lacrima riuscì a sfuggire dalle sue ciglia, e l'altro annuì, sebbene poco convinto. Arpionò un suo braccio attorno alla propria spalla, e zoppicarono entrambi fuori dalla camera.
Il manipolatore si sentiva come se la sua testa fosse stata infilata a forza in una busta di plastica. Non riusciva a pensare a nient'altro che non fosse Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego.
Non sapeva neanche chi stesse scongiurando, gli bastava che Blaine fosse fuori pericolo.
Senza che se ne accorgesse altre lacrime iniziarono a colargli sulle guance, mentre procedevano lentamente lungo il corridoio. Wes parve percepire il suo stato d'animo, perché lo strinse più forte a sé, accarezzandogli stentatamente la spalla con fare consolatorio.
Si fermarono fuori dalle porte dell' infermeria pochi minuti dopo, e il manipolatore iniziò a tremare visibilmente. 
"Kurt, sei sicuro di voler entrare?" gli chiese il Warbler, protettivo.
L'altro si limitò a fare un brusco cenno d'assenso, certo di non potersi fidare della propria voce; con un sospiro, l'orientale lo aiutò ad entrare nella stanza.
Kurt non vide niente. Non vide Figgins e Schuester che stavano confabulando ansiosamente con l'infermiera in un angolino, né Jeff col viso affondato nella spalla di Nick. Non udì il bip insistente dell'elettrocardiogramma, né il gocciolio del sangue nel catetere.
Vide solo Blaine, disteso supino nel letto immacolato dell'infermeria. Gli si avvicinò quasi inconsapevolmente, tentando di mettere a fuoco la sua figura oltre la coltre nebulosa che gli offuscava la vista. Il suo viso sembrava così rilassato, con le palpebre abbassate, come se stesse dormendo. I suoi capelli erano ancora umidi di pioggia, e gli ricadevano in ciocche morbide sulle fronte e sulle tempie; mentre il petto, fasciato da bende chiazzate di rosso rame, si sollevava e riabbassava lentamente al ritmo del suo respiro. 
Kurt avvicinò una mano al suo viso, scostandogli dolcemente un ricciolo che gli accarezzava gli occhi.
Fu riscosso da un rumore insistente di gemiti soffocati, e solo dopo qualche istante si rese conto che il suo petto era squassato da terribili singhiozzi.
Mr. Schuester si avvicinò a lui, poggiandogli una mano sulla spalla. Iniziò a parlargli con calma, dandogli quelle informazioni che lui non aveva il coraggio di chiedere.
"E' stato colpito da una pallottola vicino al cuore, ma fortunatamente nessun organo interno è stato danneggiato. Ha perso molto sangue... Non sanno quando si riprenderà..."
"Forse è meglio che voi ragazzi andiate a dormire" consigliò il preside Figgins, pragmatico ma sofferente.
Gli Warblers annuirono meccanicamente con aria affranta, trascinandosi fuori dalla porta. "Kurt, vieni con noi?" chiese Nick, spingendo a fatica la voce roca e graffiante fuori dalla propria gola.
Il manipolatore si girò verso il professore, rivolgendogli uno sguardo vacuo e distante. "Posso stare qui, stanotte? Non credo che riuscirei a dormire, da solo nella nos-- nella stanza."
Gli occhi di Schuester si illuminarono di comprensione e annuì, stringendogli la spalla un'ultima volta, prima di uscire dalla stanza seguito dal preside. 
Hummel si sedette sulla poltrona accanto al letto, senza staccare un attimo gli occhi dal viso di Anderson.
"Vuoi una coperta, caro?" chiese l'anziana infermiera con aria materna.
"Sì, grazie" rispose in un soffio il ragazzo.
Per la prima volta in vita sua, sentiva freddo.


Quando Kurt si svegliò la mattina dopo, il suo capo era poggiato vicino alla spalla di Blaine.
Non ebbe nemmeno il tempo di sperare che fosse stato tutto un terribile incubo, perché il bip dell'elettrocardiogramma gli ricordò che le condizioni del suo compagno di stanza non erano buone.
La testa gli doleva tremendamente e la gola gli bruciava come se vi avessero appena acceso un falò.
Forse è meglio prendere un caffè...
Si alzò con titubanza dalla poltrona, lanciando un'occhiata preoccupata a Blaine prima di uscire dalla porta.
Si massaggiò le tempie, avvicinandosi con lentezza alla macchinetta del caffè in corridoio; si muoveva per inerzia, mettendo un piede dopo l'altro come se stesse trascinando delle sferraglianti catene. Stava per inserire la moneta quando un singhiozzo gli scosse il petto, e fu costretto ad appoggiare la fronte alla parete.
Perché proprio lui? Perché?
Iniziò a tempestare il muro di pugni, incurante del dolore lancinante alle nocche e del thump thump che gli feriva le orecchie. 
Una mano gli si posò sulla spalla destra "Kurt" lo richiamò Wes, con voce sottile ma ferma.
Il manipolatore si girò, col volto inondato di lacrime e gli occhi rossi.
"Ci sono delle cose che dovresti sapere" iniziò Jeff, guardandolo con serietà.
"Che avremmo dovuto dirti molto tempo fa." concluse Nick.
Kurt li guardò uno dopo l'altro con aria stanca e smarrita, ma si fece trascinare docilmente sulle sedie del corridoio.


"Bene, ragazzi. Per dare un caloroso benvenuto agli studenti della Dalton, alcuni ragazzi del Mckinley sono stati scelti per far visitare loro la scuola, questo primo giorno. Si divideranno in coppie e guideranno una decina di ospiti. Coloro che saranno chiamati, si avvicinino." Al preside fu passata una lista con alcuni nomi scritti in bella calligrafia. Iniziò a leggere:
" John Deacon
Alisha Lopez
Robert Jills
Sarah Fernandes..."
Blaine osservò alcuni ragazzi decisamente su di giri avvicinarsi al preside, scoccando a tutti loro occhiate interessate.
"Se vedo un'altra ragazza che fa l'occhiolino a Nick, la strangolo." borbottò Jeff offeso, incrociando le braccia al petto. Il leader ridacchiò, battendogli una mano sulla spalla con fare consolatorio.
"Kurt Hummel"
"e Rachel Berry"
Gli ultimi due studenti iniziarono a farsi largo fra la calca, il primo con aria decisamente scocciata, e la seconda saltellando allegramente dietro di lui. Anderson vide il ragazzo sospirare afflitto, prima di lanciare un'occhiata truce all'amica. 
Non sembra molto entusiasta...
Quando anche loro due si furono posizionati accanto alle altre guide, il preside iniziò a sproloquiare qualcosa riguardo a "quanto fossero contenti di averli qui" e a "quanto sperassero che il soggiorno fosse di loro gradimento". Il riccio si limitava ad annuire, ascoltando il minimo indispensabile; Nick, dietro di lui, sbadigliò sonoramente, beccandosi una gomitata da Wes.
"Ahi!" si lamentò, massaggiandosi il fianco.
Quando Blaine sentì un lieve sbuffo provenire da un punto imprecisato a pochi passi da lui, distolse istintivamente l'attenzione da Figgins. Il suo sguardo scivolò sul viso di Hummel e quello, sentendosi osservato, si voltò verso di lui.
Oh, wow.
Sentì una piacevole stretta all'altezza dello stomaco, e il suo cuore perse un battito, per poi iniziare a correre nel suo petto. 
Aveva gli occhi più belli che avesse mai visto. A prima vista sembravano azzurro ghiaccio, ma guardandoli più attentamente si potevano scorgere delle sfumature verde scuro attorno alla pupilla e delle venuzze grigie sul contorno dell'iride. Vide le guance dell'altro tingersi di rosso, e non poté fare a meno di pensare che il suo viso fosse... beh, perfetto. L'arco elegante delle sopracciglia, la linea delicata del naso, le labbra sottili e rosee che spiccavano sulla sua pelle nivea... Non interruppero il contatto visivo per istanti che parvero infiniti, come se si stessero perdendo uno nelle iridi dell'altro. 
All'improvviso, la sua amica richiamò la sua attenzione, e Kurt fu costretto a distogliere lo sguardo da lui.
Blaine riprese coscienza di sé appena in tempo per sentire le ultime parole di Figgins.
"... quindi dividetevi in gruppi. Ci vediamo a pranzo."
"B., ti senti bene?" gli chiese Jeff, vedendolo confuso.
Il leader annuì meccanicamente. "Mai stato meglio."
 
Blaine si accasciò sulle gradinate con un sospiro, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e il viso fra le mani.
Non aveva la più pallida idea di cosa lo aspettasse, quindi aveva pensato fosse meglio indossare la tuta e prepararsi ad ogni evenienza. 
Il suo sguardo iniziò a vagare per tutta la palestra, come in cerca di qualcosa... o qualcuno. 
Si passò una mano fra i capelli ricci fissati da quintali di gel. 
Kurt Hummel. Aveva decisamente qualche problema con quel ragazzo. 
Erano riusciti a discutere dopo essersi scambiati poco più di quattro parole in croce, e tutto per colpa di quell'idiota di Sebastian. Era sempre colpa di quell'idiota di Sebastian.
All'inizio aveva pensato che Hummel avesse un caratteraccio, ma poteva biasimarlo per essersela presa dopo un'ora e mezzo di frecciatine?
"Allora, Anderson, qualche fortunato ha già attirato la tua attenzione?"
Parli del diavolo e spunta il suo blazer. 
Il riccio digrignò i denti, cercando di autoconvincersi che assalire Smythe sarebbe stato controproducente.
Sapeva esattamente cosa stava facendo. Quel teatrino andava avanti da troppo tempo: Blaine trovava un ragazzo a cui era interessato, Sebastian lo seduceva precludendogli ogni possibilità. Per lui era solo un gioco.
Iniziato perché Anderson aveva osato "usurpargli" il ruolo di leader. 
"Per quanto ancora continuerà questo tuo gioco, Smythe?" replicò, tentando di non far trapelare l'irritazione.
L'altro lo ignorò, iniziando a setacciare la palestra. "Io avevo messo gli occhi su un ragazzo del secondo anno, all'inizio..."
Perfetto, un altro povero quattordicenne immolato per il divertimento di questo idiota.
"... Poi una certa guida ha attirato la mia attenzione. Hai presente? Occhi azzurri, sedere da favola..." 
Blaine sbiancò, iniziando a fumare di rabbia; strinse i pugni fino a farsi sbiancare le nocche.
Brutto bastardo. 
Sono stato uno stupido: mi ero ripromesso di stare attento, e invece ho iniziato a fissarlo con aria ebete. 
Era ovvio che Smythe si sarebbe accorto del mio interesse nei suoi confronti...

Però si tratta solo di questo, no? Semplice interesse. Non è che mi piaccia o cose del genere... Insomma, io sono un ragazzo gay e lui è dannatamente attraente, niente di più, niente di meno... Per ora devo solo evitare che Kurt entri nel suo mirino.
"Non saprei dirti" rispose quando ebbe recuperato la calma, guardandolo in faccia con aria apatica. "E' passabile, sì, ma non abbastanza carino da tentarmi."
BUGIAAAAAA!
Ok, Blaine, ora concentrati e fingi un'aria noncurante...

Riportò l'attenzione sulla palestra, e ad un certo punto una figura entrò nella sua visuale, trascinandosi dietro Rachel Berry.
Kurt. Merdamerdamerdamerda. Dimmi che non ha sentito.
"Rachel! Era un po' che ti aspettavo QUI" esclamò il castano, dopo aver lanciato un'occhiata fiammeggiante nella sua direzione. 
E ti pareva.
Anderson avvampò, distogliendo lo sguardo.
Possibilità di aver fatto colpo? -7


"Aspettate un momento!" esclamò Kurt, attonito. "Io piacere ad Anderson?! Ma se all'epoca se la spassava con Chandler!"
Il suo stomaco si contorse dolorosamente.
"Ah, già, me n'ero dimenticato." commentò Jeff, accarezzandosi il mento. 
Era troppo bello per essere vero...
"A me ha detto che la prima volta gli è saltato letteralmente addosso" si intromise Nick, annuendo con convinzione.
"E la seconda?" chiese il manipolatore, con un sopracciglio scetticamente inarcato.
"La seconda ti voleva solo dare fastidio." rispose Wes, alzando gli occhi al cielo.
"E perché avrebbe dovuto farlo?"
"Perché è un idiota!" urlarono i tre Warblers in coro. 
Kurt era decisamente confuso.
Io gli piacevo già a ottobre? Insomma, magari non "piacere piacere", ma mi trovava carino...
Arrossì, abbassando gli occhi.
"Aspetta prima di iniziare a fangirlizzare, Kurtie. Adesso viene il bello..."



Era la prima notte che passava in quella stanza, e Blaine non riusciva a dormire; si stava rigirando nel letto da ore, con una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Quella prima giornata di convivenza era stata un disastro. 
Sospirò, passandosi una mano fra i riccioli liberi dal gel.
Magari sarebbe andata meglio se quel... Chandler non si fosse presentato in camera mia per saltarmi addosso. Certo che Hummel è davvero IRRITANTE... 
Afferrò l'ipod dal comodino e si infilò gli auricolari, premendo su 'Riproduzione casuale'.
Si accoccolò meglio sul cuscino, sperando che la musica lo cullasse fra le braccia di Morfeo.
                                                                             
There's a calm surrender 
                                                                                                       to the rush of day,
                                                                                                       When the heat of the rolling world
                                                                                                       can be turned away.

You've got to be kidding me...
"Can you feel the love tonight?" Fai sul serio, Universo?

Bloccò la canzone prima che arrivasse al celeberrimo ritornello, sbuffando con aria scocciata.
Improvvisamente sentì dei singhiozzi soffocati provenire dal letto accanto al suo, e spalancò gli occhi, sorpreso. 
Hummel sta piangendo? Ma se quando sono andato a letto stava dormendo beatamente...
Cosa dovrei fare? Andare a consolarlo? Non mi sembra il caso... Cosa fa di solito un compagno di stanza in queste situazioni?

Si alzò a sedere sul letto, e accese la lampada sul proprio comodino, titubante. Magari poteva andare a prendergli un bicchiere d'acqua...
La luce illuminò il viso candido di Kurt, contratto e velato da un sottile strato di sudore. Le sue mani stringevano convulsamente il lenzuolo, e il suo corpo tremava visibilmente. Eppure stava ancora dormendo.
Qualcosa nel petto del Warbler si spezzò. 
C'era qualcosa di profondamente sbagliato nel vedere le sue guance inondate di lacrime, e le sue labbra rosee piegate in una smorfia di dolore; non osava immaginare come dovessero essere i suoi occhi in quel momento...
Scivolò fuori dalle coperte e si avvicinò silenziosamente al suo letto, piegandosi verso la sua figura pallida scossa da brividi.
Gli poggiò una mano sulla spalla e provò a scuoterlo delicatamente. "Kurt..." 
Il ragazzo continuò a dormire.
"Kurt" provò a voce un po' più alta, passandogli una mano calda sulla fronte. La sua pelle era gelida come un pezzo di ghiaccio.
Niente. Il castano continuava a tremare visibilmente, scosso dai singhiozzi.
Il Warbler si passò una mano fra i capelli, frustrato. Si guardò intorno febbrilmente, cercando un modo per svegliarlo o, per lo meno, per tranquillizzarlo.
La sua attenzione si focalizzò improvvisamente sull'ipod rimasto sul suo cuscino.
Magari è un'idea malsana, però...
Esitava, gli sembrava un'idea troppo bizzarra persino per una situazione del genere.
Un singhiozzo più rumoroso degli altri lo convinse.
Oh, al diavolo. Non lo saprà mai.
Si piegò sulle ginocchia, accostando le labbra al suo orecchio. Il profumo di menta e vaniglia dei suoi capelli gli invase le narici, e il suo cuore sobbalzò.
Blaine deglutì e iniziò ad intonare, mormorando.  
                                                                                     
                                                              An enchanted moment,
                                                                                      and it sees me through
                                                                                     It's enough for this restless warrior,
                                                                                     Just to be with you...

La sua voce tremò sulle ultime cinque parole, ma si costrinse a continuare. Il corpo di Kurt si rilassò visibilmente, ma dalle sue ciglia continuavano a sfuggire lacrime salate.

                                                                And can you feel the love tonight
                                                                                     It is where we are
                                                                                     It's enough for this wide-eyed wanderer
                                                                                     That we got this far

Finalmente il viso del castano si distese, rilassato, e le sue labbra si arricciarono leggermente verso l'alto.
Blaine sorrise dolcemente, asciugandogli con la punta delle dita una lacrima che si era fermata sulla sua guancia. A quel contatto, Kurt sospirò nel sonno, e si girò su un fianco, continuando a dormire tranquillamente.  
Dio, tutto questo non finirà bene...


Jeff passò un fazzoletto a Kurt, accarezzandogli la spalla.
"Quindi lui" tentò di parlare il manipolatore, tra le lacrime. "Ogni notte cantava per me?"
Ora si spiega tutto! Ecco perché gli incubi sono tornati durante le vacanze di natale.
Sono.un.emerito.idiota. Dovrebbero rinchiudermi da qualche parte in isolamento.

"Non proprio tutte le notti..." rispose Nick "solo quelle in cui avevi gli incubi."
Ah, beh, allora... RINCHIUDETEMI.
"E c'è stato anche un altro periodo in cui ha interrotto... ehm... l'operazione" borbottò Wes.
"Quando abbiamo iniziato a farci gli scherzi" concluse Hummel per lui, arrossendo d'imbarazzo.
"Già" Jeff ridacchiò. "Diciamo che era un po'... infuriato in quel periodo."
"Ma andiamo per ordine..."
"C'è dell'altro?" chiese Kurt, attonito.
"Oh, sì..."


"Smythe, cosa diavolo stai facendo?" urlò Blaine infuriato, raggiungendo i due ragazzi accanto alla ciotola del punch.
Il suo sguardo scivolò sulla figura di Kurt, che sorseggiava un liquido rosso mollemente appoggiato al bancone, apparentemente inconsapevole di ciò che stava succedendo intorno a lui. Il riccio gli strappò violentemente il bicchiere di mano, gettandolo per terra. "Ehi!" 
"Come sei noioso, Anderson!" ridacchiò Sebastian, avvicinandosi ad Hummel. "Io e Kurt, qui, ci stavamo solo divertendo"
Gli occhi del manipolatore fiammeggiarono d'odio. "Lo stavi facendo ubriacare, bastardo.
Lo so come funziona la tua 'tattica' ."
"Beccato" il francese alzò le mani in segno di sconfitta, per niente dispiaciuto. "E devo dire che non è stato neanche troppo difficile. Credo che sia astemio, in effetti..."
Blaine digrignò i denti, mentre l'aria attorno a lui iniziava a farsi più calda. "Allontanati da lui." ringhiò, alterato. 
"E perché dovrei?" ribatté Smythe con aria innocente. "Ho voglia di divertirmi, e trovo che lui sia particolarmente sexy in questo travestimento... Non sei d'accordo con me?" si avvicinò impercettibilmente a Kurt, sfiorandogli un fianco con le dita. Quello gli restituì uno sguardo interdetto e infastidito. 
Il manipolatore osservò la sua mano come se volesse staccargliela a morsi. "Te lo dirò un'ultima volta, Smythe. Allontanati da lui." ormai i suoi occhi bruciavano.
"Guarda guarda come si surriscalda il nostro usignolo. Ti piace parecchio, eh? Tanto meglio. Sarà più divertente portartelo via da sotto il naso." il francese gli scoccò un sorrisetto strafottente.
Non "mi piace parecchio"... Voglio solo che non gli succeda quello che è successo a me.
"Non crederai davvero che si farà sedurre da uno come te!" ribatté Blaine con espressione disgustata.
Smythe rise, crudele. "No, ormai io la mia carta l'ho bruciata. Ma conosco qualcuno che sa essere molto più convincente di me." gli scoccò un'occhiata eloquente. "Te lo dovresti ricordare... Natale ti dice qualcosa?"
Anderson sbiancò, e i suoi occhi si velarono di rosso. 
Si avvicinò all'altro Warbler, fissandolo con odio. "Prima o poi, Sebastian, avrai quello che ti meriti."
"E da chi? Da te?" fece l'altro, scettico. "Sai di non essere poi così minaccioso, vero?"
Questa volta fu il turno di Blaine di sorridere. "Io forse non lo sono... Ma non so se ti sei accorto chi è il fratello di Kurt." indicò Finn, la cui mole spiccava su quella di tutti gli altri ragazzi nella sala. Il volto del francese si contrasse. "Sono convinto che lui e gli altri membri del G.C. sarebbero più che contenti di rifarti i connotati. E anch'io."
Detto questo, afferrò il braccio di Kurt. "Vieni, ce ne andiamo" 
Si aspettava che l'altro iniziasse a lamentarsi, invece si lasciò trascinare fuori dalla palestra, traballante ma docile. Quando si chiusero la porta alle spalle, e con essa la musica assordante, Blaine sospirò.
"Come ti senti?" chiese al castano, gentile.
Quello si portò le mani alle tempie, gemendo. "Mi fa male la testa. E sono stanco"
"Beh, è abbastanza normale." commentò il riccio, con un mezzo sorriso. "Forza, ti accompagno in camera"
Hummel provò a camminare lungo il corridoio in linea retta, ma dopo qualche passo inciampò, rischiando di stamparsi sulla moquette. Il Warbler lo riprese appena in tempo, stringendolo per la vita, e il castano si accasciò su di lui. Blaine sentì un formicolio sinistro corrergli lungo il fianco su cui era appoggiato l'altro ragazzo, e la pelle iniziò a bruciargli. Rischiò seriamente l'autocombustione quando Kurt strofinò leggermente la punta del naso sul suo collo.
"Hai un buon profumo" mormorò il castano, soffiando sulla sua nuca.
Il riccio rabbrividì, con la pelle d'oca.
Se continua così in camera non ci arrivo. Svengo prima. O gli salto addosso.


"Io gli ho detto cosa?!" urlò Kurt, rosso fino alla punta dei capelli.
Non è possibile, non può essere vero...
E perché mi ha mentito riguardo a Finn? Pensavo davvero che mi avesse riaccompagnato lui in camera. 
Il manipolatore era leggermente irritato per quella bugia. E poi cos'è successo fra Smythe e Blaine? Perché il Natale? Cos---

"Ohoh! Frena, Kurt." lo fermò Nick, agitando i palmi delle mani. "Sento il tuo cervello macinare da qui. Se avrai pazienza, tutti i misteri saranno svelati." finì, criptico.
"Ma, ehm, adesso potrebbe esserci una parte un po' imbarazzante." commentò Jeff, ad occhi bassi.
Tutti e tre i Warbler arrossirono contemporaneamente.
Oh, Dio. Che altro ho fatto? Non ditemi che...


I due ragazzi camminarono lentamente lungo il corridoio, leggermente claudicanti. Per qualche miracolo sconosciuto riuscirono persino a salire le scale senza fratturarsi l'osso del collo. 
Blaine avvampò per tutto il tempo in cui il fianco di Kurt strusciò contro il suo attraverso la stoffa sottile dei leggings, e rischiò l'infarto reiterate volte. Non potè impedirsi di sospirare di sollievo quando, finalmente, arrivarono alla porta della stanza 216. Si deterse il sudore dalla fronte e aiutò Kurt a sedersi sul letto.
"Resta un attimo qui, ok? Mi cambio e torno." gli raccomandò. L'altro annuì, sorridente. 
Afferrò una tuta dall'armadio e andò a cambiarsi in bagno il più velocemente possibile.
Blaine, devi calmarti. C'è solo il tuo dannatamente attraente compagno di stanza in uno striminzito costume da... Non è importante da cosa sia travestito, seduto sul letto oltre la parete. Completamente ubriaco. Ce la puoi fare a non saltargli addosso entro la fine della serata.
Il ragazzo infilò la testa sotto il getto dell'acqua calda, provando a regolarizzare il respiro. 
Inspirò ed espirò profondamente, annuendo con fermezza. Spalancò la porta, pronto ad affrontare l'ultimo round.
Non è vero, non era pronto.
Spalancò la bocca e la sua mascella arrivò a sfiorare il pavimento, mentre il cuore perse qualche battito e cominciò a correre nel suo petto. La finestra della stanza era stata aperta, e si potevano sentire le note di una canzone che, in tutta probabilità, era stata messa in palestra. 
Single Ladies
Kurt era in piedi al centro della stanza, e stava ballando con aria concentrata.
Sta.ballando.la.coreografia.di.Single.Ladies.
Lo sguardo di Blaine scivolò sul bacino del suo compagno di stanza, che si agitava sensualmente a ritmo della musica. Il castano iniziò a muovere avanti e indietro le spalle, con le mani poggiate sui fianchi, sorridendogli con aria ammiccante. Il Warbler credette di morire quando l'altro si piegò sulle ginocchia, accarezzandosi lentamente la coscia e leccandosi le labbra.
Qualcuno mi spieghi come fa a muovere in quel modo il bacino.
Il riccio si appoggiò contro il muro, iniziando a sentire improvvisamente caldo in un punto specifico del corpo. Non era in grado di fare altro che trattenersi dal saltargli addosso, incapace di distogliere lo sguardo.
Qualcuno mi salvi, così non posso farcela.
Quando la musica terminò, era ormai arrivato al punto di rottura. Kurt lo guardò intensamente negli occhi, mordicchiandosi le labbra, e Blaine pensò che volesse avvicinarglisi.
Se lo fa, non rispondo di me...
Alla fine, Hummel si limitò a distendersi sul proprio letto, supino.
Dio, ti ringrazio. 
Il Warbler osò staccarsi dal muro, con le ginocchia tremanti, solo quando il respiro del suo compagno di stanza si fece pesante. Frastornato, estrasse il cellulare dalla tasca dei jeans, digitando un messaggio.

11.34
Sono in camera con Kurt. Tu e Jeff potete dire a Finn di non preoccuparsi?


11.35
Sì, non c'è problema... Ma cos'è successo?


11.37
E' meglio se te lo racconto domani...


Ora come ora, non credo sia una buona idea mettergli il pigiama, pensò, osservando la figura di Kurt.
Avvampò al sol pensiero di sfilargli quei leggings strettissimi.
Ho bisogno di una doccia bollente. Adesso. 

"Seppellitemi" mugolò Kurt, affondando il viso fra le mani.
"Su, su", tentò di consolarlo Jeff, con un mezzo sorriso. "Se può farti sentire meglio, credo che ti abbia trovato molto sexy... Ahia! Nick, ma c'è bisogno di schiaffeggiarmi?"
"Ma ti sembra il caso?!" lo rimproverò il fidanzato, guardandolo male. 
Mai fatto una figuraccia peggiore in vita mia... Ma perché sono così imbecille? Se prima c'era anche solo una minima possibilità di piacergli...è finita nel cesso


Blaine stava camminando lungo il corridoio deserto diretto in camera sua, con lo sguardo rivolto a terra, nervoso. D'altra parte, era nervoso da quando quel troglodita di Adam gli era stato presentato come "amico di Kurt".
Dio, aveva una voglia di spaccargli la faccia... E lui non era mai stato un tipo troppo violento. 
Non faceva altro che lasciargli rose con stupidi bigliettini, presentarsi alla porta della loro stanza per portarlo fuori, fargli complimenti...
Spero solo che questa volta faccia sul serio, altrimenti giuro che niente mi impedirà di carbonizzarlo. 
E ovviamente mi dà fastidio solo perché penso che lo stia prendendo in giro, mica per altro...

Perché quell'idiota di Crawford doveva essere così dannatamente attraente? Perché doveva avere quel maledetto sex appeal che lo rendeva irresistibile? Era ovvio che Kurt si fosse preso una cotta per lui...
Vedeva come arrossiva ogni volta che lodava i suoi occhi azzurri.
Che poi non sono azzurri. Sono color ghiaccio, grigi e con pagliuzze verde scuro attorno all'iride. 
Oh, ma chi se ne importa. A me Kurt nemmeno piace. E' irritante, testardo e insopportabilmente acido
.
Ultimamente Blaine stava passando il minor tempo possibile nella propria stanza, giusto per evitare di incontrare i "Kadam" che flirtavano spudoratamente sotto al suo naso. 
Svoltò l'ultimo angolo avvicinandosi alla stanza 216 e alzò la testa. Si irrigidì a pochi metri dalla porta, come se l'avessero pietrificato.
Kurt era schiacciato fra Crawford e la parete, a cui si stava appoggiando con le braccia, ed era visibilmente agitato. Il biondo stava avvicinando il viso al suo, ma lui non sembrava per niente incline ad azzerare quella distanza e baciarlo.
Blaine sentì una furia cieca montargli dentro, e strinse i pugni fino a ferirsi i palmi con le unghie.
Giuro che se sta provando a baciarlo contro la sua volontà gli riduco le palle alle dimensioni dell'uvetta passa.
L'aria attorno a lui si faceva sempre più calda, e sentiva di essere sul punto di sparare saette dagli occhi.
Decise di intervenire, e si schiarì rumorosamente la gola.
Blaine, non puoi incendiare il corridoio.
Adam si staccò da Kurt come se avesse preso la scossa, e il castano ci mise un po' per mettere a fuoco la figura di Anderson a pochi metri da lui; poi avvampò e distolse lo sguardo. 
Il Warbler chiuse un attimo le palpebre e inspirò profondamente; quando i suoi occhi si riaprirono, la furia era mascherata da uno strato di apparente apatia. 
Scoccò un'ultima occhiata disgustata a quel parassita di Crawford, poi girò i tacchi e si incamminò lungo il corridoio.
Oggi io e quel bastardo dobbiamo fare un discorsetto a quattrocchi. 

 Blaine inspirò profondamente, bussando alla porta 314; non dovette attendere molto prima che Crawford gli aprisse.
"Guarda guarda chi si vede" lo accolse Adam con un sorriso ironico, poggiandosi mollemente allo stipite. "Quanto tempo, eh?"
Il Warbler gli rivolse uno sguardo truce, ancora fermo sulla porta. "Non fare l'idiota, Crawford. Sai benissimo perché sono qui."
"Quindi non è per me?" chiese il biondo, falsamente offeso. "E io che pensavo volessi venire a trovare il tuo povero ex."
Il riccio non aveva voglia di stare al gioco. "Ascoltami bene, perché te lo chiederò una volta sola. Che intenzioni hai con Hummel?"
Nello sguardo dell'altro si accese una scintilla divertita. "Allora aveva ragione Sebastian... Ti piace davvero quel ragazzino."
"Ti sbagli" ringhiò Blaine, "è solo che..."
"Che non vuoi che si ritrovi come te, a tornare nella propria camera la Vigilia di Natale e trovarci il proprio fidanzato (cioè io) che se la spassa con un altro ragazzo (cioè Sebastian). Dico bene?" concluse l'altro, ridacchiando. "Beh, detesto ammettere che hai ragione, ma è proprio quello che ho intenzione di fare. Sono così prevedibile?" Il sorriso sul suo volto si congelò quando il riccio lo afferrò per il blazer, sbattendolo al muro con pochi complimenti. Sarà pure stato il più basso dei due, ma era anche molto, molto incazzato.
"Ascoltami bene, bastardo." gli sputò a due centimetri dalla faccia, con occhi fiammeggianti d'odio. "Ti dirò cosa succederà adesso. Tu sparirai dalla vita di Kurt come se non fossi mai esistito. Basta uscite al chiaro di luna, basta flirt, basta rose e basta bigliettini riciclati dal mio corteggiamento. Puff, come nebbia al sole. Sono stato abbastanza chiaro?"
"Altrimenti?" lo provocò il biondo, tentando di non far trapelare l'agitazione. 
Si sentì odore di stoffa bruciata, e il blazer di Adam iniziò ad annerirsi dove le mani di del manipolatore lo stringevano. Il biondo si agitò contro il muro, inquieto. "Altrimenti" gli sibilò Anderson. "ti userò come bersaglio per i miei allenamenti. Sai volare, no? Perfetto. Sarà un po' come il tiro al piattello."
Si godette l'espressione terrorizzata di Crawford, dopodiché girò i tacchi e uscì dalla stanza senza voltarsi indietro. 
Non senza aver lasciato casualmente una fiammella accesa sui capelli dell'altro, è ovvio. 
Kurt non lo deve sapere. Assolutamente no. Sarebbe molto peggio per lui scoprire che è stato corteggiato solo per farmi soffrire, piuttosto che credere che Adam sia scomparso nel nulla per una qualsiasi ragione...
Mi dispiace solo di non essere intervenuto prima...
So quanto faccia male sapere di essere stati ingannati per tutto questo tempo; soprattutto se si è 
orgogliosi come lo siamo io e lui.


"Quindi lo hai sbattuto violentemente contro un muro, l'hai minacciato di incenerirlo e... gli ha 'consigliato' di allontanarsi?" gli chiese Wes, seduto a gambe incrociate sul suo letto.
"Si", rispose Blaine appoggiandosi alla scrivania. "Era la cosa migliore per lui, capisci?"
Voleva che l'amico capisse. Non poteva stare fermo a guardare mentre umiliavano Kurt come avevano fatto con lui.
L'orientale annuì, serio. "E Kurt lo sa?"
ll riccio sospirò, passandosi una mano fra i capelli. "No, lui non lo deve sapere."
Sapeva come avrebbe reagito. Si sarebbe infuriato, si sarebbe sentito ferito, tradito, deluso, e lui non poteva permettere una cosa del genere. Non se poteva impedirlo. L'avrebbe fatto per chiunque. Chiunque. 
"Blaine..." esordì Wes dopo qualche minuto, confuso. "ma non ti sembra che faccia... più freddo?"
Anderson ci mise un attimo per fare due più due.
"Oh, cazzo" imprecò, col volto terreo.
"B., ma cos---?"
Aprì la porta di slancio, con espressione allarmata. Vide subito la figura flessuosa di Kurt che si allontanava lungo il corridoio. "Hummel, aspetta!" gli gridò, frustrato. L'altro non accennò a girarsi, così il Warbler fu costretto a raggiungerlo di corsa, afferrandogli il polso. A quel contatto sentì un brivido familiare risalirgli lungo il braccio.
L'altro manipolatore si fermò immediatamente, ma senza ritirare la mano.
Blaine non sapeva da dove iniziare per spiegargli tutta la situazione. La verità era che nemmeno lui riusciva a spiegarsi molte cose. Perché teneva tanto a non farlo soffrire? Perché si era infuriato in quel modo quando Adam gli aveva svelato quali fossero le sue intenzioni? 
"Senti, io non..." iniziò a bassa voce, fissando la sua nuca. Si bloccò con espressione smarrita quando Kurt si girò verso di lui, con aria indecifrabile. I suoi occhi erano arrossati, ma le iridi sembravano di ghiaccio. Così azzurre, così fredde... Il suo volto si era irrigidito tanto da sembrare una maschera impassibile. Allora è così che sono i suoi occhi quando piange...
Il suo tono fu tagliente, ma era chiaro che avesse pianto. "Risparmia le parole, Anderson. Ho sentito." con uno strattone liberò il polso, ma rimase fermo davanti a lui, guardandolo con odio. 
"Cos'hai sentito?" gli chiese Anderson con un filo di voce. Si aspettava che gli urlasse contro, che lo schiaffeggiasse, che lo odiasse per l'eternità, ma non poteva vederlo piangere.
Il volto del castano si distorse in un sorriso amaro. "Abbastanza da sapere che hai consigliato ad Adam di stare lontano da me perché pensavi che fosse 'meglio per lui' " la sua voce si incrinò sulle ultime parole.
"No, non è---" tentò di spiegare il riccio, con aria allarmata. Non voleva che fraintendesse, ma non poteva neanche dirgli la verità...
Dio, Kurt, non hai capito niente! Non doveva essere meglio per lui, doveva essere meglio per te!
L'ho minacciato solo perché non volevo che facessero a te quello che hanno fatto a me!

"Ti ho già detto che non importa" lo interruppe Kurt. "Sono solo stato uno stupido illuso. Non dovevo fidarmi né di lui, né di te.”
"No, non capisci! Non puoi stare con uno come lui! Lui è…” provò di nuovo il riccio, sempre più agitato. Lui è vile, un vigliacco, un bugiardo, un bastardo. Non si merita di stare con uno come te.
“Come potevo pensare di piacere ad uno come Crawford?" mormorò Kurt, più a se stesso che a Blaine, guardando il pavimento con aria desolata.
Gli occhi del Warbler si spalancarono per lo shock. 
Lui pensa di non essere abbastanza per Adam?! Come può pensare di non essere abbastanza per... chiunque? 
Cazzo, Blaine. Solo... cazzo!

Kurt gli si avvicinò, sibilando a un palmo dal suo viso."La nostra tregua è rotta", Si allontanò, girandosi un'ultima volta e aggiungendo in tono sprezzante: "Va’ al diavolo."
Blaine rimase fermo in mezzo al corridoio, frustrato, mentre una lacrima scendeva lungo la sua guancia.
Cosa devo fare, adesso?

La porta del bagno sbatté con un tonfo sordo, e Blaine si portò una mano alla guancia colpita, con aria attonita.
Kurt gli aveva appena tirato uno schiaffo, ma non era quello che lo sconvolgeva di più.
L'ho fatto piangere. Di nuovo.
Non capiva perché avesse preso così male lo scherzo delle uova. Certo, non doveva essere divertente avere quell'odore nauseante sui capelli, ma... mettersi a piangere?
Sembrava più un pianto isterico, però. Come se avesse ceduto alla rabbia, alla stanchezza, alla tensione.
Sono stato solo un idiota. Non avrei dovuto lasciare che avesse gli incubi, in questi giorni. Io e il mio stupido orgoglio...
Avrebbe solo voluto avercela con Kurt; insomma, non è che fosse totalmente innocente. E il suo fondo-schiena ne era testimone. E invece continuava a provare questo istinto di protezione nei suoi confronti, questa... dolcezza che non riusciva a spiegarsi. Dio, non capiva più nulla.
Penso che lo consolerebbe sapere che non ho dormito molto neanche io: sentirlo singhiozzare mi spezzava il cuore. 
Scivolò fuori dal letto, avvicinandosi con passo felpato alla porta del bagno.
"Kurt?" lo chiamò, in un sussurro.
Non si aspettava che rispondesse; non avrebbe neanche saputo cosa dirgli, come giustificarsi.
Quand'è che aveva smesso di considerare il proprio compagno di stanza un irritante testardo?
Appoggiò la schiena alla porta, e scivolò finché non si ritrovò a sedere.
Dannazione! Perché deve essere tutto così complicato? perché LUI deve essere così meravigliosamente complicato? Non posso trovare il coraggio di dirgli che mi piace e basta? Ma quante possibilità ci sono che lui ricambi? Probabilmente nessuna... Magari può trovarmi attraente a livello fisico, ma mi odia. E come biasimarlo?
Vederlo piangere lo uccideva. Gli occhi gonfi di lacrime, la voce spezzata, le labbra rosse, le guance umide... Non sarebbe riuscito a togliersi quest'immagine dalla testa nemmeno fra trent'anni. 
Si strinse le ginocchia al petto e vi poggiò la fronte, esausto. Sentì il rumore dell'acqua della doccia che scorreva, mentre fuori dalla finestra il cielo diventava sempre più scuro.
Non avrebbe saputo dire per quanto tempo rimase in quella posizione, ma ad un certo punto lo scrosciare al di là della parete cessò, e pensò che fosse meglio rinfilarsi nel letto e far finta di dormire.
Dopo qualche minuto la porta del bagno si aprì lentamente, e Kurt fece capolino. 
Blaine si sforzò di regolarizzare il respiro, nascondendo la testa sotto le coperte. Evidentemente funzionò, perché il castano uscì silenziosamente, avvicinandosi all'armadio con titubanza.
Il Warbler avvampò d'imbarazzo quando si accorse che l'altro ragazzo aveva solo un asciugamano legato in vita. (S)fortunatamente per lui, aveva una perfetta visuale della sua schiena nuda, ancora umida e illuminata dalla luce della luna. Una goccia scivolò lungo le sue scapole, seguendo la linea  morbida della spina dorsale e scomparendo oltre il cotone. Gli occhi del riccio accarezzarono istintivamente tutta la sua figura snella, soffermandosi sulla pelle candida del collo elegante e sulla sua vita sottile.
Un brivido gli corse lungo la schiena. Dio, è perfetto...
Riuscì a distogliere lo sguardo appena prima che Kurt si spogliasse completamente per infilarsi il pigiama e accoccolarsi sotto le coperte.
Kurt, cosa mi stai facendo?


                                                                            
       "There's nothing wrong with lovin' who you are"
 She said
           "Cause He made you perfect, babe"
              So hold your head up, girl, and you'll go far
     Listen to me when I say...
                                                                                            
"Blaine, ti senti bene?" gli chiese Jeff preoccupato, avvicinandosi alla sua poltrona. "perché stai boccheggiando."
Il leader iniziò a borbottare qualcosa di inintelligibile, e Wes pensò che fosse il caso di intervenire.
"Credo che l'esibizione gli stia... ehm... facendo uno strano effetto."
Anderson avvampò, tentando di controllare le reazioni del proprio corpo. Il suo sguardo scivolò sui fianchi di Hummel, che avevano iniziato a muoversi sensualmente a destra e a sinistra. 
Blaine, respira. Leeentamente. Va tutto bene. Se non gli sei saltato addosso quando ha ballato Single Ladies, puoi trattenerti anche adesso.
Il ragazzo scoprì che citare Halloween in quel frangente era una pessima idea. Lì dentro iniziava a fare dannatamente caldo, e il Warbler si allargò la cravatta, deglutendo rumorosamente.
Rischiò l'autocombustione quando il golf rosso e nero che profumava di Kurt gli si stampò in faccia.
Rimase qualche istante immobile, prima di sfilarselo dalla testa con un gemito.
Kurt, cosa mi stai facendo?!

"Ragazzi, voi non capite! Si è messo a leccare un ghiacciolo a un metro e mezzo dal mio letto!" 
Stava spiegando Blaine, camminando avanti e indietro per la stanza come un leone in gabbia.
Nick, Jeff e Wes lo guardarono dai letti, comprensivi. Il loro leader era sull'orlo di una crisi di nervi.
"E non è finita qui! Poi ha anche pensato bene di 'farmi giudicare il suo nuovo profumo' spiattellandomi quel suo dannato (e sexyssimo) collo a tre centimetri dal naso! Io lo odio! Lo detesto!"
Si accasciò sulla sedia vicino alla porta con espressione affranta. "Non so come ho fatto a non sbatterlo contro la parete lì per lì" mugolò.
"Certo che è diabolico" commentò Nick.
"Oh, andiamo!" esclamò Jeff, "non è che Blaine si sia comportato poi così bene. Insomma, era proprio necessario fare tutti quei commentini ambigui e sfilargli davanti mezzo nudo?"
"Lo sai che l'ho fatto solo..." cominciò il riccio, piccato.
"Per sondare il terreno" lo interruppero gli altri tre, scimmiottando il suo tono.
"Però potevi trovare un modo un po' più... delicato per farlo, non credi?" considerò Wes. "Adesso ti sta ripagando con la tua stessa moneta."
"Dannazione, hai ragione. E adesso cosa faccio?" chiese Blaine, disperato.
"Prima di tutto, smetti di provocarlo..." iniziò l'orientale.
"E poi dichiaragli il tuo amore!" conclusero i Niff, con espressioni serie.
"Io NON sono innamorato di lui" borbottò il riccio, contrariato. 
"No, eh... E quando mai ti è capitato di avere un'erezione---"
"JEFF!" esclamò Wes, allucinato.
Il biondo lo ignorò. "Solo perché un ragazzo stava mangiando un ghiacciolo? O hai minacciato un altro perché voleva ferirlo? O hai passato nottate a cantargli ninnananne per farlo dormire? O hai sognato di baciarlo fino a farlo svenire?"
Il leader si alzò in piedi di scatto, tormentato. "Senti, è complicato, ok? Io non sono sicuro di voler essere innamorato di lui!"
"Blaine, ma non è una cosa che decidi tu... Succede e basta." disse Nick, guardandolo con dolcezza.
"Ma se io non gli piacessi?  Se mi odiasse? Se fosse ancora cotto di Adam? Se non fossi abbastanza per lui? Non voglio soffrire ancora, ragazzi. Non ce lo meritiamo, né io né lui." il riccio iniziò a contare tutti i contro sulle dita di una mano. 
"Blaine Davon Anderson! Calmati!" Wes lo costrinse a smetterla di andare su e giù come una trottola. "Vedi le cose in modo troppo pessimistico. Da quello che abbiamo visto io e i ragazzi, tu gli piaci. E molto." lo guardò con serietà.
Le guance di Blaine si tinsero di rosso. "Lo pensi davvero?"
"Assolutamente"
"L'unico problema" si intromise Jeff, sbuffando "è che nessuno dei due pensa di dirlo all'altro."
"Ah, una cosa è certa" fece il riccio, incrociando le braccia al petto. "Io non lo farò mai."
Jeff e Nick si girarono contemporaneamente l'uno verso l'altro, scoccandosi un'occhiata d'intesa.
"Stai pensando quello che penso io?" chiese il biondo.
"Ovviamente!" rispose il moro.
Si voltarono di nuovo verso Blaine, con un'aria inquietante, prima di iniziare a cantare.
                                                                           Cosa credi, amico? 
                                                          Non si può far finta quando tutto parla chiaro, 
                                                                       ma noi ti leggiamo dentro,
                                                                         anche se lo neghi, sai, 
                                                               si vede bene quanto immenso siaaaaa
"RAGAZZI!"
  
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