Film > The Big Four
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Autore: DioMagoPrescelto99    11/10/2014    2 recensioni
Vedrete i nostri amati Hiccup, Merida, Jack e Punzie in tante situazione diverse tra amore, odio, tristezza e felicità dove riusciranno a rimanere se stessi nonostante le avversità.
[ Parings: Mericcup; Jackunzel ]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo:   Divisa in Due
AU:   The Host!AU
Personaggi:   Merida, Rapunzel, Hiccup, Jack
Parings:   Mericcup, Jackunzel
Ratings:   Verde
N.A:   non credo debba dirvi qualcosa di più sul tema di questa one shot, perché ho detto tutto ciòche vi era da dire su The Host, un magnifico film ben fatto. Ora vi lascio alla lettura ci sentiamo al N.A. di fine capitolo.


La Terra è in pace. Non c’è fame. Non c’è violenza. L’ambiente è salvo. Onestà, cortesia e gentilezza sono praticate da tutti. Il nostro mondo non è mai stato così perfetto. Solo che non è più il nostro mondo. Siamo stati invasi da una specie aliena che adesso abita i corpi di quasi tutti gli esseri umani del pianeta. I pochi sopravvissuti sono in fuga.


-    Non correre! Noi vogliamo aiutarti! - , gridò una donna vestita di bianco con occhi non comuni per gli umani.
La ragazza inseguita continuava a correre in varie direzioni per seminare la donna e gli uomini al suo seguito anch’essi vestiti di bianco con quegli strani occhi.
La ragazza correva disperatamente mentre gli inseguitori le erano sempre più alle calcagna.
Era salita su un palazzo per poi entrare nella struttura e nascondersi per non essere trovata. La ragazza dai folti capelli rossi e ricci ora era nell’edificio a cercare rifugio, un nascondiglio per non farsi trovare. Anche quelle persone, se erano tali, entrarono nell’edificio dividendosi per cercare la ragazza.
La rossa era nascosta dietro un tavolo sperando che non la trovassero, pregando Dio che non la catturino.
-    Ehi tu! - , gridò ancora quella donna una volta localizzata la ragazza, e quest’ultima imprecò per la sua sfortuna.
-    Non mi avrete mai! Non troverete gli altri! Io non vi aiuterò a trovarli! - . 
Era circondata, non aveva via di fuga, l’unica sua arma era l’arco che le aveva regalato il padre, lo stringeva fra le sue mani, ma non poteva usarlo, aveva finito le frecce.
Non poteva farsi catturare, avrebbero inserito un’anima, come si facevano chiamare gli extraterrestri, nel suo corpo e così facendo avrebbero trovato il gruppo di sopravvissuti di cui faceva parte, avrebbero trovato, i suoi tre fratellini, suo padre e sua madre. Non poteva permetterlo!
Strinse saldamente l’arco nella sua mano destra e partì all’attacco! Menava colpi con le estremità dell’arco abbattendo gli inseguitori, tutti tranne quella donna, quella dannata donna, che schivava ogni colpo menandone altri a sua volta che invece andavano a segno.
Gli inseguitori si ripresero e circondarono nuovamente la rossa che si dimenava contro la donna che orami l’aveva bloccata.
Era spacciata e ormai catturata. Anche se fuggisse l’avrebbero presa comunque. Ma non poteva farsi prendere, avrebbero scoperto la sua famiglia.
Diede un colpo di testa alla donna abbattendola e aprendosi un varco verso l’unica via di fuga: una finestra. Ma quella finestra era al decimo piano.
Corse verso questa pronta a scagliarsi contro per rompere il vetro e cadere. Il suo fu un estremo atto di coraggio e di amore verso la sua famiglia, sacrificò se stessa per salvarli e si gettò dalla finestra iniziando a precipitare di sotto.
Una lacrima scese dal suo occhio, pensando che ne valeva la pena sacrificarsi per le persone che amava. Ora finalmente sarebbe stata in pace.
Lo schianto avvenne molto velocemente lasciando gli inseguitori alieni a bocca aperta per l’aver preferito morire che essere catturata da loro.


-    Non riesco a capacitarmi, che dopo una caduta del genere sia ancora viva - , disse la donna vestita di bianco ad un uomo anch’esso vestito dello stesso colore,
-    Non voleva morire, forse quello che pensava era di morire, ma non quello che voleva davvero, perciò anche se con tutte le ossa fratturate e lesioni ovunque è sopravvissuta. Come ben sai questa razza umana è molto diversa e più determinata dalle altre che abbiamo occupato - . La donna, annuì lanciando un occhiata alla ragazza, sdraiata su un lettino di metallo lucente, che la sera prima si era buttata da una finestra, la stessa rossa riccia che voleva morire, colma di graffi e lesioni.
L’uomo afferrò un oggetto di metallo lungo e spesso e aprendo la bocca della ragazza iniettò uno strano spray che guarì ogni ferita e taglio, poi messo al posto l’affare metallico afferrò un piccolo contenitore dello stesso materiale, e con un leggero tocco di mano il contenitore si aprì emanando una luce non comune, una luce spettacolare.
Con delicatezza poi prese quella luce, che pian piano assumeva forma e diventava ovale e con filamenti fatti anch’essi di luce che dolcemente entravano fra le mani dell’uomo che con la stessa dolcezza la accoglieva con delicatezza. Poi fece una piccola incisione al collo della ragazza scoperto a posta per quel taglio e pian piano avvicinò quell’essere di luce al taglio.
Prima i filamenti e poi tutto il resto entrarono nel collo della ragazza mantenendo sempre la stessa luminosità, fino ad arrivare al cervello ed impadronirsi del corpo.
La ragazza aprì gli occhi, ma non erano più i suoi occhi, erano come quelli della donna e dell’uomo in piedi di fronte a lei, occhi dello stesso colore della luce che emanava l’anima appena entrata nel suo corpo. Non era più la stessa ragazza!
-    Salve, mia giovane anima, come vorresti farti chiamare in questo corpo? - , domandò l’uomo fissando la rossa che spostava i numerosi ricci rossi dietro il capo per diminuire il fastidio che le provocavano.
-    Potete chiamarmi … RAPUNZEL! - . 


-    Rapunzel, ciao io sono Gothel. Come ben sai, noi anime da sempre invadiamo nuovi mondi per amalgamarci fra loro, occupando i loro corpi, e renderli perfetti, rendere il loro mondo perfetto. Bene qui, sulla Terra stiamo facendo la stessa cosa, e ormai abbiamo quasi occupato tutti gli abitanti di questo mondo. Ma ci sono dei sacchi di resistenza, che si nascondono e si ribellano a noi, e il corpo che tu ospiti è uno fra questi! Perciò vorrei sapere da te se puoi scavare nella memoria di questa ragazza e localizzare il nascondiglio dei fuggiaschi! - , disse la donna dai ricci capelli corvini.
-    Okay … allora … si chiamava Merida DunBroch e la sua famiglia è sfuggita alla prima invasione, rifugiandosi per strade, fossi e case abbandonate e già perquisite. Suo padre si chiamava Fergus DunBroch e aveva come moglie, ovvero la madre di Merida, Elinor DunBroch che aveva altri tre figli tutti più piccoli e gemelli - .
La donna la fissò attendendo la continua.
-    … poi mentre viaggiavano ed entravano nelle case ormai abbandonate o disabitate, Merida si ritrovò in una di queste a frugare per trovare cibo, ma presto capì che non era sola. Vi era un ragazzo che dopo un po’ di incomprensioni all’inizio, ci strinse amicizia, e anche molto di più: un bacio, era il suo fidanzato: Hic… - ,
<< NO! Non dirlo! >> gridò una voce, ma sembrava che solo Rapunzel potesse sentirla, era la vera Merida che si ribellava per riavere il proprio corpo.
Rapunzel cercando di bloccare la ribellione della rossa interiore si mise le mani alla testa provocando in Gothel un’espressione dubbiosa e preoccupata:
-    Oppone resistenza? - , Rapunzel annuì 
<< Ti prego non dirle il suo nome! Ti prego! >> gridava la voce della vera Merida nella sua mente ormai controllata da Rapunzel. 
-    … il suo fidanzato si chiama Hiccup Horrendous Haddock III e la sua famiglia è morta durante la prima invasione - . 
<< NO! NO! TI ODIO >> gridò la vera Merida a Rapunzel che non ne risentì.
<< Perché lo hai fatto? >> le gridava la voce di Merida nella testa, mentre l’anima Rapunzel si prendeva una pausa per riposare camminando per il corridoio del palazzo bianco in cui erano.
-    Noi anime dobbiamo farlo! Serve per la pace del mondo! Voi umani lo avete rovinato e vi stavate rovinando a vicenda e noi facciamo ciò per il benessere comune! - , rispose Rapunzel
<< Ma quale benessere!? Noi umani non siamo tutti uguali, non siamo come pensate voi! Sì, abbiamo fatto degli errori, ma sbagliando si impara e poi Hiccup non ha fatto nulla di male! Non meritava di essere scoperto e catturato! >>
-    Voi umani non siete buoni! Siete egoisti e non pensate comunemente! - .
<< Non tutti! Vedi … >>
Un immagine apparve nella mente dell’anima Rapunzel, un ricordo di Merida, un ricordo di gioia e felicità.
Merida e il suo fidanzato Hiccup abbracciarsi e coccolarsi mentre i tre fratellini li disturbavano giocandoci intorno, ma i due erano presi costantemente dalla felicità che provavano stando l’una nelle braccia con l’altra, in quel momento erano solo loro, era come se le invasioni non ci fossero state, come se non fosse successo nulla. E poi un bacio.
Il ricordo scomparve, Rapunzel era confusa. Nonostante fosse un’estranea, durante la visione aveva provato la stessa felicità del quadretto facendole suscitare dei dubiti riguardo gli umani. Forse davvero non erano tutti malvagi. Forse questa Merida che la ospita non era come gli stereotipi che le avevano dato su questa razza. Merida si era sacrificata, anche se non riuscendoci, ci aveva provato a non farli scoprire e farli restare nel rifugio
-    Rapunzel! - , gridò Gothel raggiunta la ragazza ancora sovrappensiero,
-    Si Gothel? - , 
-    Lo abbiamo trovato! Il ragazzo chiamato Hiccup, abbiamo già mandato un gruppo a prelevarlo! - . 
-    NO! - , gridò la ragazza. Il corpo ora era di nuovo sotto il controllo della vera Merida, Rapuzel non riusciva ad opporsi. Mise le mani alla gola di Gothel, ma la donna fu scaltra, liberandosi e iniettando un spray alla ragazza che svenne immediatamente.


-    Ciao Rapunzel! - , le disse Gothel appena la ragazza si svegliò,
-    Ciao Gothel, che è successo? - , le domandò la rossa per poi notare la faccia maligna della donna,
-    La tua ospite, Merida, ha ripreso il controllo del suo corpo perciò credo che tu sia un’anima debole e che non riusciresti a scoprire il rifugio. Perciò faremo un trasferimento! Un cambio di corpi, io entro in quello e tu in questo! - , concluse con un sorriso compiaciuto e poi uscì dalla stanza.
<< NO! Così li troverà tutti! Dobbiamo scappare e tu mi aiuterai! >> impose la Merida vera,
-    Io non ti aiuterò! Non posso andare contro la mia razza! - . 
<< Dai! Non puoi far morire tute quelle persone! Per favore! Non eri tu quella che voleva la pace? >> .
Questa frase fece dubitare Rapunzel su quello che stava per succedere. Non poteva permettere che gli amici di Merida venissero catturati, in fondo erano buoni da ciò che aveva visto mentre dormiva: visioni di gesti dell’aiutarsi a vicenda, essere sempre presenti l’uno per l’altra e l’aiutarsi anche in veri momenti di difficoltà. Ma non poteva tradire la sua razza, anche se reprimeva la razza umana  giudicandola vigliacca ed egoista, ma il tutto per il bene comune.
Non sapeva che fare, ma doveva decidere in fretta!
Stringeva i polsi facendo diventare le nocche bianche, era nervosa, era divisa ed era insicura.
C’era una sola cosa da fare: seguire il cuore! Anche se lei essendo un anima non aveva un vero cuore.
-    Da dove possiamo fuggire? - , domandò alla vera Merida dentro di se,
<< Oh grazie luci fatue! Usciamo dalla finestra! >> 
-    Sei pazza? Sono sei piani! - , 
<< Fidati di me! >> e grazie alla volontà di quest’ultima si mosse il piede in direzione della finestra.
Il secondo passo lo fece Rapunzel che aveva il controllo del corpo, perciò aprì la finestra e si buttò.
L’atterraggio fu molto bagnato visto che finì in una piscina. Una volta uscita camminò fino ad arrivare in strada.
<< Dobbiamo rubare un’auto! >> esclamò Merida,
-    Lascia fare a me! - , disse Rapunzel mettendosi in mezzo alla strada per fermare la macchina che stava venendo.
<< Che stai facendo? >> le chiese Merida, ma senza ricevere risposte.
-    Mi scusi signore può prestarmi la sua auto? Ne ho davvero bisogno! - , chiese all’uomo sceso dall’auto,
-    Si certo signorina! - , e con un sorriso le diede le chiavi della macchina.
-    Vedi! Noi anime siamo gentili e ci fidiamo degli altri - , disse Rapunzel.
<< Che strano! >>
E partirono verso il rifugio, verso la famiglia di Merida.
Guidavano insieme, strano a dirsi ma riuscivano a farlo. Il viaggio fu veloce ma sicuro visto che non vi era nessuno in quella strada, vi era il completo deserto.
Poi una gomma scoppiò seguita da un’altra e in men che non si dica si ritrovarono fuori strada capovolte e a testa in giù con un taglio sulla fronte.
Merida sapeva di essere vicina, sarebbe solo bastato uscire dall’auto e incamminarsi, ma quello era in problema: uscire dall’auto!
Il caldo le soffocava, il loro corpo comune era bloccato nell’auto capovolta e non avevano vie di fuga. Ormai erano spacciate, erano sole nel deserto senza nessuno che le possa aiutare.
L’afa si faceva sentire e tutto pian piano diventava offuscato fino a farle perdere i sensi.


-    Merida svegliati! - , una voce famigliare le risuonava per la testa. Era suo nonno che la chiamava.
-    Nonno Nord! Ci hai salvate - , disse la ragazza stesa su un lettino di ospedale. Ora non era più nella macchina, ma in una stanza apparentemente fatta di roccia illuminata da una luce appesa al soffitto.
-    Ci? - , disse nonno Nord.
La rossa aprì gli occhi, vi era il nonno, e anche la sua famiglia e … Hiccup. Inizialmente la guardarono con immensa gioia, ma questa si trasformò in odio.
-    Non è più Merida! - , aveva gridato la madre,
-    Lei, è una di loro adesso! - , aveva detto Hiccup avvicinandosi a Nord, l’omone dalla barba e dai folti capelli bianchi, a prima vista sarebbe sembrato Babbo Natale anche perché aveva una pancia abbastanza rotondetta.
-    Uccidiamola! - , aveva detto un ragazzo che fino a poco prima era rimasto in un angolo, aveva capelli bianchi come la brina e occhi color ghiaccio, era un vero e proprio albino, e si trascinava un bastone incurvato all’estremità superiore.
-    Io credo che dentro ci sia anche Merida, ha anche parlato al plurale! - , disse Nord non approvando la proposta di Jack, si chiamava così l’albino.
<< Si! Ci sono anche io  Hiccup! >> , aveva detto Merida, la vera Merida, ma nessuno poteva saperlo, nessuno poteva sentirla.
-    Si, Merida è ancora viva e oppone resistenza - , disse Rapunzel,
-    Non è vero, sta solo cercando di salvarsi la vita - .
-    Allora, qui non uccidiamo nessuno! Sono io il padrone di casa qui, e io decido cosa fare perciò lei può restare! - , detto questo Nord fece uscire tutti fuori, che sbruffarono e criticarono questa sua decisione, poi si rivolse al corpo di Merida e le disse:
-    Come ti chiami anima? - , 
-    Mi faccio chiamare Rapunzel! - . 
Nord la portò in giro per la sua “casa”, lui la chiamava così ma non era una vera e propria casa, era un intero sistema di gallerie ed enormi grotte sotto il terreno, ed era un ottimo nascondiglio ed in più era anche confortevole.


Giorni Dopo
-    Ciao! - , aveva detto l’albino quello che voleva ucciderla,
la rossa non rispose, fece solo un cenno con la testa. Entrambi stavano falciando il grano per il raccolto. E sì, li vi era una montagna con un cratere che permetteva alla luce del sole di entrare, e con l’aiuto di specchi fissati proprio vicino a il cratere la luce era più forte e permetteva alle piante di crescere anche sotto terra.
-    Scusa per quello che ho detto, non sapevo che eri diversa, comunque mi chiamo Jack, Jack Frost! - , disse l’albino alla rossa, 
-    Non importa, io non porto rancore! Io invece sono Rapunzel - , 
<< Perché gli sorridi, stava cercando di ucciderti fino a pochi giorni fa >> aveva detto la Merida vera appena si accorse che il suo corpo aveva fatto un sorriso al ragazzo.
-    Va bene se ti chiamo Punzie? - , le chiese più confidenzialmente,
la ragazza annuì, a parte suo nonno, che in realtà non era suo nonno ma di Merida, questo ragazzo era l’unica persona che lì le rivolgeva la parola, forse ora erano amici, o qualcosa di più?


-    Ehi tu! - , aveva detto Hiccup, un ragazzo dai capelli mori, lentigginoso e con una piccola cicatrice sul mento,
<< Hiccup? >>
-    Ciao - , aveva risposto Rapunzel,
-    Allora … - , questa volta Hiccup non aveva uno sguardo nervoso, anzi più rilassato ma teso,
-    …  Nord è convinto che anche se tu, Rapunzel, occupi il suo corpo, Merida sia lì dentro a ribellarsi per riprendere il controllo di se … - , 
<< Si Hiccup, sono qui! >> gridava invano la Marida vera,
-    … io l’ho sognata, Merida mi manca, mi mancano le sue arrabbiature, i suoi abbracci, i suoi baci … mi manca tutta lei … - , aveva detto con aria malinconica e pian piano anche la vera Merida, iniziava a diventarlo,
<< Mi manchi anche tu Hiccup! >>
-    … perciò siccome questo è il suo corpo, è come se baciassi lei anche se infondo sei tu - , 
-    Cosa? - , riuscì a malapena a dire Rapunzel, bloccata dal bacio di Hiccup.
<< Cosa fai NO! >> gridava Merida dall’interno,
<< BASTA! >> e per un po’ riuscì a riprendere il controllo del suo corpo, quel poco che bastava per sferrare un pugno sul viso di Hiccup. Come aveva potuto baciare il suo corpo ma non controllato da lei, COME AVEVA POTUTO?!
-    M … Me … Merida sei tu! Allora è vero! Sei rinchiusa nel tuo corpo ma non puoi controllarlo. Sapevo che solo così avrei potuto capirlo, scusa - , disse il ragazzo portandosi una mano sul muso, dove il pugno lo aveva colpito,
-    Si, lei è dentro di me! - , disse Rapunzel,
<< Sciocco! >> aveva detto la vera Merida, ma con un’aria sollevata, e se avesse avuto il controllo del suo corpo avrebbe anche accennato un sorriso.
-    Ragazzi cosa succede? Ho sentito un forte rumore! - , era appena entrato Jack, che fissava Hiccup con la mano sulla bocca sanguinante,
-    Niente! - , disse Rapunzel, 
-    Ah … comunque Punzie, vuoi uscire a fare due passi con me? - , le domandò l’albino,
-    No! Lei non viene con te! - , disse Hiccup,
-    Lasciami andare - , così Rapunzel si fece spazio e uscì dalla stanza seguita da Jack.
i due camminarono per moto, Jack faceva strada a Punzie che lo seguiva cercando di capire dove volesse portarla.
Poi salirono come delle scale fino ad arrivare in superficie.
La ragazza rimase a bocca aperta, era da molto che non usciva ed ora era lì all’aria aperta.
I due si sedettero l’uno di fianco a l’altro a fissare il cielo disseminato di stelle che luccicavano attorno alla luna che era di uno splendore mai visto.
-    Ti piace? - , le chiese Jack,
-    Si, sono magnifiche! - , 
-    Mi piaci Rapunzel! - , improvvisamente disse questa frase, lasciando così sia Rapunzel si a Merida scioccate,
-    Anche tu mi piaci! - , esclamò d’un tratto Rapunzel,
<< COSA?! Non me lo avevi detto! >> disse Merida,
-    E c’è dell’altro … - , disse l’albino. 
Poi si avvicinò piano piano al viso della ragazza, ma questa lo fermò,
-    Scusami non posso! - , disse Rapunzel,
-    È per Merida vero? Non può per un po’ andarsene come in qualche altra stanza? - , 
<< Ti piacerebbe ah? >>
-    Merida ama da morire Hiccup - , disse poi Rapunzel,
il ragazzo si scurì, lui amava Rapunzel.
-    Ma ho dei sentimenti anche io! E so che tu mi piaci da morire! - , disse Rapunzel e pian piano si avvicinò alle labbra dell’albino, i loro nasi si toccarono e le loro bocche si sfiorarono e … Rapunzel tornò indietro, si fermò improvvisamente.
-    È difficile … - , disse la ragazza, - … tu ami questo corpo, tu non ami me! Se potessi stringere me tra le tue mani, saresti disgustato, mi calpesteresti - , concluse.
-    Non lo puoi sapere! - , affermò Jack per poi mettere una mano sulla guancia della ragazza e finalmente baciarla.
<< Rapunzel NO! È uno sbaglio! Non siete neanche dello stesso pianeta! Adesso ci penso io! >> 
Il bacio si staccò.
-    Strano abitare un corpo che non posso controllare - , affermò Punzie,
-    Andiamo? - , Jack si alzò e si incamminò verso l’entrata del rifugio, mentre Rapunzel faceva lo stesso e diceva alla Merida vera dentro di se:
-    Ti arrabbi se bacio un ragazzo che ami e anche se ne bacio uno che non ami. Che gran confusione! - .

 

N.A.:  beh spero di non aversi annoiati con questa one shot ambientata su questo film che ho rivisto pochi giorni fa in streaming, ed è davvero bellissimo, consiglio a tutti di vedere. Beh scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare (se importava a qualcuno) ma quella maledetta suola babbana disseminata di mostri, capitolini, cacciatori di draghi mi ha tenuto impegnato per molto, ma adesso eccomi qui e spero tanto  che questa cosina vi sia piaciuta. Spero di trovare qualche piccola recensione per sapere anche solo se vi è piaciuta o no. Ora vi lascio in pace al prossimo aggiornamento!! ;)

  
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