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Autore: Spensieratezza    11/10/2014    11 recensioni
“Mi hai trovato!” gli disse commosso.
“Io ti troverò sempre. Dovunque andrai, io ti troverò sempre.” Gli disse Jared commosso a sua volta.
Genere: Romantico, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Soulmates - un sogno d'amore'
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“Wow, a Venezia, su una gondola…” commentò Jensen.

“Non è come se…cioè non è una cosa…romantica..” biascicò Jared, preoccupato.

“Tranquillo, Jared…mi sta bene…è bello…” disse, scrollandogli i capelli. Jared arrossì e si girò dall’altra parte, e Jensen colse l’occasione per guardarlo meglio.

Era davvero un bel ragazzo…e gli colpiva la sua tenerezza, la sua dolcezza..la sua delicatezza. Non era mai troppo…in nessun senso. Si preoccupava sempre di non disturbare o di non mettere a disagio l’altro.

Jensen provò sensazioni strane. Si sentiva incredibilmente leggero al suo fianco, e questo, considerando il pericolo che correva solo standogli vicino, era davvero buffo e strano.

Tenero… pensò dopo un po’.

Immagini romantiche di lui e Jared che si svegliavano nello stesso letto, coccolandosi a vicenda, e poi che facevano colazione al bar, o andavano a prendere il gelato, sedendosi sulle panchine di piazza San Marco, gli sfrecciavano davanti agli occhi.

Fantasticherie…però erano belle.
 
Non ricordava ancora niente della sua vecchia vita ed era strano che la cosa non lo turbasse, e che non turbasse Jared. Certo, avevano cercato casa sua, ma si erano arresi subito…quasi come se preferissero restare nell’inedia, in questa loro piccola bolla, che forse li rendeva felici, più di quello che avrebbe potuto esserci dall’altra parte, forse.

“Ti piace?” gli chiese Jared d’un tratto, sfiorandogli la mano, intendendo Venezia.

Jensen sussultò, ma subito rispose “Sì.”

Con te sì… avrebbe voluto aggiungere.
 
 
 
 
 
Videro altri monumenti molto famosi, tra cui la Basilica di San Marco…poi si fermarono in piazza a mangiare dei panini e Jensen rise, vedendo Jared assalito totalmente dai piccioni, tutti su di lui.

Com’è meraviglioso….chi potrebbe volergli fare del male? Pensò Jensen, colmo d’amore.

Andò da lui, e mandò via i piccioni…Jared si divincolò forse un po’ troppo, cercando di sfuggire a quegli assalti, e mentre Jensen cercava di impedirgli di cadere, tenendolo per un braccio, i loro visi finirono vicini, molto vicini.

“Grazie, è tutto ok ora.” disse Jared imbarazzato.

“Bene.” rispose Jensen.
 
 
 
 
Mangiarono in un ristorantino all’aperto. Una cena a base di pesce, squisita, e poi passeggiarono nella sera, per le piazze.

Camminarono e camminarono e poi si fermarono. Si resero conto che era molto tardi, e non c’era quasi nessuno che camminava più a piedi.

“Forse dovremmo fermarci.” disse Jared, guardando l’acqua scura e limpida davanti a loro.

“Ma ci siamo fermati.” disse Jensen, al suo fianco.

“Mi…mi gira la testa..” disse Jared, dolcemente, un po’ confuso da quella strana situazione.

“Jared…” pronunciò il suo nome, facendolo voltare, in un modo dolce che neanche lui si aspettava, e forse neanche Jared. Jared si voltò in maniera impercettibile, nel buio della sera, e poi si ritrovò la bocca di Jensen sulla sua.

Un bacio dolce, accompagnato dalla mano di Jensen sul suo viso.



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La bocca di Jensen che si apriva sempre dolcemente, lentamente, invitando la sua a fare lo stesso.

Baci dolci, languidi, poi più profondi. Jared non si lamentò quando Jensen lo spinse gentilmente ad indietreggiare, fino a sedersi sulla panchina, e con la stessa delicatezza gli si sedette a cavalcioni.

Jared sorrise sulle sue labbra, durante il bacio, e anche Jensen.

A Jared piaceva sentire le mani di Jensen sul suo viso, che lo accarezzavano così dolcemente, e l’aria frizzantina della sera gliele faceva apprezzare ancora di più, mentre Jensen si perdeva nel sapore della bocca di Jared.
 
 





Un sedicenne Sammy se ne stava seduto sul letto di Jensen, a torturarsi le mani, mentre Jensen si voltava più volte, cercando di prendere sonno.

“Speravo di farmi un sonnellino…ma se ti vedo così tormentato, non ci riesco. Qual è il problema, ora?” gli chiese Jensen.

“Non ho mai baciato nessuno…probabilmente non potrò mai farlo…”disse Sammy triste.

“Intendi…Baciare…baciare?”  chiese un Jensen ventenne.

“Mpf…”

“Va bene…puoi baciare me, se vuoi.” azzardò Jensen.

“Stai scherzando, vero? Sono tuo fratello.” rise Sammy.

“Naaa. Non sei mio fratello nel senso vero del termine..non sei nato dai miei stessi genitori e non abbiamo neanche lo stesso sangue…a dire il vero non so che tipo di sangue hai…” disse Jensen pensieroso. A volte gli era sembrato di vedere un liquido scuro quando Sammy si faceva male…ma accadeva raramente, e non sapeva se se lo era solo immaginato. Ricordava che a volte si faceva male, ma non capiva perché, dal momento che non era davvero parte integrante della sua realtà, e quando riusciva per poco a toccare le cose, dopo pochissimo quelle gli scivolavano via dalle mani, cadendo.

Sammy sembrò rimanerci male sulla questione del sangue, e Jensen si affrettò a dire:

“Ehi…scusa, non volevo offenderti…allora ce lo diamo questo bacio?” gli chiese.

“Che fine ha fatto la tua convinzione di non essere gay?” lo provocò Sammy.

“Tu non c’entri? Sei Sammy, ok? E poi io…credo…credo di amarti. ” Gli disse per la prima volta.

Non aggiunse nient’altro, perché Sammy aveva spinto il suo viso contro il suo e gli aveva dato un bacio dolcissimo.

Jensen ricambiò, tenendogli il viso. Poteva toccare Sammy. L’aveva sempre fatto, anche se forse così in là non si era mai spinto.

Sentì un accenno del sapore della bocca di Sammy, e le loro lingue che si sfioravano…gli sembrò di percepire un vago sapore di ciliegia… prima che si staccarono.



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Sammy lo guardò confuso e un po’ sorpreso, come se non si aspettava neanche lui che fosse possibile…Jensen dal canto suo, stava sorridendo e stava per dire qualcosa, ma poi Sammy prese a tremare.

“Sammy, cos’hai?”

“N-non lo so, J-Jensen!” disse, prendendo a tremare più violentemente.

“Sammy, Sammy, calmati!” gli disse Jensen, stringendogli le spalle.

“N-non so che mi succede!” disse Sammy. Ora sembrava che avesse le convulsioni.

“Sammy, ti prego, calmati…va tutto bene, ci sono qui io!” lo pregava, abbracciandolo forte, ma Sammy non smetteva, allora nel panico più totale, lo fece sdraiare sul letto, e poi lo abbracciò di nuovo dicendogli con le lacrime agli occhi:

“Perdonami, perdonami! Non lo farò più, non ti bacerò più, ma ora basta, smetti di tremare, ti prego, ti prego!”

E Sammy smise. Riprese a respirare più adagio, e si calmò.

“Mi dispiace, mi dispiace.” continuò a dirgli Jensen per un tempo interminabile, stringendolo forte a sé.
 
 
 
 
Jensen stava ancora baciando Jared…un vago sapore di ciliegia che percepì nella sua bocca, minacciò di fargli tornare in mente ricordi che lo fecero star male, ma impedì a quel pensiero di prendere del tutto forma.

All’improvviso però, il dramma. Jared si staccò da Jensen. Sul viso un’espressione infelice.

“No, Jensen…io non posso.”

“No? Mi sembra che stavi andando molto bene.” lo provocò ridendo Jensen.

“No, io davvero non posso!”

“Hai qualcun altro?” chiese Jensen, d’un tratto geloso all’idea.

“No! Io non ho nessuno, Jensen! Ed è meglio così, e deve restare in questo modo!”

“No, non deve essere per forza così!”

“Sì, invece, non possiamo…tu…sarai sempre in pericolo con me, mi dispiace, ma dobbiamo dirci addio!!” gli disse Jared infelice, fuggendo via.

“JARED! NO! DOVE STAI ANDANDO? JARED!”
 
 
 
 
Jared era ormai fuggito via…e Jensen si mise una mano nei capelli.

“Non è possibile! Perché? Perché?”
 
“Perché è così che fanno tutti, Jensen….all’inizio ci stanno tutti, poi d’un tratto…puff…se ne vanno senza una ragione!” disse una voce.

“SAMMY!” esclamò Jensen inorridito. Non si aspettava di vederlo…ma quanto tempo era che non lo vedeva poi? Lui non ricordava la sua vecchia vita…non del tutto…poteva darsi che non aveva mai smesso di vederlo!

“E chi altri? Solo io, Jensen…solo di me ti puoi fidare…solo io non ti abbandonerò mai!”

“Vieni…vieni alla luce.” disse Jensen.

Sammy venne sotto la luce illuminata dal lampione e Jensen potè vedere finalmente il suo viso.

Quello di Jared!

“No!! Jared no!”

“Sì, invece…una volta ti dissi che io non potevo mai cambiare, ma mi sbagliavo, Jensen…ho il volto che tu vuoi che io abbia, e adesso è Jared!”

“No! Non coinvolgere anche lui in questa follia, ha già abbastanza problemi!!!”

“Non sono io a farlo, Jensen…sei tu…”

“No…ti prego…” disse Jensen.
 
Sammy si avvicinò un poco a lui e Jensen notò che stava per piangere.

“Perché non mi vuoi più, Jensen?”

“Sammy, no! Io ti voglio, ti ho sempre voluto con me, per quello che riesco a ricordare, ma io non…ho bisogno di amare qualcuno in maniera diversa, mi capisci?” gli chiese disperato.

Sammy lo guardò triste e Jensen si sentì distrutto, sopraffatto ancora una volta. Senza pensarci troppo, lo abbracciò.
 
 
 
 
 
 
 
 
Jared a casa sua si sentiva distrutto…si sentiva distrutto dall’aver reagito in quel modo e si sentiva annientato dal fatto che Jensen non gli fosse corso dietro.

Forse era vero che l’amore era solo un’illusione…ma non terminò quel pensiero, perché il clac della porta che si apriva, segnalava che qualcuno, immaginò Jensen, fosse entrato.

Era un rischio tenere aperta la porta di casa nella sua situazione, ma aveva sperato che tornasse.

Lo vide e si sentì sollevato, ma aveva troppa vergogna per poter dire qualsiasi cosa..voleva solo rimangiarsi tutto quello che aveva detto dopo quel bacio stupendo.

“Jared..per fortuna sei qui!” gli disse Jensen, sciogliendolo come burro.

E poi semplicemente si baciarono. Non c’era bisogno di parole. Niente. Jared voleva chiedergli scusa per come aveva reagito, ma a Jensen non serviva.
 
Continuarono a baciarsi, fino a quando non si stesero entrambi sul letto di Jared.

Jared gemeva sotto i baci sul collo di Jensen, e quando sentì le sue mani vagare sotto la sua maglietta, accarezzando la pelle nuda, e a malincuore dovette però fermarlo.

“Jensen…ascolta…io…non ho mai fatto…con un uomo…e quindi…”

“Sì, capisco.” disse Jensen.

“Ti desidero, ma….non potremmo…aspettare?” chiese Jared in imbarazzo.

“Sai, Jared, ti devo chiedere scusa…” disse lui.

“Cosa? Per questo? No, io..”

“Schhh, ti devo chiedere scusa per non esser stato del tutto sincero con te..ho avuto esperienze con degli uomini…ma…semplicemente non…non volevo che scappassi via, e non te l’ho detto…sono stato…”

“Scemo.” disse Jared baciandolo di nuovo.

“Non ti scoccia aspettare?” gli chiese Jared, accarezzandogli il viso.

“Ma scherzi? Per il sesso ci sarà tempo, ma per questo.." disse, abbracciandolo stretto “non voglio aspettare, e intendo dormire abbracciato a te per tutta la notte!”

“È una promessa?” gli chiese Jared sorridendo.
 

 



















Note dell'autrice: 

L'ho sempre detto io che le labbra di Jensen sono il male ahhah

no vabè sdrammatizzo xd

Finalmente c'è stato il bacioooooooo <3

spero che la storia di sammy non metta in ombra l'amore tra i due j ç_ç

date la colpa a sam e dean se scrivo ste cose hahahh 

   
 
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