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Autore: MelissaMclean    11/10/2014    3 recensioni
Tutti possono sbagliare.
Tutti sbagliano su qualcosa.. qualche piccolo dettaglio.
Ma cosa succede se sono degli dei e dei malvagi a compiere errori di valutazione?
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Isabelle credeva di essere una normalissima ragazza della sua età, più o meno.
Un giorno tutto intorno a lei si ridimensiona rivelando la sua natura di semidea.
Ma non è quella semidea che segue gli standard... Non è una "normale" mezzosangue.
Le sue "origini" divine sono totalmente ignote, intricate.
Col suo arrivo al campo, molte cose strane accadranno, cose mai viste prima, una profezia divisa in due parti...
Probabilmente il futuro del campo mezzosangue dipenderà da lei.
[[Titolo modificato--->"Una mezzosangue speciale"]]
[[Ambientata poco prima della storia di Percy]]
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo essere svenuta sognai di essere in un campo di girasoli.
Si estendeva infinatamente intorno a me, con una casetta di campagna in lontananza, degli uccellini cinguettanti appollaiati sui salici piangenti e delle piccole e innocue cavallette che saltavano per il campo emettendo il loro pacifico canto.
Sembrava un dipinto.
Improvvisamente i girasoli  vennero risucchiati dal terreno e rimpiazzati da zoccoli con tanto di gambo e foglie. Erano dei fiori-zoccolo.
Iniziai a correre per scappare ma il campo si stava riempiendo di questi "fiori" trasformando così la leggiadria del campo giallo in una esposizione di zoccoli e ferri di cavallo.
Finalmente mi svegliai da quel ridicolo sogno.
Avevo probabilmente battuto la testa molto forte perciò un emisfero del mio cervello mi stava trasmettendo immagini di parti anteriori di capre.
Mi alzai di scatto e per poco non caddi dalla brandina su cui ero precedentemente sdraiata  e mi ritrovai in una stanza mai vista e completamente bianca.
Era munita di dispenser di disinfettante,acqua ossigenata, cerotti e bottiglie di sciroppi.. L'infermeria.
Scesi dalla brandina toccandomi la testa nel punto in cui avevo sbattuto e la ritrovai coperta da una piccola garza.
Bene, primo giorno di scuola e ne avevo già combinata una delle mie.. ma stavolta, fortunatamente, non avevo tirato in mezzo altre persone.
Mi ricordai di quella volta, in una gita in montagna organizzata dalla scuola a Denver, in cui avevo fatto rotolare giù dal sentiero due mie compagne di classe che successivamente andarono a finire nelle ortiche.
Non ricordo come successe ma dovetti riempirle di pomata e disinfettante per tutto il giorno.. non fu il massimo constatando che le odiavo, ma era divertente vederle imprecare contro la crema che bruciava.
Ora..Che dovevo fare?
Erano le 9.00 e mi stavo perdendo il primo giorno(non che mi dispiacesse) quindi dovevo cercare la classe..Dove dovevo andare?
Presi lo zaino che stava su una poltroncina li vicino e lo misi in spalla. Aprii la porta, un pò troppo forte, e questa sbattee contro qualcosa che stava fuori dalla stanza.
"ahia!" disse un ragazzo più basso di me, con la pelle color cioccolato e i capelli mori coperti da un berretto viola dei Lakers.
"Oh scusami... pensavo non ci fosse nessuno" risposi io dispiaciuta.
Il ragazzo si voltò verso di me e la corrugazione sul suo viso acquisita dalla botta alla schiena si trasformò in un sorriso dolce e sgargiante.
Manco fossi Angelina Jolie.
"Niente! Figurati!Ehm.. Riguardo all'infermeria.. sono stato io a portarti qui.. eri accasciata sulle scale e avevi una macchia rossa in testa allora ho chiamato l'infermiera e ti ha.. abbiamo medicato insomma" sorrise e le sue guancie divennero più rosee di quanto erano già.
"Okay grazie.. ora sai dove posso trovare la mia classe?" accennai un sorriso.
"Si, siamo in classe insieme.. sta al terzo piano, aula 29. Comunque io sono Thomas Mclow piacere Is..-si schiarì la gola- come ti chiami?" chiese guardando in basso.
Sapeva già il mio nome ma notando il suo imbarazzo decisi di non fare domande.
 ".. Si sono Isabelle piacere.. Ora andiamo, dai che ho già perso un ora!"
Iniziammo a camminare e solo in quel momento mi accorsi delle stampelle del ragazzo. Gli chiesi come se l'era procurate ma fece di tutto per evitare l'argomento allora tornai a farmi i fatti miei guardando i corridoi scolastici in cerca dell'aula.
Aula 29. Afferrai la maniglia e aprii la porta, stavolta lentamente per evitare spiacevoli inconvenienti.
Thomas entrò praticamente senza essere notato mentre tutti gli sguardi della classe si puntarono su di me.
La professoressa di Letteratura mi indicò un banco e poi mi fisso con occhi dorati.
"Oh Isabelle Wilson, siediti pure qui in primo banco.. ti stavo aspettando" disse seguita da quello che sembrava  uno scintillio negli occhi.
Trascorremmo l'ora a parlare dei poemi e di varie poesie e finalmente la campanella della ricreazione suonò.
"Bene ragazzi, per settimana prossima scrivete una poesia sui vostri genitori.. ora andate pure a fare merenda" esclamò freddamente la professoressa.
Tutti si fiondaronò verso la porta scalciando e menando pugni con le merendine e io li seguì con lo stomaco che ormai mi stava ordinando categoricamente di mangiare.
"Non tu Wilson" -la mano della prof. mi tirò indietro per la spalla- devo mostrarti una cosa".









Angolo autrice:
Ecco il nuovo capitolo, come vedete la situazione di Isabelle si sta riempiendo di misteri..
Per il prossimo capitolo dovrete aspettare un pò perchè la scuola babbana mi sta letteralmente uccidendo.
Spero che la storia vi piaccia, alla prossima:)
Ps: non so come mi sono venuti in mente i "fiori-zoccolo"

   
 
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