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Autore: Siranne    11/10/2014    2 recensioni
Si diresse in cucina, aprì il frigo e prese un piatto coperto da una pellicola. Sopra, troneggiava un post-it giallo con su scritto “riscaldare in microonde per cinque minuti”.
Sospirò lievemente, cercando di ignorare il leggero aumento del battito del suo cuore.
Da quando era stato male, il suo capo aveva colto l’occasione per introdursi sempre più nella vita del giovane editore. Lo costringeva a mangiare con lui almeno un pasto al giorno- la cena preferibilmente, così magari poteva restare anche per la colazione. E quando Takano non poteva mangiare con lui, gli preparava il cibo, scrivendogli delle brevi istruzioni sulla cottura.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Masamune Takano, Nuovo personaggio, Ritsu Onodera | Coppie: Takano/Onodera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il tuo peggior rivale viene dal passato...
 

Perché il passato condiziona il presente e l'amore!
 
«Co-co-cosa?!... B-bella questa battuta!» Ritsu rimase sconvolto, sperò con tutte le sue forze che Leonard si stesse prendendo gioco di lui. Iniziò a ridere nervosamente, ma più che una risata sembrava che si stesse strozzando.
 
«Sono serio» rispose secco Leonard.
Il castano sgranò gli occhi.
 
«Volevo dirtelo solo per liberarmi di questo peso» continuò Leonard «sai è difficile accettare di provare amore per un uomo, ma ancora più difficile è accettare di essere innamorato di una persona che è decisa a non provare più amore»
 
‘Il fratello della mia ex… cosa diavolo sta succedendo?!’
 
«E’ praticamente impossibile dire una cosa del genere» proseguì dal momento che Ritsu aveva perso la lingua «è praticamente impossibile pensare di poter essere in grado di non innamorarsi. Tu non t’innamori non perché non vuoi, ma perché non puoi. Pensi ancora alla tua prima ragazza, vero?»
 
‘Ragazza?...’
 
Ritsu arrossì di colpo. Si ricordò che subito dopo la sua rottura con Evelin ebbe una discussione con Leonard. Onodera pensava seriamente che lui volesse ridurlo in poltiglia, invece si dimostrò calmo e comprensivo quando gli spiegò di essersi comportato in quel modo perché i ricordi del suo primo amore lo tormentavano. Ovviamente non entrò nei particolari e cambiò il sesso del senpai, ma anche se era una mezza bugia, Leonard riuscì a cogliere lo stesso il forte amore che lo legava a quella persona.
Era un sentimento così diverso dalle cotte passeggere a cui era abituato.
Senza rendersene conto, iniziò a provare invidia per quella “ragazza”. Come poteva aver spezzato il cuore ad un giovane che l’amava così tanto? Se lo avesse rivolto a lui tutto quell’amore, Leonard si sarebbe comportato in modo diverso.
 
«Ah… io… ecco… »
 
Sembrava un dejà vu questa situazione, aveva vissuto una cosa simile con An-chan.
Cosa doveva fare? Mentire? Scartò quell’idea, era consapevole di avere quell’espressione, quella che faceva ogni volta che pensava a lui e una menzogna detta con quella faccia non se la sarebbe bevuta nessuno.
 
«Sì…» fece con un filo di voce, abbassando la testa per cercare il più possibile di nascondere il suo rossore.
 
Leonard sospirò.
«Hai la stessa faccia di quando mi raccontasti di lei… mi aspettavo questa risposta»
 
«M-mi spiace»
 
«Be’, visto che sono qui, tanto vale visitare la città» disse con un tono di voce apparentemente allegro «non c’è bisogno che mi accompagni, posso orientarmi con la mappa del cellulare»
 
«N-no, per me non è un probl-…»
 
«No, davvero. Ti metterei solo a disagio e anch’io lo sarei»
 
Ritsu annuì con la testa e si alzò per andare a pagare il conto. Leonard lo seguì.
 
«Ma è normale che qui la gente ti fissi?» domandò Leonard cercando di allentare la tensione.
 
«Ah, credo perché tu sei straniero»
 
«Sì, capisco, ma quel tizio con i capelli neri ci fissa da una decina di minuti senza staccarci gli occhi di dosso»
 
‘Capelli neri…’
 
Un brivido corse lungo la spina dorsale di Onodera.
 
«D-dimmi, ha gli occhiali?»
 
«Sì…»
 
«E’ alto?»
 
«Non saprei, è seduto… pensi di conoscerlo? Perché non ti volti a vederlo?»
 
‘Non ci penso nemmeno!’
 
«Sono 138 yen»* disse la commessa.
 
Ritsu si ricordò di doversi girare per forza se voleva uscire dal bar. Prese tremante il portafogli e pagò.
 
«Stai bene? Ti vedo un po’… teso»
 
«S-sto benissimo!» disse con un sorriso forzato.
 
Costrinse i suoi muscoli a farlo girare e ciò che vide non fu bello.
Una folata di vento gelido, proveniente dall’uomo che lo fissava, gli gelò il sangue.
 
‘Cosa diavolo ci fa qui?!’
 
Takano sembrava circondato da un’aurea oscura e malefica.
Restò fermo a fissarlo per qualche secondo, poi decise di muoversi verso la sua direzione.
 
«Puoi restare un attimo qui?... Devo andare a salutare quella persona…» disse con il tono di chi sapeva che stava andando incontro alla sua fine.
 
«Sì, fai pure» Leonard rimase decisamente perplesso  sia da quell’uomo, che pareva più un delinquente che altro, sia dalla reazione di Ritsu.
 
A passo svelto si fiondò verso Takano.
 
«Ta-Takano-san, come mai da queste p-parti?»
 
«Ti potrei fare la stessa domanda…» disse lui freddo come un blocco di ghiaccio.
 
«E-ecco io ero entrato qui per fare colazione e…»
 
«Che razza di storia sarebbe questa? Non dovevi andare da tua madre?»
 
«Ah, e-ecco…»
 
«Soprattutto… chi è quel tizio?» gli chiese indicando Leonard.
Ritsu si voltò istintivamente e notò che li guardava con un espressione interrogativa. E non solo lui, molti clienti del locale li stavano fissando.
 
«Perché non usciamo fuori?» l’ultima cosa che voleva era dare spettacolo.
 
«Perché diavolo non rispondi alla mia domanda?!» fece lui alzando la voce.
 
«Per favore Takano-san…» per poco non si mise a piagnucolare. Vedendo che Takano non aveva intenzione di muoversi, gli prese il braccio e se lo trascinò letteralmente via.
 
Takano, non oppose alcuna resistenza. Si stupì parecchio del fatto che lo avesse toccato di sua iniziativa, dal momento che di solito evitava qualsiasi contatto fisico.
 
«Allora?» gli chiese ancora, molto più calmo rispetto a prima.
Era inutile, non sarebbe mai riuscito ad essere arrabbiato con quel ragazzo per più di cinque minuti. Non riuscì ad odiarlo quando pensava che lui l’avesse piantato perché non considerava seria la loro relazione, figuriamoci ora.
 
«I-io» iniziò stringendo il suo braccio che teneva ancora involontariamente in mano «non avevo nessun pranzo da mia madre. Dovevo mostrare Tokyo a quel ragazzo…»
 
«Da quando in qua lavori come guida turistica?»
 
«N-no, è un amico inglese che è venuto qui in vacanza»
 
Takano sospirò dall’esasperazione.
«E non potevi dirmi tutto fin dall’inizio?»
 
«Ah… ehm… ecco i-io pensavo che…»
 
«Pensavi che sarei venuto con te o che non ti avrei permesso  di andare per gelosia?»
 
Ritsu si ricordò di avere il sua braccio ancora in mano e glielo lasciò subito.
 
«Ah… scusa» si scusò, non sapeva se per aver mentito o se per aver pensato male di lui o se per avergli tenuto il braccio tutto il tempo.
 
«Se vuoi che ti perdoni devi darmi un bacio» disse con naturalezza.
 
«Co-cosa?!» alzò lo sguardo verso il suo capo arrossendo fino alle orecchie.
 
Takano sospirò per la seconda volta, lo prese per la maglietta e lo trascinò verso le sue labbra.
 
«Pace fatta» disse appena si allontanò.
 
«M-ma sei stupido?! Non fare certe c-cose in un luogo pubblico!»
 
«Ora che ci penso» parlò incurante di Onodera che gli sbraitava contro «oggi non ho niente da fare, una bella passeggiata non mi farebbe male. Quasi quasi vengo con voi…»
Onodera aprì la bocca per protestare, ma fu preceduto.
 
«La gita è stata annullata» si intromise Leonard, sbucando dalle spalle di Masamune.
 
‘Oh no!...c-c-c-c-ci ha visti?!’
 
«Davvero?» disse Takano squadrando da capo a piedi l’inglese.
 
«Sì, come ho già detto a Ritsu» il sopracciglio di Takano traballò quando sentì pronunciare il suo primo nome «non ero venuto qui per una vacanza, ma per amore»
 
‘Che diavolo sta dicendo?!’
 
«Andiamo Leonard… a Takano-san non interessano i m-motivi per cui sei qui»
 
«Invece sì» lo contraddisse secco.
 
«Mi sono dichiarato a Ritsu e lui mi ha rifiutato. Quindi è inutile che tu gli stia così addosso, dal momento che rifiuterà anche te» Takano sgranò lievemente gli occhi «perché  Ritsu non riuscirà mai ad amare nessuno come la persona  che gli ha spezzato il cuore dieci anni fa» concluse Leonard, senza staccare gli occhi dal moro.
 
‘Che diavolo ha detto?!’
 
Ritsu pregava il cielo che si aprisse una voragine che lo risucchiasse nel profondo degli inferi.
 
«Dove vorresti arrivare dicendo una cosa del genere?» gli chiese Takano.
 
«Oh, da nessuna parte.  Mi era parso che tu gli stessi troppo addosso  e lui non mi sembra propriamente felice di questo»
 
Ritsu ormai era entrato in uno stato comatoso, incapace di riuscire a sopportare l’imbarazzo che provava in quel momento.
 
«Bene» Leonard superò Takano e si avvicinò a Ritsu dandogli una pacca sulla spalla «io vedo di andare a farmi un giro per Tokyo poi tornerò in Inghilterra. Mi raccomando, vieni a trovarci qualche volta»
 
«Ce-certo» riuscì a dire Ritsu, ancora sconvolto.
 
Tolse la mano dalla spalla di Onodera e con quella fece un cenno di saluto a Takano.
 
«L’amore è così: un po’ si vince e un po’ si perde»
 
Takano nemmeno gli rispose, preferendo fissare con odio puro quella mano che si era poggiata sul suo Ritsu.
 
Leonard se ne andò dirigendosi verso il Teito hotel.
Onodera non sapeva né cosa dire né cosa fare. E la reazione di Takano lo metteva ancora più a disagio.
 
Si sarebbe aspettato che se lo fosse trascinato a casa, felice di sapere che quel tizio se ne tornava in Inghilterra e che l’aveva rifiutato a causa sua.
Takano invece se ne stava immobile, con lo sguardo al suolo.
 
«Ehm» si decise a parlare il castano «s-stai bene, Takano-san?»
 
«E’ vero quello che ha detto?»
 
«Ah…ehm… a grandi linee, s-sì»
 
«L’hai rifiutato perché sei innamorato ancora di lui»
 
‘Lui?… Parla di se stesso come se fosse un’altra persona?’
 
«Non pensavo che sarebbe finita così…»
 
‘Finita? Come?’
 
«Non avrei mai pensato che il più grande ostacolo alla nostra relazione fosse il me del passato»
 
«Takano-san, ma cosa stai dicendo?» chiese confuso Ritsu. Cosa stava succedendo? Soffriva di un improvvisa crisi d’identità o di qualche strana forma di doppia personalità?
 
«Ritsu, ami più me o il ragazzo che ero un tempo?»

Note dell'autrice:

Ciao a tutti, finalmente sono riuscita ad aggiornare chiedo scusa per il ritardo, ma la scuola è una brutta bestia :(
A questo punto credo di aver chiarito un po' la situazione e di avervi fatto capire dove voglio andare a parare con questa fanfiction XD Il personaggio di Leonard mi è servito per arrivare a capire chi è il vero rivale per la coppia OnoderaxTakano cioè Takano stesso, o per meglio dire Saga-senpai XD
So cosa state pensando, no, non sono una stupida che mette come rivale ad una relazione uno dei protagonisti stessi XD
Mi ha colpito molto leggere nel manga alcune vignette che mi hanno fatto riflettere: ad esempio quella in cui An chiede a Ritsu se ama il ragazzo di dieci anni fa e lui risponde di sì, ma poi si rfiuta di ammettere di amare Takano. Be' è un po' una contraddizione XD Poi anche dopo in altri capitoli Ritsu ad esempio sogna il senpai ecc. e Takano gli dice di non sognare del vecchio se stesso ma di come è lui adesso. Così come Takano ha detto a Ritsu di amare ciò che è nel presente e non il ricordo dei tempi andati. Ecco da questo mi è venuta in mente questa storia, credo che finchè Ritsu non si staccherà dal ricordo del senpai, finché non amerà Takano come amava il senpai non riuscirà mai ad accettare i sentimenti di Masamune.
Ok è un'idea un po' particolare e forse confusa, ma mi piaceva e ho deciso di scriverci qualcosa su XD
Il titoletto che ho scelto questa volta mi piace, ha un che di filosofico (???) XD
Per il prossimo aggiornamento non so quanto ci vorrà, vorrei occuparmi delle mie altre fanfiction (ricoperte di polvere e tele di ragno XD) prima di aggiornare questa, comunque non so magari aggiorno prima questa dipende da come mi viene XD
Bene, spero vi piaccia, ringrazio chi recensisce/preferisce/segue/ricorda/legge
 E ricordate di lasciarmi una recensioncina ;)
Alla prossima :D
*non so quanto valgano gli yen, quindi ho sparato una cifra a caso XD

 
   
 
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