Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Evil_Queen2291    12/10/2014    3 recensioni
[Traduzione] Emma è frustrata dal fatto che nessuno creda che Regina sia il suo vero amore. Così decide di affrontare la questione per dimostrare di aver ragione. Swan Queen
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Last Resort '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Regina si guardò allo specchio nella stanza di Emma. I Charming avevano preteso vigorosamente che passasse lì la notte, così da poter riposare e recuperare le forze in compagnia della famiglia.
 
Nonostante l’uso disinvolto di quella parola anche in sua presenza, Regina non era sicura di quanto effettivamente quel concetto comprendesse anche lei. Ma era troppo stanca per protestare. Troppo esausta, mentalmente e fisicamente, per tornare a Mifflin Street.
 
Fissò il suo riflesso ed era sicura che i larghi pantaloni neri da tuta e la felpa rossa col cappuccio di Emma le stessero malissimo. Per un momento accarezzò l’idea di rimettere la sua gonna a tubino per evitare di sembrare assurda.
 
“Sei adorabile con la mia tuta,” la bionda le si avvicinò, come se potesse sentire le insicurezze che le passavano per la testa.
 
“No, sembro una contadina.”
 
“Sei sexy. Ed io sono arrabbiata con me stessa per non averti fatta vestire così prima.”
 
“Beh, probabilmente è a causa del fatto che questa è la prima volta che vengo qui.”
 
Regina si guardò intorno – il territorio inesplorato della stanza da letto di Emma; la stanza nella quale non avevano mai passato del tempo per via dell’estrema vicinanza a Snow e Charming.
 
“E…? Cosa ne pensa, sua maestà?”
 
“È completamente anonima, cara. E piccola – sei una donna adulta. Come fai a sopportarlo?”
 
“Sai,” il viso di Emma si illuminò. “Sono felice che tu abbia tirato fuori la cosa perché stavo pensando…”
 
“Scusami” la interruppe. “Pensavo avessimo stabilito oggi che i tuoi pensieri sono una cosa veramente pericolosa, e potenzialmente mortali”
 
“Penso di dovermi abituare a queste battute per un po’, huh?”
 
“Sì, assolutamente. Ma cosa stavi dicendo?”
 
“Stavo cercando di fare le cose con calma, o qualcosa del genere. Ma è solo che…che motivo c’è di andarci piano quando so che sei il mio vero amore? Non voglio perder tempo vivendo in questo appartamento affollato quando Henry ed io potremmo semplicemente trasferirci da te.”
 
“Davvero?” la sua reazione istintiva fu di dubbio – per esser sicura che stesse davvero accadendo, prima di farsi false speranze.
 
“Credi sia troppo presto? Va bene, se la pensi così. Dimmi solo cosa ti passa per la testa.”
 
“Non è troppo presto; sarei davvero felice se vi trasferiste entrambi.”
 
Regina fece un passo verso di lei ed avvolse le braccia attorno alla vita di Emma. Notò immediatamente l’espressione di dolore che la salvatrice aveva fatto al contatto.
 
“Fammi vedere le tue bruciature” ordinò, facendo un passo indietro. “Hai appena fatto una smorfia di dolore.”
 
“Sto bene.”
 
“Certo, ne sono sicura.” Regina annuì mentre sollevava la maglia di Emma. “Quindi non ti dispiacerà farmele vedere.”
 
“Davvero, te l’assicuro…non è un problema.”
 
Corrugò la fronte nel vedere il petto e lo stomaco di Emma; la sua pelle sembrava secca, spaccata e rossa.
 
“Hai bisogno di vedere un medico.”
 
“Oh, davvero?” Emma le prese il braccio, sollevandole la manica per esporre le sue bruciature. “Allora lo farai anche tu.”
 
“Ne hai più di me.”
 
“E le tue son dieci volte più intense delle mie. Non è una gara.”
 
“Lo so” sospirò, frustrata. “Se avessi ancora la magia, potrei risolvere tutto in un attimo.”
 
“Andremo entrambe dal dr. Whale domani, okay?”
 
“Oppure tu potresti curarci con la magia,” suggerì delicatamente. “Ma solo se vuoi.”
 
“Posso provare” concordò Emma. La salvatrice usava la magia solo in casi di estrema necessità e doveva sempre chiedere aiuto a Regina. “Mi fai vedere come?”
 
“È semplice,” Regina tenne il palmo aperto sullo stomaco di Emma. “Devi solo muovere la mano lentamente sulle bruciature e visualizzare l’effetto curativo.”
 
Chiuse gli occhi e ripeté quei gesti familiari per farle vedere esattamente cosa fare. Ma quando li riaprì, Emma la fissava sbalordita. Abbassò gli occhi e vide che l’addome della bionda non aveva più nessuna traccia delle bruciature.
 
“Ti ho curata?” si guardò le mani, scioccata.
 
“Lo hai fatto, sì”
 
“Ma non ho più la magia...”
 
“Ne sei sicura?” Emma sorrise. “Prova qualcos’altro!”
 
Guardò di nuovo il suo palmo e si concentrò – in pochi attimi, apparve una palla di fuoco.
 
“Ho di nuovo la mia magia,” disse ad alta voce, prima di far sparire di nuovo le fiamme.
 
“Credo proprio che il bacio del vero amore possa spezzare tutte le maledizioni.”
 
“Ma non è stata una maledizione a togliermi la magia. Non capisco.”
 
“Non farti domande – sii felice e basta, è…fantastico.”
 
“Davvero? Non sono sicura di esserne felice. Henry preferiva che non avessi più i miei poteri.”
 
“Henry preferiva che stessi con Neal fino ad oggi. È un ragazzino e delle volte non ha idea di cosa sia meglio per gli adulti nella sua vita.”
 
“Penso che tu abbia ragione.”
 
“Se non vuoi più usare la magia, allora va bene. Ma deve essere una tua decisione. Ti hanno forzata a fare troppe cose negli anni, non credi?”
 
“Ti fidi di me con la magia?” le chiese nervosamente. “Perché quando ti sei innamorata di me, non ce l’avevo. Ti sei innamorata di Regina…non della magica Regina Cattiva.”
 
“Mi fido di te su qualsiasi cosa, compresa la magia. E ti amo incondizionatamente.”
 
“Va bene” disse. “Allora ho il permesso per guarirti del tutto?”
 
“Cavolo, sì – se mi permetti poi di guarire te.”
 
 
 
Mezz’ora dopo le due donne uscirono, completamente libere dalle bruciature, dalla camera da letto di Emma.
 
Anche se lo sceriffo non era il tipo da dimostrazioni d’affetto teatrali, sembrava non potersi fermare dallo stare attaccata alla sua ragazza.
 
Incrociarono Neal nel corridoio – mentre cercava di uscire in punta di piedi dalla stanza di Henry, chiudendosi la porta alle spalle il più silenziosamente possibile.
 
“Henry sta bene?” gli chiese Emma, il mento poggiato comodamente sulla spalla di Regina.
 
“Dorme – con David addormentato accanto a lui.”
 
“Perfetto.”
 
“Mi dispiace davvero per il casino che ha fatto mio padre oggi con te.”
 
“Avrebbe dovuto aspettarselo” rispose al suo posto Regina. “Non devi scusarti per le azioni di tuo padre.”
 
“Non c’entra,” insistette Neal. “Sono dispiaciuto anche per quello che ha fatto a te, Regina.”
 
“Sì – beh, cerca solo di fare attenzione se Henry è nei paraggi?”
 
“Farò in modo che non sia un problema.”
 
“Bene.” Regina annuì. “Ne ha passate decisamente troppe di recente. Ha bisogno di una pausa.”
 
“Penso che noi tre messi insieme possiamo fare in modo che ne ottenga una,” promise Emma.
 
“Ti aspetto in cucina, cara” disse Regina, rivolgendosi direttamente a lei, prima di sciogliersi dal suo abbraccio ed andare via.
 
La bruna aveva l’abitudine di andar via quando c’era Neal. Una volta aveva spiegato ad Emma che non lo faceva perché lui non le piaceva, ma semplicemente perché rispettava la relazione, e la storia, che Emma aveva con lui. Era una relazione cui Emma dava ancora valore e che si era evoluta in reciproco rispetto e comprensione.
 
“Grazie per esser stato accanto ad Henry in tutta questa storia,” gli disse. “L’ho apprezzato.”
 
“Certo.”
 
“Hai intenzione di farmi una ramanzina anche tu per esser stata una stupida? Hai solo questa occasione per farlo.”
 
“Nah – son sicuro che te ne faranno abbastanza tutti gli altri.”
 
“Neppure ti immagini.”
 
“Per quel che vale, Emma… Sono davvero felice per te.”
 
“Quindi non hai problemi con tutto questo? Non è troppo strano per te?”
 
“Ho una tolleranza piuttosto alta quando si tratta di cose strane” scherzò Neal. “La madre di mio figlio che esce con la ex Regina Cattiva, che a sua volta è stata educata da mio padre nella magia nera, non arriva neppure tra i primi dieci posti della lista di cose strane che mi son successe.”
 
“Tristemente vero.” Emma non poté fare a meno di ridere alla sua ricostruzione.
 
“È solo che,” proseguì Neal, “Con le sue due mamme super potenti insieme, adesso, fai in modo che Henry non si dimentichi di suo padre…va bene?”
 
“Figurati” sbuffò Emma, “Il ragazzino potrà anche accettare che Regina ed io stiamo insieme…ma è ancora fissato con te.”
 
“Bene – mi piacerebbe che rimanesse così per un po’”.
 
I due si avviarono nel salotto e poi verso la porta principale.
 
 
 
Dopo aver accompagnato Neal, Emma si girò, vedendo che Regina e sua madre erano entrambe in cucina.
 
“Indovina un po’?” disse Emma, rivolta a Mary-Margaret, dal salotto.
 
“Dopo oggi, spero davvero che tu non abbia altre sorprese, Emma.”
 
“Regina ha riavuto la sua magia.” Esclamò, eccitata.
 
“Bacio del vero amore.” Snow metabolizzò la notizia. “Non posso dire di essere troppo sorpresa.”
 
“E, uhm,” proseguì la salvatrice, improvvisamente nervosa prima di fare il suo secondo annuncio, “Penso che Henry ed io stiamo per trasferirci da lei.”
 
Emma guardò Regina, che era in piedi accanto al mobile, mentre entrambe aspettavano una risposta.
 
“Ed è giusto così, tesoro. Questo appartamento con quattro persone non era esattamente il massimo, vero?”
 
“No,” concordò, incapace di identificare con precisione i sentimenti di sua madre. “Non lo era.”
 
“Bene, credo che debba farvi le mie congratulazioni allora. Non credo che abbiamo dello champagne…vi andrebbe un po’ di vino?”
 
“Sì, grazie.”
 
Snow si sporse verso Regina per raggiungere la credenza – poggiando la mano gentilmente sulla schiena della regina.
 
“Cos’era quello?” chiese Emma, marciando in cucina.
 
“Cos’era cosa, cara?” le rispose Regina.
 
“Mary-Margaret, hai appena messo la tua mano sulla schiena di Regina.”
 
“Stavo cercando di prendere i bicchieri da vino?”
 
“Va bene, d’accordo, ma…” Emma non sapeva come spiegarlo – quel semplice contatto era lontanissimo dalle loro normali dinamiche. “Avete fraternizzato per via di questa storia? Mentre ero sotto la maledizione?”
 
“Non essere ridicola, Emma” la avvisò Regina.
 
Ma Emma non era soddisfatta – ed il fatto che Mary-Margaret stesse evitando il suo sguardo la rendeva ancora più sospettosa. “Mamma?
 
“Oh, ma certo, usa la carta ‘mamma’ adesso, dal momento che ormai consci i miei punti deboli,” Snow si arrese. “Potremmo aver avuto qualcosa di simile ad un ‘momento’”
 
“Davvero?”
 
“Simile è un’esagerazione,” la corresse Regina. “Forse è stato più o meno un momento. Forse.”
 
“Quindi…se stiamo facendo l’inventario adesso…Ho dimostrato che sei il mio vero amore, Henry è convinto che dobbiamo stare insieme, tu hai avuto di nuovo la tua magia e due nemiche-giurate hanno fatto amicizia. Volete ripetermi davvero che il mio piano faceva schifo?”
 
Se non fosse stato per Henry, entrambe sareste ancora prive di conoscenza!”
 
“Hai quasi rovinato le nostre vite e lasciato nostro figlio senza madre!
 
Le urlarono entrambe contemporaneamente.
 
“Aw” Emma rise loro in faccia. “Ma guardatevi che andate d’accordo. È troppo adorabile.”
 
Snow sospirò mentre metteva tre bicchieri sul mobile e li riempiva di vino.
 
“Non hai sfidato la sorte abbastanza per oggi?” Regina roteò gli occhi.
 
Emma prese un sorso di vino, sentendosi all’improvviso decisamente più vittoriosa.
 
 
 
L’orologio segnò la mezzanotte e Snow e Regina sedevano in un fastidioso silenzio. Qualche momento prima, Emma si era addormentata, lasciando le due donne a sbrigarsela da sole.
 
“Ha passato tutto il giorno sotto una maledizione del sonno,” Regina cercò di fare una battuta, “Si sveglia, beve tre bicchieri di vino, e torna a dormire.”
 
“Tutto quello che fa è mangiare e dormire. Tra lei ed Henry ti toccherà rifornire la tua cucina tutti i giorni.”
 
“Quello che mi toccherà fare è trovarmi un secondo lavoro.”
 
La conversazione leggera terminò lì ed improvvisamente Regina si sentì totalmente esposta. Emma era addormentata tra le sue braccia e non era sicura di esser davvero felice che Snow assistesse a questa loro intimità.
 
“Sai, davvero non avevo capito come poteste funzionare come coppia quando Emma ce lo ha detto la prima volta. Ma vedendovi così – adesso capisco. Mia figlia è così forte…poteva innamorarsi solo di qualcuno altrettanto forte. E non è una qualità facile da trovare.”
 
“Non sono affatto forte quanto Emma.”
 
“Hai ragione, lo sei di più. Hai attraversato cose ben peggiori.”
 
“Non ne sono così sicura.”
 
“Mi piacerebbe non essermi persa i primi due mesi in cui mia figlia si è innamorata,” disse Snow, quasi pensando ad alta voce, portando Regina a chiedersi quanto il vino stesse influenzando le sue parole. Sebbene non sembrasse ubriaca, la conversazione amichevole era così strana che Regina fu sul punto di sperare di poter dar la colpa all’alcool. “Magari potresti raccontarmelo.”
 
“Non so se…”
 
“Niente di privato,” le promise Snow. “Capisco che son cose che devono rimanere tra voi.”
 
“Cosa vuoi sapere?”
 
“Qualsiasi cosa, davvero…qual è la cosa più divertente che è successa da quando state insieme?”
 
Regina odiava l’idea di condividere qualsiasi cosa con la donna seduta accanto a lei. Ma sapeva cosa significasse essere una madre pronta a tutto per sapere qualcosa della vita del proprio figlio. Ed era consapevole che Emma aveva fatto grandissimi sforzi per iniziare il processo di guarigione – era giusto che anche lei facesse la sua parte.
 
“Non permetto che ci sia cibo al secondo piano di casa mia, ma Emma sembra non capire questa regola. Una sera pensava di essere intelligente e stava mangiando della cioccolata che aveva in tasca dopo che mi ero addormentata. Quando mi sono svegliata la mattina dopo, c’era cioccolata su di me e su tutte le lenzuola. Ho urlato così forte che son sorpresa di non aver svegliato tutta la città. Vedere il panico sulla faccia di Emma mentre cercava di togliere la cioccolata dalla mia gamba è stata una delle cose più divertenti che abbia mai visto in vita mia.”
 
“È decisamente da Emma,” Snow rise. “Cosa mi dici invece della più romantica?”
 
“Non so” pensò Regina. “Non è il tipo da gesti plateali, ad essere onesti.”
 
“Tranne per il fatto che ha bevuto una maledizione del sonno per dimostrare quanto ti ama?”
 
“Giusto, beh, hai ragione. Volevo solo dire che…sono le piccole cose. Mi ha chiesto quand’è il mio compleanno – a nessuno è mai importato del mio compleanno. Mi porta il caffè e mi chiama tutte le sere alla stessa ora. Fa in modo che…fa in modo che io sappia che lei ci tiene.”
 
“Non so se è giusto che te lo dica. Ma prima che Gold andasse via, mi ha detto qualcosa che vi riguarda.”


“Cosa?”
 
“Mi ha detto che mi sarei pentita di averti svegliata…a meno che non fossi serena all’idea che avresti partorito i miei nipoti.”
 
“Ha detto che avremo dei figli?”
 
“È stato piuttosto preciso nello specificare che Emma avrebbe fatto in modo che tu rimanessi incinta. Può succedere, vero? Con la magia del vero amore?”
 
“Forse” ammise. “Non ne sono completamente sicura.”
 
“Lo ha detto lui – e può vedere il futuro.”
 
“Non sempre vede il futuro con la chiarezza che pensa di possedere.”
 
“Lo so – ma non c’entra. Questo è…insomma è una situazione permanente – tu ed Emma.”
 
“Mi piace pensare che lo sia, sì.”
 
“Allora dobbiamo pensare ad un modo per…”
 
“Lo so” la interruppe Regina, comprendendo le sue intenzioni. Avrebbero dovuto trovare un modo per fare qualcosa in più che tollerarsi a vicenda. “Ma difficilmente riesco anche solo a capire come parlarti.”
 
“Sembra che ci stiamo riuscendo piuttosto bene ora.”
 
“Probabilmente oggi è stato un buon inizio – solo, evitiamo di dirlo ad Emma.”
 
“Certo, ce lo rinfaccerebbe a vita.”
 
Regina non voleva che le sue emozioni avessero la meglio – soprattutto non di fronte a Snow. Ma sembrava non potersi trattenere. Era contenta di odiare quella donna…ma era anche la chiave per tutto quello che aveva sempre desiderato. Era un paradosso che non poteva evitare. “Non posso fare a meno di pensare a tutte le volte in cui avrei potuto ucciderti – qualcosa era sempre lì a fermarmi. A quanto pare, avrei ucciso la mia unica possibilità di essere felice.”
 
“Tutte le volte in cui avremmo potuto ucciderti, avremmo ucciso l’unica possibilità di Emma di essere felice. E, a quanto pare, i miei nipoti.”
 
“Presumo sia una cosa positiva che entrambe ci siamo trattenute.”
 
“Potete smettere di parlare?” Emma si mosse, coprendosi le orecchie. “Sono stanca.”
 
“Probabilmente dovremmo dormire” concordò Snow. “È stata una giornata lunga ed intensa.”
 
“Non mi posso muovere,” si lamentò Emma. “E poi son comoda.”
 
“Ti aiuto io, cara – il piano di sopra non è poi così lontano.”
 
“Buonanotte, Emma.” Snow si abbassò e baciò la figlia sulla guancia. “TI voglio bene. Ed apprezzerei molto se riuscissi a passare qualche mese senza farmi venire un attacco di cuore.”
 
“Ti voglio bene anch’io. Ma non faccio promesse.”
 
“Buonanotte, Regina. Sono felice che tu stia bene.”
 
La regina osservò Snow White starsene lì, in piedi, di fronte a lei, apparentemente pensando a cosa fare. Ma prima che Regina potesse capire cosa stesse accadendo, Mary-Margaret le diede un bacio veloce sulla guancia, esattamente come aveva fatto con Emma.
 
Tutto il corpo di Regina si congelò ed in qualche modo riuscì a balbettare un amichevole ‘buona notte’ in cambio.
 
“Non credere che non l’abbia visto,” mormorò Emma, permettendo a Regina di tirarla su dal divano. “Sapevo che avrebbe funzionato. I miei piani funzionano sempre.”
 
“Qualsiasi cosa ti piace pensare, Emma. Adesso andiamo di sopra.”
 
“Sono un genio.”
 
“O un’idiota.”
 
A metà strada Emma si fermò, afferrando il braccio di Regina. “Mio padre ha detto che alle volte, dopo una maledizione del sonno…gli incubi sono davvero orribili.”
 
“Sei preoccupata di non riuscire a dormire?”
 
“No, volevo dire…insomma, se tu dovessi averne uno…svegliami, okay?”
 
“Va bene” le promise Regina. “Lo stesso vale per te.”
 
E lì, in quella promessa, c’era tutto il romanticismo che Regina sembrava non poter spiegare con parole a Snow.
 
Sebbene non avrebbe dimenticato velocemente quello che Emma aveva fatto per dimostrare il loro amore, erano momenti come questi che, quotidianamente, custodiva con cura.
 
Momenti fatti del supporto e dell’amore che aveva aspettato una vita intera prima di riuscire a trovare.    
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Evil_Queen2291