Cinque ragazzi: Hyoga, Sanji, Zoro, Saori e Nami. La loro vita quotidina, tra i classici amori, amicizie e litigi, tutte cose tipiche dell'adolescenza!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
67 –67 Un minuto e mezzo dalla
fine.
Il rumore dei palleggi rimbombava nella palestra, coperto dalle urla
degli spettatori esaltati.
“Le squadre sono ancora in parità. Palla alla
Great High, Twinnel si avvicina al canestro, ma Flyer gli intercetta la
palla e si avvicina alla metà campo avversaria. Ormai manca
meno di un minuto al fischio finale! Flyer passa a Wetly, che passa al
capitano Zannel, il quale scarta, lancia e…segna! 70 a 67, e
mancano quindici secondi…si può dire che il
torneo scolastico verrà vinto per il secondo anno
consecutivo dalla Silver High?”
La voce del cronista era eccitata, così come lo erano Zoro e
Hyoga al centro del campo, mentre osservavano la palla. Ormai bastava
mantenere il controllo della palla per quei pochi secondi e avrebbero
vinto.
Ma proprio pensavano questo, il capitano della quadra avversaria
riuscì a prendere il pallone arancione e ad avvicinarsi
pericolosamente al canestro.
Lanciò
Il timer sul grande tabellone posto sulla parete della palestra si
azzerò, e un suono grave risuonò.
La palla toccò il ferro del canestro, per poi venire
catapultata nel campo.
Urla di gioia scoppiarono da metà del pubblico, che si
alzò in piedi e scese in mezzo ai giocatori, per
festeggiarli e congratularsi con loro.
“Ce l’abbiamo fatta!!! Ancora non ci
credo.” Disse Zoro, mentre si infilava la maglietta.
Si trovavano negli spogliatoi, ed erano da poco usciti dalle docce.
Zoro era già pronto, mentre Hyoga, che aveva perso tempo
prima di uscire dalla palestra, si stava ancora vestendo.
“Siamo stati bravi!” rispose quello, mentre molti
loro compagni di squadra stavano uscendo da quell’ambiente
umido.
Il verde si appoggiò a un armadietto, con le mani nelle
tasche dei jeans.
“Che cos’ho?” si chiese, estraendo un
foglietto dalla tasca destra.
“Ah, ma che scemo…è il mio nuovo
indirizzo e-mail…dovevo darlo a te e a Sanji da una
vita!”.
Ridendo, Hyoga finì di allacciarsi i pantaloni, restando a
petto nudo e senza scarpe, per poi estrarre dai jeans il portafogli,
porgendolo quindi all’amico.
“Me lo puoi mettere qui dentro? Se lo metto nel borsone
resterà lì dentro per sempre!”
Zoro lo prese e lo aprì, mentre vi infilava il pezzettino di
carta, notò qualcosa che lo fece letteralmente sbiancare.
“Zoro, Hyoga…ci vediamo domani in
classe” li salutò all’improvviso un loro
compagno di squadra quando uscì dagli spogliatoi, il che
colse di sorpresa il verde, che chiuse in fretta e furia il portafogli
e lo porse al proprietario.
“Tutto bene?” Sembra che tu abbia visto un
fantasma…” Hyoga era visibilmente preoccupato per
l’amico.
“Ehm…si si. Sei pronto? Forza, andiamo che ci
aspettano!” rispose Zoro, uscendo dalla spogliatoio mentre il
biondo aveva infilato soltanto la testa nella maglietta.
“Ehi, aspettami!”
“Siete stati bravissimi!” si complimentò
Sanji, quando anche il fratellastro, con il borsone in spalla, li
raggiunse.
“È vero” concordò Nami,
mentre saltava addosso a Hyoga, per poi baciarlo.
Restarono incollati per una vita, e nel frattempo gli altri quattro
parlavano, facendo finta di non vederli.
Decisero di andare a mangiare un hamburger in un locale vicino alla
scuola. Durante il breve tragitto si riformarono inevitabilmente le
coppie del giorno precedente, ed era inutile negare che Sanji e
Ran si trovavano bene l’uno con l’altra.
Solo Saori parve accorgersi che Zoro era strano, ma chiedergli cosa
avesse non serviva a niente.
Purtroppo questa cosa continuò anche dopo essere entrati nel
locale e aver ordinato
Continuarono a chiacchierare del più e del meno, arrivando
anche all’argomento musica.
Zoro, quando arriviamo a casa mi puoi scaricare l’ultima
canzone dei El Rock?” domandò Nami. Anche lei
aveva notato che il fratello aveva qualcosa di strano, ma aveva deciso
di far finta di niente, rimandando le domande al rientro a casa.
“Ha-ha…come si intitola?”
annuì il verde, alzando gli occhi dal suo hamburger per
fissarli sul volto della sorella.
“I Wanna Sex” rispose prontamente quella.
Zoro si alzò di scatto, lanciando il cibo sul vassoio, che
cadde su una bibita, facendola riversare sul tavolino.
Il ragazzo si allontanò, schivò numerose persone,
per poi uscire dal locale.
“Ma cosa…?” fecero Nami e Sanji
perplessi, mentre Saori si stava alzando per andare dal suo fidanzato.
Ma Hyoga la bloccò con un cenno.
“Vado io…ha iniziato ad essere strano da quando
eravamo nello spogliatoio…temo che sia colpa mia, anche se
ignoro cosa potrei aver fatto”.
“Allora anche tu te ne eri accorto?”
domandò Saori, riappoggiandosi sulla sedia e
prendendo un tovagliolo per passarlo sul tavolo, in modo da togliere il
grosso del liquido caduto.
“Certo…è uno dei miei migliori amici!
Certe cose si capiscono al volo, ma a volte è meglio far
finta di niente! Scommetto che anche Sanji e Nami hanno capito subito
che Zoro aveva qualcosa, solo che hanno preferito non dire niente, per
evitare di far peggiorare il suo umore!”.
I due nominati annuirono, mentre Hyoga faceva la stessa strada percorsa
pochi secondi prima dal verde.
“Cazzo” gridò Zoro quando
uscì dal locale, sbattendosi la porta alle spalle.
Si guardò in giro e alla sua destra vide un lampione. Quasi
senza pensarci gli tirò un calcio, caricando sulla gamba
destra.
L’effetto non fu proprio quello sperato: si calmò
un poco, ma il punto con cui aveva colpito il palo gli faceva un gran
male.
Mentre, inginocchiato, si massaggiava il piede uscì Hyoga,
che gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla.
“Che hai?”
Non ricevette risposta. Zoro si alzò per andare a sedersi
sul bordo del marciapiede, noncurante delle occhiate che i passanti gli
lanciavano.
Il biondo con calma lo imitò, e dopo un po’
ricominciò:
“Non so se ce l’hai con me, ma se ti va di
parlare…”
L’amico sbuffò, appoggiando la testa sui palmi
delle mani.
“Non ce l’ho con te…ma
c’è una cosa che non mi va
giù” rispose finalmente Zoro.
“E qual è?”
“Dammi il tuo portafogli”. Il biondo
eseguì: prese dalla tasca dei jeans il portafogli nero pece
e lo porse nuovamente all’amico, che lo aprì e
dalla tasca dove poco prima aveva messo il foglietto con il suo nuovo
indirizzo e-mail, estrasse il preservativo che tempo prima Sanji aveva
dato al fratellastro.
Vi chiedo veramente scusa per l'enormissimo ritardo!!!!!!!!
Ma settembre è stato un periodo incasinato, con l'inizio
della scuola e altri impegni...però ce l'ho fatta
(si, in un mese ma ce l'ho fatta XD)
Ringrazio chi mi segue (anche se a vedere dal numero di letture siete
veramente pochi ç___ç)