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Autore: PrincesMonica    12/10/2008    3 recensioni
Come erano Jared e Shannon ai tempi della scuola? E se oltre alla musica si fossero interessati di ragazze?
Quando iniziai la FF non conoscevo ancora bene i due personaggi, quindi perdonatemi eventuali errori
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Nessuno che commenta? proprio non vi piace...vabbè, ringrazio la mia unica commentatrice fedele ^^

Capitolo cinque

 

“Allora, come va? Si prende?” Fu Stefy ad andare in avan scoperta: Monica era ancora lì che cercava di far ripartire il cervello bloccato dalla visione di Jared a petto nudo. In fondo a lei non interessava nessuno dei due fratelli, quindi andava via sciolta.

“Bhe, diciamo che non moriremo di fame.” Rispose Jared sorridendo.

“Eventualmente c’è la torta di Monica.”

Shannon si voltò con lo sguardo luccicante.

“Ha portato un dolce? Figo!”

“Sì, ho portato una crostata. Semplice, buona e fresca.” Rispose Monica avvicinandosi. Toccò l’acqua con un dito del piede e rabbrividì: aveva la pelle calda dal sole e tutto le sembrava più freddo del normale.

“Sei stata molto gentile, Monica, ma non serviva.” Disse il padre.

“Si figuri, è stato un piacere.”

“Sei fortunato Jared, hai trovato una ragazza veramente brava.” Stefy e Shannon si misero a sghignazzare cercando di non farsi vedere dai due diretti interessati, che, nel frattempo, avevano assunto varie graduazioni di rosso. Si guardarono negli occhi con la medesima espressione: ma come abbiamo fatto a cacciarci in un guaio simile?

“Non è niente di che…è solo una torta.” Bofonchiò Monica torcendosi le mani.

“Le vengono anche molto bene.” Rincarò la dose Stefy che se la stava godendo un mondo. “In fondo, per una che vuole fare la pasticcera, sarebbe un guaio che non sapesse cucinare, le pare signor Leto?” Monica scoccò un’occhiataccia all’amica.

“Vuoi fare la pasticcera? È un lavoro duro.”

La discussione continuò su questi ritmi per un po’, fino a quando un pesce non venne in soccorso dei due malcapitati: sembrava che Shannon avesse preso il mostro del fiume. Era una trota di quasi un chilo e da sola poteva provvedere al fabbisogno di entrambe le ragazze, così Jared chiuse la canna sfregandosi le mani.

“Bene, io il mio pesce l’ho preso. Monica mangia con Stefy, basta pesca, si va a fare il bagno!!” esclamò. Per la prima volta durante tutta la mattinata, Monica lo vide sorridere felice.

“Va bene, ma non stateci molto. Dobbiamo cucinarlo il pesce.” Concesse loro il padre.

“Dove andiamo?” Chiese Monica curiosa. Quando aveva sentito parlare di bagno, le si erano alzate le antennine contente. A lei piaceva molto nuotare.

“Più avanti, risalendo di qualche centinaia di metri il fiume, c’è un piccolo laghetto. Là l’acqua è abbastanza fonda per nuotarci. Da quando veniamo a pescare qui, dopo esserci presi il pranzo, si va a nuotare. A nostro padre non piace, quindi è una specie di rito tutto nostro.” Spiegò Shannon.

“Siamo incluse anche noi, o dobbiamo continuare a boccheggiare dal caldo?” domandò Stefy. In effetti le due ragazze nonostante fossero state praticamente immobili per tutto il tempo, erano ricoperte di sudore.

“Certo che venite con noi. Non siamo così matti da lasciarvi sole con lui.” Sbottò Jared, mentre camminava veloce. Monica gli lanciò un’occhiata incuriosita. “Chissà che gli direste di noi.”

“Già, perché non abbiamo niente di meglio da fare che parlare di te.” Rispose Monica.

“Ok, adesso basta voi due! Non dovreste essere una coppietta innamorata? Allora fatelo, altrimenti papà non ci crederà mai.” Pose fine all’inizio del litigio Shannon.

“Entro la fine della giornata uno dei due non torna a casa.” Sussurrò Stefy al ragazzo. “Io punto su Jared. Monica se diventa una furia è capace di ammazzarlo.” Il ragazzo rise.

Dopo pochi minuti, il sentierino che stavano percorrendo si aprì e la vista divenne mozzafiato: c’era, infatti, un piccolo laghetto dall’acqua blu come il cielo. Alla loro destra scendeva una cascatella di un paio di metri che luccicava al sole. L’erba sembrava ancora più verde e la tentazione di buttarsi era decuplicata.

“Chi arriva per ultimo sarà annegato!” Urlò Jared fiondandosi in acqua come un matto. Shannon lo seguì a ruota. Le due ragazze si guardarono e ridendo presero a correre anche loro, perdendosi così l’entrata dei due. Attorno a loro gli schizzi si levavano alti bagnandoli ovunque, non importava che avessero i jeans.

Monica e Stefy furono più quiete: gli schizzi davano troppo fastidio. L’acqua era gelida e si bloccarono quando gli arrivò alla pancia.

“Ok, io torno indietro.” Fece Stefy già pronta ad uscire. “O forse no?” dall’acqua erano spuntati i corpi dei due Leto ed a vederli bagnati, con i capelli che si incollavano al volto e le goccioline che scivolano sui loro petti, qualcosa si mosse dentro alle ragazze.

“Ammazza…”

“Me li regali per Natale?” chiese Stefy.

“No, hai William.” E così dicendo si buttò senza più esitare. Il contatto con l’acqua fredda la fece rabbrividire più di quanto si aspettasse, ma era rinfrancante. Aprì gli occhi e davanti a lei vide soltanto del verde.

“Brrrr…è gelata!!!” Urlò quando uscì. “Dai Ste, buttati, sennò è peggio!”

Jared la fissò: anche lei in acqua sembrava un’altra. I capelli erano tutti tirati indietro e il seno risaltava in maniera quasi indecente. Perché ce l’aveva con lei? Inn maniera qualsitro e il seno risaltava in maniera qualsifrancante.e.

ncollavano al voltorte di sudore quel momento proprio non lo ricordava.

“E poi adesso la anneghiamo!” Esclamò Shannon correndo verso Stefy. Le gettò addosso una vagonata di acqua. Monica e Jared risero a crepapelle, mentre una infuriata topolona cercava di rincorrere Shannon, che, però, era decisamente più veloce a scappare.

“Se ti prendo vedi!!” Urlò la ragazza, ma con poche bracciate Shannon scappò via. Monica provò ad avvicinarsi a Jared: in effetti gli altri avevano ragione, dovevano far la parte dei fidanzatini perfetti, litigare appena se ne aveva l'occasione non era la cosa migliore.

"Allora...come mai a pesca?" gli domandò. Da vicino era ancora più da mozzare il fiato. Poteva vedergli sulle braccia la leggera peluria chiara e la pelle d'oca.

"A mio padre piace." Rispose laconico lui guardandola. Monica, imitando il fratello, inarcò un sopracciglio. Non faceva, in realtà lo stesso effetto, visto che Will aveva la mania di alzare quello ferito con la bicicletta quando era piccolo, e faceva andare in visibilio tutte le sue fan, ma almeno ci provava. Jared sospirò e finì di spiegare. "Quando noi eravamo piccoli, ci venivamo insieme, anche con mamma quando era viva. Papà ci insegnava a pescare e mamma cucinava per noi. Poi facevamo il bagno, giocavamo...cose di questo genere." la voce si fece bassa, malinconica.

"Scusa, non volevo farti ricordare cose tristi."

"No, anzi, in realtà sono bei ricordi. Solo che papà sperava che per noi fosse ancora la stessa cosa." si fermò per vedere il fratello che tornava a buttare sotto Stefy. "Stanno bene assieme, quei due."

"Già, meglio di noi, mi sa." Lui rise facendo spuntare la lingua e Monca ebbe un fugace pensiero di cosa avrebbe voluto fare a quella lingua. Sconvolta, prima che lui se ne accorgesse, si gettò in acqua, senza accorgersi che lui faceva lo stesso. Prese uno spavento non da poco, quando sentì due mani che la afferravano per la vita e la spostavano di peso.

"Ma sei pazzo? Mi hai fatto prendere un colpo." Si ritrovò praticamente attanagliata. Lui la teneva stretta e Monica poteva sentire il suo petto che le sfiorava la schiena. Sentiva una tensione incredibile. “Che stai facendo?”

“Abbraccio la mia ragazza?” si girò per guardarlo: aveva dipinto un classico sorrisino di scherno. "Sai, non ci avevo mai fatto caso, ma hai la bocca...particolare."

Monica portò la mano alle labbra: per lei era sempre stato un grande problema. Fin da piccola aveva subito parecchi interventi al labbro superiore, che le avevano lasciato in "dono" un sacco di cicatrici una sopra l'altra, con la conclusione che le sembrava di avere un campo minato. Per di più il labbro che tutti avevano ben definito e carnoso, lei lo aveva piatto e senza una demarcazione netta.

Jared rimase di sale al cambiamento d'espressione della ragazza.

"Scusa, non volevo offenderti."

"No, è solo che...solo che... diciamo che il mio labbro non mi piace, ok? Certo che sai proprio entrare nel cuore delle donne."

"Ti ho già chiesto scusa, ok?" si abbassò leggermente verso di lei, tanto che Monica credette che la volesse baciare. Uno strano formicolio le si spanse per lo stomaco. Le appoggiò le labbra sul collo e le lasciò un leggerissimo bacio prima di tornare a nuotare. Monica rimase imbambolata a ripensare a quello che era successo, resistendo all'impulso di gridare per la sensualità di quel gesto.

"Tutto bene?" Stefy la guardava sorridendo.

"Decisamente." guardarono i due Leto mentre giocavano e Monica sperò con tutto il cuore che lui le riservasse, entro la fine della giornata, un gesto simile.

"Sarà meglio se torniamo su. L'acqua e fredda, ci torniamo più tardi."

Si sedettero sul prato, in modo da potersi asciugare.

"Non vi danno fastidio i pantaloni?" domandò Ste. I due si guardarono e sembrò che si fossero resi conto solo in quel momento di essere vestiti. Scoppiarono in una fragorosa risata e presero a toglierseli. Indossavano entrambi dei boxer scuri che gli arrivavano al ginocchio.

"Un altro punto per loro." Pensò Monica.

"Topina?"

"Ehy, dimmi tutto."

"Secondo te, che film mi porterà a vedere William?" domandò Stefy.

"Conoscendolo, quello che piace a te. Ma lascia perdere le storie d'amore, gli interessano poco."

"Andate al cinema, dopo?" fece Shannon.

"Solo io. Ho invitato quel pterodattilo e stasera è tutto per me, in barba a quella vampira di Dru." Replicò determinata Stefy.

"Pterodattilo? Per..."

"Non chiederlo!!!" Urlò Monica, che già sapeva la risposta. Jared, che odiava chi si voleva imporre, le sorrise e furbescamente continuò la frase di suo fratello.

"Perchè pterodattilo?" Stefy sorrise smagliante.

"Perchè è un grande uccello!" Monica si mise la mano davanti agli occhi e scrollò il capo: odiava sentire parlare di suo fratello in quei frangenti. Stefy tranquillamente continuava a parlare di quanto topo fosse Spike, mentre i due fratelli si scambiavano occhiate sconvolte. Bene la schiettezza, ma qui era troppo.

"Ste, topolona del mio cuore, ti ho già chiesto, per favore, di evitare discorsi in cui William e letto siano nella stessa frase."

"Perchè?"

"Perchè è mio fratello e la cosa mi fa...ribrezzo!" Stefy le scoccò un'occhiata maliziosa.

"Allora parlami del tuo ragazzo, adesso che lo hai...bacia bene?" Calò il silenzio. Monica era bordeaux, Shannon si stava trattenendo dalle risate e Jared la guardava incuriosito: era curioso di sentire che le rispondeva.

"Ok, hai vinto, parla di William!" capitolò Monica.

Decisero che era meglio tornare al campo: infatti il signor Leto aveva già montato la griglia per cucinare ed era accesa, in attesa che le donzelle si mettessero a cucinare.

Monica prese in mano la situazione e dopo un po' si levò un buon profumino. Cucinava con attenzione e dedizione, ridacchiando mentre osservava il padre di Jared cantare qualche canzone dei suoi anni.

"Avessi saputo, papà, portavo la chitarra."

"Sarà per la prossima volta, Jad." Il ragazzo prese una lattina di the freddo e la portò a Monica. La abbracciò da dietro e gliela mise a contatto con il braccio.

"Che fai?"

"Il fidanzato perfetto. Se voglio che mio padre creda che stiamo insieme, mi devo sforzare un po'...certo, anche tu dovresti." Monica mise un po' il broncio: in effetti il suo discorso non faceva una piega. "Secondo te, Stefy è ancora che parla di pterodattili o siamo salvi?" Monica rise di gusto: allora sapeva essere carino anche lui.

"Non lo so, quando inizia è difficile fermarla." Prese il the e ne bevette un sorso. Si rilassò un po' e si appoggiò a Jared che rimase piuttosto sorpreso da questo suo cambiamento di atteggiamento. Fece vagare le mani sulle braccia muscolose di Jared per accarezzargliele, mentre gli lasciava un casto bacio sulla clavicola. Jared si lasciò fare, decisamente contento per come andavano le cose.

"Come vedi, ci so fare un po' anche io."

"Sai, in realtà ne ero sicuro."

Si staccarono solo quando il pesce fu pronto. Si odiavano, e lo sapevano, eppure quel contatto li aveva portati in orbita.

 

Ormai era ora di tornare a casa: avevano lasciato Stefy a prepararsi per l'uscita al cinema con Will, poi portarono Monica. Lei era stanca, un po' per non aver dormito molto e un po' per la giornata vissuta: stranamente era andato tutto bene. Avevano passato il pomeriggio a chiacchierare di niente, davanti al padre o anche andando in giro per il fiume da soli. In un momento a Monica era sembrato di stare veramente con il proprio fidanzato. Era una situazione decisamente strana.

Arrivati davanti alla sua porta, salutò Shannon e il signor Leto, mentre Jared le tirava fuori dal bagagliaio il suo zaino.

"Allora è finita..."iniziò Monica. Improvvisamente si sentì male.

"A quanto pare..."

"Ci vediamo domani a scuola."

"Certo."

Monica fece per girarsi, ma Jared la tenne ferme vicino a sè, le posò un dito sul mento e le alzò il volto. Non le disse nulla, ma la baciò: le passò una mano dietro alla testa per accarezzarle i capelli. Monica si sentì spiazzata: era un gesto che non si aspettava. Eppure quel profumo di lui, così potente e così intossicante, la stava facendo volteggiare. Il suo sapore,poi...una favola.

"A domani." Le sussurrò sulle labbra.

   
 
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