Nessuno che commenta? proprio non vi piace...vabbè, ringrazio la mia unica commentatrice fedele ^^
Capitolo cinque
“Allora, come
va? Si prende?” Fu
Stefy ad andare in avan scoperta: Monica era ancora lì che
cercava di far
ripartire il cervello bloccato dalla visione di Jared a petto nudo. In
fondo a
lei non interessava nessuno dei due fratelli, quindi andava via sciolta.
“Bhe, diciamo
che non moriremo di
fame.” Rispose Jared sorridendo.
“Eventualmente
c’è la torta di
Monica.”
Shannon si
voltò con lo sguardo
luccicante.
“Ha portato
un dolce? Figo!”
“Sì,
ho portato una crostata.
Semplice, buona e fresca.” Rispose Monica avvicinandosi.
Toccò l’acqua con un
dito del piede e rabbrividì: aveva la pelle calda dal sole e
tutto le sembrava
più freddo del normale.
“Sei stata
molto gentile, Monica, ma
non serviva.” Disse il padre.
“Si figuri,
è stato un piacere.”
“Sei
fortunato Jared, hai trovato una
ragazza veramente brava.” Stefy e Shannon si misero a
sghignazzare cercando di
non farsi vedere dai due diretti interessati, che, nel frattempo,
avevano
assunto varie graduazioni di rosso. Si guardarono negli occhi con la
medesima
espressione: ma come abbiamo fatto a cacciarci in un guaio simile?
“Non
è niente di che…è solo una
torta.” Bofonchiò Monica torcendosi le mani.
“Le vengono
anche molto bene.”
Rincarò la dose Stefy che se la stava godendo un mondo.
“In fondo, per una che
vuole fare la pasticcera, sarebbe un guaio che non sapesse cucinare, le
pare
signor Leto?” Monica scoccò
un’occhiataccia all’amica.
“Vuoi fare la
pasticcera? È un lavoro
duro.”
La discussione
continuò su questi
ritmi per un po’, fino a quando un pesce non venne in
soccorso dei due
malcapitati: sembrava che Shannon avesse preso il mostro del fiume. Era
una
trota di quasi un chilo e da sola poteva provvedere al fabbisogno di
entrambe
le ragazze, così Jared chiuse la canna sfregandosi le mani.
“Bene, io il
mio pesce l’ho preso.
Monica mangia con Stefy, basta pesca, si va a fare il
bagno!!” esclamò. Per la
prima volta durante tutta la mattinata, Monica lo vide sorridere felice.
“Va bene, ma
non stateci molto.
Dobbiamo cucinarlo il pesce.” Concesse loro il padre.
“Dove
andiamo?” Chiese Monica
curiosa. Quando aveva sentito parlare di bagno, le si erano alzate le
antennine
contente. A lei piaceva molto nuotare.
“Più
avanti, risalendo di qualche
centinaia di metri il fiume, c’è un piccolo
laghetto. Là l’acqua è abbastanza
fonda per nuotarci. Da quando veniamo a pescare qui, dopo esserci presi
il
pranzo, si va a nuotare. A nostro padre non piace, quindi è
una specie di rito
tutto nostro.” Spiegò Shannon.
“Siamo
incluse anche noi, o dobbiamo
continuare a boccheggiare dal caldo?” domandò
Stefy. In effetti le due ragazze
nonostante fossero state praticamente immobili per tutto il tempo,
erano
ricoperte di sudore.
“Certo che
venite con noi. Non siamo
così matti da lasciarvi sole con lui.”
Sbottò Jared, mentre camminava veloce.
Monica gli lanciò un’occhiata incuriosita.
“Chissà che gli direste di noi.”
“Già,
perché non abbiamo niente di
meglio da fare che parlare di te.” Rispose Monica.
“Ok, adesso
basta voi due! Non
dovreste essere una coppietta innamorata? Allora fatelo, altrimenti
papà non ci
crederà mai.” Pose fine all’inizio del
litigio Shannon.
“Entro la
fine della giornata uno dei
due non torna a casa.” Sussurrò Stefy al ragazzo.
“Io punto su Jared. Monica se
diventa una furia è capace di ammazzarlo.” Il
ragazzo rise.
Dopo pochi minuti, il
sentierino che
stavano percorrendo si aprì e la vista divenne mozzafiato:
c’era, infatti, un
piccolo laghetto dall’acqua blu come il cielo. Alla loro
destra scendeva una
cascatella di un paio di metri che luccicava al sole. L’erba
sembrava ancora
più verde e la tentazione di buttarsi era decuplicata.
“Chi arriva
per ultimo sarà
annegato!” Urlò Jared fiondandosi in acqua come un
matto. Shannon lo seguì a
ruota. Le due ragazze si guardarono e ridendo presero a correre anche
loro,
perdendosi così l’entrata dei due. Attorno a loro
gli schizzi si levavano alti
bagnandoli ovunque, non importava che avessero i jeans.
Monica e Stefy furono
più quiete: gli
schizzi davano troppo fastidio. L’acqua era gelida e si
bloccarono quando gli
arrivò alla pancia.
“Ok, io torno
indietro.” Fece Stefy
già pronta ad uscire. “O forse no?”
dall’acqua erano spuntati i corpi dei due
Leto ed a vederli bagnati, con i capelli che si incollavano al volto e
le
goccioline che scivolano sui loro petti, qualcosa si mosse dentro alle
ragazze.
“Ammazza…”
“Me li regali
per Natale?” chiese
Stefy.
“No, hai
William.” E così dicendo si
buttò senza più esitare. Il contatto con
l’acqua fredda la fece rabbrividire
più di quanto si aspettasse, ma era rinfrancante.
Aprì gli occhi e davanti a
lei vide soltanto del verde.
“Brrrr…è
gelata!!!” Urlò quando uscì.
“Dai Ste, buttati, sennò è
peggio!”
Jared la fissò: anche lei in acqua sembrava un’altra. I capelli erano tutti tirati indietro e il seno risaltava in maniera quasi indecente. Perché ce l’aveva con lei? In
ncollavano
al voltorte di sudore quel momento proprio
non lo
ricordava.
“E poi adesso
la anneghiamo!” Esclamò
Shannon correndo verso Stefy. Le gettò addosso una vagonata
di acqua. Monica e
Jared risero a crepapelle, mentre una infuriata topolona cercava di
rincorrere
Shannon, che, però, era decisamente più veloce a
scappare.
“Se ti prendo
vedi!!” Urlò la
ragazza, ma con poche bracciate Shannon scappò via. Monica
provò ad avvicinarsi
a Jared: in effetti gli altri avevano ragione, dovevano far la parte
dei
fidanzatini perfetti, litigare appena se ne aveva l'occasione non era
la cosa
migliore.
"Allora...come mai a
pesca?" gli domandò. Da vicino era ancora più da
mozzare il fiato. Poteva
vedergli sulle braccia la leggera peluria chiara e la pelle d'oca.
"A mio padre piace."
Rispose laconico lui guardandola. Monica, imitando il fratello,
inarcò un
sopracciglio. Non faceva, in realtà lo stesso effetto, visto
che Will aveva la
mania di alzare quello ferito con la bicicletta quando era piccolo, e
faceva
andare in visibilio tutte le sue fan, ma almeno ci provava. Jared
sospirò e
finì di spiegare. "Quando noi eravamo piccoli, ci venivamo
insieme, anche
con mamma quando era viva. Papà ci insegnava a pescare e
mamma cucinava per
noi. Poi facevamo il bagno, giocavamo...cose di questo genere." la voce
si
fece bassa, malinconica.
"Scusa, non volevo
farti
ricordare cose tristi."
"No, anzi, in
realtà sono bei
ricordi. Solo che papà sperava che per noi fosse ancora la
stessa cosa."
si fermò per vedere il fratello che tornava a buttare sotto
Stefy. "Stanno
bene assieme, quei due."
"Già, meglio
di noi, mi
sa." Lui rise facendo spuntare la lingua e Monca ebbe un fugace
pensiero
di cosa avrebbe voluto fare a quella lingua. Sconvolta, prima che lui
se ne
accorgesse, si gettò in acqua, senza accorgersi che lui
faceva lo stesso. Prese
uno spavento non da poco, quando sentì due mani che la
afferravano per la vita
e la spostavano di peso.
"Ma sei pazzo? Mi hai
fatto
prendere un colpo." Si ritrovò praticamente attanagliata.
Lui la teneva
stretta e Monica poteva sentire il suo petto che le sfiorava la
schiena.
Sentiva una tensione incredibile. “Che stai
facendo?”
“Abbraccio la
mia ragazza?” si girò
per guardarlo: aveva dipinto un classico sorrisino di scherno. "Sai,
non
ci avevo mai fatto caso, ma hai la bocca...particolare."
Monica portò
la mano alle labbra: per
lei era sempre stato un grande problema. Fin da piccola aveva subito
parecchi interventi
al labbro superiore, che le avevano lasciato in "dono" un sacco di
cicatrici una sopra l'altra, con la conclusione che le sembrava di
avere un
campo minato. Per di più il labbro che tutti avevano ben
definito e carnoso,
lei lo aveva piatto e senza una demarcazione netta.
Jared rimase di sale al
cambiamento
d'espressione della ragazza.
"Scusa, non volevo
offenderti."
"No, è solo
che...solo che...
diciamo che il mio labbro non mi piace, ok? Certo che sai proprio
entrare nel
cuore delle donne."
"Ti ho già
chiesto scusa,
ok?" si abbassò leggermente verso di lei, tanto che Monica
credette che la
volesse baciare. Uno strano formicolio le si spanse per lo stomaco. Le
appoggiò
le labbra sul collo e le lasciò un leggerissimo bacio prima
di tornare a nuotare.
Monica rimase imbambolata a ripensare a quello che era successo,
resistendo
all'impulso di gridare per la sensualità di quel gesto.
"Tutto bene?" Stefy la
guardava sorridendo.
"Decisamente."
guardarono i
due Leto mentre giocavano e Monica sperò con tutto il cuore
che lui le
riservasse, entro la fine della giornata, un gesto simile.
"Sarà meglio
se torniamo su.
L'acqua e fredda, ci torniamo più tardi."
Si sedettero sul prato,
in modo da
potersi asciugare.
"Non vi danno fastidio
i
pantaloni?" domandò Ste. I due si guardarono e
sembrò che si fossero resi
conto solo in quel momento di essere vestiti. Scoppiarono in una
fragorosa
risata e presero a toglierseli. Indossavano entrambi dei boxer scuri
che gli
arrivavano al ginocchio.
"Un altro punto per
loro." Pensò
Monica.
"Topina?"
"Ehy, dimmi tutto."
"Secondo te, che film
mi porterà
a vedere William?" domandò Stefy.
"Conoscendolo, quello
che piace
a te. Ma lascia perdere le storie d'amore, gli interessano poco."
"Andate al cinema,
dopo?"
fece Shannon.
"Solo io. Ho invitato
quel
pterodattilo e stasera è tutto per me, in barba a quella
vampira di Dru."
Replicò determinata Stefy.
"Pterodattilo? Per..."
"Non chiederlo!!!"
Urlò
Monica, che già sapeva la risposta. Jared, che odiava chi si
voleva imporre, le
sorrise e furbescamente continuò la frase di suo fratello.
"Perchè
pterodattilo?"
Stefy sorrise smagliante.
"Perchè
è un grande
uccello!" Monica si mise la mano davanti agli occhi e
scrollò il capo:
odiava sentire parlare di suo fratello in quei frangenti. Stefy
tranquillamente
continuava a parlare di quanto topo fosse Spike, mentre i due fratelli
si
scambiavano occhiate sconvolte. Bene la schiettezza, ma qui era troppo.
"Ste, topolona del mio
cuore, ti
ho già chiesto, per favore, di evitare discorsi in cui
William e letto siano
nella stessa frase."
"Perchè?"
"Perchè
è mio fratello e la cosa
mi fa...ribrezzo!" Stefy le scoccò un'occhiata maliziosa.
"Allora parlami del tuo
ragazzo,
adesso che lo hai...bacia bene?" Calò il silenzio. Monica
era bordeaux,
Shannon si stava trattenendo dalle risate e Jared la guardava
incuriosito: era
curioso di sentire che le rispondeva.
"Ok, hai vinto, parla
di
William!" capitolò Monica.
Decisero che era meglio
tornare al
campo: infatti il signor Leto aveva già montato la griglia
per cucinare ed era
accesa, in attesa che le donzelle si mettessero a cucinare.
Monica prese in mano la
situazione e
dopo un po' si levò un buon profumino. Cucinava con
attenzione e dedizione,
ridacchiando mentre osservava il padre di Jared cantare qualche canzone
dei
suoi anni.
"Avessi saputo,
papà, portavo la
chitarra."
"Sarà per la
prossima volta,
Jad." Il ragazzo prese una lattina di the freddo e la portò
a Monica. La
abbracciò da dietro e gliela mise a contatto con il braccio.
"Che fai?"
"Il fidanzato perfetto.
Se
voglio che mio padre creda che stiamo insieme, mi devo sforzare un
po'...certo,
anche tu dovresti." Monica mise un po' il broncio: in effetti il suo
discorso non faceva una piega. "Secondo te, Stefy è ancora
che parla di
pterodattili o siamo salvi?" Monica rise di gusto: allora sapeva essere
carino anche lui.
"Non lo so, quando
inizia è
difficile fermarla." Prese il the e ne bevette un sorso. Si
rilassò un po'
e si appoggiò a Jared che rimase piuttosto sorpreso da
questo suo cambiamento
di atteggiamento. Fece vagare le mani sulle braccia muscolose di Jared
per
accarezzargliele, mentre gli lasciava un casto bacio sulla clavicola.
Jared si
lasciò fare, decisamente contento per come andavano le cose.
"Come vedi, ci so fare
un po'
anche io."
"Sai, in
realtà ne ero
sicuro."
Si staccarono solo
quando il pesce fu
pronto. Si odiavano, e lo sapevano, eppure quel contatto li aveva
portati in
orbita.
Ormai era ora di
tornare a casa:
avevano lasciato Stefy a prepararsi per l'uscita al cinema con Will,
poi portarono
Monica. Lei era stanca, un po' per non aver dormito molto e un po' per
la
giornata vissuta: stranamente era andato tutto bene. Avevano passato il
pomeriggio a chiacchierare di niente, davanti al padre o anche andando
in giro
per il fiume da soli. In un momento a Monica era sembrato di stare
veramente
con il proprio fidanzato. Era una situazione decisamente strana.
Arrivati davanti alla
sua porta,
salutò Shannon e il signor Leto, mentre Jared le tirava
fuori dal bagagliaio il
suo zaino.
"Allora è
finita..."iniziò
Monica. Improvvisamente si sentì male.
"A quanto pare..."
"Ci vediamo domani a
scuola."
"Certo."
Monica fece per
girarsi, ma Jared la
tenne ferme vicino a sè, le posò un dito sul
mento e le alzò il volto. Non le
disse nulla, ma la baciò: le passò una mano
dietro alla testa per accarezzarle
i capelli. Monica si sentì spiazzata: era un gesto che non
si aspettava. Eppure
quel profumo di lui, così potente e così
intossicante, la stava facendo
volteggiare. Il suo sapore,poi...una favola.
"A domani." Le
sussurrò
sulle labbra.