Anime & Manga > Death Note
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Autore: Vanisher    12/10/2014    6 recensioni
"- Ma tu sei mai stato innamorato, Ryuzaki? - la domanda mi esce spontanea, mentre mi appoggio con entrambe le mani allo schienale della sedia su cui è seduto.
L rimane impassibile mentre si volta a guardarmi - Le probabilità che io mi innamorassi, fino a poco fa, erano davvero scarse ... diciamo attorno al 25% o anche più basse, attorno al 19%. E poi innamorarmi non è mai rientrato nelle mie priorità ... e nei miei bisogni -
- Fino a poco fa? - sono così vicina al suo viso che sento il suo respiro sulle guance, le mie labbra per poco non sfiorano le sue - Vuoi dire che ...? -
- In questo periodo le probabilità sono aumentate in modo quasi surreale. Non mi era mai successo prima d'ora e premetto che la cosa è alquanto ... sorprendente. Diciamo ... diciamo che le probabilità sfiorano il 65%Ma se mi stai così vicina ... - le sue labbra toccano le mie - Le probabilità non faticano a sfiorare l'85% -"
Lui, il più grande detective del mondo incaricato di risolvere il caso Kira.
Lei, investigatrice in incognito incaricata di scoprire l'identità di L.
Lui, non conosce cosa sia l'amore.
Lei, ha archiviato quel sentimento da tanto tempo.
Lui, un passato misterioso.
Lei, lo scoprirà.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 40
" LA FALSA REGOLA "



Avvertenze : alcuni elementi di questa fan fiction sono differenti dall'opera originale e i fatti accaduti nell'opera hanno subito lievi modifiche



L'orologio che ho al polso segna la mezzanotte precisa, ed allora alzo lo sguardo sui tre ragazzi che ho davanti. Ci siamo tutti riuniti nella stanza dove viene custodito il Death Note e abbiamo chiuso la porta a chiave, in modo che nessuno possa disturbarci durante la nostra riunione. Il mio sguardo si sposta sul detective accanto a me, che pensieroso fissa i tre ragazzi. Mi vengono improvvisamente in mente le origini, il passato, gli avvenimenti che ci hanno tutti condotti qui. In un certo senso mi sarei aspettata una sorta di riunione come questa, ma pensavo che saremo stati tutti ad ascoltare L e le sue idee e i suoi piani infallibili. Non me.
Siamo tutti seduti a un tavolo che non avevo notato la prima volta che sono entrata nella stanza, distante pochi metri dal blocco su quale è posato il Death Note, coperto da una teca di vetro e da un'anti furto infallibile. Mello, col giubbotto nero di pelle ancora addosso e i pantaloni dello stesso colore e dello stesso materiale stropicciati, la cicatrice sull'occhio gli conferisce un'aspetto minaccioso. Matt, seduto accanto al suo migliore amico, le mani sprofondate nei jeans strappati e gli occhialini arancioni sugli occhi che lo fanno sembrare una strana mosca. E Near, arrivato solo da qualche ora, è rimasto identico ai tempi della Wammy's House. Lo stesso candore, i stessi capelli bianchi come il latte, gli stessi occhi grigi come le nuvole, e perfino lo stesso pigiama. Sta rannicchiato sulla sua sedia, con una ciocca dei capelli bianchi fra l'indice e il pollice della mano destra. Non c'è il minimo segno di stanchezza nei suoi occhi, sebbene sia arrivato solo due ore fa.
E accanto a me, L. Lui non è seduto, preferisce rimanere in piedi. I suoi occhi neri scrutano i suoi tre successori con lentezza, studiandoli come per imprimere nella mente i loro volti. Non l'ho mai visto così concentrato. La sua mano si posa sulla mia spalla, accarezzandola dolcemente prima di fermarsi e stringerla appena.
- Vi ringrazio per esservi riuniti con noi, nonostante la tarda ora - comincia L, lentamente, come se non avesse fretta di raccontare di Ryuk, del quaderno e del piano che ho in mente - Io e Lena siamo venuti a conoscenza di importanti dettagli riguardanti il caso Kira, determinanti per la sua cattura e per la risoluzione del caso. Adesso vi pregherei di rimanere in silenzio e ascoltare il racconto di Lena su quanto abbiamo scoperto, quando lei avrà terminato, allora potrete porre tutte le domande che ritenere necessarie -
Near, Matt e Mello sembrano tre studenti che pendono dalle labbra del maestro. Annuiscono tutti e tre in coro, e i loro occhi e la loro attenzione si spostano su di me, mettendomi a disagio. Facendo un mentale respiro profondo per infondermi coraggio, comincio a raccontare tutto. Dal mio risveglio dal coma, dall'insolito comportamento di Light ...
- Che c'entra Light Yagami in tutto questo? - borbotta Mello, interrompendomi.
- Avevo detto di porre le domande a fine racconto - gli ricorda pazientemente L.
Ignorandoli, proseguo. Racconto del Death Note, delle regole lette, dell'apparizione dello Shinigami Ryuk, delle informazioni raccolte sul mondo degli Shinigami, sulle condizioni che ci aveva posto per poter scoprire l'identità di Kira, e infine il nome.
Quando pronuncio il nome di Kira, il nome di Light, mi si forma un nodo in gola. Deglutisco per scioglierlo, per scacciarlo, ma non ci riesco. I tre successori sembrano abbastanza sorpresi dal mio racconto, sopratutto dell'esistenza degli Shinigami. 
Rimaniamo in silenzio, ognuno troppo concentrato nell'analizzare il racconto nei minimi dettagli, nel cercare un qualcosa.
- Quindi il quaderno assassino appartiene a uno Shinigami che può essere visto solo da chi possiede il quaderno - riflette sommessamente Mello, tenendo gli occhi bassi sulla superficie liscia del tavolo - Quindi gli Shinigami esistono -
- Ma ci sono due regole che sono ... strane - continuo, quasi a bassa voce - Se il possessore del Death Note non uccide entro 13 giorni dall'ultima annotazione, lui o lei morirà, e se il Death Note viene bruciato, distrutto o altrimenti danneggiato in qualsiasi modo, tutti quelli che hanno toccato quel Death Note moriranno. Sul fatto che il quaderno venga distrutto o bruciato ... il quaderno esiste ancora e non è possibile fare una prova. Con la regola dei tredici giorni, invece, sarebbe possibile dimostrare la propria innocenza -
- Una falsa regola? - la voce pacata di Near mi fa rabbrividire, erano anni che non la sentivo.
Non avevo mai preso in considerazione l'idea che una regola potesse essere falsa. Come possiamo dimostrarlo? Quelle regole sono state scritte da uno Shinigami. 
- Se c'è una falsa regola è quella secondo la quale se non si scrive un altro nome entro tredici giorni si muore - continua Near - Ci sono parecchie cose che vorrei provare a chiedere a quello Shinigami, quello che in particolare mi interessa sapere riguarda le regole riportate sul quaderno, e il fatto che forse non tutte sarebbero vere. Pensi che questo sia possibile, Ryuzaki? -
Invece di rispondere, L toglie la mano dalla mia spalla, lasciandomi come una sensazione di vuoto. Lo sento camminare alle mie spalle, e dopo qualche secondo il rumore metallico della teca quadrata che si solleva per permettere di poter prendere il Death Note. Dopo pochi secondi, L torna col quaderno tra le dita, e lo posa al centro del tavolo. Mello e Matt si sporgono curiosi per osservarlo, mentre L lo apre alla prima pagina, dove sono riportate le prime regole. Near rimane composto al suo posto.
- Toccate tutti il quaderno - dice L, semplicemente. Riluttanti, i tre successori fissano incuriositi e inquietati il Death Note. Il primo che allunga coraggiosamente la mano è Matt. Tocca la prima pagina, piena di nomi, per poi ritrarla subito. Lo stesso gesto lo fa Mello e poi anche Near. Li vedo alzare in contemporanea gli occhi, le loro facce lasciano trasparire lo stupore e l'accumulo di curiosità, mentre Mello sgrana gli occhi, Matt apre appena la bocca per lasciarsi scappare una bestemmia e Near tenta di rimanere impassibile, ma gli è impossibile.
- Non è possibile - sussurra Matt - Quello è ... lo Shinigami? -
Mi volto, e non mi sorprendo nel vedere Ryuk, in piedi in tutta la sua altezza. Gli sorrido appena, come se fosse un vecchio amico. L si siede sulla sedia vuota, rannicchiandosi nella sua solita posizione e cominciando a rosicchiare l'unghia del pollice mentre i suoi occhi sono fissi su Ryuk.
- Prego, Near - sussurra.
Dopo qualche momento di esitazione, Near comincia a parlare - Signor Shinigami, vorrei la sua opinione a riguardo della questione. Suppongo che lei abbia ascoltato il racconto di Lena e anche le nostre ipotesi riguardanti l'esistenza di una falsa regola. Secondo lei, se ci fosse una regola falsa, quale potrebbe essere? -
Inizialmente penso che Near sia scemo. Perché porre una domanda del genere a uno Shinigami? Anche se fosse vero, se la regola fosse falsa, lo Shinigami non lo ammetterebbe mai. Anche se Ryuk ci ha posto delle condizioni, potrebbe mentire.
Ryuk sembra pensieroso - Andando per esclusione ... quella secondo cui si muore se entro tredici giorni dall'ultimo nome che si è scritto sul quaderno non si perpetua la serie di omicidi -
Near annuisce - Bene, immaginavo lei sarebbe arrivato alla mia stessa conclusione -
Questa volta è Mello a parlare - Shinigami, tra le regole scritte sul quaderno ce sono di false? -
- No, assolutamente no - risponde Ryuk. Ma troppo in fretta, troppo precipitosamente. Non conosco bene Ryuk, ma immagino non sia da lui. No?
- Bene, bene -Near sorride, soddisfatto, vederlo sorridere così è inquietante. Non l'ho mai visto sorridere da quando lo conosco. Sorride come se avesse trovato tutti i pezzi perduti del puzzle, come se avesse finalmente capito la figura del puzzle che da tempo non riusciva a capire - Credo di aver capito, grosso modo. Light Yagami è Kira -
- Ha indotto lo Shinigami a mentire? - domanda Matt, quasi perplesso.
- Proprio così - annuisce Near.
- La reclusione di Light non conta più nulla. Se la regola dei tredici giorni fosse falsa, il fatto che Light non abbia compiuto alcuna azione per più di tredici giorni non proverebbe un bel niente - concludo, sovrappensiero. Mi volto verso Ryuk, il mio sguardo si fa improvvisamente serio e minaccioso, quasi da competere con quello di Mello - Volevi divertirti, Ryuk? Adesso il gioco è finito, si fa sul serio. E adesso tocca a noi -
Mi alzo in piedi, mentre gli occhi dei tre successori si puntano su di me. La soggezione è scomparsa del tutto, lasciando il posto a una totale voglia di giustizia e a una totale stanchezza. Sono stanca di Kira, degli omicidi. Adesso basta. Adesso tocca a noi. Adesso tocca a me - Io ho in mente un piano per poter mettere Light Yagami alle strette e attirarlo in una trappola, rispettando le condizioni che Ryuk ha imposto a me e a Ryuzaki. Naturalmente, per evitare spiacevoli malintesi o inconvenienti, vi spedirò il piano e tutti i suoi dettagli tramite un file che sarete costretti a cancellare non'appena terminato di leggere. Non saranno ammessi errori, perciò leggete con attenzione -
Ho chiesto a L di riservare un computer portatile o un cellulare ai tre successori. In questo modo, Ryuk non potrà sentirci mentre discutiamo del piano e non potrà riferirlo a Light. Near, Mello e Matt sono furbi e so che leggeranno il file facendo ben attenzione ad essere soli e nascondendosi.
Mello poggia rumorosamente la schiena allo schienale della sedia, lasciandosi scappare un ghigno mentre i suoi occhi glaciali fissano gli stivali stretti e neri - Fin'ora è andato tutto come ti aspettavi, vero Near? -
L'albino non si muove, attorciglia semplicemente una ciocca di capelli attorno all'indice, per poi sciogliere il tutto e compiere nuovamente l'azione - Si, immagino di si. Devo confessarti che è anche grazie a tutto quello che hai fatto se mi sono avvicinato all'identità di Kira -
Questo non doveva dirlo, no. Prima che qualcuno potesse prevederlo, Mello scatta in piedi ed estrae la pistola dalla cintura dei pantaloni, puntandola sulla nuca candida di Near. Matt scatta in piedi subito dopo di lui, afferrando il migliore amico per le braccia e cercando di farlo arrestare, ma Mello si dimena con forza.
- Ti avverto che io non sono uno strumento per completare il tuo puzzle! - urla Mello.
- Mello! - mi avvicino velocemente, mettendomi tra l'albino e il tedesco, con una mano riesco a spostare la traiettoria della pistola dalla nuca di Near alla superficie del tavolo - Cosa ci ricaveresti a sparare a Near, eh? -
- Non preoccupatevi - mormora Near - Se Mello desidera spararmi, è liberissimo di farlo -
Rabbiosa, mi volto verso l'albino - Non sei di nessun aiuto in questo modo, Near! -
L si alza in piedi, e tutti e quattro ci zittiamo da bravi studenti - Mello, Near, le vostre provocazioni reciproche sono futili e inappropriate, quindi vi pregherei di smetterla. Schierarci l'uno contro l'altro aiuterebbe soltanto Light Yagami a continuare la sua costruzione del suo ideale mondo migliore. Adesso vi prego di sedervi, e di continuare a parlare di cose più importanti -
Da bravi studenti, i tre successori si siedono. Io torno al mio posto. E' incredibile come L sia rimasto in silenzio durante questa riunione, osservandoci e studiandoci come per metterci alla prova. Riesco a cogliere un lieve bagliore, una lieve luce d'orgoglio nei suoi occhi. Anche se non lo da a vedere, è orgoglioso dei suoi tre successori. E anche della sua Monika.

 


* * *



So per certo che il file è arrivato a tutti e tre i successori. Ho richiesto loro di fare un gesto stupido, ovvero il segnale che mi ha consentito di capire che hanno letto il file che ho mandato : tirarsi l'orecchio destro. L'hanno fatto, e anche se stupido questo gesto mi ha sollevata. Ci riuniremo a mezzanotte per discutere degli ultimi dettagli prima di mettere in atto il piano. Ma prima, è necessario che io faccia una cosa.
Siamo tutti riuniti nella stanza principale dell'edificio, l'immenso schermo nero appeso alla parete spento mentre tutti sono seduti su una sedia o su una poltrona con un computer e dei file da analizzare o dei dati da leggere. Aizawa sta sfogliando una pila di fogli stampati a computer, il suo sguardo va dai fogli al computer per accertarsi che siano stati stampati correttamente e senza errori. Matsuda guarda svogliatamente lo schermo, i suoi occhi leggono assenti un file molto lungo. Near è seduto a terra, una pista di macchinine che lo circonda mentre delle piccole macchine sfrecciano silenziose in cerchio, percorrendo sempre lo stesso tragitto. Dimenticavo che i giocattoli aiutano molto la concentrazione di Near. Mello è stravaccato su una poltrona, mordicchiando la tavoletta di cioccolato fondente e leggendo con attenzione dei fogli scritti. Matt gioca con la PSP, seduto sulla poltrona accanto a quella di Mello, facendo l'ennesima pausa dal suo lavoro, il computer portatile abbandonato sulle ginocchia e l'attenzione tutta su gioco della PSP. Light sta scrivendo qualcosa a computer, freneticamente, le sue dita corrono veloci sulla tastiera e i suoi occhi sono concentrati. L è rannicchiato nella sua posizione, mangiando una fetta di torna al cioccolato e menta mentre i suoi occhi pensierosi fissando il nulla. Io? Io faccio finta di leggere il computer, ma in realtà sto controllando mentalmente che il mio piano possa funzionare.
Il mio sguardo cerca quello di L, attendo il segnale. L annuisce impercettibilmente, senza nemmeno guardarmi, troppo impegnato a mettere in bocca un pezzo troppo grosso della sua torta. Ed è allora che agisco. 
Fortunatamente, Light è seduto proprio accanto a me e non è una coincidenza. Distogliendo l'attenzione dal computer, osservo Light cercando di assumere l'espressione più innocente possibile - Perdonami, Light, sai per caso dirmi che ore sono? -
Light smette di scrivere a computer e osserva l'orologio - Sono le undici e mezza - risponde.
- Grazie. E' veramente una scocciatura lavorare senza sapere che ore sono, sai? Purtroppo non ho mai avuto orologi, non mi sono mai piaciuti particolarmente. Ma solo adesso mi rendo conto che sono essenziali per il lavoro, che sciocca! - faccio una pausa, prima di sorridere a Light - Mi presteresti il tuo orologio almeno per un giorno, Light? -
Light mi osserva, perplesso. Potrebbe sospettare qualcosa, certo, ma non è a conoscenza del piano e non è una persona particolarmente legata agli oggetti materiali. Se negasse, sarebbe sospetto.
- Certamente - annuisce, sorridendo appena. Si slaccia l'orologio dal polso e me lo porge, quasi con riluttanza. Io lo afferro, sorridendo per ringraziarlo e allacciandomelo al polso destro. Osservo l'ora, sono le undici e trentadue minuti. Come immaginavo, ci sono due rotelle all'estremità laterale dell'orologio. Light per uccidere deve aver usato innumerevoli volte anche solo un frammento del quaderno sotto i nostri occhi, e quale posto migliore per nasconderlo se non l'orologio che non si toglie mai? 
Stiracchiandomi, mi alzo e annuncio la mia temporanea assenza per andare ai servizi. Mi alzo, sorridendo a Matt e Mello che con lo sguardo mi osservano scomparire. Matt mi rivolge uno sguardo interrogativo e ansioso, e io annuisco semplicemente.
Come da copione vado in bagno e trovo un borsone. Si, un semplicissimo borsone e al suo interno ci sono gli asciugamani. Sistemo gli asciugamani al loro posto, accanto al lavandino immacolato, ma ne lascio solo uno nel borsone. Quando mi chino per prendere l'ultimo asciugamano, nascondo le mani nel borsone e li comincio ad armeggiare con noncuranza. Anche se Ryuk mi stesse seguendo o vedendo, non potrebbe vedermi mentre agisco. Metto mano alle due rotelle all'estremità laterale dell'orologio. La prima non si tira, si può solo girare e indubbiamente è quella per regolare l'ora. La seconda si tira. Una volta, due volte. La base dell'orologio si apre lateralmente, in un dischetto piatto. Con un dito tocco il dischetto, e come immaginavo ... un pezzo quadrato, un pezzo del Death Note. 
Ora non resta solo che mostrarlo a L e agli altri stanotte, a mezzanotte e mettere immediatamente in atto il piano.
E' fatta.



Angolo dell'autrice : Vi prego siate clementi non tiratemi nessun pomodoro, ortaggio, surgelato ( sto parlando proprio con te, Lils! ) perché giuro che c'è una spiegazione a tutto. Domani ho la verifica di inglese e quella di latino e quindi mi sono messa a studiare come una pazza perché in latino non ho problemi, ma il mio prof di inglese è una checca isterica calva ossessionata dalle parole storpiate, non scherzo.
Comunque ecco che appare Near in bianco e giocattoli! Non poteva mancare la provocazione di Mello, certo che no, se no non sarebbe stato divertente. Mi sono impegnata moltissimo per scrivere questo capitolo e spero che i risultati siano ben visibili. Allora, so che siete curiosi di scoprire cos'ha in mente la nostra eroina Monika Gilman, conosciuta come Lena Burners, ma non ve lo dirò. Lo scoprirete molto presto, perché nei prossimi capitoli lo metterà in atto seguita dal super figo genietto L, dal super figo mafioso Mello, dal super figo nerd Matt, e dal super figo albino Near. Non ci sarebbe stato divertimento se io avessi fatto spiegare il piano a Lena, no? 
Vi adoro!
Hope
   
 
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