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Autore: _Sweet_Heart_    12/10/2014    3 recensioni
storia AU. Principalmente una Ziva centrica, ma anche Tiva nei prossimi capitoli. In questa storia Ziva avrà 17 anni e andrà al liceo, ma non sarà una storia di ragazzi al liceo. Troverete Ziva appena arrivata in America, ma non sarà da sola; nonostante l'unico membro vivente della sua famiglia l'abbia mandata via di casa e spedita a casa della zia in America, con la sua grande forza riuscirà a ricominciare e ricostruire al meglio la sua vita. Una vita che non riguarda solo lei, ma anche colei che è la cosa più importate al mondo per la ragazza.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ciao a tutti...

scusatemi questa volta sono arrivata veramente con un ritardo enorme, ma ho avuto una settimana intensa e per questo capitolo ho avuto un leggero blocco, che non riuscivo ad andare avanti; fortunatamente oggi sono riuscita a sbloccarmi e alla fine si è scritto da solo. Spero che vi piaccia.

adesso non stresso più con le mie scuse e vi lascio alla lettura. 
Grazie a tutti voi che leggete e alle mie commentatrici (pandy12, tiva01, ziva4ever) sempre molto carinissime con le loro parole XD


Capitolo 6.

La mattina seguente Ziva uscì molto tesa per andare a scuola, ma si ripromise di non farlo notare a nessuno e che qualsiasi cosa fosse successa non avrebbe reagito o mostrato che l’avevano ferita. Era più forte di quelle sciocche e immature ragazzine, aveva responsabilità più grandi di cui occuparsi.

Alla fermata del pulman fu raggiunta da Tony. Il ragazzo quella mattina decise che avrebbe preso il pulmino con Ziva, così da poter controllare che nessuno facesse lo sciocco nei sui confronti.

“ciao Tony” salutò Ziva “che ci fai qui?” chiese curiosa, dato che era strano trovarlo a quella fermata del pullman. Immaginava il motivo, ma preferì non pensarci.

“buongiorno Ziva. come che ci faccio qui? sono in attesa del pulmino per andare in quella fantastica scuola” disse Tony con uno tono di voce divertito.

“si solo che è strano vederti a questa fermata. Di solito aspetti con Abby e McGee alla prossima” disse Ziva

“da oggi penso che verrò sempre a questa, da casa mia la distanza è la stessa per entrambe le fermate” spiegò Tony e Ziva accettò la risposta. Poi non le dispiaceva avere un amico con lei quella mattina dato che già quando era arrivata alla fermata si era accorta di essere osservata più del solito.

Il pullman arrivò dopo pochi minuti e la giornata di Ziva ebbe inizio. Appena salita sull’autobus un gruppetto di amici di Jeanne cominciò a fingere il pianto di un neonato per poi indicarla e ridere della loro bravata. Ziva, proprio come si era ripromessa, camminò dritta verso un posto a sedere ignorando categoricamente il gruppetto. Tony. invece, non riuscì a mascherare uno sguardo pieno di disprezzo verso il gruppo, il quale si calmò all’istante, per poi raggiungere il posto vicino  a quello di Ziva. La ragazza lo guardò e scosse la testa come per dirgli di non dire niente e non commentare la situazione.

I prossimi quattro giorni trascorsero tutti così. Ziva si ritrovò persone che la fissavano e commentavano, altri che ogni volta che passava imitavano i versetti dei neonati mentre fingevano di cullare un bambino e infine, i peggiori di tutti, ricevette alcuni bigliettini con proposte assurde e commenti poco garbati. Tutto questo le faceva male, ma era una persona molto forte e finchè i compagni di scuola si fossero limitati a ciò poteva sopportare bene la cosa e ignorarli. L’unica cosa che la sorprendeva era che Jeanne, EJ, Ray e tutti gli altri del gruppo non le avevano detto niente ancora e questa cosa un po’ la preoccupava. Per fortuna Tony, Abby, McGee e gli altri le stavano vicino proprio come dei buoni amici e la stavano sostenendo, infatti molti dei loro compagni avevano ricevuto una bella strigliata da una Abby molto arrabbiata e lo stesso parte del gruppetto dei popolari della scuola aveva subito una bella parte da Tony, il quale aveva messo in chiaro che se avessero continuato a comportarsi male nei confronti di Ziva se ne sarebbero pentiti, dato che lui era a conoscenza di determinate cose che li riguardavano e gli avrebbe fatto provare l’emozione di essere sulla bocca di tutta la scuola. Alcuni ragazzi si erano pure avvicinati un giorno in caffetteria a chiederle scusa per il loro atteggiamento infantile, gesto che sorprese moltissimo la ragazza la quale dopo la scuola non poté fare a meno di ringraziare Tony; dato che aveva capito che c’era dietro il suo zampino per aver ricevuto delle scuse.

Durante quei giorni aveva ritagliato pure un paio di minuti per andare in presidenza a ringraziare Cinthya per il suo prezioso aiuto e consiglio sulla pediatra. In segno di ringraziamento aveva cucinato alcuni biscotti secchi e glieli portò sistemati in un bel vassoio. Cinthya apprezzò molto il gesto della ragazza e fu anche molto felice di sapere che la bambina era guarita e stava meglio.

 

I veri problemi cominciarono quattro giorni dopo il suo rientro a scuola.

Fortunatamente il viaggio in pullman era tornato ad una certa normalità, nessuno la notava più o faceva commenti sciocchi.

“vedi Ziva l’avevo detto che presto sarebbe finita. In questa scuola bastano pochi giorni per poi passare ad altri argomenti” le disse McGee prima di scendere davanti alla scuola

“spero davvero che siano passati ad altri argomenti. Sinceramente non riuscirei a sopportare altre prese in giro. Nessuno ha la minima idea della situazione” rispose un po’ scettica Ziva; alla quale quelle giornate di scuola cominciavano a diventare veramente pesanti e fastidiose. Tutti quei commenti che si era trovata a dover subire la stavano facendo tornare indietro di un paio d’anni e sinceramente non voleva ripetere l’esperienza o ripensare a quel pomeriggio orribile con Daniel. Almeno aveva trovato dei buoni amici che riuscirono a distrarla a sufficienza.

Le prime ore passarono tranquillamente e di questo Ziva ne fu molto felice, ma i problemi ricominciarono nelle ore successive, a partire dalla lezione di Psicologia con Jeanne e EJ in classe. Era appena finita la lezione quando le due ragazze partirono all’attacco. Fino a quel momento si erano divertite a guardare dall’esterno tutti gli scherzi che erano stati fatti alla nuova arrivata, ma adesso che si stavano attenuando toccava a loro e poi si volevano divertire un po’ prima che Ray avesse fatto la sua mossa. Ziva stava raccogliendo i suoi libri quando si sentì chiamare in modo maleducato e autoritario.

“ehi tu mammina!” chiamò EJ, Ziva ignorò categoricamente la ragazza nella speranza di essere lasciata in pace. Non aveva voglia di mettersi a discutere con quelle due dato che era consapevole che avrebbe potuto reagire molto male. Il suo autocontrollo stava arrivando ad un limite.

“ehi morettina, stiamo parlando con te” riprovò Jeanne, scocciata di essere ignorata dal quella che considerava una perdente.

“l’avevo capito, ma sono io che non ho voglia di perdere tempo a parlare con voi due” rispose acida Ziva, pronta a lasciare la classe.

“cos’è ti ritieni superiore a noi?” chiese EJ

“noi vogliamo solo toglierci una curiosità” disse in falso tono gentile Jeanne

“sei già riuscita a portarti a letto Tony?” chiese subito la ragazza non dando il tempo a Ziva di andarsene o dire niente”no perché visto come si comporta da cucciolo protettore nei tuoi confronti devi essere riuscita ad abbindolarlo molto bene. Che lui è molto bravo a letto lo sappiamo già, vero EJ? Ma a quanto pare lo sei pure tu” parlava Jeanne, mentre EJ sorrideva sorniona “ma quello che ci chiedevamo è come riuscite a farlo senza che tua figlia vi interrompa. Sai conoscendo Tony non ama i bambini, quindi non vedo come riesca a concentrarsi con un marmocchio tra i piedi” disse infine Jeanne ridendo. A  quelle parole Ziva s’irrigidì tutta e strinse forte i pungi per contenere la sua rabbia. Nella mente si ripeteva che non meritava prendersela per le parole dette da due persone simili, ma trattenersi era veramente difficile.

“primo niente di tutto questo sono affari vostri, ma visto ci tenete tanto io e Tony non andiamo a letto insieme. Non tutte sono come voi e io meno che mai. Secondo non permettetevi mai più di andare in giro a raccontare fatti miei personali perché questa volta ho lasciato correre, visto non vale la pena confondersi con persone come voi, ma alla prossima non resterò calma come adesso e infine mai, e dico mai, dovete permettervi di riferirvi a mia figlia e denominarla un marmocchio. Gli unici marmocchi che conosco siete voi due e il vostro gruppetto di amici così viziati, senza un briciolo di morale e rispetto verso gli altri. Invece di pensare agli altri dovreste pensare a migliorare voi stesse, che siete delle pessime persone” si sfogò come un fiume in piena Ziva, pur rimanendo calma “e ora lasciatemi in pace che devo andare alla prossima lezione e mi avete fatto perdere già troppo tempo” finì Ziva prima di voltare le spalle alle due ragazze e uscire dalla stanza. La sua uscita fu bloccata dal professor Gibbs, il quale stava passando davanti alla classe e si era soffermato ad ascoltare lo scambio tra le tre ragazze “tutto bene qui dentro?” chiese rivolgendosi alle tre,

“si tutto bene professore” rispose Ziva e le altre due annuirono ancora ammutolite dal discorso di Ziva. “ok allora che ci fate ancora qui, andate in classe” disse Gibbs lasciando passare Ziva e lanciando un ultimo sguardo di avvertimento alle due ragazze rimaste. Rimaste sole Jeanne e EJ si guardarono ancora sconvolte che la nuova ragazza si fosse permessa di trattarle in quel modo.

“ma chi si crede di essere la morettina?” disse EJ scocciata,

“oh non ti preoccupare EJ. Vedrai dopo come ci divertiremo quando Ray se la farà e la lascerà come fa con tutte” disse divertita Jeanne, convinta che Ziva avrebbe ceduto al loro amico, il quale era molto deciso a provarci spudoratamente con la ragazza.

La lezione successiva che aveva era quella di storia e avrebbe passato la prossima ora con Tony. Sinceramente era ancora nervosa da tutto lo scambio appena avuto con Jeanne e EJ, ma cercò di lasciarselo dietro le spalle come faceva sempre. In più era sorpresa che Tony era stato a letto con entrambe le ragazze e che odiava i bambini. Con Asya era sempre stato molto carino e a lei era sembrato che non odiasse la presenza della sua bambina; ma forse il suo giudizio aveva sbagliato ancora una volta e se così fosse stato allora suo padre aveva ragione su di lei. Come entrò in classe trovò già Tony seduto al loro solito posto e quando la vide le fece cenno di raggiungerlo. Come si accomodò a sedere lasciò andare un sospiro che non pensava di aver trattenuto attirando l’attenzione del ragazzo vicino a lei, il quale si accorse subito dell’umore storto dell’amica.

“Ziva tutto bene?” chiese subito preoccupato

“si si Tony tutto ok” rispose Ziva evitando il suo sguardo

“non me la racconti giusta Ziva, che succede?” chiese nuovamente Tony, approfittando che quella mattina il professore fosse in ritardo.

“non succede niente, ho semplicemente avuto un dolce scambio di parole con Jeanne e EJ” rispose infine sinceramente la ragazza, scuotendo la mano davanti a se come a voler dire a Tony di lasciar perdere che non era niente di grave

“quelle due vipere. Che volevano da te? che ti hanno detto” chiese subito preoccupato

“oh non ti preoccupare Tony. Volevano impicciarsi ancora un po’ della mia vita personale, ma penso di averle rimesse in riga non ti preoccupare. Solo mi fanno così arrabbiare con il loro modo di fare e di pretendere di sapere le cose” spiegò Ziva ottenendo un segno di consenso da Tony. I due ragazzi rimasero un po’ in silenzio quando ridacchiando Ziva disse “però è stato interessante sapere che  sei stato a letto con tutte e due” continuò a ridere forte, non riuscendo proprio ad immaginare Tony con una di quelle due. A quella uscita Tony si voltò verso di lei con uno sguardo inorridito e questo fece ridere ancora di più la ragazza.

“chi te l’ha detto?” chiese con voce sconvolta Tony

“bhe dovresti sapere che quelle due amano rendere partecipi tutti degli affari degli altri e poi da brave samaritane erano preoccupate che il mio marmocchio ci potesse disturbare in determinati momenti e visto che odi i bambini credo mi volessero dare dei consigli per come superare i nostri problemi” disse tra il divertito e l’arrabbiato Ziva.

“oddio quelle due! sono state i miei più grandi errori e ogni giorno mi confermano sempre di più di quanto fossi stata idiota a confondermi con loro” disse Tony sbattendo la testa sul banco, facendo ridere nuovamente Ziva.

“poi cos’è questa storia che odio i bambini?” disse Tony mettendo a fuoco ogni parola della ragazza. Ziva si limitò ad alzare le spalle.

“ma non è assolutamente vero. Si certo sono un po’ intimidito dai bambini piccoli, ma solo perché non so come comportarmi con loro ed ho paura di fare qualcosa di sbagliato, ma non li odio” spiegò Tony, non voleva che la sua amica pensasse una cosa simile. Soprattutto dal momento che trovava Asya adorabile.

“sono contenta di saperlo” disse seriamente Ziva “non avrei voluto sentirmi in colpa per tuoi possibili incubi con Asya che ti tormenta di notte” disse ridendo Ziva, facendo ridere anche Tony.

“non succederà Ziva, poi la piccola Asya è troppo adorabile” disse sinceramente Tony, ottenendo in cambio un sorriso da Ziva, la quale era veramente felice di sapere di non essersi sbagliata.

“che altro hanno insinuato quelle due?” chiese ancora Tony

“oh niente di preoccupante, non ti preoccupare. Comunque spero di averle messe al loro posto, almeno per un po’” disse Ziva.

“ah e Ziva che non si sappia in giro che sono intimidito dai piccoli” disse seriamente Tony, facendo ridere nuovamente la ragazza “oh piccolo Tony non preoccuparti il tuo segreto è al sicuro con me” rispose divertita Ziva.

In quel momento entrò in classe il professor Mallard e i due ragazzi smisero di parlare e si dedicarono alla lezione.

 

L’ora di lezione passata con Tony la fece rilassare dal nervosismo causato dall’incontro con Jeanne e EJ e quando arrivò il momento di andare a pranzo Ziva si sentiva molto più calma. Con Tony erano appena usciti di classe e si dovevano ritrovare con McGee e Abby in caffetteria.

“Tony vado a posare i miei libri nell’armadietto e prendo il pranzo poi vi raggiungo” disse Ziva

“dai ti accompagno” si offrì Tony

“oh non ti preoccupare faccio in un attimo. Ormai non mi perdo più per tutti questi corridoi” disse sorridendo Ziva

“sicura Zee?” chiese ancora Tony, il quale non era molto felice nel lasciarla sola soprattutto dopo l’incontro che aveva avuto con quelle due arpie un’ora prima.

“si sono sicura. Poi Abby e McGee ci stanno aspettando, vai io vi raggiungo tra un attimo” disse sicura la ragazza convincendo Tony, il quale annuì e si avviò verso gli altri loro amici.

Stava sistemando tranquillamente il suoi libri nell’armadietto quando avvertì una presenza dietro di lei. Allarmata si girò di scatto per ritrovarsi davanti un Ray sorridente.

“ehi ciao” disse il ragazzo

“ciao” rispose titubante Ziva, non apprezzando la troppa vicinanza con il ragazzo

“non penso che ci abbiano mai presentato. Io sono Ray, tu sei Ziva giusto?” si presentò il ragazzo,

“si giusto” rispose seria la ragazza, non apprezzando per niente il momento. Vedendo che il ragazzo rimaneva fermo davanti a lei in silenzio, la ragazza chiuse il suo armadietto e cercò di liberarsi da quella situazione che stava diventando un po’ strana.

“ciao Ray ora devo proprio andare i miei amici mi stanno aspettando” disse facendo un passo di lato per andare via, ma Ray le mise un braccio davanti appoggiandolo agli armadietti dietro di lei, impedendole di andarsene.

“ehi dai ci siamo appena presentati non scappare subito” disse il ragazzo sorridendo, pensando di fare colpo su Ziva, non capendo che invece le sue azioni la stavano allarmando e agitando, facendola tornare in un momento e un luogo che voleva dimenticare, ma non ci sarebbe mai riuscita.

“no davvero devo proprio andare, lasciami passare” disse seriamente Ziva, riuscendo a mascherare il tremito della sua voce.

“eh se non lo faccio? Voglio solo parlare Ziva” disse Ray spostando una mano sulla sua guancia per accarezzarla, Ziva scacciò forte la mano del ragazzo

“non mi toccare” disse autoritaria

“e dai su non stiamo facendo nulla di male. Non fare la ritrosa adesso, quando sappiamo tutti in questa scuola come sei veramente” disse sempre divertito Ray “pensavo un po’ di divertimento insieme ti potesse piacere” continuò il ragazzo, riallungando la mano e strofinarle un braccio. A quel tocco Ziva rabbrividì di paura, cosa che Ray invece interpretò male.

“lo vedi ci stiamo divertendo” continuò il ragazzo

“ti ho detto di non toccarmi, se non vuoi passare dei guai” minacciò decisa Ziva, anche se dentro tremava di paura

“ahahaha vuoi fare la difficile ok va bene” disse Ray non accennando minimamente di allontanarsi da lei “mi chiedevo se ti va di uscire con me dopo scuola. Conosco un bel posticino dove potremmo stare insieme tranquillamente” continuò con le sue proposte poco gradite. Mentre parlava Ray si era avvicinato ancora e inizio a parlarle nell’orecchio. Ziva chiuse gli occhi e fu invasa dalla paura, il suo corpo aveva iniziato a tremare visibilmente e immagini passate le balzavano di continuo nella mente, ma poi nella sua foschia sentì dentro di se la voce di Ari che ricordava sempre che era una persona forte e niente e nessuno le avrebbe fatto male di nuovo, così riacquistando lucidità con voce alta e fredda disse nuovamente “ti ho detto di non toccarmi. Allontanati subito da me!”. In questo modo ottenne l’attenzione di alcuni alunni che erano ancora in corridoio. Una delle ragazze ferma all’armadietto vedendo passare il professor Gibbs corse subito ad avvertirlo che stava succedendo qualcosa di strani tra due studenti. Nel mentre Ray iniziò a ridere e con fare strafottente continuò “no no non me ne vado fino a quando mi dirai che oggi uscirai con me piccola” e con la mano le provò ad accarezzare nuovamente la guancia, ma vedendo nuovamente quel gesto Ziva non ci vide più e non controllandosi reagì. Gli afferrò la mano e con tutta la forza gliela girò costringendo il ragazzo a voltarsi e ritrovarsi con il braccio bloccato dietro la schiena e ottenendo un forte calcio alle gambe, mandandolo in ginocchio mentre urlava come un bambino.

“ti ho detto di non toccarmi. Mi devi lasciare in pace” urlò nuovamente Ziva.

In quel momento il professor Gibbs arrivò a corsa seguito a ruota da Tony, Abby e McGee, i quali non vedendo arrivare Ziva decisero di andare a cercarla e assistettero a tutta la scena.

Gibbs si avvicinò lentamente a Ziva e Ray, il quale era ancora tenuto bloccato dalla ragazza, e ordinò a tutti gli altri alunni nel corridoio, i quali adesso si erano avvicinati per osservare meglio la scena, di stare lontani.

Gibbs si avvicinò chiamando dolcemente Ziva per nome, sapendo e riconoscendo che la ragazza in quel momento era bloccata in un forte attacco di panico e non era ben consapevole di cosa la stava circondando.

“oddio professore mi tolga questa pazza di dosso” urlò Ray

“oh fai silenzio Cruz, che noi due dobbiamo fare un discorsetto prima di spedirti in presidenza” disse Gibbs, il quale tornò a concentrarsi sulla ragazza davanti a lui.

“Ziva, ehi Ziva. ascoltami sei a scuola, senti la mia voce sono il professor Gibbs” cominciò lentamente Gibbs, poi notando Tony e i suoi amici da un lato ad osservare preoccupati la loro amica ebbe un idea.

“DiNozzo vieni qua!” lo chiamò urgentemente il professore, Tony si avvicinò immediatamente “devi chiamarla per nome e farle sapere che è al sicuro. Sta avendo un attacco di panico pesante e non è consapevole dove si trova al momento” spiegò Gibbs.

“ehi Zee, sono io Tony. dai Ziva torna con noi, nessuno ti sta facendo del male” cominciò Tony, mentre Gibbs si avvicinò del tutto ai due ragazzi e lentamente prese le mani di Ziva tra le sue e le fece lasciare andare la presa su Ray, il quale si allontanò subito dalla ragazza. Non avvertendo più l’oggetto tra le mani, e sentendo la voce di Tony e del professore chiamarla, Ziva cominciò a mettere nuovamente a fuoco ciò che la circondava. Sbattendo gli occhi si ritrovò davanti il sorriso tranquillizzante di Tony e il volto del professore che le stava ancora tenendo le mani.

“ben tornata da noi ninja” disse sempre sorridendo Tony, ottenendosi uno scappellotto per il nomignolo da Gibbs

“DiNozzo ti pare il momento?” disse il professore

“scusi prof” rispose subito Tony, per poi tornare a concentrarsi su Ziva

“ehi Ziva va tutto bene adesso” la rassicurò Tony, ma Ziva realizzò cosa aveva appena fatto e cose era successo che cominciò a tremare violentemente, ora che tutta l’ansia e la paura la stavano lasciando.

“quella è una pazza, statele lontano non sta bene” disse Ray, ma non fece in tempo a continuare i suoi sproloqui che Tony si voltò e lo spiaccicò all’armadietto.

“sei un bastardo. Dovresti sapere che se una ragazza dice di voler essere lasciata in pace o non vuol essere toccata DEVI rispettare il suo volere” urlò Tony sbattendolo ancora contro l’armadietto, fino a quando non sentì la voce arrabbiata di Gibbs dietro di lui, che gli ordinava di lasciarlo andare. Gibbs si avvicinò ai due ragazzi e ordinò a Cruz di seguirlo in presidenze e ordinò a Tony di accompagnare Ziva in infermeria e farle dare qualcosa per calmarla, perchè troppo agitata. prima di lasciarli andare spiegò di non soffocare troppo Ziva e di non fare gesti avventati intorno a lei e spiegò di dire all’infermiera che la ragazza aveva avuto un attacco di panico. Tony memorizzò tutto e lentamente si avvicinò all’amica, la quale fece un passo indietro bisbigliando di non essere toccata. A quel punto Abby si avvicinò all’amica pensando che forse la vicinanza di una ragazza non avrebbe dato fastidio a Ziva, infatti riuscì ad abbracciarla e sostenerla mentre con Tony e McGee l’accompagnarono in infermeria. L’infermiera valutando la situazione pensò che dato la crisi stava già passando non era il caso di dare medicine alla ragazza, ma era il caso che tornasse a casa per potersi riposare in un luogo tranquillo e familiare, nel mentre le avrebbe fatto preparare una tisana rilassante in caffetteria. Seguita da Abby e Tim andarono prima in caffetteria a chiedere alle cuoche di preparare una tisana e poi, mentre i due ragazzi aspettavano che fosse pronta la bevanda, lei andò in segreteria per far chiamare a casa della ragazza.

“ti senti meglio Ziva?” chiese preoccupato Tony, una volta rimasti soli, ma non ottenne una risposta verbale dalla ragazza.

“adesso sei al sicuro, non ti succederà niente di male” continuò a parlare Tony.

“mi dispiace” disse all’improvviso Ziva

“per cosa?” chiese stupito il ragazzo

“per tutti i problemi che sto creando. Mi rendo conto che ho reagito in modo esagerato è solo che era troppo vicino a me e non si allontanava e io..” cominciò a spiegare la ragazza interrompendosi a causa di un singhiozzo che cercò di trattenere

“no no no Ziva non ti devi scusare. Penso che la tua reazione sia stata più che normale. Il vero cretino è Ray te non hai nessuna colpa” sostenne deciso Tony.

“DiNozzo ha ragione” disse Gibbs entrando in infermeria sorprendendo i due ragazzi.

“stai bene Levi?” chiese premuroso Gibbs

“si professore” rispose Ziva, ottenendo uno sguardo indagatore da Gibbs “e grazie per prima” continuò Ziva, sentendosi ora un po’ in imbarazzo per quello che era avvenuto.

“nessun problema Levi, non preoccuparti” rispose Gibbs “tra poco arriverà tua Ziva a prenderti. Vai a casa e rilassati a dovere da domani vedrai che ti sentirai meglio” spiegò incoraggiante il professore prima di lasciare l’infermeria, ottenendo un cenno positivo da Ziva.

Poco dopo furono raggiunti nuovamente da Abby. McGee e l’infermiera portando la tisana che Ziva accettò volentieri. I ragazzi s’intrattennero per alcuni minuti prima di essere scacciati dall’infermiera visto che le lezioni stavano per ricominciare.

“su ragazzi andate tutti in classe, la vostra amica è in buone mani. Poi tra poco arriveranno a prenderla” disse l’infermiera. Abby e McGee salutarono l’amica e se ne andarono, ma Tony non fece nessuna mossa per spostarsi da dove si trovava seduto vicino alla ragazza.

“DiNozzo la cosa vale anche per te” insistette l’infermiera

“mi dispiace, ma io aspetto qui l’arrivo della zia di Ziva” disse convinto il ragazzo.

“DiNozzo sai benissimo che non puoi rimanere qui” continuò la donna

“oddio che maleeeee, mi fa malissimo la panciaaa” iniziò a lamentarsi drammaticamente il ragazzo “non posso andare a lezione signora sto troppo male” continuò  a lamentarsi ottenendo uno sguardo confuso da Ziva, la quale realizzando cosa stava facendo il ragazzo si lasciò scappare una piccola risata, mentre l’infermiera sconsolata scosse la testa.

“ok DiNozzo ho capito puoi smetterla con queste interpretazioni drammatiche se non vuoi che ti faccia una puntura come si deve” disse la donna, internamente divertita dalle scenette del ragazzo.

“grazie Tony” disse Ziva a bassa voce, appena l’infermiera andò a prendere dei fogli che avrebbe dovuto far firmare alla zia della ragazza.

“nessun problema Ziva. è questo quello che fanno gli amici” disse Tony sorridendole incoraggiante.

Dopo poco tempo Nettie irruppe in infermeria con Asya appoggiata su un fianco. Appena vide la nipote le corse subito incontro e l’abbracciò forte a se.

“che è successo?” chiese preoccupata una volta rotto l’abbraccio, ma Ziva scosse la testa “non qui” disse soltanto la ragazza. Nettie annuì e si voltò alla ricerca dell’infermiera che apparve in quel momento avvertendo la donna che c’erano dei fogli da firmare. Nettie lasciò Asya tra le braccia di Ziva e seguì la donna.

“ima” disse la bambina accarezzando con le sue manine la guancia della madre

“amore della mamma. Dammi un bacio” disse Ziva sporgendosi verso il visino della piccola e lasciandole tanti baci sul nasino e sulle guance, facendo ridere la piccola. Tony le osservò felicemente. Era bellissimo vedere Ziva in versione mamma, e poi quella bambina era stupenda. Asya notò Tony vicino alla madre e appoggiandosi al petto della madre lo guardò sorridendo.

“ciao Asya!” salutò Tony con voce divertente facendo ridacchiare la bambina. Vedendo come aveva reagito Tony si perse ad intrattenere la bambina per i prossimi minuti facendole scherzetti e boccacce simpatiche, tutto fino a quando non fu il momento per la ragazza di tornarsene a casa.

I due ragazzi si salutarono appena videro Nettie pronta per andare; Ziva era già uscita dalla stanza con la bambina tra le braccia che balbettava qualche parolina nuova appena imparata, quando Nettie di voltò verso di lui “grazie per essere rimasto con la mia Ziva a farle compagnia” disse sinceramente la donna.

“nessun problema signora. Come ho detto a sua nipote questo è quello che fanno gli amici” disse seriamente Tony, ottenendo un sorriso dalla signora “se non sono di troppo disturbo posso passare da casa vostra dopo la scuola?” chiese rispettosamente il ragazzo.

“certo Anthony puoi passare quando vuoi” rispose cordialmente la donna; felice che la nipote aveva trovato un vero amico nella sua vita, e cominciò a chiedersi se un domani questa amicizia sarebbe sbocciata in qualcosa di più?  

 

Erano tornate a casa da un paio d’ore, ma non avevano avuto modo di parlare dato che Asya aveva richiesto tutta l’attenzione di Ziva. La zia aveva notato lo stato di tensione che avvolgeva la nipote, ma preferì non forzarla fino a quando la bambina fosse stata sveglia. Per quel pomeriggio prese un permesso da lavoro, in modo che non doveva lasciare la ragazza da sola dopo quello che aveva passato a scuola.

Asya si era appena addormentata quando Ziva scese in salone dove la zia la stava aspettando a braccia aperte pronta a stringerla nel suo dolce abbraccio. Abbraccio nel quale Ziva si lanciò e iniziò a piangere forte, rilasciando tutta la tensione trattenuta fino a quel momento. Dopo il lungo sfogo di pianto Ziva riuscì a raccontare quello che era avvenuto a scuola. La zia non sapeva quello che stava passando la nipote negli ultimi giorni e Ziva le raccontò tutto, dalle prime prese in giro, dalle insinuazioni volgari e maleducate, fino a quello che era avvenuto in mattinata. La zia la cullava stretta a se, mentre la ragazza raccontava tutto. Di tanto in tanto la incoraggiava o dava piccoli consigli su come superare questi momenti e Ziva si aggrappò a loro con tutta se stessa. Rimasero così abbracciate a sostenersi e a darsi forza fino a quando non furono disturbate dal suono del campanello.

alla prossima settimana (spero di essere puntuale)...
ah dopo questo capitolo potete stare tranquilli che alla piccola Ziva le cose cominceranno ad andare meglio XD
  
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