ciao a tutti...
scusatemi questa volta sono arrivata veramente con un ritardo enorme, ma ho avuto una settimana intensa e per questo capitolo ho avuto un leggero blocco, che non riuscivo ad andare avanti; fortunatamente oggi sono riuscita a sbloccarmi e alla fine si è scritto da solo. Spero che vi piaccia.
adesso
non stresso più con le mie scuse e vi lascio alla
lettura.
Grazie a tutti voi che leggete e alle mie commentatrici (pandy12,
tiva01, ziva4ever) sempre molto carinissime con le loro parole XD
Capitolo 6.
Alla
fermata del pulman fu raggiunta da Tony. Il ragazzo quella mattina
decise che
avrebbe preso il pulmino con Ziva, così da poter controllare
che nessuno
facesse lo sciocco nei sui confronti.
“ciao
Tony” salutò Ziva “che ci fai
qui?” chiese curiosa, dato che era strano
trovarlo a quella fermata del pullman. Immaginava il motivo, ma
preferì non
pensarci.
“buongiorno
Ziva. come che ci faccio qui? sono in attesa del pulmino per andare in
quella
fantastica scuola” disse Tony con uno tono di voce divertito.
“si
solo che è strano vederti a questa fermata. Di solito
aspetti con Abby e McGee
alla prossima” disse Ziva
“da
oggi penso che verrò sempre a questa, da casa mia la
distanza è la stessa per
entrambe le fermate” spiegò Tony e Ziva
accettò la risposta. Poi non le
dispiaceva avere un amico con lei quella mattina dato che
già quando era
arrivata alla fermata si era accorta di essere osservata più
del solito.
Il
pullman arrivò dopo pochi minuti e la giornata di Ziva ebbe
inizio. Appena
salita sull’autobus un gruppetto di amici di Jeanne
cominciò a fingere il
pianto di un neonato per poi indicarla e ridere della loro bravata.
Ziva,
proprio come si era ripromessa, camminò dritta verso un
posto a sedere
ignorando categoricamente il gruppetto. Tony. invece, non
riuscì a mascherare
uno sguardo pieno di disprezzo verso il gruppo, il quale si
calmò all’istante,
per poi raggiungere il posto vicino
a
quello di Ziva. La ragazza lo guardò e scosse la testa come
per dirgli di non
dire niente e non commentare la situazione.
I
prossimi quattro giorni trascorsero tutti così. Ziva si
ritrovò persone che la
fissavano e commentavano, altri che ogni volta che passava imitavano i
versetti
dei neonati mentre fingevano di cullare un bambino e infine, i peggiori
di
tutti, ricevette alcuni bigliettini con proposte assurde e commenti
poco
garbati. Tutto questo le faceva male, ma era una persona molto forte e
finchè i
compagni di scuola si fossero limitati a ciò poteva
sopportare bene la cosa e
ignorarli. L’unica cosa che la sorprendeva era che Jeanne,
EJ, Ray e tutti gli
altri del gruppo non le avevano detto niente ancora e questa cosa un
po’ la
preoccupava. Per fortuna Tony, Abby, McGee e gli altri le stavano
vicino
proprio come dei buoni amici e la stavano sostenendo, infatti molti dei
loro compagni
avevano ricevuto una bella strigliata da una Abby molto arrabbiata e lo
stesso
parte del gruppetto dei popolari della scuola aveva subito una bella
parte da
Tony, il quale aveva messo in chiaro che se avessero continuato a
comportarsi
male nei confronti di Ziva se ne sarebbero pentiti, dato che lui era a
conoscenza di determinate cose che li riguardavano e gli avrebbe fatto
provare
l’emozione di essere sulla bocca di tutta la scuola. Alcuni
ragazzi si erano
pure avvicinati un giorno in caffetteria a chiederle scusa per il loro
atteggiamento infantile, gesto che sorprese moltissimo la ragazza la
quale dopo
la scuola non poté fare a meno di ringraziare Tony; dato che
aveva capito che
c’era dietro il suo zampino per aver ricevuto delle scuse.
Durante
quei giorni aveva ritagliato pure un paio di minuti per andare in
presidenza a
ringraziare Cinthya per il suo prezioso aiuto e consiglio sulla
pediatra. In
segno di ringraziamento aveva cucinato alcuni biscotti secchi e glieli
portò
sistemati in un bel vassoio. Cinthya apprezzò molto il gesto
della ragazza e fu
anche molto felice di sapere che la bambina era guarita e stava meglio.
I
veri problemi cominciarono quattro giorni dopo il suo rientro a scuola.
Fortunatamente
il viaggio in pullman era tornato ad una certa normalità,
nessuno la notava più
o faceva commenti sciocchi.
“vedi
Ziva l’avevo detto che presto sarebbe finita. In questa
scuola bastano pochi
giorni per poi passare ad altri argomenti” le disse McGee
prima di scendere
davanti alla scuola
“spero
davvero che siano passati ad altri argomenti. Sinceramente non
riuscirei a
sopportare altre prese in giro. Nessuno ha la minima idea della
situazione”
rispose un po’ scettica Ziva; alla quale quelle giornate di
scuola cominciavano
a diventare veramente pesanti e fastidiose. Tutti quei commenti che si
era
trovata a dover subire la stavano facendo tornare indietro di un paio
d’anni e
sinceramente non voleva ripetere l’esperienza o ripensare a
quel pomeriggio
orribile con Daniel. Almeno aveva trovato dei buoni amici che
riuscirono a
distrarla a sufficienza.
Le
prime ore passarono tranquillamente e di questo Ziva ne fu molto
felice, ma i
problemi ricominciarono nelle ore successive, a partire dalla lezione
di
Psicologia con Jeanne e EJ in classe. Era appena finita la lezione
quando le
due ragazze partirono all’attacco. Fino a quel momento si
erano divertite a
guardare dall’esterno tutti gli scherzi che erano stati fatti
alla nuova
arrivata, ma adesso che si stavano attenuando toccava a loro e poi si
volevano
divertire un po’ prima che Ray avesse fatto la sua mossa.
Ziva stava
raccogliendo i suoi libri quando si sentì chiamare in modo
maleducato e
autoritario.
“ehi
tu mammina!” chiamò EJ, Ziva ignorò
categoricamente la ragazza nella speranza
di essere lasciata in pace. Non aveva voglia di mettersi a discutere
con quelle
due dato che era consapevole che avrebbe potuto reagire molto male. Il
suo
autocontrollo stava arrivando ad un limite.
“ehi
morettina, stiamo parlando con te” riprovò Jeanne,
scocciata di essere ignorata
dal quella che considerava una perdente.
“l’avevo
capito, ma sono io che non ho voglia di perdere tempo a parlare con voi
due”
rispose acida Ziva, pronta a lasciare la classe.
“cos’è
ti ritieni superiore a noi?” chiese EJ
“noi
vogliamo solo toglierci una curiosità” disse in
falso tono gentile Jeanne
“sei
già riuscita a portarti a letto Tony?” chiese
subito la ragazza non dando il
tempo a Ziva di andarsene o dire niente”no perché
visto come si comporta da
cucciolo protettore nei tuoi confronti devi essere riuscita ad
abbindolarlo
molto bene. Che lui è molto bravo a letto lo sappiamo
già, vero EJ? Ma a quanto
pare lo sei pure tu” parlava Jeanne, mentre EJ sorrideva
sorniona “ma quello
che ci chiedevamo è come riuscite a farlo senza che tua
figlia vi interrompa.
Sai conoscendo Tony non ama i bambini, quindi non vedo come riesca a
concentrarsi con un marmocchio tra i piedi” disse infine
Jeanne ridendo. A quelle
parole Ziva s’irrigidì tutta e strinse
forte i pungi per contenere la sua rabbia. Nella mente si ripeteva che
non
meritava prendersela per le parole dette da due persone simili, ma
trattenersi
era veramente difficile.
“primo
niente di tutto questo sono affari vostri, ma visto ci tenete tanto io
e Tony
non andiamo a letto insieme. Non tutte sono come voi e io meno che mai.
Secondo
non permettetevi mai più di andare in giro a raccontare
fatti miei personali
perché questa volta ho lasciato correre, visto non vale la
pena confondersi con
persone come voi, ma alla prossima non resterò calma come
adesso e infine mai,
e dico mai, dovete permettervi di riferirvi a mia figlia e denominarla
un
marmocchio. Gli unici marmocchi che conosco siete voi due e il vostro
gruppetto
di amici così viziati, senza un briciolo di morale e
rispetto verso gli altri.
Invece di pensare agli altri dovreste pensare a migliorare voi stesse,
che
siete delle pessime persone” si sfogò come un
fiume in piena Ziva, pur
rimanendo calma “e ora lasciatemi in pace che devo andare
alla prossima lezione
e mi avete fatto perdere già troppo tempo”
finì Ziva prima di voltare le spalle
alle due ragazze e uscire dalla stanza. La sua uscita fu bloccata dal
professor
Gibbs, il quale stava passando davanti alla classe e si era soffermato
ad
ascoltare lo scambio tra le tre ragazze “tutto bene qui
dentro?” chiese
rivolgendosi alle tre,
“si
tutto bene professore” rispose Ziva e le altre due annuirono
ancora ammutolite
dal discorso di Ziva. “ok allora che ci fate ancora qui,
andate in classe”
disse Gibbs lasciando passare Ziva e lanciando un ultimo sguardo di
avvertimento
alle due ragazze rimaste. Rimaste sole Jeanne e EJ si guardarono ancora
sconvolte che la nuova ragazza si fosse permessa di trattarle in quel
modo.
“ma
chi si crede di essere la morettina?” disse EJ scocciata,
“oh
non ti preoccupare EJ. Vedrai dopo come ci divertiremo quando Ray se la
farà e
la lascerà come fa con tutte” disse divertita
Jeanne, convinta che Ziva avrebbe
ceduto al loro amico, il quale era molto deciso a provarci
spudoratamente con
la ragazza.
La
lezione successiva che aveva era quella di storia e avrebbe passato la
prossima
ora con Tony. Sinceramente era ancora nervosa da tutto lo scambio
appena avuto
con Jeanne e EJ, ma cercò di lasciarselo dietro le spalle
come faceva sempre.
In più era sorpresa che Tony era stato a letto con entrambe
le ragazze e che
odiava i bambini. Con Asya era sempre stato molto carino e a lei era
sembrato
che non odiasse la presenza della sua bambina; ma forse il suo giudizio
aveva
sbagliato ancora una volta e se così fosse stato allora suo
padre aveva ragione
su di lei. Come entrò in classe trovò
già Tony seduto al loro solito posto e
quando la vide le fece cenno di raggiungerlo. Come si
accomodò a sedere lasciò
andare un sospiro che non pensava di aver trattenuto attirando
l’attenzione del
ragazzo vicino a lei, il quale si accorse subito dell’umore
storto dell’amica.
“Ziva
tutto bene?” chiese subito preoccupato
“si
si Tony tutto ok” rispose Ziva evitando il suo sguardo
“non
me la racconti giusta Ziva, che succede?” chiese nuovamente
Tony, approfittando
che quella mattina il professore fosse in ritardo.
“non
succede niente, ho semplicemente avuto un dolce scambio di parole con
Jeanne e
EJ” rispose infine sinceramente la ragazza, scuotendo la mano
davanti a se come
a voler dire a Tony di lasciar perdere che non era niente di grave
“quelle
due vipere. Che volevano da te? che ti hanno detto” chiese
subito preoccupato
“oh
non ti preoccupare Tony. Volevano impicciarsi ancora un po’
della mia vita
personale, ma penso di averle rimesse in riga non ti preoccupare. Solo
mi fanno
così arrabbiare con il loro modo di fare e di pretendere di
sapere le cose”
spiegò Ziva ottenendo un segno di consenso da Tony. I due
ragazzi rimasero un
po’ in silenzio quando ridacchiando Ziva disse
“però è stato interessante
sapere che sei
stato a letto con tutte e
due” continuò a ridere forte, non riuscendo
proprio ad immaginare Tony con una
di quelle due. A quella uscita Tony si voltò verso di lei
con uno sguardo
inorridito e questo fece ridere ancora di più la ragazza.
“chi
te l’ha detto?” chiese con voce sconvolta Tony
“bhe
dovresti sapere che quelle due amano rendere partecipi tutti degli
affari degli
altri e poi da brave samaritane erano preoccupate che il mio marmocchio
ci
potesse disturbare in determinati momenti e visto che odi i bambini
credo mi
volessero dare dei consigli per come superare i nostri problemi”
disse tra il divertito e l’arrabbiato Ziva.
“oddio
quelle due! sono state i miei più grandi errori e ogni
giorno mi confermano
sempre di più di quanto fossi stata idiota a confondermi con
loro” disse Tony
sbattendo la testa sul banco, facendo ridere nuovamente Ziva.
“poi
cos’è questa storia che odio i bambini?”
disse Tony mettendo a fuoco ogni
parola della ragazza. Ziva si limitò ad alzare le spalle.
“ma
non è assolutamente vero. Si certo sono un po’
intimidito dai bambini piccoli,
ma solo perché non so come comportarmi con loro ed ho paura
di fare qualcosa di
sbagliato, ma non li odio” spiegò Tony, non voleva
che la sua amica pensasse
una cosa simile. Soprattutto dal momento che trovava Asya adorabile.
“sono
contenta di saperlo” disse seriamente Ziva “non
avrei voluto sentirmi in colpa
per tuoi possibili incubi con Asya che ti tormenta di notte”
disse ridendo
Ziva, facendo ridere anche Tony.
“non
succederà Ziva, poi la piccola Asya è troppo
adorabile” disse sinceramente
Tony, ottenendo in cambio un sorriso da Ziva, la quale era veramente
felice di
sapere di non essersi sbagliata.
“che
altro hanno insinuato quelle due?” chiese ancora Tony
“oh
niente di preoccupante, non ti preoccupare. Comunque spero di averle
messe al
loro posto, almeno per un po’” disse Ziva.
“ah
e Ziva che non si sappia in giro che sono intimidito dai
piccoli” disse
seriamente Tony, facendo ridere nuovamente la ragazza “oh
piccolo Tony non
preoccuparti il tuo segreto è al sicuro con me”
rispose divertita Ziva.
In
quel momento entrò in classe il professor Mallard e i due
ragazzi smisero di
parlare e si dedicarono alla lezione.
L’ora
di lezione passata con Tony la fece rilassare dal nervosismo causato
dall’incontro con Jeanne e EJ e quando arrivò il
momento di andare a pranzo
Ziva si sentiva molto più calma. Con Tony erano appena
usciti di classe e si
dovevano ritrovare con McGee e Abby in caffetteria.
“Tony
vado a posare i miei libri nell’armadietto e prendo il pranzo
poi vi raggiungo”
disse Ziva
“dai
ti accompagno” si offrì Tony
“oh
non ti preoccupare faccio in un attimo. Ormai non mi perdo
più per tutti questi
corridoi” disse sorridendo Ziva
“sicura
Zee?” chiese ancora Tony, il quale non era molto felice nel
lasciarla sola
soprattutto dopo l’incontro che aveva avuto con quelle due
arpie un’ora prima.
“si
sono sicura. Poi Abby e McGee ci stanno aspettando, vai io vi raggiungo
tra un
attimo” disse sicura la ragazza convincendo Tony, il quale
annuì e si avviò
verso gli altri loro amici.
Stava
sistemando tranquillamente il suoi libri nell’armadietto
quando avvertì una
presenza dietro di lei. Allarmata si girò di scatto per
ritrovarsi davanti un
Ray sorridente.
“ehi
ciao” disse il ragazzo
“ciao”
rispose titubante Ziva, non apprezzando la troppa vicinanza con il
ragazzo
“non
penso che ci abbiano mai presentato. Io sono Ray, tu sei Ziva
giusto?” si
presentò il ragazzo,
“si
giusto” rispose seria la ragazza, non apprezzando per niente
il momento.
Vedendo che il ragazzo rimaneva fermo davanti a lei in silenzio, la
ragazza
chiuse il suo armadietto e cercò di liberarsi da quella
situazione che stava
diventando un po’ strana.
“ciao
Ray ora devo proprio andare i miei amici mi stanno
aspettando” disse facendo un
passo di lato per andare via, ma Ray le mise un braccio davanti
appoggiandolo
agli armadietti dietro di lei, impedendole di andarsene.
“ehi
dai ci siamo appena presentati non scappare subito” disse il
ragazzo
sorridendo, pensando di fare colpo su Ziva, non capendo che invece le
sue
azioni la stavano allarmando e agitando, facendola tornare in un
momento e un
luogo che voleva dimenticare, ma non ci sarebbe mai riuscita.
“no
davvero devo proprio andare, lasciami passare” disse
seriamente Ziva, riuscendo
a mascherare il tremito della sua voce.
“eh
se non lo faccio? Voglio solo parlare Ziva” disse Ray
spostando una mano sulla
sua guancia per accarezzarla, Ziva scacciò forte la mano del
ragazzo
“non
mi toccare” disse autoritaria
“e
dai su non stiamo facendo nulla di male. Non fare la ritrosa adesso,
quando
sappiamo tutti in questa scuola come sei veramente” disse
sempre divertito Ray
“pensavo un po’ di divertimento insieme ti potesse
piacere” continuò il
ragazzo, riallungando la mano e strofinarle un braccio. A quel tocco
Ziva
rabbrividì di paura, cosa che Ray invece
interpretò male.
“lo
vedi ci stiamo divertendo” continuò il ragazzo
“ti
ho detto di non toccarmi, se non vuoi passare dei guai”
minacciò decisa Ziva,
anche se dentro tremava di paura
“ahahaha
vuoi fare la difficile ok va bene” disse Ray non accennando
minimamente di
allontanarsi da lei “mi chiedevo se ti va di uscire con me
dopo scuola. Conosco
un bel posticino dove potremmo stare insieme tranquillamente”
continuò con le
sue proposte poco gradite. Mentre parlava Ray si era avvicinato ancora
e inizio
a parlarle nell’orecchio. Ziva chiuse gli occhi e fu invasa
dalla paura, il suo
corpo aveva iniziato a tremare visibilmente e immagini passate le
balzavano di
continuo nella mente, ma poi nella sua foschia sentì dentro
di se la voce di
Ari che ricordava sempre che era una persona forte e niente e nessuno
le
avrebbe fatto male di nuovo, così riacquistando
lucidità con voce alta e fredda
disse nuovamente “ti ho detto di non toccarmi. Allontanati
subito da me!”. In
questo modo ottenne l’attenzione di alcuni alunni che erano
ancora in
corridoio. Una delle ragazze ferma all’armadietto vedendo
passare il professor
Gibbs corse subito ad avvertirlo che stava succedendo qualcosa di
strani tra
due studenti. Nel mentre Ray iniziò a ridere e con fare
strafottente continuò
“no no non me ne vado fino a quando mi dirai che oggi uscirai
con me piccola” e
con la mano le provò ad accarezzare nuovamente la guancia,
ma vedendo
nuovamente quel gesto Ziva non ci vide più e non
controllandosi reagì. Gli afferrò
la mano e con tutta la forza gliela girò costringendo il
ragazzo a voltarsi e
ritrovarsi con il braccio bloccato dietro la schiena e ottenendo un
forte
calcio alle gambe, mandandolo in ginocchio mentre urlava come un
bambino.
“ti
ho detto di non toccarmi. Mi devi lasciare in pace”
urlò nuovamente Ziva.
In
quel momento il professor Gibbs arrivò a corsa seguito a
ruota da Tony, Abby e
McGee, i quali non vedendo arrivare Ziva decisero di andare a cercarla
e
assistettero a tutta la scena.
Gibbs
si avvicinò lentamente a Ziva e Ray, il quale era ancora
tenuto bloccato dalla
ragazza, e ordinò a tutti gli altri alunni nel corridoio, i
quali adesso si
erano avvicinati per osservare meglio la scena, di stare lontani.
Gibbs
si avvicinò chiamando dolcemente Ziva per nome, sapendo e
riconoscendo che la
ragazza in quel momento era bloccata in un forte attacco di panico e
non era
ben consapevole di cosa la stava circondando.
“oddio
professore mi tolga questa pazza di dosso” urlò Ray
“oh
fai silenzio Cruz, che noi due dobbiamo fare un discorsetto prima di
spedirti
in presidenza” disse Gibbs, il quale tornò a
concentrarsi sulla ragazza davanti
a lui.
“Ziva,
ehi Ziva. ascoltami sei a scuola, senti la mia voce sono il professor
Gibbs”
cominciò lentamente Gibbs, poi notando Tony e i suoi amici
da un lato ad
osservare preoccupati la loro amica ebbe un idea.
“DiNozzo
vieni qua!” lo chiamò urgentemente il professore,
Tony si avvicinò
immediatamente “devi chiamarla per nome e farle sapere che
è al sicuro. Sta
avendo un attacco di panico pesante e non è consapevole dove
si trova al
momento” spiegò Gibbs.
“ehi
Zee, sono io Tony. dai Ziva torna con noi, nessuno ti sta facendo del
male”
cominciò Tony, mentre Gibbs si avvicinò del tutto
ai due ragazzi e lentamente
prese le mani di Ziva tra le sue e le fece lasciare andare la presa su
Ray, il
quale si allontanò subito dalla ragazza. Non avvertendo
più l’oggetto tra le
mani, e sentendo la voce di Tony e del professore chiamarla, Ziva
cominciò a
mettere nuovamente a fuoco ciò che la circondava. Sbattendo
gli occhi si
ritrovò davanti il sorriso tranquillizzante di Tony e il
volto del professore
che le stava ancora tenendo le mani.
“ben
tornata da noi ninja” disse sempre sorridendo Tony,
ottenendosi uno
scappellotto per il nomignolo da Gibbs
“DiNozzo
ti pare il momento?” disse il professore
“scusi
prof” rispose subito Tony, per poi tornare a concentrarsi su
Ziva
“ehi
Ziva va tutto bene adesso” la rassicurò Tony, ma
Ziva realizzò cosa aveva
appena fatto e cose era successo che cominciò a tremare
violentemente, ora che
tutta l’ansia e la paura la stavano lasciando.
“quella
è una pazza, statele lontano non sta bene” disse
Ray, ma non fece in tempo a
continuare i suoi sproloqui che Tony si voltò e lo
spiaccicò all’armadietto.
“sei
un bastardo. Dovresti sapere che se una ragazza dice di voler essere
lasciata
in pace o non vuol essere toccata DEVI rispettare il suo
volere” urlò Tony
sbattendolo ancora contro l’armadietto, fino a quando non
sentì la voce
arrabbiata di Gibbs dietro di lui, che gli ordinava di lasciarlo
andare. Gibbs
si avvicinò ai due ragazzi e ordinò a Cruz di
seguirlo in presidenze e ordinò a
Tony di accompagnare Ziva in infermeria e farle dare qualcosa per
calmarla,
perchè troppo agitata. prima di lasciarli andare
spiegò di non soffocare troppo
Ziva e di non fare gesti avventati intorno a lei e spiegò di
dire
all’infermiera che la ragazza aveva avuto un attacco di
panico. Tony memorizzò
tutto e lentamente si avvicinò all’amica, la quale
fece un passo indietro
bisbigliando di non essere toccata. A quel punto Abby si
avvicinò all’amica
pensando che forse la vicinanza di una ragazza non avrebbe dato
fastidio a
Ziva, infatti riuscì ad abbracciarla e sostenerla mentre con
Tony e McGee
l’accompagnarono in infermeria. L’infermiera
valutando la situazione pensò che
dato la crisi stava già passando non era il caso di dare
medicine alla ragazza,
ma era il caso che tornasse a casa per potersi riposare in un luogo
tranquillo
e familiare, nel mentre le avrebbe fatto preparare una tisana
rilassante in
caffetteria. Seguita da Abby e Tim andarono prima in caffetteria a
chiedere
alle cuoche di preparare una tisana e poi, mentre i due ragazzi
aspettavano che
fosse pronta la bevanda, lei andò in segreteria per far
chiamare a casa della
ragazza.
“ti
senti meglio Ziva?” chiese preoccupato Tony, una volta
rimasti soli, ma non
ottenne una risposta verbale dalla ragazza.
“adesso
sei al sicuro, non ti succederà niente di male”
continuò a parlare Tony.
“mi
dispiace” disse all’improvviso Ziva
“per
cosa?” chiese stupito il ragazzo
“per
tutti i problemi che sto creando. Mi rendo conto che ho reagito in modo
esagerato è solo che era troppo vicino a me e non si
allontanava e io..”
cominciò a spiegare la ragazza interrompendosi a causa di un
singhiozzo che
cercò di trattenere
“no
no no Ziva non ti devi scusare. Penso che la tua reazione sia stata
più che
normale. Il vero cretino è Ray te non hai nessuna
colpa” sostenne deciso Tony.
“DiNozzo
ha ragione” disse Gibbs entrando in infermeria sorprendendo i
due ragazzi.
“stai
bene Levi?” chiese premuroso Gibbs
“si
professore” rispose Ziva, ottenendo uno sguardo indagatore da
Gibbs “e grazie
per prima” continuò Ziva, sentendosi ora un
po’ in imbarazzo per quello che era
avvenuto.
“nessun
problema Levi, non preoccuparti” rispose Gibbs “tra
poco arriverà tua Ziva a
prenderti. Vai a casa e rilassati a dovere da domani vedrai che ti
sentirai
meglio” spiegò incoraggiante il professore prima
di lasciare l’infermeria,
ottenendo un cenno positivo da Ziva.
Poco
dopo furono raggiunti nuovamente da Abby. McGee e
l’infermiera portando la
tisana che Ziva accettò volentieri. I ragazzi
s’intrattennero per alcuni minuti
prima di essere scacciati dall’infermiera visto che le
lezioni stavano per
ricominciare.
“su
ragazzi andate tutti in classe, la vostra amica è in buone
mani. Poi tra poco
arriveranno a prenderla” disse l’infermiera. Abby e
McGee salutarono l’amica e
se ne andarono, ma Tony non fece nessuna mossa per spostarsi da dove si
trovava
seduto vicino alla ragazza.
“DiNozzo
la cosa vale anche per te” insistette l’infermiera
“mi
dispiace, ma io aspetto qui l’arrivo della zia di
Ziva” disse convinto il
ragazzo.
“DiNozzo
sai benissimo che non puoi rimanere qui” continuò
la donna
“oddio
che maleeeee, mi fa malissimo la panciaaa” iniziò
a lamentarsi drammaticamente
il ragazzo “non posso andare a lezione signora sto troppo
male” continuò
a lamentarsi ottenendo uno sguardo confuso da
Ziva, la quale realizzando cosa stava facendo il ragazzo si
lasciò scappare una
piccola risata, mentre l’infermiera sconsolata scosse la
testa.
“ok
DiNozzo ho capito puoi smetterla con queste interpretazioni drammatiche
se non
vuoi che ti faccia una puntura come si deve” disse la donna,
internamente
divertita dalle scenette del ragazzo.
“grazie
Tony” disse Ziva a bassa voce, appena l’infermiera
andò a prendere dei fogli
che avrebbe dovuto far firmare alla zia della ragazza.
“nessun
problema Ziva. è questo quello che fanno gli
amici” disse Tony sorridendole
incoraggiante.
Dopo
poco tempo Nettie irruppe in infermeria con Asya appoggiata su un
fianco. Appena
vide la nipote le corse subito incontro e
l’abbracciò forte a se.
“che
è successo?” chiese preoccupata una volta rotto
l’abbraccio, ma Ziva scosse la
testa “non qui” disse soltanto la ragazza. Nettie
annuì e si voltò alla ricerca
dell’infermiera che apparve in quel momento avvertendo la
donna che c’erano dei
fogli da firmare. Nettie lasciò Asya tra le braccia di Ziva
e seguì la donna.
“ima”
disse la bambina accarezzando con le sue manine la guancia della madre
“amore
della mamma. Dammi un bacio” disse Ziva sporgendosi verso il
visino della
piccola e lasciandole tanti baci sul nasino e sulle guance, facendo
ridere la
piccola. Tony le osservò felicemente. Era bellissimo vedere
Ziva in versione
mamma, e poi quella bambina era stupenda. Asya notò Tony
vicino alla madre e
appoggiandosi al petto della madre lo guardò sorridendo.
“ciao
Asya!” salutò Tony con voce divertente facendo
ridacchiare la bambina. Vedendo come
aveva reagito Tony si perse ad intrattenere la bambina per i prossimi
minuti
facendole scherzetti e boccacce simpatiche, tutto fino a quando non fu
il
momento per la ragazza di tornarsene a casa.
I
due ragazzi si salutarono appena videro Nettie pronta per andare; Ziva
era già
uscita dalla stanza con la bambina tra le braccia che balbettava
qualche
parolina nuova appena imparata, quando Nettie di voltò verso
di lui “grazie per
essere rimasto con la mia Ziva a farle compagnia” disse
sinceramente la donna.
“nessun
problema signora. Come ho detto a sua nipote questo è quello
che fanno gli
amici” disse seriamente Tony, ottenendo un sorriso dalla
signora “se non sono
di troppo disturbo posso passare da casa vostra dopo la scuola?”
chiese
rispettosamente il ragazzo.
“certo
Anthony puoi passare quando vuoi” rispose cordialmente la
donna; felice che la
nipote aveva trovato un vero amico nella sua vita, e
cominciò a chiedersi se un
domani questa amicizia sarebbe sbocciata in qualcosa di più?
Erano
tornate a casa da un paio d’ore, ma non avevano avuto modo di
parlare dato che
Asya aveva richiesto tutta l’attenzione di Ziva. La zia aveva
notato lo stato
di tensione che avvolgeva la nipote, ma preferì non forzarla
fino a quando la
bambina fosse stata sveglia. Per quel pomeriggio prese un permesso da
lavoro,
in modo che non doveva lasciare la ragazza da sola dopo quello che
aveva
passato a scuola.
alla prossima settimana (spero di essere puntuale)...
ah dopo questo capitolo potete stare tranquilli che alla piccola Ziva le cose cominceranno ad andare meglio XD