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Autore: Leonetta_3    12/10/2014    2 recensioni
In un causale incontro, potrebbe scoppiare la scintilla?
Se si tratta di Violetta e Leon la risposta è sì!
Ci sarà qualcosa o qualcuno a impedirgli di stare insieme?
E se ci fosse un matrimonio combinato?
E se ci fosse un ragazzo misterioso a fare da "pedofilo" a Violetta?
E se ci fosse un altro ragazzo che detesta Leon?
E se ci fosse una Francesca disposta ad aiutare la sua amica con una folle idea?
E se ci fosse una banda di pazzi amici a mandare a monte la cerimonia?
Cosa potrebbe succedere di peggio?
Bè, metteteci uno Studio di musica, nemici, amici, amore, amicizia, un padre alquanto protettivo, due innamorati e la storia viene fuori!
Leggete e la scoprirete!
Ps. La storia l'avevo già scritta ma l'ho cancellata per sbaglio quindi sto aggiustando i capitoli che avevo scritto e recuperato per miracolo XD! Vi prego di lasciare anche un piccolissimo commentino per sapere se vi piace e se vale la pena di continuarla! Ahahah XD! Bacioni.
DEDICATA A Sonrisa_Ruggero =).
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diego, Francesca, Leon, Sorpresa, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Leon si ritrovò nell'arco di un secondo spiaccicato tra un albero e il corpo di una tipa, mentre veniva baciato fin troppo appassionatamente da quest'ultima. Rendendosi conto di questi pensieri fece una leggera pressione con le braccia e riuscì a liberarsi da quel bacio ben poco apprezzato. «Ma che cazzo fai Leslie?!» urlò con il cuore a mille, ma non per l'eccitazione... Per l'ansia, lo schifo, la paura... La paura di perdere Violetta! «Leon mi sei mancato così tanto!» fece la finta tonta Leslie, scuotendo il capo e facendo oscillare così i sui lunghi capelli castani. Aveva un sorriso furbetto, occhi azzurri, labbra carnose, una quinta di seno, lunghe gambe belle affusolate e senza alcuna imperfezione... Bè... Infondo non era male ma lui non l'aveva mai amata! «Senti Leslie, se vuoi un altro mio autografo chiedimelo ora ed è finita!» «O Lyon, tu si che mi capisci!» Esatto! Leslie era una sua grande fan da quando, in un teatro della Città del Messico, si era esibito per una beneficenza. Da quel momento tra loro era scoppiata la scintilla, o almeno solo a lei ma gli stava così appiccicata che pareva fossero una coppia! Lui andava a prendere un gelato? Lei compariva all'improvviso e glielo offriva lei! Andava al cinema? Guarda caso sorrise ritrovava lei seduta accanto! E se andava al mare? Ancora peggio! Di solito si stendeva sulla sabbia a prendere il sole, oppure a farsi una bella nuotata ma no! Non quando c'era lei! Leslie non era come Violetta, e se proprio Violetta non si toglieva il copricostume solo per non farsi notare, lei invece sfoggiava uno dei suoi bikini più alla moda. Non che le stessero male eh! «Ehi Lion!?» La voce di Leslie portò sulla terra il giovane Vargas. «S-Scusa... Stavo pensando...» balbettò Leon, cercando di mantenere la poca pazienza che gli era rimasta. E pensare che forse era Leslie uno dei (tanti) motivi per cui voleva abitare a Buenos Aires! «Oh Lion, allora pensavi a me?» ammiccò tutta contenta la tip... La ragazza. «COSA!?!? No!!! Io sono felicemente innamorato!» ribatté il messicano, tappandosi subito dopo la bocca, capendo di aver detto troppo. «AH È COSÌ!?!? PERCIÒ TU MI HAI TRADITA IN TUTTO QUESTO TEMPO IN CUI SIAMO STATI DISTANTI!?!?!» sbraitò Leslie, fuori di se. «Calmati...» «NO CHE NON MI CALMO!!! CHI È QUESTA SGUALDRINA DA NEMMENO QUATTRO PESOS CHE OSA RUBARMI IL RAGAZZO!?!?!?! Anzi... IL MIO RAGAZZO!?!?!?» No, ora non c'era verso di farla tacere pensò sconsolato il ragazzo. «A me pare che non siamo mai stati insieme, ma se questa frase ti distruggerà i sogni che ti sei... Ehm, sognata... Sono disposto a rimangiarmi le parole! -.-"» «Stai dicendo che torni con me?» «No ma che io e te non siamo mai stati una coppia!» «Vaffanculo Leon!!!» urlò la bionda, correndo via non prima di avergli mollato un ceffone sulla guancia. Leon si tocco sconvolto la parte dolorante. "Eh no... Buenos Aires ha una cattiva influenza sulle ragazze!" Pensò divertito il giovane, e senza pensare a tutti i problemi che aveva, ma con il cervello sul Pianeta-Vilu, si diresse a casa sua tutto contento. Però nel frattempo un ombra si aggirava per delle stradine isolate della città... Un'ombra scura, veloce, scattante, che scivolava silenziosamente senza farsi notare da nessuno. Dal suo corpo ben scolpito e muscoloso, si poteva dedurre che era un maschio. Di giovane età anche! Agile come una lince, la sagoma nera riuscì ad arrampicarsi sulla scala di un balcone e con velocità salì sul tetto. Ora l'ombra poteva definirsi soddisfatta! Da li quasi tutta Buenos Aires era sotto il suo controllo, come una partita a scacchi! Ma la cosa che riempì di gioia il cuore al misterioso ragazzo, fu la vista di un triste edificio: l'ospedale! Da li poteva osservarla, poteva osservare Violetta Castijo! Nel frattempo, ignaro di tutto ciò, Leon era a casa sua a giocare alla Play. Risultato? Divano disfatto, cuscini a terra, briciole dappertutto, volume al massimo e non poteva mancare lui, sulla sua, ormai si poteva definire così, parte del divano con tanto di pop corn in una mano e piedi sul tavolo! Insomma, cazzeggiava alla maniera d'oggi! Questo però non poteva impedirgli di distrarsi: doveva sapere le ultime news della sua Violetta e perciò aveva accanto a se (incastrato nella fodera del divano) il suo iPhone, che oltre alla suoneria aveva anche la vibrazione. E beh... Quando si trattava di lui era meglio essere prevedibili! Segnò l'ennesimo goal alla sua squadra avversaria, ovvero il Milan, e proprio in quel momento suonò il campanello della porta. «MAMMA VADO IOOOOO!!!» urlò Leon, ricordandosi poi che i suoi genitori erano al lavoro. Sbuffando riuscì a trascinarsi all'ingresso e senza neanche chiedere chi era, aprì la porta, e si ritrovò davanti Marco, Ludmilla e... E Gary!? Per poco non li chiudeva la porta in faccia: cavolo! Marco ce le aveva le chiavi di casa sua! E poi a chi cazzo andava di trovarsi davanti qulla cretina!? Mah... I ragazzi argentini sono poprio strani! Per fortuna Vargas Junior riuscì a trattenersi e li fece accomodare con un gran sorriso (falso). I tre entrarono e Ludmilla urlò spaventata: che cos'era quel disordine!? Lo sapeva che era cambiata ma cavolo, un po' d'igiene santo Dio! «LEON VARGAAAAS!!!» urlò la bionda infastidita, buttando a terra il pacchetto di pop corn che aveva nelle mani il padrone di casa. Lui saltò dietro Marco spaventato, che non faceva altro che ridere. Resosi conto di ciò che aveva fatto, Leon si disegnò sulla faccia la sua solita espressione da "Ho vinto io e tu hai perso! Bang dentro!". «Sì?» Chiese indifferente, cercando di non far trapelare la paura che provava realmente. Cavolo, quando la bionda si arrabbi a ciò non portava nulla di buono! «Come si tesoro? Lo sai che detesto la sporcizia!» ribatté fintamente gentile la Ferro. «Oh cara, le concedo di usare la mia amuchina, terzo scaffale in bagno!» le fece l'eco Leon. Quella incrociò le braccia sotto il seno, facendo una faccia imbronciata. «Oh non fare quella smorfia! Guarda uno... Due...» «Sei un demente Vargas ahahah!» rise Ludmilla e corse ad abbracciare il suo migliore amico. Quanto gli era mancato poterlo abbracciarlo, sorridergli e bè, anche di sgridarlo! Era un piccolo cucciolo indifeso che se la faceva arrabbiare ahi ahi! «Ludmi ti voglio tanto bene, ma ora tu e Marco venite con me!» la interruppe Leon, afferrando i due amici e trascinandoli in cucina mentre sorrideva falsamente a Gary. Chiuse la porta a chiave e li guardò male entrambi. «Cuginetto poss...» «Eh no caro mio! Prima di tutto cuginetto ce chiami un altro come quello che hai in Messico, poi spiegare che? Cavolo non sei Violetta! E poi che ci fa quella... Quell'essere a casa mia!?» urlò lui, tuttavia mantenendo la sua compostezza. «L'abbiamo incontrata per strada, bè in realtà al supermercato però...» iniziò a spiegare Marco, ricevendo uno scappellotto dietro il collo dalla compagna. «Sì, in realtà stava al supermercato e poi ci ha detto che doveva passare da te per salutarti e conoscerti meglio o roba del genere e poi siamo venuti qui per parlarti di V... Cosa!? Che c'entra Violetta!?» Ludmilla strabuzzò gli occhi stupita. «Come che c'entra? Sei te che hai detto che siete qui per parlarmi di Violetta e...» «No no! Tu hai detto a Marco che non doveva spiegarsi come faceva Violetta! Che ti deve dire Vilu?» lo incastrò subito la bionda. Il castano si maledì mentalmente di non essere più forte. Ma non lo faceva a posta... Colpa di Violetta che era diventata la sua dipendenza! «Violetta mi doveva spiegare... Che...» «Si Lion, cosa?» «Che cosa dovevo fare durante la prova!» inventò lì per li il Vargas. Marco a quelle parole si sbatté una mano sulla fronte. «Leon! La prova!» «Cazzo è vero!» i due ragazzi allo stesso tempo corsero verso la porta chiusa, l'aprirono e caddero letteralmente addosso a Gary, che stava lì davanti. «Gary levati!» la sgridò Leon, per poi afferrare una scopa e cominciando a buttare tutte le briciole sotto al divano, mentre il cugino sistemava i cuscino e il gioco della play messa sua apposita scatola. Ludmilla invece si girò verso la ragazza «Lo so che ci stavi spiando!» «Ahah, Ferro ti facevo più sveglia!» sputò freddamente Gary. «Che cosa intendi?» «Ahah! Come volersi dimostrare! Ferro, svegliati!» «No, non puoi essere te Dam...» «Io? Io dovrei essere una persona che nemmeno conosco? Ahah, Cara Ferrino come puoi abbassarti a certi livelli?» «Mi abbasso a questi livelli solo per non essere come te!» sbottò Ludmilla, Gary sorrise maligna e uscì di casa, mentre Marco e Leon le i pregavano di sbrigarsi. La bionda tuttavia non si mosse, rimase lì a pensare. Poteva essere lei? No... Damien è un nome da maschio! Ma chi metterebbe il proprio vero nome come firma? Già, poteva essere benissimo lei perché aveva detto "persona" quando poteva riferirsi benissimo ad un animale! No, Gary era troppo stupida! Poi pensò a Damien o Damian, come cavolo si chiamava quel cristiano! Poteva essere lui? Bè, non era una gran mossa firmare con il proprio nome! Poi il suo pensiero passò a Diego... Diego! Lui si, per lei era il sospettato numero uno! Ma la sua mente passò a Thomas, quello nuovo. Lui? Nah... Quello è estraniato dal mondo! Pff... Gli One Direction proprio non potevano essere, non lo farebbero mai! Che strano caso che era... «LUDMILLA!!!» gridarono Leon e Marco, riportandola sulla terra. Lei sbuffando li raggiunse, mentre il suo amico chiudeva la casa. Caspiterina come erano irascibili! E così, tra dubbi, domande e lanciate di frecciatine con Gary, la giovane Ferro dovette accompagnare i suoi due migliori amici allo Studio, dove ormai il suo vecchio amico d'infanzia ne fa parte! NOTA AUTORE: Hola chicas! Lo so, non dovrei nemmeno presentarmi dopo questo ritardo imperdonabile! Ma tutto questo a causa dei compiti, scuola e delle nonne. (Per maggiori informazioni... Bo!) Comunque questo capitolo è uscito dall'insieme di strane idee che mi ronzavano in testa ahaha! Spero che mi perdionate ma Scusatemi, non posso soffermarmi morto. Attendo almeno una sola recensione (anche critica ahaha), per essere sicura se continuare la storia e chiedo perdono in ginocchio se il capitolo è corto. Grazie vi adoro e ringrazio in precedenza chi recensirà! Bacioni!
   
 
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