Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: LateNight_01    12/10/2014    3 recensioni
Un anno dopo gli eventi di 'Here I stand' scopriremo le sorelle molto diverse da come l'avevamo lasciate.
Le loro vite procedono tranquille accanto alle persone che amano, fino a quando una scoperta improvvisa porterà la famiglia a fare scelte che non avrebbe mai dovuto fare.
E non sempre si può tornare indietro.
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Seguito di 'Here I Stand', leggibile anche separatamente. Lasciate una recensione ;-)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Here I stand'
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Come un uragano che ti travolge in pieno
ma non riesce a portarti via...
- G.D



L'aria incredibilmente calda di quel pomeriggio estivo divenne meno soffocante solo sulle rive del fiordo, dove il mare era incredibilmente calmo. Se si aveva una buona vista si riusciva anche a scorgere una grande isola a tre ore di distanza da Arendelle, circondata da altre piccole isolette che variavano di dimensioni.
Quelle erano le Isole del Sud, la meta delle tre ragazze che avevano fatto il loro arrivo solo in quel momento sulle coste sabbiose di Arendelle.
Elsa scese da cavallo mentre la investiva una leggere brezza fresca che portava con sè anche qualche sottile granello di sabbia bianca. Il rumore del mare copriva ogni altra cosa, sembrava arrivare in profondità dove nessuno era mai riuscito ad arrivare e neutralizzare persino i pensieri e le preoccupazioni.
Sembrava annullare per alcuni attimi le emozioni, lasciando spazio al senso di libertà che, in qualche modo, pervadeva anche la regina stessa.
La platinata si inginocchiò sulla riva, accarezzando con la mano la superficie dell'acqua. Qui presero forma veloci e graziosi disegni fatti esclusivamente col ghiaccio che lei aveva creato, il ghiaccio che l'aveva accompagnata dalla nascita e che avrebbe fatto parte di lei per sempre.
Perchè quella non era una maledizione, no, quello era un grande dono.
Chiuse gli occhi e presero forma nella sua testa ricordi che appartenevano al passato, cose che non potevano più tornare. Momenti belli e unici, ogni istante passato accanto alle persone che amava.
La nascita di Kayla, il matrimonio con Hans, il ritrovamento con Anna. Le risate, gli scherzi, i giochi spensierati accomulati in tutti quegli anni.
Fu allora che si rese veramente conto per la prima volta che c'era la possibilità di non fare ritorno mai più nel suo regno, che dopo aver attraversato quel tratto di mare che la separava dalla sua famiglia forse non avrebbe più rivisto gli occhi così vivi di Anna, non avrebbe mai più giocato con Kayla nè con i suoi nipotini, non avrebbe mai più riabbracciato il marito per un'ultima volta, solo per dirgli ti amo.
Le lacrime le salirono prepotenti agli occhi, ma la ragazza non ebbe nemmeno la forza di piangere. Perchè per piangere bisogna provare qualcosa, tristezza, angoscia, nostalgia, solitudine. Ma lei non provava nulla di tutto questo, era come se mille sentimenti contrastanti fra loro si facessero strada nel suo cuore, sempre più in profondità, insinuandosi anche negli angoli più scuri, quelli che non si erano mai illuminati di nulla. E dopo aver raggiunto il punto più profondo dell'anima si annullassero, scomparissero come se non fossero mai esistiti.
Come un uragano che ti travolge in pieno, ma non riesce a portarti via.
E qualcosa la scosse da dentro, una determinazione, una promessa: non sarebbe morta, avrebbe fatto ritorno.
E avrebbe fatto ritorno felice, con Kayla e Hans al suo fianco. Di lei non sarebbe rimasto solo un ricordo e una lapide con inciso il suo nome, di lei avrebbero dovuto parlare tutti come La Regina dei Ghiacci che è riuscita a sconfiggere il Re Gabriel delle Isole del Sud. Per Anna, per la sua famiglia.
E soprattutto per se stessa.
Alzò gli occhi nel cielo limpido, l'autunno stava venendo. Silenzioso, leggero, determinato, quasi impercettibile. Come un fiocco di neve.
-Mamma, guarda- rise Kayla alle sue spalle.
I raggi del sole risplendevano sui suoi capelli platinati, dando nuova vita anche agli occhietti verdi. Il suo vestitino veniva sospinto dal vento che cominciava ad alzarsi, mentre la bambina stava sdraiata sul terreno sabbioso, muovendo le braccia e le gambe.
-Vedi?- chiese successivamente, alzandosi in piedi -Questo è un angelo di sabbia- affermò, incrociando le braccia e annuendo con un sorriso, mentre osservava la sua opera ormai conclusa.
Elsa rise, cercando lo sguardo della figlia. La sagoma di quest'ultima era immobile e luminosa sotto il sole caldo, accanto alla riva.
-Mamma- riprese la più piccola, improvvisamente seria -Com'è il papà?-
La regina non seppe che rispondere, rimase letteralmente ammutolita. Anche lei se lo chiedeva, a volte, come fosse adesso Hans, se qualcosa in lui fosse cambiato.
Ma  non poteva spiegarlo a sua figlia, era solo una bambina e probabilmente non avrebbe capito che c'era qualcosa di più sotto le apparenze di ognuno, sotto quella corazza che ci si costruisce intorno come protezione, col passare degli anni e delle sofferenze.
A quel silenzio fu proprio Kayla stessa a rispondere, semplicemente con un abbraccio. Elsa strinse ancora di più la piccola a sè, nessuno gliel'avrebbe mai portata via.





Anna era rimasta nell'ombra a guardare, e anche se la sorella non l'aveva nemmeno vista, in qualche modo la sentiva vicina. Nascosta dietro un albero e alcuni rami che contribuivano a farle ombra, la rossa non si era mai sentita più triste.
Aveva visto gli occhi di Elsa riempirsi di lacrime, ma non poteva correre ad abbracciarla, a dirle che lei le era vicina...e non c'era cosa più brutta al mondo di vedere una delle persone più importanti della tua vita in quello stato.
E in quel momento lei stessa aveva bisogno di essere stretta fra le braccia di qualcuno, magari di Kristoff, in modo da avere di nuovo il coraggio di andare avanti.
Ma non era la sola, ad aspettare qualcosa....





...Da qualche parte alle Isole del Sud, più o meno nelle zone del porto, un uomo incappucciato e con un sacchetto di tela in mano camminava verso una nave mercantile diretta a Gwenn, un'isoletta quasi insignificante ma molto fiorente economicamente.
Si avvicinò più che potè, fino a quando un uomo alto e robusto gli sbarrò la strada, mentre lo scrutava  con uno sguardo minaccioso. L'uomo incappucciato lo spiò attraverso il copricapo, ben calcato sugli occhi. sicuramente era uno scaricatore, oppure un marinaio.
-Mi serve un passaggio- fece Hans, irrochendo la voce per essere sicuro di non essere riconosciuto. Non doveva correre questo rischio.
-E tu chi saresti?- rispose il marinaio, incrociando le braccia e parlando con tono sprezzante -La nave trasporta merci di scambio, non femminucce. Torna da dove sei venuto- concluse bruscamente.
Probabilmente, se avesse saputo che quello che aveva davanti era proprio il ricercato principe Hans, non si sarebbe comportato in modo tale. Piuttosto l'avrebbe steso, in quanto più robusto, e poi avrebbe chiamato le guardie reali per beccarsi una bella ricompensa. Altro che passaggio.
Hans allungò il braccio porgendogli il sacchetto che fino a quel momento aveva stretto nella mano. L'energumero lo prese con circospezione, sbuffò e ci guardò dentro, assicurandosi che quelle che vedeva erano proprio delle monete d'oro. Le fece risuonare nella mano, poi con un ghigno si rivolse al  misterioso uomo incappucciato che aspettava ancora una risposta.
-E sia. Pariremo fra esattamente cinque minuti, rimarrai tutto il tempo nella stiva, e che nessuno ne sappia niente. Tu non mi conosci, è chiaro?- 
Hans annuì stringendosi ancora di più nel mantello stracciato che gli copriva le spalle, per poi avviarsi a passo svelto nella stiva della nave.
Come gli era stato detto, cinque minuti dopo lasciò le Isole del Sud, augurandosi di non farci mai più ritorno.





Kristoff ne era stato sicuro  fin dal primo momento.
Anna era sparita, e lui sapeva dove.
Era da quella mattina, quando Elsa e Kayla erano partite, che non aveva più sue notizie di sua moglie nemmeno da parte di Eirik e Kanan, che affermavano di averla vista uscire dal palazzo con una sacca in mano molte ore prima.
E lui, in qualità di marito e migliore amico della ragazza, non poteva immaginarsi altro: Anna si era messa sulle tracce della sorella, per seguirla e proteggerla anche a costo della vita.
Certo, lui ammirava queste qualità della moglie, così coraggiosa, forte e determinata, impossibile da smuovere e testarda quando si trattava delle persone che amava. Ma non doveva partire, era stato un grosso sbaglio da parte sua, e oltretutto senza dire niente a nessuno.
Cosa fare? Mettersi a cercarla lasciando il regno e i bambini incustoditi e vulnerabili a qualsiasi attacco nemico, oppure lasciarla proseguire da sola quando sicuramente si sarebbe messa in pericolo?
Una terza scelta attraversò la mente di Kristoff: avvertire Elsa, in modo che lei stessa l'avrebbe fermata e rimandata ad Arendelle. Ma questa possibilità venne subito scartata; sarebbe stato troppo rischioso.
Quando la sera si inoltrò e la giornata volse al termine, il ragazzo era ancora attenagliato da questo dubbio, e dalle mille preoccupazioni che suscitava in lui. Non si sarebbe mai perdonato se alla sua Anna fosse successo qualcosa, ma non poteva abbandonare tutto in quel modo. Forse la principessa aveva calcolato anche questo: forse sapeva che non l'avrebbero seguita, date le circostanze.
Mandare delle guardie a cercarla, tuttavia, non gli sembrava una scelta possibile, perchè probabilmente Elsa le avrebbe scambiate per nemici, e uccise nel migliore dei casi.
Tutto quello che rimaneva da fare era aspettare, e sperare che tutti i pezzi di quella storia si sistemassero da soli.





Elsa prese la mano della sua bambina, e poggiò un piede sulla superficie increspata del mare.
Quest'ultimo comiciò a coprirsi di una lastra spessa di ghiaccio, che scese anche più in profondità in modo da sostenere il peso di tutti coloro che l'avrebbero attraversato.
Ammirò il freddo che avvolgeva le onde, fermandosi solo sulle rive. Non voleva ssolutamente causare un altro inverno perenne.
-Andiamo- sorrise rivolta a Kayla, che la guardava ammirata.
La piccola annuì, stringendo ancora più forte la mano della madre. Si fidava di lei, era la sua eroina.
Cominciarono a correre sul ghiaccio robusto, senza lasciarsi nemmeno per un secondo, mentre Anna osservava meravigliata tutto quello.
Ma qualcos'altro prese il posto della meraviglia, pochi secondi dopo: la paura.
-Oddio, no...- disse con un filo di voce, incapace di reagire. Doveva fermare la sorella, prima che sarebbe stato troppo tardi, ma il panico era tanto che l'aveva resa completamente muta ed immobile....
Il ghiaccio, ricoprendo tutto il mare, aveva raggiunto anche le rive delle Isole del Sud.
E lì non avrebbero tardato a rendersi conto che l'unica persona capace di fare una simile magia era proprio la regina Elsa di Arendelle, che andava a riprendersi suo marito anche a costo della vita....





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Note dell'Autrice: Ta ta daaaaaa!
Sono tornata, finalmente, con un capitolo lunghissimo. Spero di aver reso abbastanza bene i pensieri e le riflessioni di Elsa all'inizio, le ho dedicato perecchio spazio ed impegno, devo dire.
Hans sta bene, come avete visto: non è morto, non è ferito e si è appena imbarcato per arrivare ad un'isola vicina ad Arendelle (ho pensato che farlo arrivare direttamente a destinazione sarebbe stato troppo facile) e nel prossimo capitolo approfondiremo meglio.
Dunque dunque, il finale vi è piaciuto???
Vi giuro che non era affatto programmato, mentre scrivevo mi è venuta l'idea e semplicemente l'ho inserita. Mi è salita l'emozione mentre concludevo, della serie: "Sono una stramaledettissima autrice-killer, che adora mettere nei guai i suoi poveri personaggi" XD.
Adesso sorgeranno tanti interrogativi (almeno si spera) come:
Anna riuscirà a fare qualcosa? Kristoff che decisione prenderà? Elsa e Kayla cosa faranno? Gabriel si metterà alla ricerca della Regina delle Nevi? Hans terminerà il suo viaggio?
Concludo ringraziando infinitamente le persone (sempre più numerose! Vi amo!) che hanno messo la storia fra le seguite/ricordate/preferite, chi recensisce rendendomi sempre più felice, chi legge in silenzio e....tutti coloro che hanno deciso di farmi prendere un infarto mettendomi fra gli autori preferiti. Davvero, che emozione, vi amo troppo :3
Un bacio a tutti, ci sentiamo presto!
                                                                                                                                     LateNight_01



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