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Autore: sbriashi    12/10/2014    3 recensioni
«Paul, ho solo una domanda: hai detto di vivere con tre ragazzi, dov'è il terzo?»
Come se qualcuno lassù avesse ascoltato la mia domanda, alla mia destra apparve un altro ragazzo. Quando mi resi conto che indossava solo delle mutande sobbalzai ma cercai di nascondere il mio imbarazzo dato che lui sembrava non averne.
«Oh, John! Abbi la decenza di coprirti almeno davanti a mia sorella!»
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Appena passai accanto John mi sentii strattonare un braccio e avvicinandosi al mio orecchio mi sussurrò:«Io e te dobbiamo parlare». Deglutii a fatica e lasciando la presa me ne andai dagli altri. Che cosa voleva adesso? Era già finita qui? Decisi di non stressarmi e fare finta di niente, comunque non avrebbe risolto la situazione.
«Mary! Allora? Com'è andata secondo te?» mi domandò George ancora emozionato dalla loro esibizione. Sorrisi e lo abbracciai anche se era abbastanza sudato.
«È andata benissimo! Non fate che migliorare»
George mi guardò contento e mi chiese di accompagnarlo un po' fuori. Ovviamente accettai dato che stavo morendo di caldo dentro quella stanza minuscola piena di persone ubriache.
Mentre lui si stava accendendo una sigaretta, io ne approfittai per cercare John con lo sguardo tra la folla ma sembrava sparito. Di solito era sempre l'ultimo ad andarsene, adorava questo posto.
«Ti vedo un po' strana» affermò George.
Io lo guardai con aria colpevole ma subito scossi la testa e lo rassicurai di stare bene. Per quanto io volessi bene a quel ragazzo non potevo ancora raccontargli di me e John. Era il nostro segreto.
«Hai conquistato qualche ragazza stasera?» gli chiesi spintonandolo con il gomito e con sguardo ammiccante. George sbuffò e rise.
«Fin troppe direi»
Risi anche io.
«E con quante sei andato?»
Mi fissò per un secondo e poi spostò il suo sguardo verso l'alto.
«E dai! Non mi scandalizzo mica»
Finalmente tornò a guardarmi.
«Con nessuna»
Sgranai gli occhi gli scompigliai i capelli in modo scherzoso.
«Harrison, datti una svegliata! Hai tutte le ragazze ai tuoi piedi, lo capisci?»
Lui si mise in ordine i capelli passandoseli fra le dita e poi si avvicinò sempre di più a me.
«Non proprio tutte»
Prima che potessimo dire un'altra parola vedemmo uscire dal locale il resto del gruppo e ci raggiunsero in un secondo. Mio fratello come sempre era ubriaco fradicio ed Anne doveva fargli da tutrice.
Ringo mi venne incontro abbracciandomi ma almeno lui era sobrio. Restammo sul retro del locale per circa altri venti minuti parlando del più e del meno e poi decidemmo di ritornare a casa. L'indomani sarebbe stata domenica e John avrebbe partecipato al nostro pranzo di "famiglia".
 
Quella mattina mi sveglia con l'ansia che mi torturava lentamente e in modo assai doloroso. Non facevo altro che ripetermi di stare tranquilla, che sarebbe andato tutto come doveva andare e nessuno si sarebbe accorto di nulla. Ma perché più ci cercavo di non pensarci e più rischiavo di impazzire?
Andai in bagno, chiusi la porta e mi diressi verso la doccia per lavarmi. Ogni volta era difficile non pensare che lì io e John l'avevamo fatto per la prima volta. Un sorrisino da ebete mi si dipinse sul volto e guardandomi allo specchio cominciai ad arrossire. Finalmente entrai dentro la vasca da bagno e sentii tutti i muscoli del mio corpo rilassarsi, cosa che iniziò a fare anche la mia mente. Chiusi gli occhi e non pensai più a niente.
 
Una volta che fui pronta scesi al piano di sotto ed andai in cucina dagli altri, sperando che fossero già svegli o avrei dovuto provvedere io stessa a fargli alzare il culo da quel letto.
Trovai George e Ringo ai fornelli mentre Paul se ne stava seduto su una sedia ad osservarli come se niente fosse. Il solito sfaticato!
«Buondì! Che profumino!» esclamai salutando tutti i presenti con aria allegra.
«Buongiorno, Mary» risposero tutti e tre all'unisono.
«Vi serve una mano?» chiesi rivolgendomi a George e Ringo.
«No, ce la caviamo abbastanza bene. Grazie lo stesso!» mi risponde il batterista. Feci spallucce e mi sedetti sulle ginocchia di mio fratello.
«Tu non fai niente come al solito?» gli domandai alzando un sopracciglio.
«Ho troppo sonno» si giustificò mentre stava sbadigliando. Alzai gli occhi al cielo e pensai che se dopo la morte di nostra madre non ci fossi stata io, lui e mio padre probabilmente sarebbero morti di fame.
All'improvviso il suono del campanello mi fece sobbalzare e mi alzai in piedi alla svelta dirigendomi verso l'ingresso. Quando aprii la porta mi si presentò davanti un John con i capelli curati, il viso pulito, vestiti abbinati perfettamente ed un sorriso così bello e contagioso che non potei far altro che sorridere a mia volta.
«Ehi» fu tutto ciò che riuscii a dire in quel momento.
«Mary» fu tutto ciò che riuscì a dire lui.
Dopo qualche secondo che me ne stavo lì in piedi davanti alla porta, John simulò un colpo di tosse e capii che gli stavo intralciando il passaggio. Mi scusai e lo invitai ad entrare con gentilezza ma non troppa per non cercare di creare sospetti. Gli altri ragazzi a dir la verità erano ancora convinti che io lo odiassi e che non potessi vederlo quindi era meglio andarci piano. Non osavo immaginare come avrebbe potuto reagire Paul se lo avesse saputo. Questa volta mi avrebbe davvero cacciato fuori da quella casa.
 
Quando Lennon entrò in cucina venne accolto dagli altri tre con schiamazzi e risate di divertimento. In quel momento mi sentii così in colpa di essere quella che li aveva fatti allontanare, erano sempre stati così amici... ed io ero riuscita a rovinare tutto in poco tempo. Poi entrando nella stanza vidi come erano ancora tutti uniti fra di loro, che nonostante tutto la band era più importante di tutti gli altri problemi e tirai un grande sospiro di sollievo.
«Il pranzo è pronto!» annunciò Ringo fiero del suo lavoro da cuoco. Tutti esultammo e ci spostammo dalla cucina alla sala da pranzo pronti per mangiare.
Mi sedetti capotavola, Paul si trovava alla mia sinistra e George alla mia destra. Per tutto il tempo cercai di non guardare John ma era più forte di me, era passato un po' di tempo dall'ultima volta in cui era stato a casa ed in quel momento fui felice di riaverlo finalmente con me. Non era più il solito chiacchierone, ma percepivo la contentezza nei suoi occhi. Forse si sentiva ancora in colpa verso mio fratello e questo lo metteva un po' a disagio. Comunque era davvero bello rivederli tutti e quattro così uniti.
 
«C'è ancora un po' di pollo per caso?» chiese George quasi alla fine del pranzo. Si era abbuffato come un maiale, come faceva ad avere ancora fame?!
«Uhm, no... te lo sei mangiato tutto tu!» risposi sorridendogli. Lui fece una smorfia e poi andò in cucina in cerca di altro cibo.
«Ragazzi, secondo voi dovremmo nascondere il dolce?» sussurrò Ringo portandosi una mano vicino alla bocca per non farsi sentire da Harrison. John ghignò divertito e ad un certo punto lo vidi tirar fuori da sotto il tavolo un piccolo vassoio con sopra una cheesecake.
«John! Sei un genio» esclamai.
«Modestamente» mi provocò lui con sguardo ammiccante. Mi limitai ad alzare gli occhi al cielo senza destare troppi sospetti. 
Ci dividemmo la torta lasciando anche una parte per George il quale iniziò ad urlare come un pazzo appena tornò in sala da pranzo e scoprì che stavamo mangiando senza di lui.
Poco dopo John si alzò in piedi e salutando tutti quanti uscì. I ragazzi si diedero appuntamento alle cinque del pomeriggio per le prove della band ed io mi autoinvitai come spettatrice.
 
Dopo aver sparecchiato e lavato i piatti sapevo benissimo cosa avrei dovuto fare. Andai nella mia stanza cercando di trovare qualche vestito carino e scelsi uno blu a pois bianchi non troppo corto, mi stava veramente bene addosso, dopodiché indossai il mio cappotto ed uscii salutando gli altri. Ormai io e John ci vedevamo sempre alle tre del pomeriggio a casa di Stu, l'unico posto in cui potevamo essere soli senza essere visti da nessuno. Durante il tragitto a piedi avevo sempre l'ansia di incontrare qualcuno, tipo i miei coinquilini, ma per il momento non era ancora successo niente di simile.
Bussai alla porta titubante e pochi secondi dopo vidi spuntare il mio ragazzo. Entrai alla svelta e John non esitò un attimo a fiondarsi sulle mie labbra.
«Oggi siamo soltanto io e te. Stu è uscito e non tornerà prima delle sei di pomeriggio» di nuovo mi rivolse quello sguardo ammiccante ed io mi morsi il labbro inferiore contenendo l'enorme voglia di baciarlo.
«Quindi abbiamo la casa tutta per noi?» domandai provocandolo.
Lui sorrise e appoggiando le sue mani sui miei fianchi mi spinse contro di lui fino ad eliminare ogni distanza. Iniziammo a baciarci lentamente per poi far diventare il bacio sempre più intenso e profondo. Sentivo le mani di John che mi accarezzavano la schiena ed i fianchi mentre io mi tenevo aggrappata ai suoi capelli. Mentre i nostri respiri si facevano sempre più pesanti decidemmo di spostarci sul letto ed io mi buttai sopra di lui. Iniziai a bagnargli il collo con tanti piccoli baci ed intanto cercavo di slacciare i suoi pantaloni. Ad un certo punto mi prese e mi fece scivolare sotto di lui in un batter d'occhio rivoltando la situazione.
«Sei uno stronzo, Lennon»
«Lo so, per questo ti piaccio così tanto»
Mi uscì soltanto un "vaffanculo" soffocato come replica perché aveva cominciato a baciarmi con più passione e stavo perdendo la capacità di dire qualsiasi cosa, desideravo soltanto essere trasportata via da tutto quel piacere.
Le sensazioni che mi faceva provare quel ragazzo erano qualcosa di spettacolare, non mi ero mai sentita così in tutta la mia vita. Era capace di farmi sentire le farfalle nello stomaco soltanto sfiorandomi e riusciva a farmi arrossire con un semplice sorriso. Mi resi conto che se la nostra relazione fosse andata avanti io mi sarei ritrovata innamorata persa di lui.
Un attimo prima che John potesse levarmi la maglia sentimmo che qualcuno stava bussando alla porta. Io smisi di baciarlo aspettando che andasse ad aprire ma non lo fece.
«John, hanno bussato» gli dissi pensando che non avesse sentito.
«E allora? Io sono occupato, non vedi?» ridacchiai insieme a lui e cercai di rilassarmi ma purtroppo il tizio o  la tizia lì fuori stava insistendo. Finalmente Lennon si alzò in piedi sbuffando e scocciato si diresse verso la porta indossando solo le mutande ed una canottiera.
«Ehi, John!» quella voce lontana mi raggiunse e mi fece gelare il sangue in un nanosecondo. Spalancai la bocca e mi domandai almeno un milione di volte che diavolo fosse venuto a fare a quest'ora mio fratello a casa di Stu. Forse mi aveva seguita e adesso voleva farci vuotare il sacco una volta per tutte. Mi accostai delicatamente alla porta cercando di non far rumore per sentire ciò che si stavano dicendo John e Paul.
«Paul, amico! Che ci fai qui?» chiese Lennon titubante.
«Sono passato per dirti che l'orario delle prove è cambiato, ci troviamo mezz'ora prima perché George non può fare tardi. A te va bene lo stesso?»
L'altro deglutii cercando di sembrare il meno colpevole possibile.
«Certo, va bene!»
«Perfetto allora! Ci vediamo dopo»
John salutò mio fratello e appena sentii la porta chiudersi tirai un grande sospiro di sollievo pensando che anche per stavolta era andata. Il mio ragazzo si appoggiò allo stipite della porta della camera ed io mi voltai ad osservarlo mentre lui faceva lo stesso con me. Ci guardammo per un secondo che sembrò infinito e poi entrambi scoppiammo a ridere a crepapelle per poi riprendere da dove eravamo rimasti.


okay, so che vorrete uccidermi in mille modi possibili ma vi prego PERDONATEMI.
era da una vita che non aggiornavo e non voglio trovare scuse: avevo l'ispirazione sotto terra. 
non vi nascondo che ho già tutta la storia impostata ovvero so già come si svolgerà e come finirà ma non riuscivo più ad andare avanti :(
poi qualche sera fa, per il compleanno di John, ho visto un servizio che avevano fatto per lui ed è scattato qualcosa che mi ha fatto tornare a scrivere.
poi sono innamorata anche io di questa fanfic e non posso permettermi di lasciarla incompiuta, ho in mente grandi cose!
stavolta spero di riuscire ad aggiornare velocemente e penso proprio che ce la farò :)
io vi chiedo soltanto un piccolo favore: 
se ancora seguite la storia o siete comunque interessati potreste lasciarmi una recensione per dirmelo? 
è passato tanto tempo dall'ultimo aggiornamento ed ho bisogno di sapere quanti ancora la seguono.
grazie mille in anticipo!
e vi prego... SCUSATEMI
-M

 
   
 
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