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Autore: Bab1974    13/10/2014    1 recensioni
Crilin, dopo la sconfitta di C18, decide di andarla a cercare.
Anche se gli piace è indeciso se rimanere suo amico o passare al livello successivo.
Sarà 18 ad aiutarlo a scegliere.
Capitolo primo Partecipante al contest di _Hilary_ "Inside of my" non ancora pervenuto (devo aspettare i risultati).
Capitolo secondo partecipante al Contest di MissNeDe " Di Parole... e Nede" non ho ancora i risultati, ma deve essere pubblicato.
Chiedo scusa per la confusione.
Il sesto capitolo, Addio... non per sempre, partecipa al contest di Aki sama 'Origami contest'.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Crilin | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Addio... non per sempre

 

 

 

La sala era immersa nel buio, o lo sarebbe stato se non fosse stata illuminata da qualche cero. Tutti erano vestiti di nero e con visi più o meno tristi. Rendevano omaggio a un amico intimo, a un parente amorevole e a un combattente leale che se n'era andato, in tarda età, vinto dalla vecchiaia e dalle malattie.

C18, osservò il volto del marito: era sereno nonostante i lunghi mesi in cui la malattia lo aveva debilitato, aveva accolto la morte come un'amica invitata per un the. Lei, sua moglie, gli era sempre stata al fianco, senza una lacrima, con quel sorriso che riusciva a mostrare solo a lui, fino all'inevitabile epilogo. Neppure ora piangeva, anzi il suo sguardo era irritato, come se volesse sfidare quella maledetta che glielo aveva portato via.

Accanto a lei, Marron, la loro unica figlia che aveva preso da lei lo stesso carattere, dolce e prepotente, Trunks affranto, e i nipotini nati dalla loro unione.

“Ti faccio le mie più sentite condoglianze, C18.” le aveva sussurrato un'accorata Chichi. Parlava abilmente, nonostante l'età avanzata. Era l'ultima sopravvissuta della sua epoca e probabilmente sapeva che sarebbe stata la prossima ad andarsene, ma non sembrava troppo disperata. Nemmeno lei.

In realtà ci sarebbe stato anche Vegeta e, in lontananza, sentiva l'approssimarsi dell'aura di Goku, scomparso decenni prima, ma loro non contavano, erano Sayan di sangue puro, non normali esseri umani.

“Neppure io conto.” mormorò.

Si voltò verso il coperchio della bara che conteneva le spoglie mortali del marito. Era di acciaio e vi si rifletteva alla perfezione.

Il suo volto da diciassettenne non era affatto cambiato in quegli anni. Non una ruga solcava il suo bel viso, né un sorriso lo illuminava.

-Non sorriderò mai più. Solo lui mi rendeva davvero felice e non potrò più riabbracciarlo se non lo seguirò nell'aldilà. Oh, Crilin, ma tanto non importerebbe, il mio cuore è già morto con te.-

Il Dr Gelo l'aveva resa immortale, per amore era diventata la più debole delle donne. Né malattie, né vecchiaia potevano scalfirla e solo una morte improvvisa avrebbe potuta ricondurla al cospetto di Re Caio. Per fortuna, o purtroppo, avevano ancora le Sfere del Drago che li potevano riportare in vita. Il sacrificio di Piccolo, che si era fatto saltare in aria per eliminare quelle terrestri, era stato inutile, Polunga era ancora attivo e, nonostante le brutte avventure vissute, le avevano utilizzate di nuovo.

 

 

 

C-18 all'improvviso si pentì di quante occasioni aveva perso per fargli comprendere quanto lo amava e di ogni volta, troppo spesso, che lo aveva rimproverato per delle sciocchezze. I suoi tentativi di rimediare in extremis, di fare capire a Crilin quanto lo amava, avevano fatto sorridere l'uomo.

“Lo so che mi ami. Non importava quanto tu mi sgridassi, ho sempre saputo quello che provavi per me, mi è sempre stato sufficiente averti al mio fianco per essere felice.”

Le parole avevano quasi commosso la donna fino alle lacrime. Si era trattenuta per pochissimo, non voleva rovinare ciò che aveva fatto per renderlo il più possibile sereno.

“All'inizio ero stupito che una donna con un carattere forte come il tuo si accontentasse di un ometto come me. Lo sono ancora, mi porterò questo stupore nella tomba, ma sono felice che tu sia rimasta accanto a me tutto questo tempo.”

Dopo ciò C-18 aveva rischiato il collasso mentale.

-Ci sarei rimasta in eterno, brutto stupido!- Non riusciva ancora a piangere, non era neppure sicura di esserne in grado. Non ricordava una solo volta, per nessun motivo, che avesse versato una sola lacrima e si chiese se, fra i tanti regalini del Dr Gelo, non ci fosse pure la mancanza di sacche lacrimali.

-In effetti avrebbe senso. Che se ne faceva di un Cyborg piagnone. Questo non spiega perché sono stata in grado di procreare, ma si vede che non aveva pensato a tutto.-

Si sentì sola e abbandonata. Sapeva di essere fortunata. Suo fratello gemello non lo era stato altrettanto, non aveva mai trovato la retta via e continuava a sopravvivere solo e senza meta. Lei aveva accanto a sé sua figlia, i nipotini e tanto amore. Ma sapeva che un futuro di eterna solitudine la aspettava ugualmente.

Non aveva avuto altro uomo, oltre a lui. Era troppo giovane quando Gelo l'aveva rapita assieme al fratello per trasformarla, a fatica diciassette anni, poi nessuno l'aveva mai attirata. Vedeva nei comuni mortali solo carne da macello, null'altro. Quelle parole che Crilin le aveva detto dopo la sconfitta, però, le erano rimaste dentro, portandola a cercare di essere migliore, ma solo quando si erano rincontrati, si era resa conto che era per lui che lo aveva fatto. Solo lui la faceva sentire donna, umana, anche se in realtà era un pezzo che non lo era più.

-Non potrò più essere felice senza di te.- ripeté la sua mente.

In punto di morte Crilin si era preoccupato che non facesse sciocchezze. Se lei era destinata a vivere e a supportare la famiglia in eterno, di sicuro c'era un motivo e non voleva che lei buttasse la sua vita eterna.

“Solo se perissi in un combattimento o in un incidente, sarò contento di rivederti al mio fianco.”

E lei lo aveva giurato, sull'amore che li legava, che non avrebbe mai tentato di porre termine autonomamente alla propria vita.

-Sarò condannata ad essere lontana da lui per parecchio tempo. Sono troppo forte per perire in un incidente qualsiasi e se trovassi un nemico che mi uccidesse, nessuno impedirebbe ai miei congiunti di farmi resuscitare con le Sfere... a patto che io non li obblighi del contrario.- Un'idea l'aveva illuminata, per ovviare al problema. -Se implorassi i miei nipoti di non resuscitarmi, potrei finalmente raggiungere la pace eterna. La Terra è un pianeta troppo bello e rigoglioso per rimanere senza nemici. Alla fine tornerà qualcuno che vorrà conquistarci e allora io mi butterò in qualsiasi operazione, mettendoci tutta l'anima per vincere, ma nel caso di morte non vorrò essere resuscitata.-

Quel pensiero la fece sentire meglio e un sorriso le sorse sul viso. Accarezzò la fronte di Crilin, scostandogli una ciocca di capelli, poi gli depositò un bacio.

-Amore mio, addio, ma non per sempre. Non ti libererai di me così facilmente.-

Chichi vedendola sorridere, piuttosto che piangere, si commosse. Era la prima volta che vedeva sul suo viso sempre serio quel tirare le labbra verso l'alto e dovette ammettere che in fondo non ci stava male in quell'occasione. Intanto, avvertita malignamente da Vegeta dell'arrivo del marito, aveva preparato un bastone. L'accoglienza giusta per quel demente sparito nel nulla. Poco importava se non si sarebbe fatto nulla, era il gesto che contava.

  
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