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Autore: JeanJacquesFrancois    13/10/2014    3 recensioni
La storia di Renly e Loras dal vero e proprio inizio alla drammatica fine.
Genere: Drammatico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loras Tyrell, Renly Baratheon, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 9

Loras roteò gli occhi mentre le sarte lavoravano, sussultando lievemente ogni tanto quando una di esse accidentalmente lo bucava con uno spillo. Era in piedi in mezzo alla stanza su uno sgabello di legno, attaccato da metri da sarta, mentre una srotolava grandi rotoli di tessuto perché Renly li esaminasse. Presto, il pavimento era ricoperto di velluti e sete di varie tonalità di nero e oro, con il lord che camminava tra di esse, cercando di capire quali gli piacessero di più.

Renly sospirò, fermandosi davanti a un velluto color carbone scuro che aveva catturato la sua attenzione. Loras da tempo era cresciuto per tutti i vestiti che aveva portato da Alto Giardino e l’amico stava cogliendo l'opportunità per vestire il proprio scudiero come voleva. A Loras non importava, solo non capiva perché tutto dovesse essere nero e oro.

Decidendo per il color carbone, Renly si rivolse alla capo sarta, che stava sventolando uno degli indumenti già completi in faccia a lui.

Renly lo ispezionò. Era una camicia di lino abbastanza semplice, nera e orlata d'oro. Semplice ma elegante, pensò. Eppure... qualcosa mancava.

“Magari potremmo aggiungere un cervo qui?” Suggerì Renly, indicando la camicia. Loras sarebbe tornato ad Alto Giardino a visitare la sua famiglia entro pochi giorni e Renly voleva che la sua nuova alleanza fosse il più visibile possibile.

“Hai già ordinato che circa diecimila di quelle dannate creature fossero ricamate!” disse Loras, indignato, quasi saltando giù dallo sgabello.

Renly rivolse il viso a lui. “Non sei orgoglioso di essere il mio scudiero?” lo provocò, sollevando un sopracciglio.

“Vi prego di dirmi, mio lord,” disse Loras, con tono canzonatorio ma gli occhi pieni di rabbia. “Quando è stata l'ultima volta che ho fatto qualcosa come tuo scudiero? Uno scudiero dovrebbe vestire il proprio lord per la battaglia, portare le sue insegne, e prendersi cura della sua armatura. Non riesco a ricordare l'ultima volta che hai indossato l'armatura.” sospirò teatralmente. “Sai, alcuni ragazzi sono fortunati... riescono a essere scudieri di Barristan il Valoroso, o la Spada dell'Alba, anche Jaime Lannister, e a me tocca il grande Renly Baratheon, che preferirebbe ordinare alle sarte di ricamare numeri esagerati di cervi piuttosto che fare qualcosa di utile!”

Renly rise. “Mi ferisci, Loras! Ma non è decisamente colpa mia se c'è una grande assenza di guerre in cui combattere!”

Loras sorrise. “Penso che sarebbe potuta andare peggio. Dicono che Randyll Tarly stanchi così tanto i suoi scudieri che la maggior parte di loro prega di essere rimandata a casa prima che siano durati un mese.”

Conoscendo la terrificante reputazione di lord Tarly, Renly poteva ben crederlo. “Beh, sii grato, allora!” controbatté, gli occhi che brillavano di risate. “Magari quando torni, ti farò lucidare la mia armatura ogni giorno, se è questo che desideri tanto.”

“Non ti metti l'armatura abbastanza perché abbia bisogno di essere lucidata.” disse Loras semplicemente.

“Aspetta e vedrai,” minacciò Renly. “Mentre sei via, la metterò ogni giorno e trascorrerò religiosamente almeno un'ora in mare. Creerò così tanta ruggine che avrai lavoro abbastanza per settimane!”

Loras si strinse nelle spalle, sorridendo. “Beh, non è che abbia di meglio da fare.”

Renly stava pensando a qualcosa di arguto per controbattere, quando Penrose entrò, sembrando piuttosto sorpreso nel vedere il pavimento interamente coperto di tessuto.

“Non vi starete facendo fare altri vestiti, mio lord?” sospirò.

“Veramente no,” disse Renly indignato. “Come vedi, Loras è cresciuto un sacco di recente. E non starebbe affatto bene mandarlo indietro ad Alto Giardino come se fosse uscito da un fosso.”

“Bene, questo è un bel cambiamento, allora.” rise Penrose. “Siete già il lord meglio vestito dei Sette Regni, scommetto.”

“Sono lieto che lo pensiate,” Renly proruppe in un sorriso. “Mentre le sarte sono qui, Penrose, Edric ha bisogno di qualcosa? Abbiamo metri di materiali nero e oro rimasti. E lui è un Baratheon dopotutto, anche se non ha il nostro nome.”

“Certo,” sorrise Penrose, “come volete, Renly.”

Renly annuì. Sarebbe stato gentile fornire al ragazzo qualche vestito nuovo. Era suo nipote dopotutto, e di nobile nascita, anche se era un bastardo.

Nel frattempo, a Loras era stato finalmente permesso di scendere dallo sgabello e adesso era costretto in uno degli indumenti già finiti.

“Come sta, mio lord?” chiese a Renly una delle sarte.

Fece un passo indietro per ammirare il loro lavoro. Avevano vestito Loras nei colori dei Baratheon dalla testa ai piedi, un cervo gigante sul suo farsetto dove Renly era abituato a vedere una rosa dorata, e piccoli cervi dorati ricamati intorno ai polsini in un intrigato merletto dorato. Anche le tasche erano adornate con dorati cervi impennati e risaltavano in modo impressionante sul velluto nero.

“Mi piace.” decise.

Loras gemette. “I miei fratelli non me la faranno mai passare liscia...”

Renly gli sorrise innocentemente.

….................................................................................................................................

Sdraiato di traverso sul letto di Loras, Renly sospirò mentre guardava il ragazzo più giovane raccogliere le sue cose da tutta la stanza, tirando tutta la roba che voleva portare con sé in un mucchio poco cerimonioso sul pavimento. Loras doveva partire per Alto Giardino all'alba del mattino successivo e Renly non aveva molta voglia di vederlo partire. Sarebbe stato estremamente noioso mentre lui era via.

A riflettere sulla sua vita adesso, non riusciva molto bene a ricordarsi come aveva riempito le sue giornate prima che il giovane fosse arrivato.

Sembrava che fosse stato sempre lì, un compagno costante che non aveva mai smesso di intrattenerlo.

Negli ultimi mesi sembrava che fossero ormai entrati in una routine. Ogni mattina senza eccezione, Loras andava a svegliarlo, sedendo a gambe incrociate alla fine del letto di Renly mentre questo mugolava e si rifiutava di alzarsi. Il lord non era molto entusiasta delle levatacce ed era ancora meno entusiasta del modo in cui Loras aveva preso di tirarlo a forza fuori dal letto se tutto il resto falliva. Poi facevano colazione con Penrose nel solarium prima che Loras se ne andasse a far pratica nel cortile e Renly sedesse per un po' con il vecchio a trattare affari ufficiali. Dopotutto ciò, trascorrevano il resto della giornata insieme, di solito passando le serate o a rilassarsi nelle camere di Renly o sui parapetti di Capo Tempesta. Il più giovane si arrampicava subito sulle mura, le gambe che gli penzolavano pericolosamente oltre il limite, facendo esattamente ciò che Penrose gli proibiva costantemente. Renly rideva sempre, aveva smesso da tempo di dire a Loras cosa non fare.

Sarebbe stato strano mentre il ragazzo non c'era, pensava Renly. Non avrebbe saputo cosa fare di se stesso.

Loras collassò accanto a lui dopo un certo tempo,dopo che tutte le sue cose erano state messe a forza nel baule. Stettero in un confortevole silenzio per un po', Renly che fissava al il soffitto, facendovi dei disegni con gli occhi. Conosceva ormai bene quelle pietre e, avendo di recente trascorso notte dopo notte steso lì stando accanto a Loras nel dolore per suo fratello. Era stato inconsolabile, qualche notte, aggrappandosi a Renly quasi disperatamente. Il lord non poteva nemmeno descrivere quanto sollevato era stato quando il buon umore dello scudiero era tornato. Erano state settimane infelici.

Rotolandosi, Renly si girò a guardare Loras. Era spaparanzato accanto a lui, con gli occhi chiusi, sembrando esausto.

Renly rise. “Dovrei lasciarti dormire adesso?” chiese, punzecchiandolo nel fianco quando non ottenne risposta.

Fu sorpreso quando il ragazzo sussultò, facendo una smorfia di dolore.

Renly si sedette immediatamente e si piegò su di lui. Si era del tutto scordato di averlo colpito nelle costole durante il loro scontro due giorni prima. A ripensarci, lo aveva fatto più forte del necessario.

“Ti ho fatto male l'altro giorno?” chiese, improvvisamente ansioso.

Loras rise. “Solo lievemente. Ci allenavamo insieme. Succede.”

“Ma insomma!” Renly sollevò un poco la sua camicia per dare un'occhiata. Sembrava doloroso, un livido nero e viola che affiorava orribilmente contro la pelle.

Lo toccò con gentilezza, scorrendo le mani lungo la cassa toracica di Loras, controllando che non ci fossero altri danni. Il ragazzo sussultò di nuovo e tremò leggermente, ma non si spostò, restando calmo sotto le mani di Renly.

“Maestro Jurne lo ha visto?” chiese Renly, aggrottando la fronte.

“E' un livido, Renly, niente di più.” Loras roteò gli occhi. “Non ti preoccupare.”

“Sì, ma te l'ho fatto io.” insistette l’altro.

Il giovane scosse la testa, esasperato, e tirò la camicia giù, chiudendo la questione. Sbadigliando, si rotolò sul lato buono e appoggiò la testa sul bacino di Renly, chiudendo gli occhi di nuovo.

Il più grande sospirò, abbassandosi a mettere uno dei ricci di Loras dietro al suo orecchio. Sapeva di essere ridicolo, e che non avrebbe dovuto incolparsi per quello che in realtà era un caso di tutti i giorni nel cortile, eppure si sentiva piuttosto in ansia. Valutò se insistere perchè facessero visita a Maestro Jurne ma sapeva che avrebbe combattuto una battaglia persa. L'anziano Maestro sarebbe già stato a letto a quell'ora e non c'era verso che Loras avrebbe lasciato che Renly lo svegliasse per un semplice livido.

Ammettendo la propria sconfitta, spostò Loras dal proprio bacino e si stese di nuovo accanto a lui. L’altro sospirò assonnato, muovendosi per appoggiare la testa sulla sua spalla e mettendo il braccio del più grande attorno a sè.

Renly sorrise. “Sei contento di vedere la tua famiglia, Loras?” chiese, appoggiando la testa in cima ai suoi ricci, con affetto.

“Mm hmm” mugolò lui, assonnato, sulla sua spalla.

“Ti mancherò?”

“Mm hmm” Ripeté, sospirando profondamente, un morbido suono di contentezza, caldo contro il collo di Renly.

Il lord sorrise e chiuse gli occhi.


Note:
Grazie per tutti i commenti che ci stanno arrivando, sono la nostra gioia, e lo so che lo diciamo sempre, ma ci fate tanto contente e dirvelo sembra il minimo, perché, come la mamma di Neuro-la-traduttrice direbbe "non ci guadagnate nulla e ci perdete un mucchio di tempo", ma per noi tutto questo lavoro (oltre a valerci un sacco di pratica di inglese) ha senso grazie a voi. <3 
Baci e abbracci,
Traduttrice & Beta.

P.S: fate sì che alla traduttrice ritorni la voce, non riesce a stare zitta nemmeno dopo averla persa tutta e sembra un corvo gracchiante. 
 

   
 
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