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Autore: MelissaMclean    13/10/2014    2 recensioni
Tutti possono sbagliare.
Tutti sbagliano su qualcosa.. qualche piccolo dettaglio.
Ma cosa succede se sono degli dei e dei malvagi a compiere errori di valutazione?
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Isabelle credeva di essere una normalissima ragazza della sua età, più o meno.
Un giorno tutto intorno a lei si ridimensiona rivelando la sua natura di semidea.
Ma non è quella semidea che segue gli standard... Non è una "normale" mezzosangue.
Le sue "origini" divine sono totalmente ignote, intricate.
Col suo arrivo al campo, molte cose strane accadranno, cose mai viste prima, una profezia divisa in due parti...
Probabilmente il futuro del campo mezzosangue dipenderà da lei.
[[Titolo modificato--->"Una mezzosangue speciale"]]
[[Ambientata poco prima della storia di Percy]]
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maledizione.
Non ero pronta all'ennesima ramanzina di inizio anno.
La professoressa mise il registro nella borsa e mi disse di andare a sedermi in fondo alla classe dove mi accorsi che era ancora seduto, e addormentato, Thomas.
La prof probabilmente non l'aveva notato allora pensai di svegliarlo per evitare un rimprovero doppio.
"Ehi, svegliati!" sussurrai muovendogli la spalla.
Lui si alzò di scatto e si mise in piedi avvicinandosi alla porta, quasi dimenticandosi delle stampelle che erano appoggiate al muro.
Praticamente non mi aveva neanche notata.. era semplicemente corso velocemente verso la porta tendendo le mani sulle stampelle e con la faccia paonazza.
Aveva veramente bisogno del bagno.
Sbattee la porta e la signora tornò a guardarmi dall'altra estremità della stanza con le mani giunte.
"Mmm, è da un po che ti guardo.. e non mi è mai sembrato che.. sei troppo furba" disse con un ghigno la professoressa.
Un pò? ma se mi aveva visto per un ora sola.. Troppo furba? si riferiva forse al fatto che prima in classe avevo mascherato il buco nel pantalone colorandomi la gamba con l'indelebile blu?
"Io non.. so di cosa stia parlando? Volevo.." mi fece cenno con la mano di fermarmi.
"Mi credi veramente così stupida? Sò chi sei Wilson!" disse visibilmente arrabbiata strappandosi con uno strattone la giacca in tailleur di tessuto broccato.
Quanta forza per una gracile e minuta sessantenne.
Indietreggiai un pò colpita  ma pronta per ribattere quando vidi una cosa molto ambigua.
Da sotto la cattedra vidi muoversi quella che sembrava una coda. Era nera e pienamente munita di aculei appuntiti che erano disposti a zig-zag su tutta la lunghezza della coda.
Colpa della botta probabilmente.. non pensavo fosse così grave. Chiusi gli occhi e li massaggiai un pò con le mani per poi riaprirli e controllare meglio.
No, non poteva essere una botta.. era un vero e proprio trauma celebrale! Se qualcuno in quel momento mi avesse dato della celebrolesa l'avrei accolto come un complimento.
Quella che avevo davanti non era più un insegnante.. era un mostro.
Il corpo si avvicinava a quello di un leone palestrato e presentava anche un paio di ali di dragone raggrinzite. La faccia era rimasta uguale, come la coda che si attorcigliava in continuazione imitando quella di un serpente.
"NON LO FERMERAI!" urlò.
Ebbi solo il tempo di sgranare gli occhi e quella "cosa" partì all'attacco. Alzò le ali e mi volò incontro, riuscii per un pelo a scansarmi e lei sbattee con la testa contro il muro. Un secondo dopo si alzò stordita, agitò la coda e gli aculei che erano fissati su di essa si staccarono piombandomi addosso come grandine. Senza pensarci le scaraventai addosso il banco ma non servì a molto.. era ancora in forma smagliante.
Ormai ero bloccata in un angolo e stavo pensando al peggio quando una freccia dorata apparve dal nulla e si conficcò dritta nello stomaco della non più professoressa di lettere.
Cadde a terra e scomparve lasciando solo qualche aculeo in giro.
"Che ne dici se andiamo?" apparve Selene dalla porta parlando con un tono ironico ma nervoso.
Più sconvolta che mai mi alzai e corsi verso di lei avviciandomi alla porta. 
"Cos'era quella cosa? Perchè ce l'aveva con me? Perchè l'hai visto anche tu? Non è solo frutto della mia immaginazione?" dissi urlando inconsapevolmente. L'agitazione mi rendeva logorroica.
"Qui non è sicuro, ora muoviamoci e dammi il tuo cellulare!".
Ignorò totalmente le mie domande e mi sfilò il telefono dalla tasca componendo un numero a memoria.
-" E' già qui andiamo!"
Le feci una serie infinita di domande ma lei continuava a implorarmi di stare zitta.. provai anche a darle qualche pizzicotto o qualcosa di simile per attirare l'attenzione ma era totalmente inutile. Non mi voleva ascoltare.
Arrivammo col fiatone all'entrata della scuola.. una macchina ci stava aspettando col motore acceso.
 Io conoscevo quella macchina.
Era una Range Rover 332 blu notte, con la targa posteriore difficilmente leggibile, una ruota leggermente diversa dalle altre, uno sfregio lungo un metro sulla fiancata destra e qualche piccola botta di quà e di là.
"Salite! Veloci! isabelle ora calmati, ti spiegheremo durante il viaggio".
Quella voce la conoscevo.. anche di più della macchina.
La voce era quella di Melanie.






Angolo Autrice:
Ecco il quinto capitolo! Spero vi piaccia come gli altri e grazie a chi segue la storia e la recensisce! 
Un bacione.

PS= Io ho fatto veramente, un paio di volte, la cosa di colorarmi la gamba perchè avevo un buco nel pantalone.. ehm, okay.. ciao ciao alla prossima:)

   
 
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