Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: bAgHiNa_93    13/10/2008    1 recensioni
...solo in quel momento la guardò attentamente. Non era molto alta, ma aveva dei lunghi capelli castani che le cadevano sulle spalle e un sorriso dolcissimo. Ma la cosa che più lo colpì furono i suoi occhi: due grandi e intensi occhi verdi … Bill era rimasto incantato da quegli occhi e continuava a fissarli perso, senza dire alcuna parola. - emh… posso… aiutarla??- ripeté la ragazza confusa da quello sguardo...
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sauu!!! Eccomi qui con un nuovo capitolo. Vorrei ringraziare chi sta leggendo e recensendo la mia fic. Mi scuso in anticipo se nei prossimi giorni sarò lenta ad aggiornare, ma sono piena di compiti in classe e interrogazioni … grazie ancora, bacioooo!!!

Gocce di acqua calda scorrevano velocemente le une dopo le altre su ogni centimetro del suo corpo rovinando la folta capigliatura che si afflosciava delicatamente sulle spalle ogni secondo in più che passava. E ogni secondo in più che passava lui pensava a lei e lei pensava a lui. Ora più che mai. Erano l’uno il pensiero fisso dell’altra. Bill uscì dalla doccia completamente fradicio, si avvolse un asciugamano in vita e si guardò allo specchio pensando tra sé e sé: “ Bill, ma che ti sta succedendo??? “. In realtà sapeva bene quello che gli stava succedendo, ma non osava ammetterlo perché sapeva che tra meno di una settimana sarebbe salito sul tour bus e non l’avrebbe più rivista. Nello stesso istante Fra si trovava tra i fornelli della cucina, intenta a sistemare tutto per la cena. I pensieri,i dubbi, le domande … erano le stesse. In più però lei aveva paura. Aveva paura di innamorarsi ancora una volta. La sua non era certo una situazione facile e forse si era trasferita a Milano più per dimenticare che per trovare lavoro. Le lancette scorrevano velocemente e circa tre quarti d’ora più tardi i quattro ragazzi tedeschi erano seduti ad un enorme tavolo bianco ricamato con fiori arancio. Stavano parlando allegramente quando dalla porta della cucina uscì Fra. Un paio di jeans neri, una camicia bianca con gilet dello stesso colore dei pantaloni, capelli raccolti e un lungo grembiule bianco che dalla vita le scendeva fino al ginocchio. - che vi porto ragazzi??- disse Fra allegramente estraendo carta e penna da una tasca.

...

La serata trascorse tranquilla. Anche quella sera Bill, assolto nei suoi pensieri, decise di rimanere in albergo distaccandosi dal resto del gruppo che si concesse una sfrenata serata in disco mentre Fra rimase bloccata per l’ennesima volta dietro ad uno stupido bancone di legno scuro in attesa di un cliente da servire. Così il moro, dopo aver salutato i suoi amici,salì nella sua stanza. Aprì la porta con molta cautela, come se avesse paura di fare rumore, e dopo averla richiusa con altrettanta attenzione si tolse la sua nuova giacca di pelle, quella che Fra gli aveva consigliato. Si sedette per qualche istante sul letto, poi afferrò il telefono tra le mani e digitò incerto il numero del servizio in camera. Terminata la chiamata, si alzò e si diresse verso la porta finestra. Scostò le lunghe tende color panna e uscì sul balcone. Iniziò a tremare, ma non dal freddo. Davanti a lui uno stupendo cielo blu notte illuminato dal chiaro bagliore della luna . Qualcuno bussò alla porta. - è aperto … - disse Bill. La porta si schiuse con la stessa delicatezza che, solo poco tempo prima, aveva usato lui. - lasci pure sul tavolo, ci sono già i soldi … - continuò il ragazzo senza distogliere lo sguardo da quella vista. - … come vuole … - rispose una debole voce. Bill si girò di scatto e rientrando in stanza disse:- fra … perché non mi hai detto che eri tu??- - non volevo disturbarti..- rispose la ragazza. - tu non mi disturberesti mai, anzi … - continuò lui accennando un piccolo sorriso. Fra ricambiò il gesto, poi si diresse verso la finestra e appoggiando delicatamente la testa sullo stipite della porta finestra gli disse:- è davvero bellissimo … - - già … - rispose Bill avvicinandosi discreto alla ragazza. Rimasero entrambi in silenzio per qualche istante. I loro corpi erano quasi a contatto e Fra poteva sentire il respiro caldo di Bill nell’incavo del collo. Ad un certo punto Fra si voltò verso Bill e iniziò a fissarlo con i suoi grandi occhi verdi. Le loro labbra erano a pochi centimetri di distanza e una sola parola le avrebbe unite. Rimasero in quella posizione per un tempo indefinibile, poi Fra scostandosi inaspettatamente, si diresse verso la porta, ma prima di andarsene si voltò verso il vocalist e gli disse con disinvoltura: - nono … sempre chiuso in stanza non va bene!! Ti do 15 minuti per prepararti e scendere … - Poi aprì la porta, fece per uscire, ma si fermò un’altra volta : - ah! Vestiti pesante e fai in modo che nessuno ti riconosca … - gli disse facendo l’occhiolino prima di richiudere l’uscio dietro di sé. Così Bill, senza pensarci due volte, aprì l’armadio e iniziò a frugare nella sua moltitudine di vestiti alla ricerca dell’abbigliamento suggeritogli. Alla fine scelse un paio di normalissimi jeans, una t-shirt nera e un maglione con il cappuccio per nascondere la sua capigliatura, ma ancora non bastava. Allora si struccò, si tolse lo smalto nero dalle unghie e rubò un berretto dalla valigia del gemello, che mise sotto al cappuccio. Poi scese velocemente nella hall, dove Fra lo aspettava seduta comodamente su una poltrona. - hey … ci conosciamo? – disse ironicamente la ragazza alla vista del moro. - io ho fatto quello che mi hai detto … ora vuoi dirmi dove mi vuoi portare??? – - uhm … ancora no, vedrai tra poco … ma prima dobbiamo passare da casa mia – - come mai? – chiese lui. - non sei l’unico che si deve cambiare … - disse lei sfoggiando uno dei suoi più bei sorrisi. Poi lo prese per mano e lo trascinò in strada. - ma … non andiamo in macchina?- chiese Bill sorpreso. - tranquillo, il mio appartamento è qui vicino … non morirai per il troppo camminare … - Scoppiarono entrambi a ridere e continuarono in quel modo per tutto il tragitto fino a che arrivarono ad un vialetto pieno di piccole casette e condomini. Si fermarono davanti ad un alto condominio alla loro sinistra. Entrarono, presero l’ascensore e salirono al quinto piano. - … casa …. – disse Fra entrando nel suo piccolo appartamento in sub affitto: - accomodati pure sul divano, mi cambio e sono subito da te – proseguì. Bill al contrario, iniziò a girare per le stanze e a guardarsi intorno. Improvvisamente sentì una voce alle sue spalle :- lo so, non è molto grande .. ma è l’unico che posso permettermi – - … mi piace … - disse lui continuando a curiosare. - … davvero? – chiese lei. - davvero, davvero – rispose il ragazzo sorridendo. Si diressero verso la porta e uscirono. Anche questa volta andarono a piedi, per la gioia di Bill. Stavano chiacchierando quando iniziarono a sentire in lontananza una musica e delle voci. -siamo quasi arrivati … - disse lei serenamente.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: bAgHiNa_93