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Autore: Ever Dream    13/10/2008    4 recensioni
“Cosa sono le fotografie se non frammenti di passato ,attimi rubati al tempo e alla storia della nostra vita?”
- un viaggio nel passato di Jared dall'infanzia ai giorni nostri.
Rating : verde (fino a cap. 5)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5stwop
Disclaimer:Non conosco Jared Leto nè Shannon, Constance e gli altri personaggi che popolano questa fiction. I fatti narrati non sono reali, sono solo il frutto della mia fantasia e di tanto tempo a disposizione. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

A/N: innanzitutto grazie 1000 per i commenti.. e complimenti (un piccolo grazie anche a chi non commenta ma legge ! xD) . Per le risposte alle recensioni leggete le note in fondo ^^ . Baci!

legenda:

***= ricordi 


Sailing The Waves of Past

Navigando le onde del passato




§



Capitolo V ~  Bosom for a teary cheek
( Petto per una guancia in lacrime)



Aprile  1986

La famiglia Bolthouse si era trasferita temporaneamente ad Oakton e Brent riteneva che, la vita in questa cittadina della Virginia, fosse di gran lunga più movimentata della landa desolata di Joshua Tree dove era nato.Ma non era sufficiente.

Steso sul letto si asciugò gli occhi. Sapeva di non essere l'unico in quella situazione e che anzi, c'era chi stava peggio, ma questo non l'aiutava a sentirsi meno solo. La casa era immersa nel silenzio, i suoi genitori erano via per lavoro, come sempre. Cercò di pensare all'ultima volta che li aveva visti, entrambi troppo occupati a leggere i loro giornali per notare che al tavolo c'era anche lui.

Non erano cattivi genitori, solo... troppo presi dal lavoro per ricordarsi che un figlio ha bisogno di attenzione, di calore. O forse stava semplicemente cercando una scusa  per la sua situazione.

Erano quattro giorni che non andava a scuola. I primi tre si era risvegliato in strada dopo un'intera nottata in chissà quale locale. La sera prima, fortunatamente, era riuscito a raggiungere il suo appartamento e a trascinarsi fino al letto. Intenzionato a fare il quinto giorno di assenza sistemò il cuscino e si iniflò per bene sotto le coperte.

Spesso ci si chiede cosa spinga tanti giovani a cadere nella trappola della dipendenza, che sia alcool o droga. La risposta è semplice: la noia, la ricerca di sensazioni che li faccia sentire vivi.


Paradossalmente l'avere tutto materialmente è spesso accompagnato da un vuoto emozionale e Brent aveva trovato il rimedio adatto a questa sensazione bevendo il suo primo bicchiere a 11 anni.
Man mano che cresceva e la sua solitudine aumentava, cresceva il suo bisogno di rifugiarsi in un altro mondo, nascondersi dalla realtà.

Il bicchiere era presto raddoppiato, triplicato e crescendo, con l'arrivo delle 'giuste' conoscenze, sostituito da altri tipi di sostanze. Odiava l'effetto che queste avevano  sulla sua mente ma non poteva farne a meno. Erano il suo salvagente, senza sarebbe annegato, sarebbe diventato una pietra arida di emozioni come i suoi genitori. Sorridente in superficie e vuoto dentro. O forse lo era già?

Scosse la testa, non voleva rispondere a questa domanda. Cercò di pensare ad altro... Jared. Sorrise nella penombra della stanza.
L'aveva intrigato il suo modo di fare da sognatore, il suo guardare al mondo che lo circondava con un'infinita sete di conoscenza.

Jared credeva nella possibilità di raggiungere i propri sogni e , come gli aveva detto una volta, era stato educato a puntare agli obiettivi e a non preoccuparsi degli ostacoli da dover superare per raggiungerli. Si era chiesto dove trovasse tutta quella forza e poi,  quando lo aveva incontrato, aveva capito. Lui non era solo, aveva Shannon.

Vederli insieme rendeva possibile credere che, un giorno, davvero avrebbero reso reali i loro sogni e, di riflesso, rendevano possibile vedere raggiungibil i propri..se ne avesse avuti.Ad essere sinceri uno lo aveva, ma era uno di quelli che andavano custoditi nel proprio cuore.

Sentì le lacrime riempirgli di nuovo gli occhi ma le respinse, era stufo di recitare
l'immagine del ragazzo allegro,simpatico e senza problemi che aveva perfezionato lungo gli anni. La stessa immagine che aveva proposto a Jared e che, lentamente, si stava sgretolando sotto lo sguardo acuto e perspicace dell'amico. Sapeva che vedeva attraverso le crepe e che era solo questione di tempo prima che gli avrebbe posto delle domande...e che le risposte lo avrebbero allontanato. 

C'erano molte cose che Jared non sapeva di lui ed una era il perchè lui e Shannon avevano subito stretto amicizia. Non era solo la passione per la fotografia che avevano in comune, era Jared il vero motivo. Bastò uno sguardo per capirlo, era stato come vedersi riflessi in uno specchio: tutte le paure e le speranze davanti ai propri occhi. Sebbene in forma diversa i loro sentimenti per Jay erano il motore delle loro vite e ,allo stesso tempo, la loro fortuna e rovina.


Dieci minuti dopo mentre era nel dormiveglia sentì dei rumori.
La porta della camera da letto era stata aperta. La stanza venne illuminata dalla luce del sole che filtrava dalle finestre a vetro del corridoio, sentì dei passi avvicinarsi al letto e, leggermente intimorito, tirò fuori la testa. Strizzò gli occhi nel tentativo di abituarli al cambio di luce poi battè le palpebre perplesso. Jared era davanti a lui. Braccia conserte e sguardo di fuoco. I suoi occhi azzurri erano più scuri del solito e Brent si tirò a sedere senza proferire parola, ancora troppo sorpreso.

"Hai dieci minuti per vestirti e venire a scuola con me" la voce di Jared era forte e decisa, non ammetteva repliche. Brent ritrovò la parola "chi ti ha fatto entrare?" chiese non accennando ad alzarsi dal letto. "Nessuno" rispose l'altro tranquillo "... come sei entrato?" si corresse allora Brent, l'amico rise e si poggiò alla soglia della finestra " alzati o giuro che ti prendo in braccio e ti porto a scuola in pigiama... se quello è un pigiama" Brent si guardò e notò che indossava ancora i vestiti della notte precedente, imbarazzato distolse lo sguardo e lo puntò in un punto imprecisato della stanza "ti sei introdotto illegalmente in casa mia? " Jared annuì e Brent cominciò a ridere incredulo.

Jared sorrideva ma i suoi occhi erano seri "sai... quando ero più piccolo mi piaceva entrare nelle case degli altri, sedermi nel loro salotto e immaginare che tipo di famiglia ci abitasse..." con lo sguardo sempre più penetrante aggiunse "Si possono capire tante cose guardando una casa ". Brent riuscì a calmarsi e incrociò il suo sguardo, per un attimo fu come essere completamente nudo davanti a lui.

Si era sbagliato. Jared non era il tipo che faceva domande, lui trovava direttamente le risposte. Negli occhi dell'amico non vide nè pietà nè rimprovero, solo comprensione. In fondo anche lui fuggiva dalla realtà ma la sua droga erano i libri... i sogni.



Febbraio 1987

Brent si svegliò di soprassalto. Intorno a lui i ragazzi del centro stavano chiacchierando allegramente. Si guardò intorno e, passandosi le mani tra i capelli neri, ripensò al suo sogno. Il sogno in cui lui e Jared erano ancora ad Oakton, prima che tutto si rovinasse. Avvolse le braccia intorno alle ginocchia e ripensò a quel pomeriggio...

***
"Se comincio a risparmiare da ora e trovo un lavoro posso benissimo raccimolare la somma necessaria" Jared fissava un cartellone con le date di alcuni concerti nel negozio di dischi. Brent scartando il pacchetto di sigarette diede una veloce occhiata al nome della band "per quando avrai la somma sarà già sold out..e poi New York? 5 ore di viaggio per una di spettacolo?" Jared si voltò verso l'amico " I Cure Brent.. i Cure... valgono ogni secondo del viaggio" l'altro capì che farlo ragionare non sarebbe servito a nulla e si limitò a guardare le altre date "allora se ti va male per la data di New York puoi sempre ripiegare su quella di Wantagh" Jared annuì,  doveva semplicemente trovare un lavoro e convincere sua madre. Sospirò sconsolato e seguì Brent che aveva già iniziato ad uscire dal negozio.

Stavano discutendo sui probabili lavori che avrebbe potuto cercare per pagarsi il biglietto quando, ad un tratto, Brent si accorse che Jared non lo stava più seguendo. Si voltò e lo vide, pochi metri più indietro, guardare qualcosa dall'altra parte della strada. Lo raggiunse e seguì il suo sguardo. Lì per lì non vide nulla di interessante, poi lo riconobbe. Carl. L'aveva visto solo una volta qualche giorno prima, era andato a passare un pomeriggio a casa di Jared e avevano rischiato uno scontro frontale con l'uomo mentre correvano verso la tv del salotto.

Brent assistette alla scena completamente senza parole. Carl non era solo, una donna era con lui e dal loro atteggiamento era palese che non fosse un incontro di lavoro , nè una felice riunione tra vecchi amici. La più piccola speranza di esser semplicemente in cattiva fede venne spazzata via quando i due si baciarono. Jared, come lui, era pietrificato. Brent gli prese il braccio e lo tirò via dal ciglo della strada. Diede un'ultima occhiata all'uomo dall'altra parte della strada indeciso se andare lì e spaccargli la faccia o pensare all'amico che era lì fermo, 
incapace di distogliere gli occhi da quella scena.

Optò per la seconda. Trascinò Jared per il marciapiede pieno di gente fino a quando non trovò un vicolo abbastanza appartato.
Prese un profondo respiro mentre cercava di pensare a qualcosa da dire per cercare di aiutarlo, poi si girò. Le frasi di circostanza a cui aveva pensato vennero presto dimenticate quando i suoi occhi si posarono su quelli colmi di lacrime dell'altro. Non l'aveva mai visto piangere.

Jared si portò confuso la mano al volto e asciugò rabbiosamente l'ultima delle lacrime che avevano cominciato a rigargli il volto. "
Jay..." Brent si avvicinò di un paio di passi e lo afferrò per le spalle. L'altro sempre più irritato dal non riuscire a frenare la crisi di pianto lo guardò
, i suoi occhi azzurri sconvolti da un turbinio di emozioni. Brent si limitò ad avvolgerlo in un abbraccio. Non sapeva se fosse la cosa giusta da fare e si preparò ad ogni tipo di reazione dell'amico. Inaspettatamente Jared si strinse contro il suo petto, aggrappandosi alla sua maglietta in una morsa che conteneva tutta la sua rabbia e delusione. 

Brent sapeva bene che tra quello che Jared mostrava e quello che provava c'era un abisso e, in questo caso, era stato talmente bravo nel convincere gli altri che non gli importasse nulla di Carl, che alla fine ci aveva creduto anche lui.
Quando Jared si accasciò a terra lo seguì e strinse l'esile corpo scosso dai singhiozzi, ascoltando in silenzio l'eco dei frammenti di cuore dell'altro. 

Rimasero a terra nel vicolo fino a quando Jared non riuscì a controllarsi, incuranti dei passati che li guardavano tra l'incuriosito e il preoccupato. Alzò il volto dal petto dell'amico e si guardarono. Brent gli circondò il volto con le sue mani e deciso rispose alla domanda che sapeva stesse attraversando la mente dell'amico "tu non hai colpa Jay.." l'altro sorrise amaramente "si...certo..". Si alzò e pulendosi i jeans iniziò a camminare.

Brent avrebbe voluto convincerlo, urlargli che non era lui il problema ma si limitò a seguirlo in silenzio. Niente avrebbe potuto spiegargli perchè, per la seconda volta, era stato tradito dall'uomo che gli avrebbe dovuto fare da padre. Mentre si dirigevano verso la casa dei Leto sentì qualcosa contro la sua mano, era Jared che timidamente aveva intrecciato le loro dita.

Il suo modo per dirgli grazie.***

Prese la chitarra che aveva di fianco e la strimpellò distrattamente. Era nel centro di riabilitazione da cinque mesi e sembrava che il mondo si fosse fermato, lì il tempo scorreva ad una velocità totalmente differente dall'esterno. Un sorriso increspò le sue labbra quando ripensò alle espressioni dei suoi genitori quando, di prima mattina, borsone in una mano, gli aveva detto che aveva bisogno di aiuto per disintossicarsi. Impagabili.
Il sorriso gli scomparve ,però, quando ricordò l'ultimo incontro con Jared. 

***
Jared ,
nelle settimane seguenti la scoperta di Carl, era dimagrito visibilmente. Ricordò di averlo pensato mentre lo abbracciava e l'altro trattenendo a stento le sue lacrime gli passava la  macchina fotografica che sua madre gli aveva permesso di regalargli prima che se ne andassero dalla città "so che i tuoi possono comprartene dieci di queste ma almeno eviti di scordarti di me" disse ridacchiando. Brent prese la macchina fotografica e sentì le proprie lacrime scorrere liberamente sul suo viso.

Tirò sul col naso fregandosene di non avere affatto un'immagine virile , lì a piangere come un bambino. "
E' impossibile che accada Jay" disse e l'altro gli sorrise triste. "Brent," Jared si inumidì le labbra nervoso "mi devi fare una promessa." Brent alzò lo sguardo di colpo intuendo dove voleva andare a parare l'amico. Jared non finì la sua richiesta, ne avevano parlato a lungo nei giorni precedenti e quindi si limitò ad aspettare un suo cenno . Posò la fronte contro la sua e  lo salutò per l'ultima volta.

Una volta solo aveva aperto la custodia e aveva trovato, posata sulla macchina fotografica, una foto di lui , Jay e Shan quel natale.
Piangendo l'aveva stretta contro il suo petto e aveva trovato il coraggio di mantenere fede alla sua promessa. ***

La stessa foto ora, appesa sul suo letto,  gli dava conforto nei momenti più difficili e gli assicurava che Jared non fosse stato solo un bel sogno.
  
tbc



A/N: 

i. Secondo quanto dichiarato da lui stesso
Brent Bolthouse è entrato in clinica a 16 anni per disintossicarsi di sua spontanea volontà. Aveva iniziato a bere durante il 5th grade (circa 10/11 anni).

______________________________________


Ari92 , si .è davvero un macello e da una parte son contenta. almeno quella parte della sua vita è solo sua. .. e a noi rimangono i se e i forse :).

MiSs_MuSe: Ma per carità non devi scusarti ! comunque Brent Bolthouse ( foto 1 , foto 2 e foto 3  ) il re della vita notturna di LA , è in pratica il terzo fratello Leto xD. Mi sembra, e su questo non son sicura, che Jared l'ha conosciuto tramite Cameron Diaz  e da allora sono inseparabili.. ci sono quasi più foto di Jared con Brent che con le sue ex fidanzate xD.

princes_of_the_univers parlavo di Carl quando ho scritto in risposta ad un tuo commento : " ovviamente non posso sapere che tipo di rapporto c'era tra i due, ma per essere diventati completamente estranei dopo il divorzio..beh  non doveva essere dei migliori."

perchè i due dopo il divorzio non hanno avuto più nessun contatto e Jared ha sempre parlato della sua famiglia come un nucleo di 3 persone + nonna Ruby. In più, tenendo conto che Jared parla della sua infanzia/adolescenza come un periodo in cui erano poverissimi, mi è difficile pensare che Carl, da medico, avesse fatto fare la fame ai suoi figli, ergo il loro rapporto deve essere stato solo una piccola parentesi. Poi Jared si descrive come un ragazzo problematico e dalle parole della sorellastra(*) si viene a sapere che è stato "cattivo" con la nuova compagna di Carl. A parte che avrà avuto sicuramente le sue ragioni per comportarsi in quel modo, mi sembra normale attribuire questo comportamento ad una sorta di reazione verso il divorzio...

Da tutto questo ho dedotto che il rapporto con Carl non è stato quel granchè o che è comunque stato interrotto in modo brusco e senza buoni sentimenti.


sono stata spiegata? XD

(*) "Il mio patrigno è Carl Leto.[...] Jared Leto è rimasto suo figlio adottivo ma sono completamente estranei [...] Ho parlato con Jared forse una volta in tutta la mia vita, prima che fosse famoso. Non abbiamo nessun tipo di relazione e di sicuro non ne voglio una - non è stato altro che cattivo verso mia madre e mia sorella. [...]."


  
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