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Autore: barbara91    13/10/2014    1 recensioni
Questa storia è arrivata seconda al contest "It's difficult..." di Xxthe recklessxX.
Katara era giovane, bella, solare e simpatica.
Ma il destino, desideroso di mettere alla prova la sua forza morale, decise di farle prendere parte ad un piano più grande, del quale lei non sarebbe venuta a conoscenza tanto presto.
Fu così che la bella Katara perse l’uso delle gambe, in seguito ad un incidente dal quale uscì conservando intatto il suo grande cuore, al contrario di sua madre.
Quelli che le potevano definirsi amici si contavano sulle dita di una mano, e di certo i suoi continui trasferimenti a causa del lavoro di suo padre, non giovavano alla causa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katara, Quasi tutti, Zuko
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Malata d’amore

Pov Sokka

Guardavo Suki che era intenta a prepararmi la colazione, mi dava la schiena e non potevo vedere bene cosa combinasse, ma si stava dando davvero un gran da fare.

In momenti del genere, mi faceva pensare, che forse un po’ di bene per me lo provasse davvero.

Quella che vedevo a scuola, era un ragazza viziata e senza scrupoli, invece quella che stava di fronte a me in quel momento, era una persona dolce e premurosa che non voleva fare altro che prendersi cura del suo amico.

Si girò aggraziata verso di me e mi servì qualcosa, non badai nemmeno a cosa fosse, incominciai solo a mangiare in silenzio, mentre lei tornava di nuovo a darmi le spalle.

Passammo tutta la mattinata insieme, fino a quando decisi di tornare di nuovo a letto, purtroppo la febbre incominciava a farsi sentire di nuovo.

Una volta in camera mia, la vidi entrare poco dopo di me e stendersi al mio fianco –Ma cosa fai?- Chiesi rimanendo stupito dal suo gesto –Voglio stare un po’ con te- Lentamente iniziò ad avvicinare il suo viso al mio in modo  decisamente pericoloso.

Non facevo altro che ripetermi che dovevo stare calmo, era pur sempre la ragazza di uno dei miei amici e non doveva accadere niente, anche se l’odore del suo profumo cominciava a stordirmi leggermente e il fatto di avere la febbre non aiutava molto e restare lucido.

I nostri nasi si sfiorarono leggermente, in un attimo avvicinò le sue labbra alle mie, ma la scansai appena in tempo, riuscendomi ad alzare dal letto ed allontanarmi da quel posto così invitante.

Lei rimase a guardarmi come pietrificata, evidentemente non si aspettava una reazione del genere da parte mia.

-No-

–Perché?-

-Perché no, non finché sarai la ragazza di Zuko, non ho intenzione di tradire un mio amico e tu non puoi stare con entrambi! Questo non è un gioco Suki, non puoi tenere il piede in due scarpe- Dissi sincero.

-Io non lascerò mai Zuko! Lui è l’unica cosa sicura che ho mai avuto nella vita!- La sua voce salì di un paio di ottave.

Mi scappò un sorriso –Non te ne accorgi vero? Parli del mio amico come se fosse un oggetto! Non ti vergogni di quello che fai? Cosa sono io per te? un capriccio? Così una volta che mi avrai avuto potrai buttarmi con tutte quelle cose che non usi più?

Mi dispiace Suki, ma io non ci sto, non sarò il tuo amante e per me la storia finisce qui! Puoi anche andartene ora- Dissi voltandole le spalle.

-Bene! Ma ricordati Sokka, rimpiangerai l’occasione che ti ho dato e che tu hai buttato al vento!- Urlò, afferrando bruscamente le sue cose e uscendo infine dalla mia camera.

Poco dopo sentii la porta d’ingresso sbattere. Poteva arrabbiarsi quanto voleva, ma non sarei mai stato il suo giocattolino, mai.

Con quel  pensiero fisso in testa, mi addormentai sfinito dalla febbre e da quella assurda situazione.

 

Pov Ty Lee

-Ti va di venire a casa mia? Sokka non sta molto bene, gli farà piacere ricevere delle visite- Disse Katara una volta uscite da scuola.

-Vengono anche gli altri, abbiamo deciso di fare merenda da me- Continuò ancora cercando di convincermi.

-Va bene vengo- Mi sorrise e si avviò verso i nostri amici

Arrivammo a casa di Katara, in cucina non c’era nessuno, così lei ci guidò in camera di Sokka, dove lo trovammo steso sul letto a guardare  il soffitto con uno sguardo molto pensieroso.

-Ehi amico, hai proprio una brutta cera- Disse Haru passando il braccio attorno alle spalle di Azula. Davanti a quella scena, Sokka sgranò gli occhi.

-Ehi voi due! Cosa significa tutto questo?- Disse puntando il dito contro i due innamorati al mio fianco.

-Adesso io e Azula stiamo insieme- Esclamò fiero Haru stampando un bacio sulle labbra della sua ragazza.

-Ehi un po’ di rispetto! Sono pur sempre suo fratello!- Si lamentò Zuko mentre con una mano si copriva gli occhi in modo decisamente teatrale.

-Questa è la mia vendetta per tutti i baci che hai dato a Suki davanti a me e che io ho dovuto sopportare- Disse lei facendogli la linguaccia.

Solo a sentire il nome di Suki, lo sguardo di Sokka si rabbuiò, tanto che chiese a tutti di uscire per poter riposare.

Gli altri obbedirono ma io non mi mossi –Cos’hai?- Chiesi cercando di incrociare i suoi occhi.

-Niente- Abbassai lo sguardo un po’ delusa –È per Suki?- Mi sedetti accanto a lui che si girò a guardarmi preoccupato.

-Come fai a saperlo?-

-Vi ho visti insieme due mesi fa, lo sanno anche le ragazze, ma Zuko non sa niente, tranquillo- Aggiunsi quando notai la sua espressione allarmata.

Sentendo quelle parole si tranquillizzò subito –Sai Lee è molto difficile questa situazione, ne sono innamorato, ma lei mi tratta come un oggetto,  un capriccio da soddisfare- Disse serio mentre guardava il soffitto.

Suki non sapeva quanto era fortunata, se avessi avuto l’opportunità che Sokka le aveva dato, l’avrei amato con tutta me stessa, senza riserve.

-Non so proprio cosa fare Lee, muoio dalla voglia di stare con lei, ma allo stesso tempo non voglio tradire Zuko, lui è un mio amico e ci tengo alla nostra amicizia-

Oh Sokka, se Suki avesse saputo che ragazzo meraviglioso eri, non ci avrebbe pensato due volte a buttarsi tra le tue braccia.

Un sorriso comparve sul suo viso –Però non riesco a dimenticare il nostro primo bacio, il suo viso, il suo profumo… ogni volta che la vedo è come se fosse lei ad illuminare le mie giornate, è  come se ad un tratto il sole diventasse inutile nella mia vita e…- Ogni parola, era come una pugnalata al cuore.

Il ragazzo che amavo si stava confidando con me e io non riuscivo a non pensare a quanto soffrissi nell’udire quella confessione.

-Capisci cosa intendo Lee?- Chiese quando finì di parlare.

Certo che lo capivo Sokka, io lo provavo in ogni secondo della giornata, tu eri come l’aria per me, ma io per te non ero niente, era come se non esistessi.

Una lacrima mi rigò il viso –Si lo capisco-Dissi mentre con la manica cercavo di asciugare quella lacrima traditrice prima che lui se ne accorgesse, ma era già troppo tardi.

-Ehi Lee che succede? Ho detto qualcosa di sbagliato?- Chiese preoccupato mentre mi afferrava una mano –No sto bene- Cercai di sorridere, con scarso risultato.

-Sei innamorata di qualcuno che ti fa soffrire?- Disse mentre con l’altra mano mi accarezzava una guancia per mandare via una lacrima.

-Ascolta amica mia-

–Chiunque sia questo tipo, non merita le tue lacrime, se non riesce a vedere che persona speciale sei, allora non ha capito niente della vita-

Mi mise una mano sotto il mento per farmi alzare il viso e incrociare  i suoi occhi –E fidati, non ti merita- A quelle parole non riuscii più a trattenermi e scoppiai a piangere.

Ecco quello che ero per lui, un amica, una semplice amica, non mi avrebbe mai amato.

Corsi via da quella stanza, volevo far uscire tutto quel dolore che reprimevo da tempo, scappai via da quella casa ignorando le grida dei miei amici e le urla di Sokka che mi chiamava per convincermi a fermarmi.

Scappai via, fuori pioveva, ma non me ne curai, c’era solo un posto dove volevo andare, il mio posto speciale.

 

Pov Azula

Avevo visto scappare via Ty Lee dalla stanza di Sokka in lacrime –Sokka cosa è successo?- Gli urlò Katara quando suo fratello uscì dalla sua stanza per convincerla a fermarsi.

-Io non lo so, ve lo giuro- Disse lui sincero –Stavamo parlando, poi ha incominciato a piangere ed è scappata via, non so perché l’ha fatto- Disse lui con un po’ di preoccupazione nella voce.

-Dobbiamo seguirla!- disse Katara.

–Si ma dove sarà andata?- Le chiese Mai.  Io rimasi un attimo in silenzio, c’era solo un posto dove Ty Lee amava andare fin da bambina, lo chiamava il suo posto speciale, la scogliera.

-Io so dov’è, alla scogliera, dobbiamo andare subito! Ragazzi voi restate qui nel caso dovesse tornare- I ragazzi annuirono, così io, Katara e Mai ci avviammo verso la scogliera.

La casa di Katara era vicina al mare, quindi ci arrivammo dopo appena cinque minuti, la trovammo in piedi, sulla cima della scogliera.

-Ty Lee cosa stai facendo? Vieni giù presto!- Non potevamo avvicinarci di più a causa della sedia a rotelle di Katara, Ty Lee non si girò nemmeno a guardarci.

Non potevo lasciarla li, decisi di fare qualcosa, ma fui preceduta da qualcuno

–Ty Lee!-

 

Pov Sokka

Ty Lee era fuggita da casa mia in preda ad una crisi di pianto, le sue amiche e mia sorella avevano deciso di seguirla e ci avevano chiesto di rimanere li nel caso fosse tornata, ma io non ce la facevo ad aspettare.

Tornai in camera mia e incominciai a vestirmi velocemente, indossai le prima cose che mi capitarono a tiro, dovevo fare in fretta se volevo ritrovarla.

Uscii correndo dalla mia stanza, ma fui bloccato da Zuko –Dove credi di andare?- Chiese sbarrandomi la strada –Devo trovare Ty Lee!- Cercai di aggirarlo, ma lui continuava a bloccarmi.

-Ci penseranno le ragazze, Sokka hai ancora la febbre non puoi uscire con questo tem…-

-Non mi importa Zuko fammi uscire o ti  prendo a calci!- Urlai più arrabbiato che mai, in quel momento una mia amica stava male ed io dovevo trovarla.

-E va bene, ma io vengo con te-

–Dov’è la scogliera?-

-Seguimi!- Disse cominciando a correre, lo seguii per cinque minuti, pioveva ed eravamo bagnati fradici, ma finalmente arrivammo a destinazione, Ty Lee era in cima alla scogliera che continuava a piangere.

-Ty Lee!- Gridai il suo nome arrampicandomi per raggiungerla, lei si girò nella mia direzione, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, io ero arrivato.

L’afferrai con le braccia per la vita, e lei si ritrovò con la schiena poggiata al mio petto –Che cosa ti è preso?-

Rimase in silenzio –Ty Lee, qualsiasi cosa sia successa, tu non sei sola, ci sono le tue amiche, c’è mia sorella… e ci sono  io, tu potrai sempre contare su di me- Lei si girò lentamente e mi abbracciò.

-Ti voglio bene Sokka-

–Ti voglio bene anch’io Lee- Dissi sorridendole.

All’improvviso però, la testa incominciò a girarmi, avevo freddo e una sensazione di vertigini, mi portai le mani alle tempie cercando di calmare il dolore.

-Sokka- Ty Lee mi chiamava, ma io la sentivo lontana, fino a quando tutto non diventò buio.

 

Pov Katara

Mio fratello si era allontanato da Ty Lee e si era afferrato la testa con le mani, in un attimo si era ritrovato steso per terra.

-Sokka!- Gridai il suo nome, volevo raggiungerlo, prestargli soccorso, ma la sedia a rotelle me lo impediva, in quel momento odiai ancor di più quello stupido aggeggio.

Zuko che era sempre rimasto al nostro fianco, corse vicino a Sokka e Ty Lee e dopo essersi caricato mio fratello sulle spalle si avvicinò di nuovo a noi.

-Ha la febbre molto alta, dobbiamo portarlo subito a casa- Disse mentre cominciava ad avviarsi.

Una volta arrivati, gli tolsero quegli indumenti bagnati e gli infilarono qualcosa di caldo, subito dopo lo poggiarono sul letto.

Ty Lee rimase tutta la notte a curarlo, continuava a bagnargli la fronte per far scendere la febbre, gli altri erano andati tutti a casa, tutti tranne Zuko, che era rimasto accanto a me.

-Katara calmati, tuo fratello si riprenderà, lui è forte-

–Tu non capisci Zuko, non dovrebbe esserci Ty Lee li dentro, dovrei esserci io, ma non posso per colpa di questa cosa maledetta!- Dissi prendendo a pugni i braccioli della sedia a rotelle.

-Potevo anche morire quel giorno maledetto, tanto così non servo a niente e a nessuno!- Gridai piangendo, lui mi afferrò il viso e mi fece girare nella sua direzione –Smettila! Tu non sei inutile, sei la persona migliore che io conosca, e non voglio più sentirti parlare così è chiaro?-

Mi strinse a se, cercando di farmi calmare, poco dopo in quella posizione mi addormentai.

Il mattino dopo, mi svegliai, ero ancora tra le braccia di Zuko, che era già sveglio –Tuo fratello si è ripreso- Disse sorridendomi e spostandomi una ciocca di capelli dal viso.

Sorrisi anch’io, mentre lui mi portava nella stanza di Sokka.

 –Sokka!- Gridai nel vederlo seduto al letto, da quel che sembrava in piena forma.

-Shhhh- Si mise un dito sulle labbra per farmi segno di fare silenzio, fu allora che notai Ty Lee, stesa accanto a lui che dormiva.

-Sono riuscito a convincerla a riposarsi un po’ è rimasta a vegliarmi tutta la notte- Disse lui accarezzandole i capelli.

-Tu come stai?- Chiesi avvicinandomi a lui –Mai stato meglio, sono pronto per andare al ballo di sta sera!- Disse tutto pimpante alzandosi dal letto.

-Ma Sokka tu stai male, non vorresti restare a casa questa sera?- Gli chiesi speranzosa, se fosse rimasto a casa, avrei avuto la scusa perfetta per non andarci anch’io.

-E no signorina!- Disse Zuko mentre faceva fare un giro alla sedia a rotelle per farmi trovare di fronte a lui.

-Tu ci vieni a quel ballo stasera, è inutile che provi a squagliartela-

-Zuko ha ragione, non hai scuse, noi sta sera andremo a quel ballo e niente storie!-

 -E va bene- dissi esasperata, Prevedevo che quella serata sarebbe stata molto lunga.

 

 

 

Salve a tutti, mi scuso ancora una volta per il mega ritardo, ma il mio problema è sempre lo stesso, ho dei problemi in famiglia e non sono riuscita a pubblicare prima =(

Spero che il nuovo capitolo vi piaccia, alla prossima =)

Un bacio Baby <3

  
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