”Belle? cosa ci fai qui, in piena notte?”
“Potrei dire lo stesso di te…” Si appoggiò contro lo stipite della porta e rimase a fissarmi stupito.
“Camminavo, avevo solo bisogno di schiarirmi le idee e passando ho notato che eri ancora qui!”
Sorrise e si osservò le mani mentre stringeva il bastone. Poi alzò lo sguardo verso di me e fissò i suoi occhi ai miei.
“ Vuoi entrare Belle? Ti prenderai un malanno con questo freddo.”
Senza pensarci due volte entrai ed aspettai che mi facesse strada verso il retro bottega.
“Allora, brutti pensieri Belle?” Mi chiese mentre mi fece cenno di accomodarmi ovunque desiderassi. Mi accomodai sul lettino, lui prese una sedia e si mise difronte a me.
“Ambigui direi”. Mi sentivo impacciata e non sapevo bene cosa dire e cosa invece non dire. Nonostante lui sembrasse tranquillo e rilassato, dal modo in cui si mise a giocherellare con il suo anello capii che era a disagio tanto quanto me.
“Oh, mi dispiace. Vuoi che… vuoi che ti prepari del the?”
Annuii ed improvvisamente calò il silenzio. Si sentivano solamente i rumori che Rumple stava facendo preparando il bollitore. Mi sorpresi a sorridere guardandolo e pensai che nonostante il suo negozio non fosse mai un posto caldissimo, quella sera lo era. Bastava la sua presenza e il fatto che fosse disposto ad ascoltarmi a scaldare il mio cuore, forse era anche per questo che avevo deciso di evitarlo per qualche giorno, per rendere obiettivi i miei pensieri sulla nostra relazione. Quando lui è presente i chiari segni del mio corpo che rispondono alla sua presenza mi annebbiano la ragione e riesco a stento a trattenere l’esigenza di abbracciarlo.
“Sai sweetheart io avrei un metodo per sconfiggere i pensieri ambigui”. Si voltò a guardarmi con mezzo sorrisino, aspettò che gli facessi un cenno e continuò. “ affronta il problema e vedi come reagisci quando te lo trovi davanti, a volte stare dietro le quinte a formulare mille teorie non aiuta. “
Era di fronte a me e mi fissava negli occhi, il mio cuore mancò un battito, quanto tempo era che non mi guardava così? Fummo interrotti dall’insistente fischio del bollitore ma lui rimase ancora qualche secondo a cercare qualcosa nel mio sguardo. Aveva dannatamente ragione, il mio corpo rispondeva perfettamente bene a quel carico di emozioni, stava solo alla ragione dettare i tempi.
Mi porse la tazza di the e si sedette di nuovo di fronte a me.
“Come stai Rumple? “
Contorse gli angoli della bocca in una smorfia e fece un respiro profondo prima di rispondere.
“Bene, tutto… bene. E tu?”
Io sono qui questa sera perché ho appena realizzato che nonostante la rabbia che provo nei tuoi confronti ho una tremenda paura di perderti perfido folletto.
“Si, tutto bene anche io! Sai, la biblioteca occupa la maggior parte del mio tempo. Il restante lo uso per le faccende di casa o per capire come funziona tutta questa tecnologia”.
Gli risultò molto difficile trattenere una risata memore di tutte quelle volte che lo chiamavo in mio aiuto con la lavastoviglie, la lavatrice, il forno.
Il suo sorriso contagiò anche me, l’atmosfera si era sciolta ed ora discutevamo in maniera più rilassata delle nostre giornate o anche semplicemente di noi.
“Ti ho sognato questa notte Rumple, ho sognato che entravo nella tua camera, era tutto in disordine e Archie mi diceva che…” non riuscii a finire la frase che cominciai a singhiozzare disperata con la testa tra le mani.
Rumple mi raggiunse e si sedette di fianco a me, mi prese le mani allontanandole dal viso e mi asciugò le lacrime.
“Morto…mi diceva che eri morto.”
Spalancò la bocca e sgranò gli occhi “ E chi mai avrebbe ucciso l’Oscuro Signore?”
“Tu… da solo, avevi deciso di farla finita.” Non riuscii a trattenermi, mi rimisi a piangere.
Rumple mi prese una mano e la appoggiò sul suo cuore.
“Lo senti Belle? Sono qui.” Mi ci volle qualche secondo ma poi cominciai a sentire il battito regolare del suo cuore. Fissai il suo sguardo al mio e sentii aumentare il battito.
“E questo è l’effetto che mi fai ogni volta che mi guardi”
Sorrisi e ritirai dolcemente la mano, non potevo farmi sopraffare da tutte quelle emozioni, non potevo tornare da lui con uno schiocco di dita, non mi sentivo ancora pronta.
“Io ehm.. ora dovrei andare, tra poco ci sarà l’alba.”
Mi porse una mano per aiutare ad alzarmi e mi accompagnò verso l’uscita.
“Buonanotte Belle e… grazie per essere passata, non temere per quel brutto sogno, sarò sempre qui quando ne hai bisogno.”
“Grazie…Ma, non vai a casa a riposarti?”
“No io… sono un paio di settimane che dormo qui ormai, a casa non ci vado quasi più.” Si sforzò di sorridermi ma la sua sicurezza di qualche istante fa scomparve per lasciare spazio ad un’espressione malinconica e… triste.
“Praticamente vivi qui? E come mai?”
“Pensieri…. Ambigui”
“Oh, capisco benissimo.Dovresti seguire il tuo stesso consiglio allora! Buonanotte Rumple, a domani!” presi coraggio e mi avvicinai per baciargli la guancia, lui mosse solamente una mano per appoggiarla delicatamente sul mio fianco. Potevo sentire la pelle bruciare sotto a quel minimo contatto. Mi scostai, gli sorrisi e mi voltai per tornare verso casa.
** Si, lo so, sono in enorme ritardo! E si, lo so, la week è
finita! Chiedo umilmente perdono e spero tanto che sappiate perdonarmi, è stata
una settimana un po’ impegnata! Capita! Questo prompt devo dire che mi ha dato
del filo da torcere e per casa mia ne girano 2 versioni questa e una dove
sicuramente Belle ha il ciclo da quanto l’avevo fatta sembrare schizzata per un
paio di lenzuola. Cooomunque non è stato per niente facile far creare alla mia
mente delirante un qualcosa che c’entrasse col prompt e credo di non esserci
riuscita a pieno perché voi penserete giustamente, ma sto Rumple non è mica
capace di cambiarsele ste lenzuola?? E invece no! Altrimenti avrei sprecato
1500 parole per……. I 5 minuti che ci vogliono a rifarsi il letto. Detto
questo spero di finire la week il prima possibile :D
Buona lettura!