Fotografia
Carrozze
Lei
stava lì. Accanto a quel deficiente di un Grifondoro, e rideva. Si portava una
mano sulle rosee labbra e con l’altra si spostava una ciocca vermiglia dalla
fronte. Il mantello nero si gonfiava ad un improvviso soffio d’aria fredda, il
cappuccio cascò sulle spalle. Ma lei rideva sempre…Allegra come mai l’aveva
vista.
E
lui stava lì. A guardarla come un ebete. Sperando che quel dolore al petto si
calmasse…sperando che lei non fosse causa della sua confusione. Le sue dita
strinsero la mano fredda di ragazza.
Pansy
Parkinson osservò stupita il suo fidanzato, le stringeva la mano con rabbia,
quasi volesse usare lei come involucro per quell’ira. Si strinse di più nel
mantello.
“Draco…”
sospirò attirando su di se lo sguardo del giovane Malfoy. “Andiamo?” lui
annuì.
Socchiuse
gli occhi iniziando a trascinare i piedi sul terreno fangoso. Superò il gruppo
di Grifondoro tra cui Ginevra Weasley. Che soave non staccava gli occhi blu da
quelli marroni di Dean. Che lui Draco Malfoy doveva uccidere.
“Uccidi Ginevra Weasley!”
Spietata la voce di sua madre lo colpì al cervello, bloccandolo sul posto, facendolo rabbrividire, trattenere il respiro e ondeggiare lievemente.
Violenta
come una sberla quella frase gli rimbombava nella mente.
“Uccidi Ginevra Weasley!”
“Uccidi Ginevra Weasley!”
“Uccidi Ginevra Weasley!”
“Uccidi Ginevra Weasley!”
“Uccidi Ginevra Weasley!”
Pansy
l’osservò preoccupata, quasi temesse di vederlo cadere. E non capiva cosa
avesse. Non capiva perché sbatteva così freneticamente le palpebre cercando di
cancellare o annullare qualcosa.
Si
strinse con il corpo sul forte braccio.
“Draco…”
sussurrò quasi temesse che qualcuno potesse sentirla. “Non qui…” continuò
guardando il gruppo di Grifondoro fermo ad osservare incuriosito la scena.
Socchiuse
gli occhi alla seconda e gelida folata di vento.
“Si.”
fu la semplice risposta del Serpeverde.
E
con passo veloce ma strisciante si allontanarono. Le mani strette in cerca di
calore, i volti fissi davanti a loro. Freddi e orgogliosi i loro occhi
scrutavano le poche carrozze vuote.
Ginevra
gli osservò allontanarsi, preoccupata che qualcosa stesse per succedere. E
quello sguardo freddo, assassino. Aveva paura.
Si
strinse nel mantello mentre le grandi e forti braccia di Dean Thomas si
stringevano in torno a lei, cercando di donarle conforto. Sorrise alzando il
voto verso il suo ragazzo.
“Andiamo,
anche noi?” Hermione aveva già puntato una carrozza. Luna puntò i suoi
azzurri occhi sulla testa ricciuta della ragazza, “Domani il cielo sarà
verde…” mormorò quasi più a se stessa che alla nuova amica.
Ginny rise, “Si verde speranza!” annuì salendo sulla bianca carrozza, Lovegood alzò le spalle e con occhi spenti iniziò a leggere al rovescio il libro che Granger le aveva imprestato sul treno. La castana scosse sconsolata la testa.
E
in quel momento salì anche Harry insieme a Ronald e Neville.
Il
primo muto, perso nei suoi tormenti e Ron cercava di tirarlo su di morale…di
farlo sorridere, inutilmente. Neville invece teneva la testa china e con sguardo
intristito cercava di non parlare, di non esprimere ciò che, probabilmente gli
avrebbe ricordato i suoi genitori.
Si
sedettero.
E
solo quando con un sospiro di sollievo -come se in quel posto si sentisse al
sicuro- Paciock aprì una piccola scatolina che stringeva tra le mani
dall’inizio di quella giornata. Una piccola perla faceva la sua figura tra un
fazzoletto di seta rossa. Una perla meravigliosa, che sembrava illuminare quelle
sera nuvolosa. Ginny la guardò rapita.
“Cos’è?”
Ronald si avvicinò per esaminarla, “Il regalo di mia madre.” un sorriso
raggiante si dipinse sul volto di Neville, mentre Hermione insicura avvicinò un
dito per sfiorarla, “Posso?” chiese e lui annuì. Ginevra sospirò “È
bellissima…” Harry lanciò uno sguardo alla piccola perla per poi tornare a
guardare fuori dal finestrino. “Nonna non lo sa…Me l’ha data il giorno del
mio compleanno…” sussurrò mentre lo sguardo diventava teneramente dolce.
Poi
senza preavviso la chiuse.
Le
due ragazze sbatterono ripetutamente gli occhi, Luna si girò in quel momento
per contemplare la scatolina di legno chiusa.
“Ve
l’ho fatta vedere, perché la trovo molto bella, nonostante sia molto piccola.
E poi sapevo che a voi due sarebbe piaciuta molto!” e con delicatezza la mise
nella borsa a tracolla.
Dean
sorrise, e stringendo la sua fidanzata in un tenero abbraccio le depositò un
bacio sulla fronte, “Un giorno te ne regalerò una così.” Sussurrò e il
sorriso di Ginny s’allargò.
Si
era decisamente felice.
Intanto
in un’altra carrozza, Draco Malfoy stava tranquillamente osservando il
paesaggio lugubre che lo circondava. La notte era avanzata. Pansy era seduta
accanto a lui con il capo appoggiato delicatamente sulla sua spalla, gli occhi
fissi su un Thestral, ma nonostante questo la dolcezza che le si leggeva non
spariva. Si sentiva tranquilla accanto al suo fidanzato.
Draco
le circondò le minute spalle con un braccio, spostando lo sguardo sul punto in
cui guardava la ragazza. Lì, dove per lui non c’era niente vi erano dei
strani animali a forma di cavalli scheletrici…o roba del genere, non si
ricordava nemmeno il nome. Ma si domandava cosa avrebbe provato a vederne uno.
Pansy cosa provava?
La
Serpeverde si lasciò andare chiudendo gli occhi, respirando il profumo dolce di
Malfoy e sorrise, “Grazie.”
Tiger
Vincent lanciò uno sguardo ai due fidanzati, sembravano più amici che altro,
ma forse era così un rapporta di coppia. Alzò le spalle e continuò a leggere
il brano di un nuovo gruppo musicale, mentre il russare Goyle
Gergory scandiva i secondi.