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Autore: HuGmyShadoW    14/10/2014    1 recensioni
Inno alla vita in forma di lettera alla sottoscritta che verrà.
Se vi va, date un'occhiata a questa piccola raccolta di consigli e banalità, completamente autobiografica.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano anni che non prendeva quel quaderno.
L’odore di polvere, di passato, le riempiva le narici mentre ne sfogliava le pagine.
Sorrideva, riportando alla luce poesie e racconti scritti in modo maldestro e infantile.
Cielo, erano già passati più di dieci anni!
Guardando indietro, alla sua infanzia, le sembrava non fosse trascorso più di un giorno da quando scribacchiava e scarabocchiava, sognando di diventare una famosa scrittrice tuttofare.
Ora stava inseguendo quel sogno, ma con molta meno costanza, meno determinazione. Gli anni le avevano insegnato che i sogni spesso rimangono tali tutta la vita e che spesso bisogna ancorarsi i piedi a terra per non volare via con loro.
 
Prese una matita. Le penne la spaventavano, con il loro segno indelebile, immutabile. Proprio lei, che amava la stabilità sopra ogni cosa, non era decisa nemmeno a posare le parole, anche se magari non ne avrebbe cancellata neanche una.

L’insicurezza è una colpa.

Le aspettative torturano.

L’amore, o la sua mancanza, ti uccide.

Avrebbe voluto saperlo anche dieci anni prima e averlo impresso a fuoco fra quelle pagine, come un mantra sacro da ripetere giorno per giorno.
 

“Cara, fragile me del futuro
ricordalo sempre: le persone feriscono. Si prendono quello che possono e ti lasciano a ricomporre i pezzi da sola. Guardati bene dal credere alle loro parole, giudica solo le azioni.
Stai attenta al mondo: è un luogo meraviglioso e terribile per chi, come te, smania per esplorarlo ma muore un po’ ogni qualvolta si stacca dall’ultimo gradino di casa.
Te l’ho già detto, siamo persone fragili, dobbiamo curarci di noi stesse perché nessun’altro lo farà.
Pesa bene le amicizie. Se sono troppo pesanti ti trascineranno a fondo con loro, se troppo leggere se ne voleranno via.
Costruisci la tua vita su te stessa, non sulle persone che la attraversano col loro passo lieve, o quando se ne andranno rimarrai vuota.
Attenta all’amore, bambina, attenta alle sue mille facce. Dietro il sorriso di rose e dolcezza si nasconde una creatura affamata e terribile con chi non la sazia. Può donarti conforto con la stessa facilità con cui ti dilania, vorace; se non ti proteggi dalle sue grinfie affilate, sarai tu stessa ad offrirgli le tue carni.
Non lasciare che ti ingoi completamente senza ricevere nulla in cambio, ti prego di tenerlo sempre a mente.
E infine, cara, fragile me del futuro, un consiglio:
vivi.
Esplora, conosci, prova, corri, vola, canta, balla, immergiti, ama.
Cadi, se dovrai cadere; ti rialzerai ferita, ma più forte ed orgogliosa della tua cicatrice.
Impara dai tuoi errori, non lasciare che ti abbattano.
Apriti alla vita, agli altri e a te stessa. Rendila una vita degna di essere chiamata con questo nome.
Ci rivedremo fra poco.
Con affetto, te stessa del passato”

 

Ecco una lettera utile, ecco dei buoni consigli. Avrebbe voluto riceverli dall’inizio, provare a combattere ad armi pari. Avrebbe voluto la guida adatta per evitare di sbagliare e di soffrire.
Ma poi, pensava, se non avesse sbagliato e sofferto, sarebbe mai diventata la tessa persona che in questo momento sta scrivendo queste parole?
O la persona che fra un po’ le rileggerà?
Chiuse il quaderno polveroso, un sorriso sempre più ampio ad allargarsi tra le lacrime.
Lo ripose al suo posto ed uscì, a vivere un altro po’.
 
Fra le pagine ingiallite, un piccolo post-scriptum.

“Ama la vita e verrai ricambiata con altrettanta intensità. Ti aspetto nel futuro.”
   
 
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