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Autore: _Roxanne    14/10/2014    1 recensioni
-"Grazie mille, Ryuzaki."-
-"Non c'è di che, Klara. Sono sicuro che avrai modo di rivederli un giorno."-
Sorrise ancora una volta e io ricambiai. Gli ero davvero grata per tutto ciò che stava facendo per me. Così, senza pensarci, mi alzai di scatto e lo abbracciai, sussurrandogli nuovamente un "grazie" all'orecchio. Gli lasciai un morbido bacio sulla guancia, prima di dirigermi verso la camera, pensando fosse davvero arrivato il momento di dormire dopo quella chiacchierata.
-"Nessuno mi aveva mai abbracciato così."- osservò Elle con lo sguardo perso nel vuoto.
Genere: Fluff, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9. 
**Nuovi indizi.**


Le indagini sul caso Kira procedevano con lentezza. Sembrava che nessun indizio volesse saltar fuori. Finchè, una sera, Watari contattò Elle dicendogli che nuovi detenuti erano morti per arresto cardiaco, ma in circostanze leggermente differenti dal solito.
-"In che senso diverse?"- domandò Elle.
Watari in risposta inviò le foto di dei detenuti e in effetti le circostanze erano davvero diverse dal solito.
Un detenuto, prima di morire, si era tagliato un dito e aveva disegnato una strana stella sul muro della sua cella; un secondo detenuto, invece, aveva scritto un messaggio e, infine, un terzo era evaso e poi morto tre metri più in là nel bagno del personale.
-"Grazie Watari."-
Elle continuò a osservare con occhi sgranati lo schermo del computer. Io mi accovacciai accanto a lui e cominciai  a esaminare quelle nuove prove. Dopo alcuni minuti arrivai alla conclusione che il potere di Kira era ben più esteso di quello che si era pensato finora, perché poteva manipolare le azioni immediatamente precedenti la morte. Elle continuava a fissare il messaggio scritto da uno dei detenuti, come se cercasse qualcosa che era sfuggito. Mi concentrai anche io, imitando il ragazzo al mio fianco, e infine lo vidi. Le prime parole delle righe formavano un'altra frase: "Elle, lo sai che…". Che cosa voleva dire? Kira stava cercando di mandare un messaggio a Elle? Oppure non significavano nulla ed erano solo per sviarci?
-"Ryuzaki, ritengo che arriveranno altri messaggi."- dissi seria.
-"Da cosa lo deduci?"-
Non aveva staccato gli occhi dallo schermo, ma la sua mente era concentrata su di me.
-"Dal messaggio che ti ha mandato. "Elle, lo sai che…". Questa frase non ha senso formulata così, perciò dovrà esserci un continuo, perché si arrivi a formare una frase di senso compiuto. O forse più di uno."-
I presenti nella stanza rimasero a bocca aperta dopo le mie parole, ma non capii il motivo. Dopotutto chiunque sarebbe arrivato alla mia stessa conclusione.
-"Ha ragione, Klara. Inoltre, queste uccisioni erano soltanto degli esperimenti fatti da Kira. Voleva vedere fino a che punto poteva spingersi nel manipolare le azioni precedenti la morte. Quindi, deduco che il potere di Kira sia molto più grande di quello che pensavamo."-
-"Certo, Ryuzaki. Però, se Kira può manipolare le azioni precedenti la morte, potrebbe far in modo che i detenuti muoiano in altro modo e non di arresto cardiaco, giusto?"-
Quella domanda mi ronzava in testa da tempo, se il potere di Kira era così grande allora poteva certamente farlo. La mia era solo una teoria, ma poteva rivelarsi azzeccata, soprattutto dopo i nuovi indizi sul caso.
-"Certo, è possibile, se ammettiamo che il potere di Kira è così grande. Ciò estenderebbe il numero di omicidi, allora."-
Tutti quanti annuimmo e cominciammo a fare ricerche in questo campo per trovare anche solo un nesso con Kira. Elle, invece, continuava a osservare le foto dei detenuti, ma sembrava che la sua mente si fosse persa altrove.
Ero seduta accanto a Elle e stavo facendo delle ricerche sui criminali latitanti morti da quando Kira è comparso, quando Elle mi rivolse una domanda che mi spiazzò.
-"Klara, sei mai stata alla Wammy's House?"-
Non avevo idea di come rispondere.
-"Perché mi fai questa domanda, Ryuzaki?"-
-"Watari me lo ha fatto notare."-
La mia mente era confusa e i ricordi di quei due splendidi mesi passati alla Wammy's House si fecero più vividi che mai. La prima notte, l'incontro con Mello , i puzzle di Near, le litigate tra i due e l'addio ad entrambi. Quanto piansi quel giorno. Non avrei mai voluto uscire da quel posto, ma dovetti farlo, perché avevo capito che quello non era il luogo adatto a me.
-"Beh, direi di sì. Ma sono rimasta soltanto due mesi."-
Ricordando quei giorni fantastici della mia adolescenza mi intristii. La nostalgia di quel posto era tanta e mi ritrovai a chiedermi dove fossero in quel momento Near e Mello. Forse ancora lì o chissà dove a impiegare il loro magnifico intelletto per qualcosa di utile all'umanità.
La nostra conversazione terminò, ma per tutto il giorno non feci che pensare ad altro che a Near e Mello. Verso sera nella stanza rimanemmo solo io, Elle e Aizawa che più tardi si congedò per tornare a casa dalla sua famiglia. Mi resi conto che spesso rimanevo sola con Elle, ma non mi sento affatto a disagio. Inoltre, erano giorni che praticamente abitavo nelle stanze dell'albergo senza tornare a casa.
-"Senti, Ryuzaki…"- cominciai.
-"Sì, Klara?"-
-"Io andrei a casa per qualche ora, sarò qui domani mattina presto. Ho solo bisogno di prendere alcune cose e di vedere in che stato è l'appartamento."-
Elle non si voltò per guardarmi in faccia o per salutarmi, semplicemente annuì e mormorò un -"Capisco."-, per poi tornare a osservare il computer. Così mi congedai e in fretta uscii dall'hotel. Ero ancora abbastanza vicina al mio appartamento, perciò decisi si percorrere la strada a piedi, per sgranchirmi le gambe. Tokyo di notte era davvero affollata, ma in un quarto d'ora fui a casa. Stavo salendo le scale, quando sentii delle voci provenire dal mio piano. Riconobbi la voce del padrone di casa e della mia vecchi vicina. Corsi su per la rampa di scale che rimaneva e ritrovai la donna anziana davanti al mio appartamento.
-"Che succede?"- domandai in ansia.
-"Mi dispiace dirtelo, Klara, ma due notti fa sono entrati i ladri nel tuo appartamento e hanno rubato tutto. Non è rimasto quasi nulla, a parte i mobili più grandi e i tuoi vestiti."- intervenne il padrone di casa.
Le sue parole ci misero un po' ad arrivare al mio cervello e, quando capii, entrai di corsa in casa constatando fosse tutto vero. Il salotto e la cucina erano devastati e non vi era più nulla, così come nel bagno e nella mia stanza. I miei vestiti erano sparsi sul pavimento e tutto ciò che avevo di prezioso era scomparso, insieme ad alcuni oggetti di arredamento. Non ero arrabbiata o triste, ma soltanto sconfortata, perché non avevo un posto dove stare e tornare dai miei genitori era fuori discussione. Quindi, afferrai un borsone, ci cacciai dentro alcuni vestiti e corsi fuori dal palazzo, diretta nuovamente all'hotel. 




 

MY SPACEEE. <3

Ma cciao :3
Ciao a tutti, lettori e lettrici, sono tornata! *voce dal pubblico: Ancora?!*
Beh, *ignora la voce* che ve ne pare del capitolo?
Sì, lo so è corto, ma l'ispirazione a volte mi abbandona :c
PERDONATEMI! <3
Dal prossimo ci sarà una bella svolta se pensiamo al nostro carissimo e amatissimo (e.e :Q___)
ELLE!
Comunque, cercherò di aggiornare entro domenica o lunedì, contenti? Mh, non so...
Va bene, ora vi lascio e mi crogiolo nella disperazione per come è finito il libro che ho appena letto, 
è una fine orrenda, non potete capire! (tanto non vi interessa è.é)

Ora, mi dileguo, ciauuu <3
_Roxanne

 

 

   
 
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