Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: Nat_Matryoshka    13/10/2008    5 recensioni
27 - Donuts
"Di lei non sapeva praticamente nulla, se non quello che le aveva detto la stessa Orihime poco tempo prima, quando avevano condiviso quella sorta di colazione assieme. Eppure, nonostante vivesse da sola e dovesse cavarsela contando sempre su sè stessa da quando era ancora una bambina, conservava una positività davvero incredibile, impensabile... detestava doverlo ammettere, ma la sua compagnia in qualche modo riusciva ad infonderle un po' -ma solo un po'- di quella leggerezza d'animo che le faceva apprezzare come un tesoro quelle ciambelle e la brezza che le muoveva i capelli."
[Riruka/Orihime]
[Raccolta di shot a tema estivo su vari pairing]
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Here’s to the night

[Romantico, AU, un po’ OOC, crack couple]

 

 

Se c’è una cosa di cui una persona- ogni persona- ha bisogno, è la sicurezza.

Amata, ricercata, declamata… ma trovata e apprezzata solo in pochi casi, soprattutto da chi l’ha cercata per lungo tempo ed ha alle spalle storie di abbandono e di solitudine. Come lei.

Soi Fon aveva imparato, fin dalla tenera età, che la si può trovare anche nei luoghi e nei momenti più impensati.

Gli sguardi che Ling lanciava a sua madre per controllare se fosse stata nel pubblico durante un incontro di kung-fu, la piccola mano di Ren che tirava quella ossuta di Yao mentre passeggiavano nel parco, Chen che chiudeva gli occhi mentre si tuffava dal trampolino della piscina, sicuro di trovarsi subito accanto a suo padre.. e lei stessa, ogni volta che riponeva piena fiducia in entrambi i genitori…

 Aveva capito che, una volta conquistata, la sicurezza non è qualcosa a cui si può rinunciare con facilità. Dopo tutto quello che le era accaduto, però, non ci credeva quasi più.

Anni di esperienza le avevano confermato che i ricordi- belli o brutti- sono terribilmente indelebili: rimangono attaccati anche se non li desideriamo, e si manifestano nelle forme più disparate, cogliendoci di sorpresa nel novanta per cento dei casi.

 

Ad esempio nei sogni.

 

Detestava svegliarsi coperta di sudore, spaventata da qualcosa che, fino a pochi minuti prima, era esistita solo nella sua mente. Sentire addosso quella fastidiosa sensazione di smarrimento, di paura, di incertezza, la rendeva nervosa, lasciandole la rabbia pungente per aver mostrato la sua debolezza.

Anche la notte precedente i suoi sogni si erano popolati di stanze vuote, voci angosciate e porte spalancate su enormi spazi bui, dominati sempre dalla stessa figura: capelli neri, occhi dorati, lo sguardo furbo e acuto di un gatto…

Nonostante stessero intraprendendo strade differenti, alla ragazza bruciava ancora l’abbandono da parte dell’amica, che si era trasferita per un’importante occasione di lavoro in un’altra città. Pur sentendosi spesso e promettendo di vedersi, Soi Fon sentiva quello di Yoruichi come un tradimento in piena regola: aveva pensato, almeno per un momento, alla sua amica d’infanzia? All’amica con cui aveva condiviso scherzi, cotte, malattie, tormenti adolescenziali e momenti di gioia? Ovviamente no…

 

[Ora capiva sua madre, quando ripeteva che, in fondo, l’amore e l’amicizia profonda sono alterati dall’egoismo…]

 

Era a causa di quei pensieri che faceva incubi sempre più spesso.

La tattica che di solito usava per evitarli era di non pensare né a Yoruichi, né al passato in generale: liberando la mente riusciva (almeno temporaneamente) ad isolarsi, sprofondando in un sonno breve ma privo di sogni o fastidi di alcun tipo. A volte, però, non le riusciva, e si ritrovava ad alzarsi di colpo anche nel bel mezzo della notte, frastornata ed impaurita.

 

Come quella notte.

 

Inseguiva l’amica con un sorriso gioioso, sprizzando felicità da tutti i pori e tentando di acchiapparla per la lunga coda mora. Yoruichi correva, dandole le spalle ma ridendo anche lei, e la portava lontana, tra stanze e giardini illuminati dal sole… il prato dove giocavano da bambine, la casa dove avevano trascorso tante vacanze…

All’improvviso, il sogno cambiava: nel buoi non vedeva più nulla, tranne la sagoma ombrosa dell’amica, stagliata in una stanza sinistra e grande, troppo grande, illuminata da un minuscolo squarcio di luce da una finestra nell’angolo. Lentamente Yoruichi si girò, non più con il volto disteso da un sorriso lieto, ma con un ghigno cattivo che le deformava l’espressione, e iniziava a ridere sguaiatamente.

Come un abbraccio soffocante, violento, il buio la schiacciava, togliendole il respiro e impedendole di afferrarla, mentre la stanza le cadeva addosso e la risata della ragazza la assordava, facendola gridare… gridare a pieni polmoni…

 

Si tirò su, terrorizzata, il sudore che le colava giù dal viso misto a lacrime.

Era notte fonda: solo la luna donava un leggero chiarore alla camera, aggiungendo ombre spettrali a oggetti comuni come il letto, l’armadio e la porta. Boccheggiando, tentò di calmarsi, inspirando profondamente: sperava solo di non averlo svegliato…

 

“Shaoling?”

 

Troppo tardi. Una mano dalle dita lunghe e affusolate cinse dolcemente il suo fianco, seguita da un corpo snello (e ben levigato da lunghi esercizi fisici), e da una spettinata chioma di capelli scuri e spinosi: Shuuhei Hisagi si era destato, e ora si girava verso la ragazza per controllare cosa le fosse successo.

Vergognandosi per quell’attimo di vulnerabilità, lei abbassò gli occhi, sentendo le guance e la fronte diventare istantaneamente rossi (peggiorando solo la situazione di imbarazzo in cui si trovava). Il ragazzo la voltò verso di sé, alzandole il viso per guardarla dritta negli occhi.

“Ancora quegli incubi?”

Una piccola lacrima ingenua le scese dagli occhi scuri, quasi a mo’ di risposta. Shuuhei la strinse a sé, distendendosela accanto e asciugandole il viso con gesti affettuosi.

“Non è solo per l’incubo… è per tutto il resto” borbottò, il viso schiacciato contro il petto del ragazzo. “Non ce la faccio più a vederla ogni volta che chiudo gli occhi, a ricordarla in questo modo, a non poter mai dormire tranquilla… e poi mi dispiace svegliarti la notte”.

Si staccò dalla sua stretta, come per mettere distanza tra la sua debolezza e la dolcezza di lui. Era sempre stato così, Shuuhei… dietro alla scorza energica e combattiva, nascondeva un lato premuroso, dolce, dedicato solo a lei.

 

Non glielo aveva mai detto, ma adorava quel suo modo di chiamarla col nome di battesimo che non sentiva quasi mai pronunciare. La maniera in cui la faceva addormentare, posando la mano tra i capelli neri (per giocare con l’estremità della treccina); trovarlo in cucina quando tornava a casa la sera, la tavola apparecchiata e qualcosa di buono da mangiare sul fuoco… si nutriva di quei gesti quotidiani, aggrappandosi al desiderio di amore e protezione che la permeava.

Shuuhei non si preoccupò di quell’atteggiamento: la conosceva bene, e sapeva che momenti simili erano destinati a finire presto. Chinandosi verso di lei, la cinse con le braccia da dietro, facendo scivolare il mento appuntito nell’incavo tra la spalla e il collo della ragazza; le posò un bacio lieve dietro l’orecchio, gustando a fondo il profumo di vaniglia che la sua pelle emanava.

“L’importante è che ricordi che io ci sono, chiaro? Dammi almeno il piacere di poter pronunciare per una volta la frase «è tutto finito, sono qui con te…»” scherzò, continuando a stringerla a sé (come se temesse di perderla). “Condividi un po’ con me i tuoi problemi… sennò, a che serve stare insieme?”

 

Lo guardò a lungo, soffermandosi ad ammirare i raggi di luna che tracciavano arabeschi argentei sulla pelle bruna del suo ragazzo… e perdendosi in pensieri più grandi lei. Ma questa volta lo faceva con serenità.

 

[A cosa portava, in fondo, farsi sommergere da quel passato doloroso? La vita vera era lì, tra gli impegni, i problemi, la felicità… e Shuu, sopra ogni altra cosa.

E poi, chi diceva che a una fine non seguisse un inizio?]

 

“Non cambiare mai, Shuu…” sussurrò appena. Lui le sorrise.

Girandosi verso il ragazzo, gli posò la testa sul petto, fino ad udire chiaramente il battito dolce e rassicurante del suo cuore. Cullata da quel suono, continuò a percepirlo mentre si assopiva, completamente abbandonata, sicura, tra le sue braccia.

 

[Dopotutto non era poi così difficile trovare la propria sicurezza.]

 

 

 

 

****

Dopo tanti giorni di stress scolastici, ecco un nuovo capitolo… =__=

Questo davvero non mi piace. Non so perché, ma non mi convince granché.. sarà una delle mie solite impressioni XD comunque, la Soi Fon in questione è diversa da quella di “Pride, not for your sake”: in lei predomina la tristezza e il rancore per essere stata abbandonata da Yoruichi, più che il loro rapporto complesso “amica-maestra-idolo”. E poi l’ho messa in coppia con Shuuhei, essendo stata diretta da parecchie storie (varie in inglese e qualcuna in italiano ^^) verso questo pairing. È un po’ crack, ma ha il suo fascino.. mi comincia ad appassionare *o* Insomma, ho provato a buttarmici anche io! I nomi dei fratelli di Soi Fon li ho inventati io XD Spero vi soddisfi ^__^

Colonna sonora ideale: “Here’s to the night” degli Eve 6, da cui il capitolo prende il titolo. È bellissima!

Per il prossimo capitolo… probabilmente sarà un IchiRuki! Finalmente mi dedicherò a scriverne una XD

Un grazie e un bacione a tutti! Alla prossima :)

Ino

 

PunkyMarty: grazieee #^__^# eh, capita un sacco di volte di essere indecisi tra due coppie.. a me sempre XD un bacio! :*

Alessandra: ti ringrazio! X3 che dire.. come sempre sono felicissima e onorata di scrivere qualcosa che possa portare sensazioni positive.. e il vostro entusiasmo mi incoraggia! Un bacione :*

Viviane Danglars: ma.. ma.. altro che rimangiare, mi fa tantissimo piacere che tu abbia letto e apprezzato il capitolo! Mi hai resa felicissima *__* non solo per i complimenti, ma per il fatto che ti sia veramente piaciuta, e che abbia significato qualcosa per te…il tuo capitolo mi ha colpita un sacco, e volevo renderti un piccolo “tributo”. Insomma, grazie! Un bacione :*

Valeriana: scoprire i “lati nascosti” dei personaggi è uno dei miei obiettivi quando scrivo *__* e sapere che ti sia piaciuto mi rende felice! C’è bisogno di un Byakuya più umano XD baci! :*

PikkiSakuraChan: Grazieeeeeeeeee X3333333 *saltella pazzamente* cercherò di essere sempre all’altezza, allora! Vedere che apprezzate ciò che scrivo mi commuove tantissimo :’) un bacione! :*

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: Nat_Matryoshka