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Autore: Ribes    14/10/2014    6 recensioni
Thominewt | RealLife!AU | Fluff | Slice of Life | Comico | EveryoneAlive | Raccolta | Accenni di Thomesa e Brenho.
Una raccolta di moments sul nostro Glader Trio, ispirati ai doodle di あなたは愛されている su Tumblr. ♥
Dal capitolo 2 – La spesa delle tre meno un quarto.
« Thomas da anoressico non sarebbe per nulla carino, non con tutte quelle ossa che gli spuntano dal torace » scherzò il biondo, fermandosi per infilare un pacco di cereali nel proprio cestino – per fini a loro sconosciuti.
« Da quando mi osservi il torace? » balbettò Thomas.
Il cipiglio di Newt si fece improvvisamente arcigno, e due vaghe chiazze rosse gli aleggiarono attorno alle guance. « Chiudi quella fogna di merda, Tommy. »
« Punto sul vivo » buttò lì l’asiatico, prendendo sottobraccio l’amico. « Lo sapevo che quelle storie sull’omoromanticismo erano tutte balle. Tu davvero contieni pure la parola ‘sessuale’ nella tua descrizione, solo che non lo vuoi ammettere. »
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Minho, Newt, Thomas
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Liberamente ispirato ai doodle di
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2 – La spesa delle tre meno un quarto.
 






« Prendere il coso è stato del tutto inutile. »
« I comuni mortali lo definiscono cestino, Minho, » sospirò Newt, lasciando che le porte automatiche si aprissero al suo passaggio. Aspettò che i due amici lo superassero e infine entrò anche lui all’interno del supermercato. L’odore di cibo e di candeggina lo investì non appena vi mise piede.
« Si tratta di una spesa veloce per la cena di stasera, cosa dovremo comprare di tanto grande? » chiese Thomas allegramente, dirigendosi verso la corsia dei latticini. « Al massimo prenderemo una decina di yogurt in modo molto, molto furtivo. »
« E’ Newt che ha intenzione di sgraffignare una bella quantità di formaggi, che siano Svizzero, Asiago, Grana non ha importanza » affermò Minho, infilando i pollici nella cintura.
Thomas scoppiò a ridere e Newt gli scoccò un’occhiataccia, stringendo il cestino a sé. « Ridete, ridete » borbottò, in tono cupo. « Non so se riderete anche dopo. »
Thomas corse avanti, spalla a spalla con Minho, lanciando solo un’occhiata veloce ai vari tipi di budini, yogurt, formaggi che facevano bella vista sugli scaffali del frigo. « Non mi stupisco affatto del fatto che Frypan abbia lavorato qui. »
« Questo spiega la sua mole » sogghignò Minho, ciondolando accanto all’amico moro. « Con tutto l’amore per Fryp, ovviamente. »
« Lo so che avete una tresca segreta, voi due » disse Thomas, perdendosi ad osservare una confezione di budino alla vaniglia con biscottini dentro.
« Ci hai beccati. Effettivamente c’è un motivo se a sua madre tocca sempre pulire il garage dopo le feste… »
Newt si voltò nella sua direzione e alzò gli occhi al cielo. Sul suo cestino già spuntava una confezione di latte scremato. « Lo sanno pure i muri che sei omosessuale tanto quanto Christian Grey. »
« Giusto, quand’è che esce quel film, quella roba, Cinquanta Sfumature di Grigio? Devo assolutamente andare nei cinema e tirare uova allo schermo, tanto per, sai, fare qualcosa di produttivo » scherzò Thomas avvicinandosi al cesto dell’amico biondo e facendo per afferrare l’alimentario, venendo però prontamente bloccato dall’altro.
« Ma lo sanno tutti che quest’anno stanno uscendo un film peggio dell’altro. Come quello su Dracula – l’ennesimo. Qualcuno mi spiega perché non si attengono alle descrizioni di Stocker? » borbottò Newt, ripoggiando bruscamente il latte nel cesto e allontanandosi dall’amico, diretto verso la corsia di frutta e verdure.
Minho e Thomas si lanciarono un’occhiata, preferendo ignorare l’osservazione indignata a cui non sapevano assolutamente cosa ribattere. Il primo si appoggiò al muro e sfilò un foglietto di carta con scribacchiati a matita un paio di punti. « Biscotti e muffin » annunciò. « Ecco la mia dieta per stasera e per sempre. »
« Chissà perché mi riesce tanto facile immaginarti ciccione come pochi spaparanzato su una poltrona, rivoli di cioccolato che scendono dal doppio mento » buttò lì casualmente il secondo.
Minho lo afferrò per i capelli. « Forse perché sarà la fine che farai tu con tutto quel pane. »
Thomas abbassò lo sguardo sulle due pagnotte che aveva preso in mano. « Queste? Queste sono uno sfizio… e non sono tanto ingrassanti quanto la roba che hai intenzione di prendere tu. »
« Giusto, dimenticavo che guardi sempre le calorie dietro alle scatole di cereali, la mattina. »
L’altro moro gli lanciò un’occhiataccia, allontanandosi. « Solo perché se mangio troppo poi a ginnastica non riesco a fare nemmeno dieci metri. »
« Ma quali dieci, tu a fatica ne fai due- »
« Tommy? » lo chiamò Newt dall’altra parte della corsia. « Avete preso quello che vi serve? Perché poi se abbiamo tempo potremmo passare dall’edicola. »
« E’ vero! E’ uscito l’ultimo numero di Electronic Gaming Monthly! » saltò su Thomas, stringendo a sé le pagnotte. « Riuscirò finalmente a completare quella missione su Assassin’s Creed, vi rendete conto? »
« Oh, Dio, quella con cui sei rimasto bloccato per tipo anni » alzò gli occhi al cielo Newt, facendo loro segno di avvicinarsi, per evitare di urlare al mondo le loro conversazioni. « Vederti ammazzare qualcun altro sarà veramente un peso in meno. »
« Lo sai benissimo che si bloccherà al prossimo livello e dovrà aspettare un altro mese, nel quale si farà ripetutamente il culo per sforzare il suo cervello di gallina » sospirò Minho tragicamente, non sforzandosi troppo di nascondere un mezzo ghigno.
Thomas gli diede semplicemente una gomitata irritata.
« Comunque. » Newt si schiarì la gola. « Se decidiamo di passare per il cinema allora forse dovremmo prendere un pacco di popcorn, perché qui costano di meno… »
« Questa testa di cazzo non può, è troppo concentrata nel diventare anoressica » lo informò Minho, strofinando il pugno contro la nuca di Thomas.
« Io non- Ho appena preso due pagnotte- »
« Che ti farò un favore e mangerò io. »
« Thomas da anoressico non sarebbe per nulla carino, non con tutte quelle ossa che gli spuntano dal torace » scherzò il biondo, fermandosi per infilare un pacco di cereali nel proprio cestino – per fini a loro sconosciuti.
« Da quando mi osservi il torace? » balbettò Thomas.
Il cipiglio di Newt si fece improvvisamente arcigno, e due vaghe chiazze rosse gli aleggiarono attorno alle guance. « Chiudi quella fogna di merda, Tommy. »
« Punto sul vivo » buttò lì l’asiatico, prendendo sottobraccio l’amico. « Lo sapevo che quelle storie sull’omoromanticismo erano tutte balle. Tu davvero contieni pure la parola ‘sessuale’ nella tua descrizione, solo che non lo vuoi ammettere. »
Il biondo si scostò dalla sua presa e si diresse con decisione verso la cassa,  che al momento aveva una fila praticamente nulla, composta solo da una vecchietta sui sessant’anni e da un uomo che pareva occupato a digitare sul proprio Samsung S5. « Tutte balle da figli di puttana » borbottò Newt, mettendosi in coda dietro l’uomo. Quando ormai aveva raggiunto la commessa e cominciato a mettere in fila i propri acquisti, i due amici lo accostarono.
« No, dico sul serio, se ogni tanto hai dei sogni perversi su noi due non è un problema, potrebbero anche diventare realtà se fai una cosa a tre con questo coglione qui e Teresa- »
« Minho » sibilò Thomas, improvvisamente in imbarazzo anche lui.
« Che c’è? Non ti eccita sapere di condividere il letto con il tuo migliore amico e la tua ragazza? Certo io mi tiro fuori, figuriamoci se una persona eterosessuale come me può fare sesso con uno evidentemente bisessuale come te… »
« Scusa, non eri tu quello che si sbatteva Frypan in garage? »
« Momenti di sessualità confusa, amico. Ho ritrovato la ragione. »
« Rimango convinto che il bisessuale qui sia tu. »
« Scusa, ma non sono io che spoglio Newt con gli occhi. »
« Ma di cosa stai parlando- »
L’improvviso balbettio di Thomas, che si stava avviando con Minho in direzione delle porte automatiche del supermercato, fu interrotto dal tonfo improvviso di una delle due pagnotte del ragazzo, che era scivolata a terra a causa della troppa pressione degli altri oggetti che aveva preso con sé.
Thomas e Minho abbassarono lo sguardo sulla pagnotta a terra, improvvisamente consapevoli della quantità dei propri acquisti; e poi lo alzarono lentamente su Newt, che nel frattempo si era fermato e voltato a guardarli.
« Oh, no » disse quello, con voce severa. « Ve lo potete scordare. »
Cinque minuti dopo il cestino gli dondolava in mano, con il peso di ben tre chili in più.


 
 
   
 
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