Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: thewhiteprincess    15/10/2014    0 recensioni
Sandor ha già salvato una volta Sansa,sarà capace di farlo anche adesso?
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brynden Tully, Petyr Baelish, Rickon Stark, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sansa
 
Quando finì di ascoltare l' ultimo uomo si rivolse a suo fratello Rickon e gli disse
« Sei stato bravissimo oggi ,un giorno, questo dovrai farlo tu lo sai?» il giovane Lord mise il broncio.
«Si, ma solo se tu sarai al mio fianco Sansa, tu e Sandor non mi lascerete mai vero?» sorrise al suo fratellino, a quel piccolo grande uomo che aveva patito le sue stesse sofferenze, ma, che per fortuna adesso era lì con lei.
«Mai piccolo mio» gli accarezzò dolcemente i capelli e si rivolse a Ser Rolk.
« Il lord ha terminato gli allenamenti?» Sansa si accorse che qualcosa non andava dallo sguardo. Aveva imparato a capire gli sguardi, mentre era con Petyr, le sottili sfumature, i lunghi silenzi ma quello che riusciva subito a riconoscere erano occhi  pieni di dubbi e di paure, come quelli di Ser Rolk in quel momento. Sansa respirò profondamente e chiese: « c'è qualcosa che devo sapere Ser?». L' uomo si agitò, tossì,  strinse l'elsa della spada e le rispose.
« Il lord Cleagane non si è mai allenato quest'oggi mia Lady».
Scattò dalla sedia, quasi gettandosi sulla guardia.
«Quando intendevi dirmelo Ser che qualcosa non andava?» l 'uomo farfugliò che solo pochi attimi prima, Ser Morlik gli aveva sussurrato dell' assenza del Lord dal cortile degli allenamenti, ma, sopratutto dell' assenza di Straniero. Sansa iniziò a tremare, una paura cieca le attanagliò il ventre, corse fuori, nel cortile, quasi dimenticando il piccolo Rickon, lo sentiva piangere ma continuava a correre. Una volta fuori capì che non era la sola ad agitarsi, l'intera guarnigione di Grande Inverno era lì.
«Dov'è?» gridò contro  ognuno di loro «Grande Inverno è sorvegliata da tutti voi! Come avete potuto non notare niente?». Voleva piangere, voleva gridare, voleva ucciderli per la loro negligenza, dov'era Sandor? Non riusciva a pensare, a concentrarsi, gli uomini erano lì davanti a lei, che attendevano un ordine qualsiasi, ma lei era incapace di fare uscire la voce dalla sua bocca, era come ubriaca, il ventre si stringeva in una morsa dolorosa, aveva paura, aveva paura. Paura che divenne reale quando Ser Rolk le disse che anche suo zio, Brynden Tully era scomparso, in quel momento capì che era inutile cercare nelle cripte o nella foresta o chissà dove, erano insieme per qualche assurdo motivo, ebbe la certezza che era successo qualcosa, ma, cosa?
 
Sandor
 
 
L'enorme portone fu sollevato silenziosamente. Sandor non poté non guardare il cielo, era appena sorto il sole, dovevano fare in fretta, doveva ritornare entro la giornata a Grande Inverno, prima che Sansa finisse le sue riunioni. Sperava di dare a Petyr una morte senza onore e poi spedire la sua testa putrida alla Regina drago. Sperava di raccontare al suo uccellino una storia diversa, per non farle immaginare le sue mani lordate dal sangue di quel verme. Ricordava ancora il giuramento che Sansa lo aveva obbligato a fare, sentiva la sua piccola voce, dopo aver fatto l' amore ancora caldi di piacere: giurami Sandor che mai,mai tenterai di trovare Petyr, mai!. Il tonfo finale dell' apertura lo riportò alla realtà, la guardia all' ingresso fece loro cenno di avanzare, ma una volta superato l' ingresso il portone fu nuovamente richiuso. Sandor si girò per osservare la guardia, dava loro le spalle, non c'era nulla di strano, ma appena si voltò per guardare Brynden si accorse che anche lui aveva notato un gesto così insolito, perché richiudere la grata? Un brivido gli percorse la schiena, qualcosa non andava. Altre due guardie andarono loro incontro e gli chiesero di lasciare lì i loro destrieri, naturalmente Sandor ebbe non poche difficoltà a legare Straniero ma una volta legato l'enorme cavallo si diressero verso la sala centrale. La sala era scarsamente illuminata, non era in grado di dire quante persone fossero lì; strinse la sua spada, cercando con lo sguardo Brandon Tallhart, ma ciò che li accolse fu un mellifluo sbattere di mani.
 
 
Note Autrice:
a causa della maledetta influenza ho impiegato più tempo a scrivere il secondo capitolo. Spero vi piaccia :)
   
 
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