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Autore: Hayten    15/10/2014    0 recensioni
Questa è una storia d'amore come un'altra. Non è appena fiorita, è già maturata, cresciuta, e senza che nessuno dei due lo ammetta, o se ne accorga, è routine. Lione, giorni nostri. Che cosa può accadere ad una coppia di giovani fidanzati in una città così affollata della Francia?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando apro gli occhi, il mattino seguente, la luce filtra lievemente dalla finestra. Mi accorgo di essermi svegliata con molto anticipo rispetto al suono della sveglia, così scosto lentamente il braccio di Henri dal mio petto, mi alzo e la disattivo. Raggiungo il mio armadio a lato della stanza e prendo i vestiti da indossare dopo la doccia e li appoggio sul divanetto viola ai piedi del letto.

Henri dorme profondamente e scomposto tra le lenzuola color crema. Decido di non svegliarlo così mi dirigo verso la cucina a preparare la colazione per entrambi e metto su un vassoio due tazze di caffè, qualche biscotto e due brioches.

Quando ritorno appoggio il vassoio sul lato libero del letto e sposto la tenda rosso scuro facendo così entrare del tutto la luce.

"Buongiorno amore." Lui apre a fatica gli occhi e mi sorride, intravedendomi accanto alla finestra. Si mette a sedere e io lo raggiungo, prendendo una tazza e iniziando a bere il caffè.

"Oggi ho qualche commissione da fare" inizio, non del tutto sicura che mi stia ascoltando.

"Prima vorrei fare un salto in centro a stampare le foto di ieri sera, poi mi vedo con Dalia, pranziamo insieme. Vuoi venire con me?"

Dalia è la mia più cara amica. Ci conosciamo sin da bambine ed è stata la mia prima amichetta quando mi trasferii a Lione. Lei è una persona solare e calorosa sino a diventare invadente. Non lo fa con cattive intenzioni, ma io sono abbastanza riservata di natura e a volte mi urta un pochino la sua insistenza. Tutto sommato lei è comunque una delle poche persone fidate su cui sono certa di poter contare.

"va bene. Dove stai andando?"

"In doccia." Henri  mi guarda prendere i vestiti che avevo precedentemente messo sul divanetto, scosta le lenzuola e si alza in piedi.

"Aspettami, vengo con te."

Poche ore più tardi stiamo passeggiando mano nella mano per le vie affollate di Lione, verso il ristorante dove Dalia ci aspetta. Andiamo spesso a mangiare qualcosa fuori, questo aiuta l'illusione di spezzare un velo di monotonia che ci vedrebbe costretti nelle solite quattro mura. Il ristorante è lo stesso dove Henri lavora e ci siamo molto affezionati. Non è molto caro e serve la cucina tipica del posto, la sala interna è ampia, illuminata e arredata sulle tonalità del beige. Ha anche una sala esterna, che riversa sulla piazza, con fiori diversi su ogni tavolo. Ed è proprio nella sala esterna che Dalia ci aspetta, seduta ad un tavolo per tre, si guarda intorno ansiosamente. Quando ci vede, sorride e le si illuminano gli occhi color nocciola. Lei si  alza in piedi e io le corro incontro, salutandola con due baci sulle guancie, come suggerito dalla mia forte indole italiana. Ci sediamo e ordiniamo subito qualcosa.

"Allora, ci sono novità, Dalia?"

"Nulla di speciale, se non che il mio capo mi ha dato un sacco di carta straccia da leggere, controllare, firmare. Suppongo sia la dura vita da segretaria. Ma prima, voglio passare un pomeriggio libero con voi."

Dalia è sempre così euforica. Non l'ho mai vista triste una volta.

"Che facciamo oggi?"

"Devo far stampare le foto di ieri sera."

"Che cosa vecchio stile. Non ti funziona la stampante a casa?"

"A dire il vero no. E poi sulla carta fotografica è un'altra cosa. Allora, vieni con me?"

"Va bene, però dopo mi accompagni a prendere un paio di scarpe nuove." Dalia scoppia in una fragorosa risata. Ogni tanto sente il bisogno di comprarsi qualche cosa di nuovo, anche una cavolata, per dare senso alla sua giornata.

Poco più tardi, dopo aver mangiato, camminiamo insieme verso il fotografo. Dalia si ferma ad ogni vetrina per leggere ad alta voce i prezzi e dire che nessuno se li può permettere. E' un tantino imbarazzante, così, piuttosto che farla tacere, io ed Henri la lasciamo indietro, fingendo di non conoscerla.

"Mio dio. E questo? 400€ per un vestito, scherziamo?" La gente la guarda male, ma lei sembra non curarsene. In effetti, però, 400 euro sono tanti...

"E che cavolo, questa tipa è uguale a te! Ehi, vieni a vedere subito! Henry?" Mi giro di scatto. che ha detto? Dalia è davanti ad uno studio fotografico che non avevo notato prima. La raggiungo. Sta fissando una foto della festa delle luci. E la ragazza fotografata non mi somiglia, sono io!

  
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