Serie TV > Arrow
Segui la storia  |       
Autore: MiaBlack    15/10/2014    8 recensioni
Seguito di "Carpe diem tutto accade per una ragione"
La storia si colloca nella seconda stagione, Felicity conosce già Oliver. ma Oliver non se lo ricorda, non ha riconosciuta la bella informatica e lei non si prodiga a farsi riconoscere anzi cercherà di evitare che lui lo scopra, ma Felicity nasconde un segrete un grosso segreto. Cosa accadrà quando il suo segreto sarà sul punto di essere rivelato, quanto sarà disposta a fare perchè Oliver non venga a sapere quello che nasconde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 8

La macchina si fermò poco distante dalla QC, era chiaro che l'incontro era finito, ora poteva andare a fare quello che voleva, scese dall'auto guardandola sparire lungo la strada. Era ufficialmente ricattata, come avrebbe fatto a uscire da quella situazione? Il suo primo pensiero fu Oliver, lui avrebbe potuto aiutarla, ma come avrebbe fatto se le avesse chiesto spiegazioni, si sarebbe accontentato di una non risposta? Conoscendo il ragazzo avrebbe insistito fino a che lei esausta non avrebbe spifferato tutto, prima però avrebbe potuto chiedere consiglio a Diggle, lui sapeva dei bambini, ignorava però che Oliver fosse il padre, no doveva trovare un altra soluzione.

Pensierosa tornò al lavoro, Walter era un problema che non sapeva come gestire, il registro acquisizioni era alla sua portata arrivare a ottenere le informazioni che voleva Walter non era di per se un problema, la sua posizione all'interno dell'azienda le dava facile accesso a quei documenti in caso contrario le sarebbe bastato hackerare il sistema della QC per ottenerle, ma consegnare quei fogli significava tradire Oliver e lei non voleva farlo.

L'ascensore la portò direttamente all'attico, in mezzo al corridoio trovò Oliver e Isabel che stavano discutendo, vedendola arrivare si bloccarono.

-Signorina Smoak... - iniziò subito Isabel.

-Isabel... – la interruppe immediatamente Oliver.

-Oliver. – i due soci stavano affrontando una discussione usando solo gli sguardi, Felicity osservò i due sentendosi pericolosamente al centro di quella discussione silenziosa, ma tagliente come lame di un rasoio.

-Non te lo permetterò convocherò i soci e bloccherò subito questa tua stupida proposta. – Isabel superò Felicity senza degnarla di uno sguardo ed entrò nel suo ufficio.

-Perché la fai sempre arrabbiare? – chiese Felicity un po’ scocciata, quella donna si arrabbiava già abbastanza per conto suo senza che Oliver le fornisse altri motivi.

-Ho solo espresso la mia opinione. Dove sei stata? – le chiese lui accigliato.

-A pranzo. Che opinione? –

-Niente di che, volevo rifiutare la proposta di Walter, non mi fido. Cosa hai mangiato?-

-Un insalata. Non ci credo che tu abbia veramente proposto di rinunciare all’investimento di Walter, ti facevo più stupido sai? Cioè no nel senso… fai finta che io non abbia detto nulla. – balbettò cercando di rimediare a quella frase..

-Quindi anche secondo te faremmo bene a non accettare il suo investimento? – chiese sorvolando sul commento di lei, le fece cenno di seguirlo nel suo ufficio così da poter parlare tranquillamente.

-Non mi piace Walter, non mi ispira fiducia. Mi metto a cercare altre informazioni. – se avesse trovato qualcosa che non fosse il suo ricatto Oliver avrebbe potuto presentarlo al consiglio di amministrazione e l’avrebbero fatto fuori in un attimo, senza qualche prova Isabel avrebbe avuto il consiglio dalla sua parte.

-Grazie.-

 

***

 

I giorni passavano, era passato quasi un mese dall'arrivo di Walter. I problemi per Felicity si accumulavano, quel giorno in particolare le sembrava di avere troppe cose da fare tutte insieme, per non parlare delle informazioni che stava nascondendo a Oliver, con l’ultima che aveva ottenuto quella mattina Felicity stava andando via di testa.

-Che ci fai ancora qui? – Oliver era uscito dalla sala riunioni e si era fermato davanti alla scrivania della bionda.

-Lavoro. – rispose lei indicando lo schermo del computer, affrettandosi però a cambiare la pagina, non era ancora sicura di cosa fare con quella informazione, ma una cosa la sapeva, Oliver non doveva venire a scoprirlo in quel modo.

-E’ tardi dovresti andare.-

-Finisco qui e poi vado. – la trascrizione della riunione di quel pomeriggio era già finita, ma quella era la scusa migliore che avesse trovato per trattenersi in ufficio fino a tardi.

-Okay, ma non fare tardi. Ci vediamo do… - Oliver si bloccò a metà parola, voleva dire dopo, ma Isabel stava uscendo ed entrambi conoscevano il suo super udito.

-Non si preoccupi, ci vediamo domani. Buona sera Mr Queen. – Dig le strizzò l’occhio divertito.

Ci volle un'altra mezzora prima che anche Isabel se ne andasse e lasciasse Felicity finalmente sola.

-Secondo me lo fa di proposito, solo per farmi irritare… - borbottò, chiuse il computer ed entrò nell’ufficio di Isabel posando sulla scrivania i documenti precedentemente sistemati e stampati da farle firmare, sicura di essere rimasta ormai sola aprì l’armadio alle spalle della scrivania e si mise a cercare i documenti di cui aveva bisogno. Scorse rapidamente tra i diversi inserti alla ricerca di quello che cercava: Walter non era famoso per la sua pazienza e per i suoi standard lo era stato fin troppo, con abilità Felicity era riuscita a guadagnare più di una settimana, ma ormai non aveva più scuse, doveva consegnare i documenti sulla prossima acquisizione della Queen Consolidated.

-Eccolo. – sfilò i fogli dall’inserto contemplandoli per un attimo. In lontananza sentì il rumore delle porte dell’ascensore aprirsi e il suono ritmico di tacchi che riecheggiavano per l’ingresso.

-Si sono dovuta tornare in ufficio, ho dimenticato alcuni documenti… - Isabel era tornata e si stava avvicinando pericolosamente, cercando di essere più rapida possibile rimise a posto il fascicolo e chiuse l'armadio.

-E lei che ci fa qui dentro? – Isabel era entrata nel suo ufficio e fissava Felicity darle le spalle. Con lentezza cercando di non fare troppo rumore piegò i fogli che ancora stringeva in mano e li nascose nella manica della camicia.

-Le stavo lasciando i documenti da firmare. - rispose, la voce era uscita tranquilla senza nessuna inclinazione particolare, se non quella leggera sfumatura di panico che c'era sempre quando si trovava a fronteggiare la donna da sola.

-Bene... Ora esca.-

-Buona serata. - uscì dall'ufficio e andò a recuperare le sue cose, infilò il cappotto con movimenti lenti, cercando di fare però il più velocemente possibile, i fogli nella manica si erano aperti se Isabel si fosse voltata avrebbe notato uno strano rigonfiamento nella manica. Con i documenti al sicuro nascosti sotto al cappotto Felicity afferrò la borsa e si affrettò a lasciare l'edificio.

Il cuore le batteva come impazzito mentre la giovane salì in macchina, le mani le tremavano e faticava a infilare le chiavi nel quadro, doveva allontanarsi velocemente, con lentezza quasi esasperante Felicity riuscì a mettere in moto e ad uscire dal parcheggio sotterraneo della QC. Guardò l’orologio erano quasi le nove di sera, distolse nuovamente l’attenzione dalla strada per spostarla sul cellulare pregando con tutta se stessa che non iniziasse a suonare proprio in quel momento, mancavano pochi minuti e poi si sarebbe potuta considerare in ritardo e sapeva bene che Walter le avrebbe fatto pesare il ritardo. Tornò a guardare davanti a se sperando che l’auto avesse deciso di muoversi, ma purtroppo quella era rimasta ferma al suo posto, il semaforo era ancora rosso e la strada già poco scorrevole di suo si trovava ancora più intasata dai lavori che da qualche settimana si stavano svolgendo per colpa di Arrow e di un suo combattimento; tamburellò impaziente le dita sul volante, avrebbe dovuto dire a Oliver di evitare di fare danni, non poteva distruggere mezza città per fermare un cattivo. Finalmente il semaforo diventò verde e Felicity suonò il clacson incitando quello davanti a muoversi, ricevendo in risposta il medio alzato.

 

Dopo molte maledizioni e troppe imprecazioni, Felicity riuscì a raggiungere la strada appartata dove si doveva incontrare con Walter: il posto cambiava sempre, una volta tra le rovine delle case distrutte dal terremoto, una volta vicino al fiume, una volta ancora tra le fabbriche abbandonate, mai una volta Walter aveva scelto lo stesso posto per i loro incontri e mai dopo la prima volta, si erano incontrati vicino alla Queen Consolidated. Felicity tremava ogni volta che l’uomo aveva un appuntamento in ufficio, aveva paura che solo per il gusto di rovinarle la vita Walter avrebbe spifferato a Oliver il fatto che avesse un figlio e che si conoscevano dal liceo o ancora peggio, che gli dicesse che lei gli stava passando informazioni riservate sulla società, se Oliver non l’avesse licenziata su due piedi, sicuramente Isabel avrebbe voluto la sua testa e conoscendola l’avrebbe voluta conficcata su una lancia e poi esposta in bella mostra nella sala relax del personale, così da mostrare a tutti cosa accadeva a chi tradiva la QC. Dopo quello che a Felicity parve un infinità, ma che in realtà non furono più di dici minuti, la macchina nera di Walter svoltò l'angolo e scivolando sull’asfalto si accosto alla sua macchina, come nei peggiori film di serie B: i due finestrini scesero verso il basso.

-Hai quello che ti ho chiesto? – la giovane annuì, prese i fogli e assicurandosi che non ci fosse nessuno allungò i documenti, Walter sorrise guardando il contenuto dei fogli.

-Sei stata brava. La prossima volta però mettici meno tempo. Tu non vuoi che ti rovini quel bel faccino che ti ritrovi per fartelo capire vero? – il suo corpo tremò alla minaccia, era già successo, erano al porto, Felicity aveva fatto tardi e i documenti che gli aveva portato non erano esattamente quelli che voleva, Walter aveva perso la pazienza e le aveva tirato due schiaffi in pieno viso, poi con la stessa rapidità con cui l’aveva colpita gli aveva spinto la testa contro il cofano della sua auto e l’aveva premuto tanto forte che per un momento la giovane aveva pensato che la sua testa sarebbe andata a fare compagnia al motore sotto al cofano, ma fortunatamente Walter l'aveva lasciata per poi andarsene, ricordava ancora la paura e il dolore che aveva provato quel giorno.

-No. –

-Bene, ci sentiamo presto Felicity… - il finestrino tornò su lentamente celandole così il volto dell’uomo poi la macchina si mise in movimento e scomparve dalla sua vista.

Felicity rimase ferma in auto per diversi minuti, come dopo ogni incontro il suo corpo si rifiutava di rimanere fermo, le mani le tremavano e lei non si sentiva sicura di poter guidare in mezzo alle altre macchine senza causare un incidente. Era ancora ferma sul sedile della sua auto a cerca di pensare rapidamente ad una soluzione, appena Walter si fosse accorto che i dati che gli stava passando erano vecchi o contraffatti si sarebbe arrabbiato seriamente e le avrebbe fatto molto male. Il cellulare suonò facendola letteralmente saltare sul sedile.

-Oliver….- rispose, la voce aveva assunto ancora quella sfumatura di panico che puntualmente aveva quando incontrava Walter, ma Oliver non sembrò farci caso, almeno non ora che aveva cose più importanti per la testa.

_Felicity dove sei? _ le chiese, Felicity roteò gli occhi esasperata, possibile che non potesse nemmeno avere il tempo di riprendersi?

-Sono in macchina. È successo qualcosa? – chiese lei mettendo in moto l’auto e iniziando a muoversi, si trovava abbastanza lontano dal covo, ma era meglio così, non avrebbe corso il rischio di essere vista.

_No. Pensavo fossi ancora in ufficio._

-Sono fuori sto arrivando, gli allenamenti con Roy come vanno? – chiese cambiando abilmente discorso, qualcuno aveva iniettato al giovane Roy una dose di Mirakuru, fortunatamente non aveva provocato la sua dipartita, ma gli aveva donato una forza fuori dall’umano molto difficile da gestire, Oliver lo stava allenando cercando di canalizzare la rabbia in qualcosa che non fosse la distruzione sua e della città.

_Mhm…_ quello era il tipico grugnito che Oliver usava come risposta quando non voleva rispondere, anche se ormai Felicity conosceva il significato di quella risposta grugnito: non bene. E come poteva dargli torto, Roy era arrabbiato col mondo prima di essere infettato dal Mirakuru, da quel poco che Oliver aveva raccontato quella sostanza faceva letteralmente impazzire chi l'assumeva.

-Fai del tuo meglio. Ci vediamo dopo al covo. –

_Bene. Se succede qualcosa avvertimi. _

-Certo. – chiuse la chiamata sentendosi uno schifo, di cose ne stavano succedendo diverse, eppure non aveva il coraggio di rivelargliele, sospirò cercando di non pensare a Walter e a i documenti che gli aveva dato, dopo averci ragionato a lungo aveva deciso di trovare le informazioni su Walter in prima persona e per farlo fingeva di assecondare ogni sua richiesta.

 

Felicity scese le scale del covo, la sotto c’erano Sara e Diggle che si allenavano, quando la videro arrivare la salutarono allegramente interrompendo il loro combattimento.

-Sei arrivata tardi oggi. – commentò Sara guardando l’orologio, non era una predica, era solo una costatazione, solitamente arrivava molto prima.

-Ho finito di trascrivere una cosa a lavoro. – spiegò, Diggle posò i bastoni con i quali si stavano allenando poi tornò verso le due ragazze.

-Poi mi sono fermata a mangiare qualcosa. – aggiunse cercando di spiegare l’immenso ritardo che aveva.

-Oliver ha chiamato… - iniziò Diggle, Felicity lo guardò, c’era qualcosa nel modo in cui l’amico la guardava che la faceva sentire a disagio, stava cercando di leggere la reazione del suo corpo a quella informazione, ma per sua fortuna il suo corpo rimase indifferente alla notizia.

-E’ sempre con Roy? – chiese sedendosi alla sua postazione, fu Sara a rispondere mentre si sedeva accanto a lei per parlare, da quando era arrivata le due avevano instaurato un bel rapporto, Felicity aveva deciso di ignorare il fatto che ora lei stesse con Oliver, non era certo colpa sua se lui preferiva una ragazza combattente invece di una che come unica capacità aveva quella di inciampare nei suoi stessi piedi. Sara aveva passato anni difficili insieme a Nyssa e alla lega degli assassini e ora che finalmente era tornata a casa dalla sua famiglia doveva combattere con Laurel che riteneva la sorella responsabile della separazione dei suoi genitori e la odiava per avere avuto una relazione con Oliver mentre il ragazzo stava con lei, ogni volta che ci pensava si chiedeva come Laurel non si fosse mai accorta di nulla, Oliver non solo l’aveva tradita con la sorella, ma aveva fatto serata anche con lei, anche se Oliver non lo ricordava e forse nemmeno si era accorto che era lei la ragazza che aveva portato via dal casino della festa.

-Si, è ancora con Roy. – il suo farneticare su Oliver e Laurel fu interrotto da Sara.

-Ne avrà ancora per un po'. – aggiunse la bionda annoiata.

-Come procede con gli allenamenti? – chiese Felicity aveva acceso i computer e aveva fatto partire i diversi programmi per intercettare le comunicazioni della polizia se fosse successo qualcosa lo avrebbero saputo subito.

-Ha poca pazienza! – i tre sobbalzarono, nessuno aveva fatto caso all'ingresso di Oliver, scendeva le scale vestito col completo da Arrow, sembrava scocciato e un po’ irritato, ma nessuno gli diede peso, Oliver aveva quasi sempre quella faccia quando le cose non andavano come voleva lui e il novantanove percento delle volte non andavano come voleva.

-E’ un ragazzino che ti aspettavi? – chiese Felicity senza voltarsi per guardarlo, Sara aveva appena detto che sarebbe stato via ancora un po' invece era già tornato.

-Che ascoltasse almeno. – rispose lui mentre posava l’arco.

-Senti da che pulpito. – borbottò la bionda facendo ridere Sara e Diggle che erano li vicino, Oliver fortunatamente non l’aveva sentita ne aveva chiesto perché i due stessero ridendo.

-Che altro succede? – chiese Felicity, la voce di Oliver aveva la tipica inclinazione da guai.

-Non è successo niente… pensavo. – rispose.

-Ecco, questo è un problema. Se tu pensi vuol dire che c’è qualcosa di grosso. – commentò lei guardando lo schermo del computer.

-Era una battuta? – chiese il giovane guardando attentamente la schiena della ragazza.

-Figurati! A che pensavi? -

-Pensavo a mia madre...- ammisse sedendosi sulla sedia davanti alle sue frecce.

-Che ha fatto? - chiese Dig, Felicity si era bloccata agitata da quella conversazione.

-Niente di grave, vuole fare l'annuncio della sua candidatura alla Queen Consolidated. - spiegò, Felicity lamentarsi, ma le tornò in mentalmente che non sarebbe toccato a lei organizzare l'evento, Moira Queen aveva chi lavorava per lei e si occupava anche di organizzare quel tipo di eventi.

-Quando? Così non ti prendo impegni... - chiese pratica tirando fuori dalla borsa il tablet, sfogliò le pagine virtuali dell'agenda, storcendo la bocca, il giorno dopo sarebbe stata una giornata pesante, se voleva essere sincera tutta la settimana sarebbe stata pesante.

-Ancora non lo so, ma credo un venerdì. Ti farò sapere.-

-Okay, ricordati allora di chiamare Blood, non puoi più appoggiare la sua candidatura. - gli ricordò, si era decisamente immedesimata bene nella sua identità di copertura.

-Lo chiamerò. -cercò di rassicurarla.

-Niente incontro? Bene, quell'uomo mi rende nervosa. - il gruppetto guardò Felicity, la donna per tutto il tempo aveva evitato di guardare il ragazzo attirando l'attenzione dei tre per il suo strano modo di comportarsi.

-Tutto apposto Felicity? - chiese Oliver accigliandosi per quel comportamento.

-Si, perfettamente... - gli rispose mettendo via il tablet.

-Vado a fare un giro... Sara vieni con me? -

-Certo andiamo. - i due se ne andarono dal covo per vigilare sulla città, rimasti soli Diggle prese posto accanto a Felicity.

-Cosa succede? - Felicity ignorò per un attimo l'amico.

-Niente.-

-Se non vuoi dirmelo va bene, ma ricordati io non sono Oliver... -

-Ho... Ho scoperto una cosa... - ammise finalmente Felicity ripensando a quello che aveva scoperto quel pomeriggi, sapeva che non era a quello che Dig stava alludendo, il suo comportamento era strano già da prima, ma ancora non se la sentiva di rivelare cosa stava combinando con Walter.

-Cosa? -

-Non posso dirtelo... Non riguarda me... solo che non so che fare. - ammise finalmente la ragazza.

-Riguarda Oliver? È per questo che non lo hai praticamente guardato in faccia tutto il giorno? -

-Si. – ammise a malincuore.

-Qualsiasi cosa tu abbia scoperto ha il diritto di saperlo. -

-Già. - come aveva il diritto di sapere che era padre pensò amaramente Felicity.

-Non sono io che devo dirglielo... – aggiunse, non solo non era lei che doveva dirglielo, ma doveva anche assicurarsi che fosse vero, se lo avesse riferito a Oliver e poi si fosse rivelata una notizia sbagliata Oliver l’avrebbe sicuramente odiata, non avrebbe più avuto fiducia in lei, doveva assicurarsi che la notizia fosse vera. Si alzò dalla sedia decisa ad ottenere le sue risposte.

-Dove vai?-

-Devo andare a parlare con una persona. – raccolse le sue cose e se ne andò dal covo.

Arrivare a destinazione non fu difficile, tutti conoscevano l'ubicazione di quell'enorme casa, Felicity poi ci aveva passato interi pomeriggi chiusa in camera con il maggiore dei figli a studiare, ora però era li per un altro motivo.

La sicurezza la lasciò entrare senza troppi problemi, essere la segretaria di Oliver Queen apriva senza problemi la porta di casa di quest'ultimo.

 

Continua…

Parliamone:
Oliver che chiede a Felicity dove è stata e cosa ha mangiato? Ci sente puzza di bruciato o è solo iperprotettivo nei confronti della sua IT girl?

Cosa ha scoperto Felicity di così importante da non riuscire a guardare in faccia Oliver?

Lo so che vi ho deluso Felicity che cede al ricatto non è molto verosimile lo so ci pensavo anche io mentre lo scrivevo, ma come lei stessa dice non sta passando vere informazioni a Walter quindi non sta realmente sabotando Oliver, sta semplicemente facendo la sua parte, ovvero sta lavorando “sotto copertura” alla ricerca di informazioni! v.v questo è già più fattibile come è andata a cercare la vertigo sul camper dei vaccini, è plausibile che decida di fingere di cedere al ricatto di Walter, quindi prima di dire che è OCC discutiamone!
La telefonata di Oliver per sapere dove si trova è qualcosa di dolcissimo! <3 <3 <3

 

ora passiamo alle note negative:
ho visto la puntata di mercoledì e ci sono rimasta MALISSIMO! (non aggiungo altro visto che non so se tutti seguono la programmazione americana quindi se qualcuno vuole commenti più precisi sul fatto che la puntata non mi è piaciuta può chiedere nei commenti! v.v)

 

non vi incito a continuare a recensire ma se lo fate mi renderete super contenta!!

un bacio a mercoledì

Mia

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: MiaBlack