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Autore: Devil_san    15/10/2014    2 recensioni
Signore e Signori, la Fool&Silly è lieta di presentarvi...
:- Ma quale Fool&Silly, Autrice. Ma presenti la storia come si conviene!
*L'Autrice rotea gli occhi irritata.*
Bene. Come vuoi tu... Silver.
...
Sotto l'argentea luna... segreti vengono svelati e complotti vengono tramati.
Un giovane umano sarà scaraventato dall'invisibile mano del destino nel paese di Halloween.
Il Re delle zucche, invece, si incamminerà verso sentieri tortuosi verso mete sconosciute.
I loro destini si intrecceranno e insieme, forse, troveranno quello che ognuno cerca.
Ma il Re non aveva capito che quello che anelava da un eternità era caduto dal cielo dritto tra le sue braccia.
Genere: Horror, Parodia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atemu, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yuugi Mouto
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XIV





 

Notte fonda.
Le stelle in cielo erano oscurate dalle luci arancioni della città, la luna quasi piena brillava argentea nella notte rischiarando l'oscurità dei luoghi lontani da altre fonti di luce e le nuvole, quasi completamente inesistenti quella sera di festa, scivolavano, nella brezza più dolce e mite, lente coprendo con le loro piccole dimensioni neppure un quarto di luna quando passavano davanti alla signora regale della notte.
Una musica gioiosa, natalizia, risuonava quella notte tra le stradine della città di Halloween decorata per l'occasioni con festoni, allegre e piccole luci natalizie, coccarde e piccole sfere di vetro colorate appese sui festoni di qua e di là.
Tutti gli abitanti si erano radunati nella piazza centrale attendendo solo l'entrata trionfale del loro Re perché la vera festa potesse avere inizio e intanto ingannavano l'attesa ascoltando gli Shinkan suonare la musica natalizia che per tanti giorni si erano esercitati anche se ancora non erano perfetti, se si ascoltava bene si poteva ancora sentire un senso di sventura provenire dalle note emesse dagli strumenti.
Tutti erano allegri e con un sorriso felice sul volto, agghindati a festa con gli accessori natalizi che avevano creati in quei giorni, si scambiavano chiacchiere dai toni leggeri sui giorni appena passati e sulle aspettative della notte della Vigilia che scorreva lenta e piacevole.
Tutti erano felici, tranne uno: Yugi.
La giovane bambola aveva appena finito di distribuire tra gli svariati pozzi, grate e tombini della città i fumogeni ad acqua e mancava solo ormai la fontana del Grande Leviathan in cui lasciare gli ultimi tre fumogeni che gli erano rimasti. L'impresa non era ardua poiché tutti erano rivolti verso la pista di partenza della slitta e i più vicini ad essa erano lontani diversi passi dalla fontana quindi se avesse fatto attenzione e piano nessuno si sarebbe accorto di niente.
La slitta, dalla forma di sarcofago dorato e blu con un grande vaso di ferro attaccato dietro contenente un grande sacco pieno di regali mostruosi, e le renne scheletriche ad essa attaccate erano degli ottimi diversivi senza contare che la musica avrebbe occultato i possibili rumori sospetti del misfatto che stava per compiere senza essere scoperto. Con l'aria di una normale creatura che si sta dirigendo verso il luogo della festa si accostò alla fontana e usando il suo corpo per nascondere gli ultimi  fumogeni che gli erano rimasti li lasciò cadere in acqua. Dopo che questo fu fatto si allontanò da essa e camminando con noncuranza e con le mani in tasca si avvicinò al resto dei cittadini ma rimanendo sempre sul margine con la faccia più disinvolta e allegra che riusciva a fare. Tutti questi piccoli accorgimenti erano dovuti al fatto che non voleva che notassero che stava per sabotare la festa. Sapeva che se lo avessero scoperto nessuno avrebbe capito le motivazioni per cui lo stava facendo e quindi tanto valeva prevenire che curare. Sentiva nell'aria l'eccitazione e la gioia che procurava questa novità nei cittadini, si poteva dire che la poteva toccare con le mani, ma il suo istinto gli stava gridando da quando era iniziata questa follia che quello che sarebbe successo avrebbe portato al disastro se non veniva fermato, e lui del suo istinto si fidava, l'aveva salvato troppe volte per non fidarsi, e poi dopo quella premonizione disastrosa personalmente preferiva seguire il suo istinto che le rassicurazioni degli altri e di Atemu che per quanto volesse credere ad esse, e solo per questo alla fine aveva ceduto a fargli vivere la sua fantasia, in fin dei conti non ci credeva. Lui lo sentiva, sentiva il corvo della sventura volare sopra le loro teste e avrebbe fatto tutto il possibile perché quel corvo non venisse a banchettare con i resti di chi amava.
Quindi, tutte le accortezze possibili erano state prese per la sua missione di sabotaggio.
Non appena aveva lasciato la torre del Doc si era messo a pianificare come usufruire al meglio dei fumogeni in suo possesso e dopo un po' di ragionamenti era giunto alla conclusione che il modo migliore di usarli era di distribuirli sistematicamente intorno tutta la città partendo dall'esterno fino a raggiungere la piazza.
Quindi con buona pazienza aveva atteso l'oscurità per iniziare la loro sistematica sistemazione. La luna era sorta da poco quando aveva iniziato il suo lavoro mettendo il primo dei tanti fumogeni nel pozzo accanto alla statua del Mago del Chaos Nero quando aveva sentito un vociare di parole che pian piano si avvicinava. In fretta nascose la scatola di legno tra la menta che cresceva abbondante affianco al pozzo e fece giusto in tempo di raddrizzarsi che spuntarono da una delle vie laterali Atemu che parlava fitto fitto con Mahad.
Lo scheletro era vestito col costume natalizio e il cappello fregato e Mahad, per l'occasione gioiosa, sulla punta del suo cappello tubolare aveva infilato delle stelle di natale tendenti all'arancio. Sembrava un vaso di fiori, o meglio sembrava che un vaso di fiori gli era caduto in testa.
Alla vista non riuscì a trattenere le risatine che tentavano di fuggire dalle sue labbra e si portò una mano davanti alla bocca per smorzare le risate e nascondere il sorriso. Però queste premure erano inutili poiché i due si girarono verso di lui, uno piacevolmente sorpreso e l'altro stupito per poi i suoi lineamenti contrarsi in una smorfia di disappunto quando vide gli occhi ridenti cosa stavano fissando. La voce era tagliente, scocciata e rassegnata tutta insieme quando lo stregone fantasma ringhiò in fastidio:- Non è stata una mia idea. Mana ha combinato un altro dei suoi pasticci e non ho avuto il tempo di farli sparire.
Le risate di Yugi crebbero solo di intensità finendo per piegarsi per il troppo ridere. Atemu con un dolce sorriso lo guardò poi volse solo a metà il volto verso lo stregone e disse:-Vai a sistemarti il cappello, Mahad. Per questa sera sospenderemo le ricerche sul colpevole e riprenderemo domani. Ti meriti anche tu una sera libera.
Lo stregone si inchinò grato al suo Faraone e si allontanò facendosi inghiottire velocemente dalle vie di pietra della città.
Atemu invece si avvicinò a Yugi, lo prese tra le sue braccia abbracciandolo a sé con forza e facendo morire di colpo le risatine ormai leggere che ancora fuggivano dalla sua bocca. Un acceso color rosso prese possesso delle sue guance quando l'altro nascose il viso nell'incavo del suo collo. Imbarazzato avvolse tentennante le braccia intorno allo scheletro che lo attirò a sé ancor di più. Rimasero così abbracciati per diversi minuti fino a quando Atemu riluttante si allontanò quel tanto che basta perché potessero guardarsi negli occhi. Gli bacio la fronte affettuosamente e, con il sorriso negli occhi, la sua voce parlò dolcemente:- La partenza è fissata fra cinque ore. Promettimi che ci sarai.
Lui glielo promise:-Non mi perderei la tua partenza per niente al mondo.
Un sorriso pieno d'affetto puro brillava sul suo volto come gli occhi rosso rubino:-Quando torno ti darò un regalo speciale solo per te.
Incuriosito domandò:-Che regalo?
Un sorriso misterioso prese posto su quelle labbra:-Vedrai.
:-Ouji! Seth vi sta cercando!- l'urlo ruppe il momento e il Re alzò gli occhi al cielo per poi dargli un bacio sulla guancia e infine mormorargli contro l'orecchio:-A più tardi.- e poi lo scheletro si era allontanato gridando:-Arrivo Mana! Arrivo!
Ed era così che Yugi si ritrovava qui, nella piazza centrale insieme a tutti gli altri sperando che il suo piano funzionasse. Al pensiero di quello che stava per fare cominciava sentire i sensi di colpa ma ormai tutto era stato fatto e non poteva certo fermarsi proprio adesso. Preferiva vivere con il senso di colpa di aver distrutto questo sogno e non senza Atemu nella sua vita, morto. Questo era per il meglio.
La musica di Natale copriva ogni suono ma non coprì comunque lo cigolio dell'apertura del sarcofago e dell'apparizione statuaria del sovrano fustaccio della città. Si innalzò dalla sua posizione orizzontale rimanendo rigido come un obelisco e si sollevò per gradi fino ad essere perpendicolare al suolo. Le mani incrociate sul petto e gli occhi chiusi mostravano una calma mortuaria ma non appena i suoi occhi rubino si aprirono tutta l'attenzione della gente era su di lui, catturata in quegli occhi che brillavano di una ipnotica luce e potere.
I suoi occhi, nel mentre salutava con un sorriso i suoi cittadini, si muovevano piano piano sulla folla alla ricerca di una creatura in particolare, una bella e dolce bambola dagli incantevoli occhi ametista. Quando finalmente lo scorse ai margini della folla il suo sorriso si fece ancor più ampio, alcune creature di sesso femminile svennero a quel sorriso, e fece qualche passo in avanti avvicinandosi a Seth che era salito sopra l'impalcatura di legno pronto a leggere il discorso preparato per l'occasione.
Vedrai, Piccolo, ti farò orgoglioso di me. Alzò la mano e salutò i suoi concittadini. E finita questa notte ti confesserò i miei sentimenti per te, farò in modo che tu non ti senta più solo.
Il Sindaco si schiarì la voce e aprì una lunga pergamena che rotolò fino a raggiungere terra e dopo un bel respiro iniziò a leggere con enfasi e teatralità:- Pensa a noi mentre voli trionfante su nel cielo, oscurando qualsiasi stella, la tua figura una macchia nera sulla luna. 
Yugi, con le mani in tasca, azionò i fumogeni grazie al piccolo commando a distanza che aveva nascosto in una delle tasche e cercando di essere il più casuale possibile sbirciò la fontana del Grande Leviathan sperando di scorgere la tanto sospirata nebbia per poi vederla, pochi attimi dopo, lì che rasentava il suolo come un soffice velo bianco che pian piano ammantava tutta la città. Intanto il Sindaco continuava:-Tu, che sei il nostro orgoglio, tu che sei la nostra gloria, tu che hai condotto ad una morte precoce milioni e milioni di persone, tu che hai... devastato la... l'anima dei viventi...
La nebbia aveva dilagato velocemente ricoprendo tutta la piazza facendo risultare difficile vedere davanti a sé e nascondendo l'espressione sollevata della bambola. Atemu, che stava fiero al fianco del Sindaco, non appena notò la nebbia che nascondeva ogni cosa aveva esclamato disperato:-Oh no! Con questa nebbia non posso partire. Le renne non vedranno niente.
I cittadini, come il loro Re, si disperarono quando notarono quanto fosse fitta la nebbia.
:-Mmm... questa nebbia sembra spessa quanto il cervello di gelatina prodotto nella pasticceria Marshmallon- considerò il vecchio ciclope Aknadin dall'occhio d'oro.
:-Più spessa!-gridò convinto Jonouchi che si trovava a pochi passi da lui.
:-Con questo se ne vanno tutte le mie speranze, i miei bei progetti, i miei sogni gloriosi...- Atemu si era seduto pesantemente sul sarcofago mentre la sua voce sconsolata fluttuava nell'aria, era lo stesso tono di voce di un uomo senza speranza. Tutti si commossero alle sue parole, i più giovani non riuscirono a trattenere le lacrime. Il loro Re seduto all'interno del sarcofago si rannicchiò il più possibile in posizione fetale, la faccia mogia mogia. Come posso confessare i miei sentimenti a Yugi se non riesco a portare a termine questo progetto a cui tutti abbiamo lavorato. Non vorrà mai stare con un inetto come me.
Il cuore della bambola si strinse di rammarico per quello che aveva fatto ad Atemu ma sentiva che non poteva andare a consolarlo, non dopo quello che aveva fatto. Che diritto aveva lui, la fonte di questo guaio, a consolarlo dopo quello che aveva fatto? Abbassò lo sguardo, triste. Perdonami Atemu.
Atemu nascose ancor di più la testa tra le ginocchia. Sono patetico.
Un ruggito gli assordò le orecchie e sapendo chi solo li poteva emettere cercò di scacciarlo via non avendo proprio voglia di considerare chiunque:-No, Osiris, adesso no. Non sono dell'umore adatto.
Una luce blu intensa capace di fendere la nebbia gli abbagliò gli occhi coperti in parte dalle mani ed esclamò sorpreso:- Ma cosa...!?
Voltò lo sguardo e fu grande la sua sorpresa quando vide il grande gioiello sulla fronte di Osiris brillare con forza:- Accidenti, ma il tuo gioiello brilla.
Un sorriso contento e pieno di speranza apparve sul volto dello scheletro all'idea che gli era appena venuta in mente:- Perfetto! Così illuminerai ancora meglio il mio cammino! In testa al convoglio, Osiris!
Tutti alzarono lo sguardo verso il sarcofago e videro il loro Re prendere la frusta e urlare:-Si va'!
Fece schioccare la frusta e le renne scheletriche in un attimo, seguendo la luce emessa dal gioiello del chibi-fantasma domestico, presero a galoppare verso il cielo per poi volare in alto verso la luna seguendo il chibi-drago che contento ruggì in trionfo. Atemu era un vero spettacolo, lui alla guida della slitta, così felice e regale e con il sorriso sul suo volto. Non appena fu in cielo, puntando verso la luna, il suo ultimo pensiero fu rivolto alla piccola bambola. Vedrai Yugi, ti farò orgoglioso di me.
Intanto Yugi alla vista della partenza, o meglio al grido del Faraone, aveva urlato:-No! Atemu!- mentre tendeva la mano verso di lui e muovendosi con passi veloci per avvicinarsi a lui ma le esultazioni delle altre creature coprirono il suo grido disperato, senza contare che la folla gli impediva di avvicinarsi troppo per bloccarlo fisicamente e l'unica cosa che poté fare fu di guardare il suo amore segreto volare via e andando incontro a fine certa, ne era sicuro.
Quando ormai non fu neanche più un puntino nel cielo, scomparso nel buio della notte e senza che le sue risate da Babbo Nachele si sentissero più, i cittadini presero a disperdersi, alcuni diretti verso le proprie abitazioni per aspettare il suo ritorno comodamente seduti a casa mentre altri si diressero verso il pentolone che avrebbe permesso di seguire il loro Re nelle sue avventure notturne in veste di Babbo Nachele. Yugi invece rimase ancora un po' in piazza guardando il punto in cui era scomparso lo scheletro con la slitta e senza che nessuno lo sentisse mormorò:-Arrivederci Atemu... Mio amato Atemu. 
Si mosse in direzione della loro casa ma quello che cercava non era il calore che poteva infondergli quest'ultima ma un posticino appartato per potersi crogiolare nella preoccupazione:-Spero solo che la mia premonizione sia errata.
Gli Shinkan erano nella loro solita postazione abituale e avevano iniziato a suonare una musica malinconica e lui, perso com'era nella preoccupazione, i suoi pensieri non riuscirono a non essere tristi e oscuri. Vorrei, oh... quanto vorrei essergli sempre vicino ed essergli utile, quanto vorrei poter stare con lui sapendo che lui sa che lo amo e che lui ricambi questo mio amore ma...
Superò i musici e si aggrappò mollemente alle sbarre della grata di ferro della porta della città, un morbido miagolio attirò la sua attenzione. Un gatto nero, anzi era lo stesso gatto della notte notte che era finito a Kaibaland, l'osservava dall'alto del muro di cinta. ...Ma ho paura. Paura di confessare questo amore e di non essere ricambiato. Silver dice che dovrei farlo, che è meglio essere rifiutato che angosciarsi, un cuore frantumato può guarire col tempo mentre un cuore come il mio sarà sempre sofferente in fondo. Ma è così difficile...
Passò in mezzo alle sbarre contorte e il longilineo gatto nero scese dalle mura su una specie di pilastro che formava un arco per poi unirsi alle mura, gli si accostò contro strofinandosi contro le sue gambe elemosinando per essere accarezzato. Mi chiedo... 
Lui si chinò e lo prese tra le braccio, accarezzandolo con fare distratto e pochi passi dopo si inginocchiò tra quel pilastro e le mura e appoggiò la schiena contro le fredde pietre alzando un poco gli occhi verso l'arco di prima. Mi chiedo se... Se lui si è accorto di cosa provo per lui, se sa quanto davvero gli voglio bene.
Il micio con un saltò fuggì dalle braccia della bambola e si allontanò soddisfatto. Abbassò di nuovo lo sguardo e strinse le sue celesti braccia contro di sé cercando di scaldare i suoi pensieri malinconici con quel gesto dai toni tristi. Io... sarò mai ricambiato? Amato da Lui? 
Una lacrima fuggiasca scivolò lungo la sua guancia e lenta la mano l'asciugò. No, è impossibile. Lui, Lui non sceglierebbe mai me, il mio amore non potrà mai essere corrisposto. E poi... Come potrebbe qualcuno amare uno come me? Soprattutto Lui, come potrebbe?
Scosse la testa amaramente e lui si era ormai quasi rannicchiato completamente su se stesso quando un ombra lo coprì dalla luce lunare:-Piccoletto, perché piangi?
Sorpreso sollevò la testa di scatto e incontrò lo sguardo indagatore degli occhi grigi tempestosi di Silver.
:-Io...- Le parole non volevano uscire, bloccate in gola per colpa dei suoi tristi pensieri. Lei si sedette sui talloni e con mano gentile asciugò quelle lacrime che proprio non volevano smettere di fermarsi:-Cos'è, sei triste? O preoccupato per Atemu?
La bambola distolse lo sguardo da quegli occhi indagatori capaci di vedere l'anima e la sua risposta fu solo un rumore di gola, non affermando o negando, ma dicendo più di mille parole:-Mmmmm...
Un sorriso stanco prese possesso delle labbra della mietitrice che erano quasi sempre atteggiate a un ghigno perenne di scherno o divertito o saputo. Lo prese per le braccia e lo costrinse ad alzarsi per poi prenderlo per mano e dirigersi di nuovo verso la piazza verso il calderone già circondato da svariate creature, Yugi la lasciò fare incurante di quello che accadeva intorno a lui. 
:-Sai, angosciarsi non aiuta nessuno, anzi serve solo per preoccuparsi di più perché si finisce a costruire così tanti castelli di carte che l'anima di una persona finisce per cadere in un abisso nero pieno di tutti i nostri tristi pensieri, angosce e paure. E visto che sei tanto preoccupato per lui, e scommetto su quello che vuoi che lo sei, non credi sarebbe una buona cosa controllare che non gli succeda niente?
Lui sollevò lo sguardo sorpreso da questo discorso, lei non sembrava essere una persona così premurosa, e sorpreso le domandò:-Perché mi aiuti?- Un secondo pensiero gli attraversò la mente e chiese sospettoso:- E' solo per lavoro, vero?
Lei si fermò alzando le sopracciglia e gli diede uno sguardo di difficile interpretazione inclinando un poco la testa verso destra:-Non è per lavoro, in realtà il mio lavoro lo finito più di un mese fa quella sera sul colle. E poi perché non dovrei aiutarti? In fin dei conti mi stai simpatico e solo perché me ne vado in giro sfoggiando un perenne ghigno non significa che non posso essere gentile e quant'altro. Ricorda Piccoletto, c'è sempre molto più di quello che si vede in superficie e sta a noi scoprirlo o no.
Lui rimase colpito da quelle parole e un sorriso esitante sorse tra le sue labbra:-Scusa. E grazie.
Lei fece un ampio gesto della mano per poi appoggiarla sulla sua anca:-Non c'è di che. 
I due ripresero a dirigersi verso la piccola calca di creature e Yugi si sentì rasserenato, le sue parole erano state un vero tocca sana per il suo animo. Grazie.

In quello stesso momento, sotto un cielo nero stellato con qualche sparodica nuvola a coprire il manto stellato, una slitta raccapricciante volava sopra le case della città di Domino. Il conducente rideva in maniera raccapricciante in una versione grottesca della calda risata di Babbo Natale mentre spronava le renne scheletriche a colpi di frusta. Atemu rideva da come non faceva da tempo facendosi guidare dalla luce emessa dal gioiello di Osiris. Era appena sbucato fuori da una nuvola e aveva appena avvistato la prima casa dei bambini buoni a cui doveva portare i doni. 
Il suo atterraggio sul tetto fu brusco e al col tempo buttando giù dalle tegole degli angioletti luminosi. Senza perdere tempo scese, si caricò in spalla il grosso sacco per poi tuffarsi a piedi uniti nel comignolo.
Il piccolo bambino dai capelli rossi addormentato sul suo lettone si svegliò di soprassalto al botto e speranzoso sussurrò con voce timida:-Babbo Natale.- Veloce scese dal letto, raccolse gli occhiali che aveva appoggiato sul comodino e cercando di essere il più silenzioso possibile scese in salotto. Quando fu a una stanza dalla sua meta si nascose dietro il muro e sbirciò dentro. Un uomo magro vestito di rosso stava tirando fuori da un grosso sacco alcuni piccoli giochi per poi metterli nelle calze appese al muro. Con il passo più leggero possibile gli si avvicinò ma proprio in quel momento l'altro si girò facendolo congelare sul posto. Un viso bianco cadavere in possesso di due occhi rosso sangue lo stava fissando per un attimo sorpreso per poi sorridere in quello che avrebbe dovuto essere un sorriso rassicurante ma che in realtà era terribilmente raccapricciante.
Atemu superò il suo momento di impasse brillantemente salutandolo:-Ciao e Buon Natale. Dimmi, come ti chiami?
Il piccolo bambino un po' spaventato e sorpreso esitò un momento prima di rispondere con voce sottile:- Ehmmm... Tomoya, Tomoya Hanasaki.
Gli diede un piccolo buffetto col dito sul naso per poi rispondergli:-Bel nome. Ecco qui un regalo speciale per te, e ancora Buon Natale figliolo.
Gli porse un piccolo pacchetto e dopo questo, col sacco in spalla, sparì via scomparendo nel cammino con una risata da far accapponare la pelle.
Il piccolo Tomoya fissò ancora per pochi attimi il cammino per poi scartare felice il regalo che gli aveva consegnato personalmente Babbo Natale. Quello che trovò dentro lo congelò sul posto.
:-Tesoro, che cosa ti ha portato Babbo?- gli chiese sua madre che era appena giunta nella stanza. Stravolto il piccolo Hanasaki mostrò a sua madre il suo regalo: una rinsecchita testa mozzata.
La signora Hanasaki non strillò né annaspò, svenne direttamente.

Atemu tornò alla sua slittà e riprese il volo gridando:-Buon Natale!

Alla centrale di polizia il telefono squillò e il centralinista rispose con voce professionale:-Pronto Polizia.
Una grido di donna isterica lo sorprese spaccandogli metaforicamente il timpano. Quando ella fermò le sue grida lui le rispose leggermente sorpreso:-Aggredita dai regali di Natale? Strano, davvero strano. Questa è la quarta denuncia che riceviamo.

Intanto Atemu volava sopra le piccole, medie e grandi città del mondo avvistando come un predatore fa con la sua preda le case dei bambini buoni, ridendo e pronto a portare un po' di 'gioia' tra le persone.
Intanto gli abitanti di Halloween, almeno tutti quelli raccolti intorno al calderone, seguivano rapiti il suo volo attraverso l'intruglio magico del pentolone che mostrava chiaramente Atemu mentre portava quello che lui pensava fosse gioia ma che, in realtà, era terrore puro per le persone.

Atemu appese sulla porta di casa di una vecchia signora una verde e rigogliosa coccarda con un fiocco rosso e non appena la porta fu chiusa si animò, lentamente cominciò ad scivolare verso la signora che appena si accorse di cosa stava succedendo iniziò a urlare disperata.
Sotto un albero di Natale lasciò un serpente a strisce arancioni e nere che si avvolse intorno all'albero. Appena gli stivali neri del vestito scomparvero su per il cammino il serpente si apprestò ad ingoiare albero e i pacchetti che erano stati depositati precedentemente dagli adulti della casa. Che paura prese il piccolo bambino quando vide il serpente mangiare tranquillamente l'immenso albero, il suo strillo di paura si sentì fino in fondo alla strada.
Lo scheletro posò sotto un altro albero un pacchetto e una bambola raccapricciante e quando più tardi i bambini andarono a vedere cosa gli aveva portato Babbo fuggirono terrorizzati. Non avevano fatto in tempo a prendere la bambola la bambina e il bambino a scartare il pacco per vedere un anatra di legno dall'aria sinistra su ruote che queste si animarono e incominciarono a inseguirli ridendo mefistofelici. I due piccoli gridando di paura e corsero, presi dal panico, fino alla camera dei loro genitori, che si svegliarono di soprassalto, dove si rifugiarono tenendo la porta chiusa con tutte le loro forze che sbatteva con forza perché i due giocattoli demoniaci tentavano con la forza di aprirla.
In alcune case non entrava ma lasciava direttamente il regalo cadere dentro al cammino e come si sentiva orgoglioso non appena sentiva le urla di terrore degli abitanti delle case che aveva appena superato.
In una casa uno stormo di pipistrelli cominciò ad aggirarsi per casa stillando acutamente spaventando le bambine della casa. 
In un altra una scatola da clown inseguiva un grasso bambino per tutta la casa mentre la zucca ghignate rideva malvagia.
Ben presto la notizia dei terrificanti regali di natale fece il giro del mondo e le persone cominciarono a prendere tutte le precauzioni possibili per non essere la prossima vittima. Si ravvivò il fuoco nel cammino o si chiusero direttamente, con pannelli o alla disperata con il divano, altri invece spensero tutte le luci in casa, chiusero porta e finestre a chiave cercando di far sembrare che non ci fosse nessuno in casa ma queste precauzioni non furono comunque molto efficaci poiché comunque i centralini delle stazioni di polizia cominciarono ad essere intasate dalle telefonate delle persone terrorizzate.
E poveri poliziotti rispondevano affaticati:-Dove l'ha visto? Corriamo signora. 
Non si faceva in tempo a chiudere che già un altra telefonata squillava:-Polizia. Lo so, lo so, uno scheletro. Mantenga la calma. Spenga tutte le luci. Sbarri tutte le porte! 
Chiuse e rialzò:-Pronto Polizia!
Nel mentre di tutto questo Atemu se ne andava in giro con orgoglio a distribuire i regali indesiderati dicendo tra sé e sé:-Non ringraziatemi. Per me è un piacere.

Intanto la notizia di una radio venne riportata anche attraverso il pentolone nella città di Halloween:-Giungono a valanga notizie da tutto il mondo. Uno sfacciato impostore se ne va' in giro travestito da Babbo Natale deridendo e svilendo questa gioiosa festività.- A queste parole le creature di Halloween iniziarono a ridacchiare felici, la festa andava di bene in meglio, mentre Yugi ascoltava preoccupato le notizie. Conosceva gli umani, era stato uno di loro fino a quasi due mesi fa, e sapeva che alla fine avrebbero trovato un metodo drastico per risolvere il problema 'Finto Babbo'. Tendendo le orecchie per sentire oltre il baccano si sporse verso l'interno del pentolone:- Le autorità ci assicurano che le unità militari si sono mobilitate per fermare l'autore di questo odioso crimine.
A queste parole la bambola perse tutto il colore dal viso, già si poteva immaginare come avrebbero risolto il problema,  e spaventato mormorò tra le labbra con una mano di paura davanti alla bocca:-Atemu. Qualcuno deve aiutare Atemu.
L'ultima cosa che sentì provenire dalla voce della giornalista fu:-Babbo Natale, ovunque tu sia, ritorna e salva il Natale.
Ma queste parole erano parole al vento, coloro che potevano liberare il vecchietto erano esultanti e la bambola di guardò intorno in cerca di aiuto e domandò ai cittadini intorno a sé:- Qualcuno sa dove si trova Babbo Natale?
Ma nessuno gli rispose troppo presi come erano a esultare per la felicità. E non importa quanto li tormento con le sue domande perché nessuno rispose. Frenetico si guardò attorno in cerca di un qualsiasi aiuto ma non ci mise molto a realizzare che l'unico che poteva aiutare Atemu era solo se stesso.
Con questo in mente si allontanò dal calderone. Se non faccio qualcosa quel crudele presagio diverrà realtà.

Le sirene militari iniziarono a suonare insistenti, i radar furono attivati, i riflettori furono accesi e puntati verso il cielo alla ricerca della malefica slitta dell'impostore e i cannoni antiaereo furono caricati.
Atemu dall'alto della sua slitta guardò giù estasiato le luci che puntavano su di lui:-Guarda Osiris! Hanno acceso i riflettori. 
I cannoni puntarono e fecero fuoco ma di poco lo mancavano ogni volta.
:-Che bello! I fuochi d'artificio!  Ci vogliono ringraziare per il nostro ottimo lavoro!
Un colpo lo sfiorò destabilizzando per un momento la slitta:-Ehi! Attenti però! Ci avete quasi colpito.-gridò agli umani di sotto con un sorriso tra le labbra. Schioccò le redini e gridò rivolto verso il chibi drago:-Osiris! Punta più in alto!
E con questo si alzarono ancora di più in volo nascondendosi alla vista tra le nubi.

Yugi, lontano dalla folla di creature, girava in tondo nella piazza riflettendo su dove potessero aver portato Babbo Natale. Dov'è che hanno portato Babbo Natale!? Non posso cercarlo per tutta la città, ci metterei troppo! Oooooh, se solo conoscessi di più la città. Avrei potuto avere un idea su dove fosse.
Stava per andare nel panico quando sentì sotto le sue dita il collarino di pelle. Gli ci vollero alcuni attimi per capire cosa aveva sotto le dita e cosa poteva fare. I desideri! Potrei usarne uno per liberare Babbo... No, aspetta. Ma così mi dovrei di nuovo sorbire Heart e sarei già al secondo in meno di un giorno. Andando avanti così non me ne rimarrebbe nessuno per qualsiasi altra cosa e finirà che li userò tutti per aiutarlo. Ma non sarebbe per niente uno spreco usarli per lui.
Sospirò affranto. Rimane comunque il fatto che non è che mi ritrovi con un opzione migliore. Se non ne uso uno potrei passare tutta la notte a cercarlo e quindi rendere il tutto vano. 
Continuava a girare in tondo rischiando di creare un perfetto buco concentrico. Quindi come fare per sorbirsi il meno possibile la parlantina del mio genio? Se gli chiedessi di sapere dove si trova Babbo me lo dovrei sorbire per molto meno tempo, immagino. 
I suoi occhi ametista erano decisi. Sì, farò così.
Si fermò alzando lo sguardo verso la luna, signora della notte. Cosa non si fa per amore. 
Risoluto desiderò:-Desidero sapere dove si trova Babbo Natale.
Puff!
Uno scoppio di scintille gli era appena esplosa in faccia accecandolo per un attimo e a questo il suo pensiero naturale fu: Ma la sua comparsa non può mai essere normale? 
Quando riuscì a vedere di nuovo si trovò davanti  il suo amabile genio. Sopravviverò a Heart?
Prese un respiro profondo per poi guardarlo in attesa di essere riconosciuto e il saluto dell'altro non tardò ad arrivare:-My King! 
Con tono imperioso domandò solo:-Dove si trova Babbo Natale?
Il sorriso dell'altro non vacillò:-Vuole che l'accompagni?
Yugi assottigliò lo sguardo torvo:-No. Mi basta che mi dici dove si trova.
Heart si rattristò, la bambola sospettò che non vedeva l'ora di tormentarlo con la sua parlantina, e depresso chiese:-Davvero non vuole che l'accompagni?
Gli rispose con voce dura:-Sì.
Mogio mogio rivelò il luogo con non più di un filo di voce:-A Kul-Elna.
:-Più specifico.-Pressò il padrone di Heart.
:-E' col Bau-Bau.
E dopo questa rivelazione si dissolse in una pioggia di stelline brillanti dai colori tristi. Ma Yugi non si accorse della scomparsa del suo genio, anzi il suo cervello era già andato in una crisi isterica di pensieri vorticosi. Merda. Merda merda merda! Ma portarlo da qualche altra parte, no!? Ma proprio lì quei maledetti fratelli lo dovevano portare!? Ma perché proprio da Bau-Bau!? Maledizione! Se quello che ho capito bene dagli altri qui, lui, sicuramente, gli ruberà l'anima dopo aver giocato un giochino sadico con lui! Maledizione a tutto!
Con questi pensieri in testa aveva iniziato a dirigersi con passo di marcia verso la periferia in direzione di Kul-Elna mentre malediva la sua sfortuna. Non gli ci volle molto tempo per raggiungere i ruderi del luogo in cui viveva il ladro ma, non appena mise piede tra le case, gli spettri cominciarono ad assalirlo sbalzandolo via diverse volte per ogni volta che aveva cercato di marciare dentro e infine con un ultimo attacco piuttosto forte lo spedirono fino alla collina  da dove si poteva vedere la casa sull'albero e i ruderi tutti insieme. Accidenti! Non pensavo fosse così difficile raggiungere il covo.
Storse il naso frustrato e mise in moto il cervello più che mai rischiando di fonderlo per il troppo pensare. Bene, bene. Adesso come faccio? Non posso semplicemente andare lì a dire di liberare Babbo, sarei lanciato via ancor prima di aprir bocca. Dovrei introdurmi furtivamente ma so già che non ci riuscirei visto quanto ho il passo leggero.
Alzò gli occhi al cielo in una preghiera muta. Dolce Horakthi, aiutami tu! Se non mi viene presto un idea presto Atemu sarà morto e sepolto. 
Sbatté le palpebre. Oooook, questa faceva schifo, una metafora diversa sarebbe stata meglio.. .. ... Dunque cosa potrei fare? 
Inconsciamente prese a torcersi le mani dalla preoccupazione. Dovrei forse chiedere aiuto, ma a chi? Nessuno mi aiuterebbe, sono tutti troppo presi da Atemu e non mi crederebbero se gli dicessi che sta correndo un pericolo mortale, mi direbbero che sono solo paranoico a qualcos'altro di poco carino. Aaaaah... Cosa faccio? Cosa faccio?
Abbassò la testa e sentì sotto il mento la cinghia di ferro del collare in pelle che portava al collo.
Il suo viso divenne neutro mentre una possibile risposta si faceva largo tra i suoi pensieri. O potrei semplicemente usare il mio ultimo desiderio. Certo, se facessi così risolverei velocemente il problema ma sarebbe comunque il mio ultimo desiderio. Di cui io alla fine non ho usufruito per niente ma solo per cercare di salvare Atemu.
Un sospetto si fece largo nella sua mente. Perché ho l'impressione che mi sono dati proprio per questo?
Scosse la testa avvilito. Non è il momento di pensare ai piccoli complotti ai miei danni. Dunque, se io usassi questo cosa chiedere? Non posso semplicemente dire la prima cosa che mi viene in mente o  l'aiuto potrebbe esaurirsi prima ancora che sia riuscito nel mio compito, senza contare che è l'ultimo e non ho altri desideri per ulteriori evenienze, quindi deve essere espresso con estrema chiarezza. Quindi cosa chiedere? Come distrarre il Bau-bau? Oppure come superare gli spettri? No, non vanno bene. Se usassi quelli rimarrei fregato comunque. E se desiderassi un aiuto per liberare Babbo? Sì, così va bene però devo essere più preciso. In fin dei conti i desideri sono piuttosto letterali e se non si dice chiaramente quello che si vuole si finisce male.  Quindi oltre un aiuto per Babbo cosa dovrei dire? 
Rimase lì fermo a rimuginare cosa dire per alcuni minuti provando e riprovando il desiderio perfetto per riuscire nel suo intento e infine giunse alla frase più perfetta possibile. Con voce ferma espresse il suo ultimo desiderio:-Desidero un aiuto per superare gli spettri e i fratelli Ishtar senza essere scoperto e un modo per distrarre il Bau-Bau e liberare Babbo Natale.
Preventivamente chiuse gli occhi, non si sa mai che una qualche lucetta accecante lo accecasse di nuovo, e si mise a contare fino a sessanta. Quando giunse alla fine riaprì gli occhi e si guardò intorno ma non vide nessuno.
:-BUUUH!-qualcuno gridò nel suo orecchio facendolo saltare dallo spavento. Con una mano sul cuore che batteva a mille si voltò e vide Heart che ridacchiava contento. Irritato sbottò:- Non è divertente.
:-Mi scusi, My King.- Un altra risatina:- Ma era impossibile resistere.
Imbronciato chiese tagliente:-Hai finito? O dobbiamo perdere ancora tempo?
Il giullare scuoté la testa e con un ultima risatina disse solo:-Seguitemi.
Detto questo si voltò verso i ruderi a velocità leggera. Grazie alla sua guida raggiunsero il luogo senza essere scoperti dagli spettri e aggirandosi tra i vecchi ruderi infine giunsero davanti a uno davvero malconcio e mezzo crollato. Senza fermarsi il genio entrò e indicando un vecchio tappetto consunto e bucherellato disse:-Dobbiamo toglierlo.
Seguendo le istruzioni lo tolse rivelando una lunga scala infinita che scendeva, o almeno sembrava, fino alle viscere della terra. Non appena la via fu libera Heart prese a scendere le scale svolazzando allegramente e Yugi, sperando che la volta non decidesse proprio in quel momento che era inutile continuare a esistere, seguì attraverso la buia scalinata il giullare che emetteva dal proprio corpo una luce multicolore capace di rischiarare la galleria. Scesero le scale per diversi minuti fino a quando non giunsero a un pianerottolo in cui si affacciava un altro tunnel che si perdeva nell'oscurità e in cui Heart si infilò dentro con Yugi subito dietro di lui. Non appena avevano entrambi imboccato questa galleria Heart iniziò un nuovo monologo sull'importanza del Cuore delle Carte e la bambola si disse che era stato fortunato che fino a quel momento non gli aveva fuso il cervello con questo discorso che lui riteneva immensamente stupido. Infine giunsero alla fine del corridoio sbucando in una grande sala piena di tesori dal valore inestimabile, gioielli che avrebbe fatto morire d'invidia tutte le ricche signore snob, svariati sarcofagi d'oro e altri materiali costosi che ad elencarli tutti ci vorrebbero come minimo più di mille parole, armi più o meno letali, svariati attrezzi del mestiere di ladro del tipo: corde, piedi di porco, chiavi per ogni tipo di serratura, scalette di legno e corda, alcuni carretti utili per caricare il malloppo e altro ancora.
Con un sorriso gioviale ma che Yugi trovava altamente inquietante il piccolo giullare trillò:-Eccoci qua!
Aggrottando le sopracciglia la bambola domandò perplesso:-A fare che?
:-A prendere tutto il necessario per realizzare il suo desiderio ovviamente.
L'altro spazzò con lo sguardo tutta la stanza e sollevò un sopracciglio:-Ok ma... ecco... non avrò bisogno anche di un sarcofago, vero?
:-Ovvio che le serve anche un sarcofago.-rispose l'altro con fare saputo mentre la giovane creatura guardava incredula il suo genio:-Come pensa altrimenti di distrarre il Bau-Bau se no?
:-Ma perché proprio un sarcofago?
:-Il Bau-Bau ha una lunga carriera di ladro di tombe alle spalle e col tempo gli è rimasta la fissa dei sarcofagi. Si può tranquillamente dire che li adora.
:-Immagino. E immagino pure che la notte ci dorma pure dentro a uno di questi.-disse sarcastico colpendo con la punta del piede il sarcofago più vicino.
:-In verità sì, anche se di solito, secondo i pettegolezzi in città, ci dorme di giorno.
Esasperato Yugi scuoté la testa e alzò le mani come se si arrendesse:-Bene e come mi occupo degli spettri allora? E tutto il resto, poi.
Tranquillissimo Heart prese a rispondere:- Be' il sarcofago è meglio se lo carichiamo su uno di quei carretti lì nell'angolo.- E indicò alcuni carretti a braccia nell'angolo più in fondo:-Poi abbiamo bisogno di una corda e di una scaletta di legno. Mentre per liberarci degli spettri useremo questi frammenti di Orichalcos.
E dicendo questo indicò un forziere aperto pieno fino all'orlo di tante e tante piccole pietre color verde acqua che brillavano di una luce sinistra. Yugi si avvicinò ad esse come in trance e stava per prenderne una tra le dita quando venne fermato da Heart che si mise in mezzo. Riscosso ai suoi sensi allontanò con uno scatto fulmineo la mano  e guardò ansioso Heart:-Cosa...? Cosa mi...?
Le parole gli morirono in gola incapace di esprimere la domanda che gli vorticava in testa. Il suo genio rispose con un tono serio che non gli aveva sentito da quando si conoscevano:-Come ho detto prima queste sono frammenti di Orichalcos, una pericolosa pietra verde acqua fosforescente capace di incantare chiunque possieda un anima per catturare quest'ultima  facendo in modo che la tocchino  direttamente, mentre gli esseri fatti di plasma come spiriti, fantasmi e spettri, se questa è nel raggio di un metro da loro, li risucchierà dentro di sé senza via di scampo e ci vorrebbe l'aiuto di un esperto per riuscire a liberare l'anima intrappolata. Infatti per usarla le consiglio di usare un paio di guanti.
Heart si guardò attorno:-Quelli su quel mucchietto di monete d'oro dovrebbero andarvi bene.
Yugi si mosse per prenderli e in fretta se li infilò trovando che essi gli adattavano piuttosto bene. Tornato indietro dal genio, che gli porgevano un piccolo sacchetto dei tanti sparsi per la stanza, riempì questo con svariati frammenti che rilucevano sinistramente 
Dopo aver fatto questo legò il sacchetto al fianco, poi legò la scaletta di legno alla corda che si mise a tracolla per poi infine caricare il carretto più grande nella stanza con il sarcofago più bello. Faticosamente lo sollevò e piano piano si mise in marcia seguendo Heart nel nero tunnel. Svariati minuti dopo fu finalmente fuori dopo la faticosa risalita e lo seguì nelle strade meno controllate per poi imbattersi in alcuni spettri dall'aspetto terribilmente pauroso con dei contorti ghigni sadici mentre i loro corpi rilucevano di blu. Con incredibile sangue freddo con una mano sola slacciò, infilò, acchiappò, sfilò e tirò i frammenti di pietra contro gli spettri che in men che non si dica furono risucchiati dentro prima ancora che le pietre verdi avessero toccato terra. Respirando di sollievo ripresero la marcia.
Fu così che per quanto cercassero di non farsi notare imprigionarono metà della popolazione spettrale del villaggio ormai decaduto e, finalmente, giunsero nella fossa dove si trovavano le vecchie e robuste radici dell'albero contorto e scheletrico su cui sotto sorgeva il covo del Re Ladro.
Per prima cosa si diressero verso la porta d'ingresso del rifugio secondo il progetto iniziale di quando fu costruito, sì anche un covo malvagio ha la porta d'ingresso soprattutto perché è una comoda via di fuga per non essere scoperti, ma che non la si usava quasi mai poiché tutti, in fin dei conti, entravano dalla finestra, soprattutto il padrone di casa, appena sotto il ponte che portava alla gabbia ascensore.
Lasciò il carretto davanti alla porta e dopo un po' di trafficare era riuscito a mettere in bilico il sarcofago e il carretto usando, su suggerimento di Heart, un pezzo di legno che era lì per terra, in più aveva legato la corda la legnetto assicurandosi che fosse stabile e con attenzione si allontanò tenendo la corda allentata ed evitando che si impigliasse da qualche parte. Quando sarebbe venuto il momento il sarcofago avrebbe servito il suo scopo.
Infine giunse dalla parte dell'unica finestra del covo e da cui tutti alla fine entravano e seguendo le istruzioni silenziose del suo genio di malavoglia scalò la parete che fortunatamente aveva numerosi appigli.
Finalmente giunse al telaio della finestra, si affacciò e quello che vide non gli piacque per niente. Il Re dei Ladri con un ghigno sadico in volto agitava dei dadi sotto gli occhi di un preoccupato Babbo Natale appeso a un gancio. La voce possente e derisoria giunse fino alle orecchie della bambola:-Be' Babbino pronto a giocare un gioco d'azzardo mortale con me? Vedrai, sarà mortalmente divertente!
La bambola si girò verso il suo genio variopinto e mormorò:-Be', qualche consiglio?
:-Sì, sei una bambola. Sfruttalo.- Si inchinò plateale per poi sorridere zuccheroso in saluto:-Farewell, My King.
E con questo sparì definitivamente in una una nuvola di scintille arcobaleno. Yugi, sorpreso dalla sua scomparsa improvvisa; non riuscì neanche a trovare la voglia di esultare dalla felicità al fatto che non avrebbe mai più visto quel logorroico e sfiancante genio giullare variopinto che si chiamava Cuore delle Carte ma che preferiva essere chiamato Heart; si volse ansioso verso il suo compito. Heart era scomparso e non aveva più possibilità  di usufruire dei desideri quindi un qualsiasi aiuto esterno era da escludere, adesso doveva solo contare su quello che aveva e sperando che la fortuna lo assistesse.
Pensò alle ultime parole del giullare prima di scomparire mentre si guardava le mani e ripensò a quello che aveva letto tempo fa sul compendio mostruoso.

 
Bambole di pezza.
Fatte in tessuto e farcite di foglie, o altro materiale a scelta, che è sia il loro sangue che carne. Le varie parti del corpo vengono tenute insieme da del filo che periodicamente la creatura cambia poiché il filo si usura nell'arco di tre mesi.
Una delle capacità speciali di una bambola è di essere un empatico naturale, dovuto al fatto che esse nascono e crescono con i sentimenti che vengono riversate in loro, infatti è raro trovare una bambola che vive lontano da una comunità qualsiasi poiché la loro anima ha bisogno di essere nutrita spiritualmente delle emozioni degli altri.
L'altra capacità che possiedono le bambole è di essere capaci di muovere come desiderano le parti del corpo che volutamente o accidentalmente si sono staccate. Per questo motivo le bambole sono geni della sartoria e hanno sempre con sé ago e filo appresso, per poter sempre ricucire perfettamente quello che hanno perso.

Si sfilò i guanti, ormai inutili, con deliberata lentezza per poi farcirseli in tasca nel mentre pensava a come usufruire di queste informazioni e degli oggetti che aveva con sé secondo il piano non detto dal suo, ormai non più, genio. Nel mentre che pensava sentì venire da sopra di sé un rumore che avrebbe tranquillamente definito da bordello e rubando per un attimo un occhiata in alto vide una fenice infuocata uscire da una delle finestre della casa sull'albero e svolazzare lontano con l'andatura di un ubriaco rischiando di appiccare fuoco a tutto quello che aveva intorno. Le ante di una finestra di quella casa si aprirono di botto e vide Isis osservare il cielo in direzione di Ra per poi richiudere il tutto con sguardo indifferente. Non sembrava preoccupata, o meglio sembrava che non gliene fregasse niente che il suo chibi-grifone era un possibile futuro piromane ubriaco.
Scuotendo la testa esasperato, aveva ormai capito che qui quasi tutti avevano la tendenza a curarsi solo dei propri interessi, tornò al problema a portata di mano.
Dunque... Cosa faccio? Babbo è piuttosto vicino a questa finestra quindi potrei manipolare le mie mani per slegarlo e poi usare la scala per farlo fuggire ma come faccio a distrarre il Bau-Bau?
I suoi occhi caddero alla corda che aveva in mano e poi finalmente capì a cosa serviva in realtà tutta quella roba. Il piano non detto finalmente si rivelò a lui. Con un ghigno strattonò forte la corda e un forte tonfo giunse alle sue orecchie come a quelle di quelli all'interno del covo.
Bak'ra seccato digrignò tra i denti:-E adesso che diavolo c'è!?
Con passo mortale si diresse verso la porta d'ingresso dove era sicuro che era giunto il rumore e quando la spalancò i suoi occhi si illuminarono di piacere cleptomane. Lì davanti ai suoi occhi stava una dei più bei sarcofagi che avesse visto da secoli. Con mani adoranti accarezzò l'oro che lo ricopriva, memorizzò col tatto ogni singolo dettaglio dalle pietre più preziose ai geroglifici colorati sui lati di esso, e mormorava incantato:-Oro da ventiquattro carati, blu creato dal lapislazzuli e...
Nel mentre il ladro di anime era preso dal sarcofago, Yugi sfilò il filo che collegava le sue mani che caddero sul bordo della finestra e prima controllò che esse rispondessero ai suoi ordini, in quei pochi mesi che era giunto lì aveva poche volte usato le sue mani in questo modo, personalmente le preferiva di gran lunga attaccate al suo corpo. Rassicurato di sentirle ancora le fece correre per poi farle lanciare sopra il vecchietto in rosso che spaventato stava per gridare, e quindi vanificare i suoi sforzi, ma le sue mani gli tapparono la bocca per poi una indicare in alto. Quando incontrò il suo sguardo Yugi con il viso ancora in parte nascosto dalle ombre sussurrò sommessamente:-Sssh! Ti faccio uscire da qui!
Mentre le sue mani lavoravano sui nodi fece rotolare giù la scaletta e poi lanciò uno sguardo preoccupato sulla terribile creatura ruba anime che ancora guardava estasiato il diversivo dorato:-Bene e adesso guardiamo cosa c'è dentro...
Proprio allora le sue mani finirono il lavoro e lasciò cadere la scaletta di legno e corda e sussurrò agitato:-Sbrigati!
Il vecchio Re di Natale si affrettò a salire la scaletta e a metà strada sollevò il volto per poi esclamare sconvolto a chi aveva davanti:-Yugi!
Anche l'ex-umano spalancò incredulo a chi era davvero Babbo Natale. Oooook... Questa non me l'aspettavo... ... ... Ci penserò dopo. Adesso dobbiamo fuggire.
Più preoccupato che mai la bambola non riuscì a trattenersi di rispondergli indietro graffiante:-Dopo Jii-chan! Muoviti!
Proprio allora un grido indignato lacerò l'aria:-Vuoto! Il sarcofago è vuoto! Perché non c'è la mummia!
Quegli occhi lillà si volsero brucianti di una vivida luce rossa sanguinaria a dove era la sua preda e quando lo vide tentare la fuga e quello che lo stava aiutando la sua rabbia esplose:-VOI!
I due si voltarono colti in flagrante proprio quando ormai bastavano pochi attimi per riuscire nel loro intento. Gli occhi fumanti di rabbia si fissarono sulla bambola e il ruggito di rabbia di Touzoku-ou Bak'ra li bloccò dove erano:-PENSAVI DI POTER INGANNARE UNO COME ME!?
Il suo ruggito seguente fece a tutti e due gelare il sangue:-DIABOUND!
Il bianco chibi-colosso mezzo serpente spuntò fuori dal nulla in mezzo alla sala diventando sempre più grande e massiccio in proporzione alla rabbia del suo padrone:-SPIRAL SURGE!
Un potente vento si propagò da Diabound  formando un tornado al cui centro stavano Bak'ra e il non più così tanto chibi, la forza divenne sempre più forte e per quanto gli altri due cercassero di tenersi aggrappati alle sbarre della finestra alla fine la forza centripeta li attirò a se con violenza distruggendo la fragile scala e poche altre cose all'interno del covo e facendoli infine volare a terra ai piedi del Re dei Ladri.
Con ancora il vento che sibilava intorno a loro il ladro di anime si inginocchiò su un ginocchio e con una mano costrinse Yugi a guardare i suoi occhi e con le labbra contorte in un sorriso di sadico scherno domandò:-Allora... Giochi con me?

Intanto sopra i cieli del mondo la slitta macabra di Atemu volava tranquilla e serena guidata da Osiris nel mentre il suo padrone controllava la lunga lista dei bambini buoni:-Dunque... Chi è il prossimo della lista?
Volavano, in quel momento, davanti alla argentea luna senza le nuvole a nasconderli e proprio sotto a una base militare con i cannoni antiaereo pronti a fare fuoco e, quando fu illuminato dai potenti fari che lo accecarono per un momento, immediatamente una pioggia di fuoco e metallo lo bombardò.
Proiettili dal calibro di 80 mm staccarono la testa di una renna, sfondarono il fondo del vaso che conteneva il sacco lanciando per aria alcuni dei giocattoli non ancora consegnati prima che Atemu preoccupato urlasse:-Stanno cercando di abbatterci! Osiris!
Un ruggito preoccupato gli rispose e lo scheletro cercò di fare alcune manovre evasive prima di essere buttato giù dal cielo ma fu tutto inutile. Un cannone era già puntato contro di lui e quando lui fu perfettamente sotto tiro sparò.
Il proiettile volò nel cielo in una linea retta perfetta centrando il suo bersaglio alla perfezione e spaccando a metà la slitta-sarcofago e incendiando il legno che la componeva. Atemu, le renne scheletriche, che ormai non erano nient'altro che un accozzaglia di ossa alla rinfusa, e Osiris saltarono in aria per poi ricadere sempre più veloci verso la terra.
L'ultima cosa che si sentì da Atemu prima che sparisse nella nera notte attorniato dalle rovine del suo fallimento fu:-BUON NATALE A TUTTI! E A TUTTI BUONANOTTE!

Lì, intorno al pentolone magico, tutte le creature della città di Halloween furono prese dalla tristezza, sconforto e avvilimento alla vista della fine del loro amato Faraone. Jonouchi alla vista del suo buon amico e Re alzò il muso lupesco e ululò alla luna la sua disperazione. Gli altri iniziarono a singhiozzare e a versare le lacrime di cordoglio per il loro Re delle zucche e il cugino del Sovrano, il Sindaco Seth, trattenendo a stento le sue lacrime si diresse verso la sua macchina stile carro funebre di ordinanza mormorando tra sé:-Lo sapevo io che questa storia del Natale era una pessima idea!- Nel mentre buttava via i gingilli natalizi che lo adornavano e Kisara in forma di piccolo drago bianco dagli occhi blu era avvolta intorno al suo collo e sfregava il suo muso cercando di consolarlo dal suo dolore come il di lei dolore. 
Salì nella macchina col cuore pesante e con grande sforzo prese il bocchino per usare il megafono incorporato e con la macchina avviata iniziò il suo lento giro per la città e dintorni per annunciare la triste novella:-C'è una terribile notizia miei cari Concittadini! La più grande tragedia del nostro tempo! Atemu! Il nostro amato Faraone e Re delle zucche è stato ridotto in bricioline! Una notizia terribile! TERRIBILE!

La gioiosa festa si era tramutata in qualcosa di terribilmente triste. Silver dall'alto della sua postazione sopra il paiolo sospirò triste per poi un ghigno saputo prendergli il posto. Aprì una mano chiusa a pugno e rivelò al suo interno un colibrì dalle piume argentee, dorate e rosso carmine. Senza guardarlo gli ordinò:-Vai e guarda per me.
In uno scoppiò di scintille il colibrì sparì. Uno caduto e l'altro catturato. Chissà come andrà a finire.
Lei alzò lo sguardo verso la luna nel mentre scendeva eterea a terra per dirigersi verso l'ultimo teatro di quella storia, e canticchiava a mezza voce:-Siete tutti pronti a giocare un altro gioco? Sìììììì? Allora... Giochiamo!



Note:
Menta: secondo il mito greco Ade si innamorò di una ninfa di nome Menta e Persefone gelosa la trasformò nella pianta omonima.
Ouji: Principe
Il discorso del Sindaco: è pari pari a quello di The Nigthmare before Christmas (movie)
Shinkan: Sacerdoti
Tomoya Hanasaki: personaggio minore comparso nei primi volumi del manga
Jii-chan: Nonno, in giapponese 
Touzoku-ou: Re dei Ladri
Spiral Surge: è un attacco di Diabound (se per caso è sbagliato segnalatemelo, correggerò - anche se sono piuttosto sicura che sia giusto visto che ho controllato nelle scan che si trovano su internet)





Note dell'Autrice:
Sono in ritardo... Di Nuovo.  -.-  Riuscirò mai a essere puntuale? 
:-Aspetta e spera, Autrice.
Sempre gentile, tu. Coooomunque, ci stiamo avvicinando alla fine, sempre più, manca pochissimo ormai, il prossimo è già abbozzato, l'epilogo è in stesura e sospetto che sarà più lungo di un qualsiasi altro capitolo e sì, avete capito bene: Finisco a 17. 
Ah, comunque non ho alcuna intenzione di fermarmi dal scrivere solo perchè questa storia è finita, anche se sono all'ultimo anno di superiori, le prossime storie, almeno fino a quando non finisco, verranno pubblicate solo dopo che saranno state completate così non avrò troppi pensieri e scriverò con calma. E tenterò di scrivere delle one-shot, perchè ho davvero problemi a scrivere storie di poche pagine e voglio cimentarmi anche in quella impresa. Anche se un paio andrebbero solo sistemate...
Ma tornando alla storia...
Vi ho stupiti con la scoperta di chi fosse in verità Babbo Natale? Ah! Pensavate che solo perché non c'erano più personaggi non poteva essere parodiato anche lui? Ah! Illusi! Quando iniziai a scrivere la maggior parte dei ruoli erano già stati scelti dall'inizio, e lui erano uno dei primi scelti.
Credo proprio che questa cosa dei desideri sia proprio un piccolo deus ex machina, anche se ho fatto in modo che che non potesse fare chi sa che cosa con questi desideri. Però è divertente vederlo girovagare in giro alla ricerca di una soluzione. E poi in verità quando pensai di usare sta lampada magica era semplicemente dovuta al fatto che Yugi era da poco arrivato in città e per quanto in quei due mesi avesse conosciuto un sacco di gente e posti non aveva proprio tutte le informazioni su chi tutto vivesse in città, le tresche e quant'altro.
E poi, continuando, avete notato che quando Heart si rivolge a Yugi con qualche titolo o poco altro lo fa inglese? No?
*Si guarda intorno e tutti la guardano annoiati* Ehm, be', è una implicito richiamo al fatto che sta storia del cuore delle carte è dovuta tutto alla censura della 4Kids, quindi americani di conseguenza inglese. E sono d'accordo con Yugi, sta storia del cuore delle carte è una mazzata, giuro che non riesco a guardare la versione censurata visto che ogni volta ho l'immenso desiderio di prendere a testate il muro più vicino, o la mia scrivania anche. Mi accontento di leggere il manga visto che non riesco a trovare un sito con la traduzione in italiano dell'anime originale. Mi accontento per il momento.
E povero Atemu cannonato. E POVERO YUGI CATTURATO DAL BAU-BAU. Mah, a volte mi chiedo chi è il più sfigato in questa storia, o babbeo anche. 
Ci sarebbe tanto da dire su questo capitolo, come su Bak'ra che dorme in un sarcofago (no, davvero, ma da dove mi è venuta questa?), ma vi annoierei troppo con i miei vaneggi che iniziano a manifestarsi a tutta birra con le interrogazioni e verifiche incalzanti. Sì, i miei professori ci amano, alcuni hanno iniziato che non era passata a malapena una settimana, quindi sì, sto sclerando e per questo sono anche in ritardo. Per questo vi chiedo scusa ma farò tutto il possibile per finire alla data che mi sono prefissata.
E con questo vi saluto.
Sayonara.




Recensioni:
Goten: Ah. Era per quello. Meno male... *Sospira sollevata* Pensavo che centrassero invece i desideri. Grazie per i complimenti e Babbo... direi che ti ho risposto in questo capitolo, spiegazioni su come sia possibile che sia lui ci saranno nel prossimo. Anticipo la tua possibile prossima domanda.
Naim1104: - Cap. 12; Capitolo XI -
Certo. Ti credo. Questo allora significa che io non sono ancora tornata a scuola. *Devil_san annuisce convinta.* Il suo vero nome... Be', quello verrà svelato solo quando io scriverò la storia della sua vita e di tutti i suoi casini a quei tempi. Ah, la descrizione ti è piaciuta, meno male. Perchè mi piace anche a me ma sinceramente pensavo di aver esagerato. Leggi e scoprirai e le tue domande avranno risposta.
Non scusarti, è bello vedere una recensione anche se si è in ritardo.
PS: Sì, purtroppo hai recensito troppo tardi per cambiare, ho già pubblicato la sua grande entrata in scena.
  
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