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Autore: alessandras03    15/10/2014    15 recensioni
"Sequel di 'Ostacoli del cuore', per chi lo avesse letto."
Sono trascorsi sei anni da quando la bella e ormai giovane donna Emily Stewart ha abbandonato il liceo. Adesso la sua vita è cambiata. Ha un lavoro, un uomo meraviglioso e nuovi progetti da realizzare.
Non poteva mai immaginare di dover riscontrare nel suo cammino quello che per lei è stato il suo amore adolescenziale. Brandon Felton è tornato a sconvolgere la sua vita in un batter d'occhio, ma quanto è forte il passato? Il loro legame è indissolubile come quello di un tempo o il destino ha nuovi piani per loro?
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«Brandon.. Felton?» Accenno una risata divertita per non apparire su di giri.
«Vedo che la barbetta e qualche anno in più non cambia il mio aspetto.» Sorride com’è solito fare e si avvicina tralasciando la mia lastra sul tavolo. Porta le mani dentro le tasche e si morde le labbra carnose.
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Rivivo nella mia mente i momenti romantici con Brady, le parole dolci, i ti amo, gli sconforti e i numerosi litigi e ricordo quella bambina che si emozionava con poco. Ricordo quella bambina che pensava di poter scavalcare tutto e tutti con quel ragazzo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 7.
 

Il sole è alto su New York stamane ed io mi sento in trappola, come se delle corde mi trattenessero e il respiro diminuisse passo dopo passo.
Riesco a malapena a metter piede in aula. E’ pesante tutto ciò. Vedere mio fratello e Hanna in giro per casa e avvertire quella fitta al cuore quando rileggo i messaggi di Brady, di ieri notte.
 
Le ore passano lente mentre leggo ai ragazzi una pagina di letteratura. Mi sento senza forze. Noah continua a mandarmi messaggini irritanti ed io mi innervosisco parecchio. Quando le mie orecchie avvertono il suono della campanella, le mie gambe slittano fuori dalla classe. Esco dalla scuola e mi rifugio in auto. Getto la borsa sul sedile affianco e poggio le mani sullo sterzo. Ho il fiatone, il cuore mi batte all’ impazzata e sto tremando.
Sembra un attacco di panico e non ne capisco il motivo.
Quando il cellulare vibra per l’ennesima volta, decido di prenderlo ed osservo dei messaggi da numeri sconosciuti. Ne apro uno leggendolo a bassa voce.

Ciao Emily, sono Samantha Mongomery. Ti ricordi di me?
E’ da parecchio tempo che non ci vediamo né sentiamo… ho provato a chiamarti, ma non sono riuscita a parlare con te… quindi te lo dirò qui.
Ho uno chalet in montagna e ci terrei ad invitarvi tutti… prendila come una rimpatriata tra vecchi compagni. Ho cercato di avvertire tutti… datemi una conferma. In tal caso sarebbe prevista per domani.
Mancate tantissimo.  Baci


Il mio respiro è regolare, sembra che sia riuscita a calmarmi, ma quando ripenso alle parole di Samantha, mi ritorna quel senso di prigione e trappola che avevo prima.
Rimpatriata significa ritrovarsi tutti in uno stesso punto, ricordare ciò che eravamo. Implica, quindi, la vicinanza di Brady, che peggiorerebbe le cose. Ma, non posso rifiutare.
Mi mancano i vecchi tempi e non mento nel dire che mi farebbe bene un po’ di aria di montagna insieme a dei vecchi amici. Così senza esitare do la conferma per sms.
Sono una donna adulta. Questo potrebbe servirmi a farmi riflettere su molte cose.

Trascorro l’intero pomeriggio a casa di mamma e papà, che, un tempo era anche mia.
Grace, stranamente, sta studiando ed io mangio insieme a mamma i pancake.
Mi sento al sicuro qui. Il profumo di casa mi mancava, ma soprattutto la cucina di mamma.

«Allora… stasera cenate da noi? Ci sono Nate ed Hanna.» Esordisce. Sa che non mi va molto, ma lo chiede lo stesso.
«Mamma… no stasera non me la sento. Sono stanchissima, ho dei compiti da correggere e sono molto stanca.» Cerco una miriade di scuse e alla fine lei accetta tacendo. «L’abito bisogna allargarlo a furia di mangiare così tanto» sogghigno.
Ritrovo mia madre a fissare il vuoto e mi corruccio. Che le succede?
«Emily, tesoro… non lasciare che il passato ti rovini tutto» la sua voce è flebile e la sua mano calda si posa sulla mia. Non ne posso più di sentire quella parola. Sta diventando un incubo terribile.
Sospiro profondamente. «Possiamo non aprire l’argomento?»
«Io so che per te quel ragazzo è stato importante, so quanto gli volevi bene e quanto ancora gliene vuoi… ma non rischiare di illuderlo, non lo merita.» Le sue parole sembrano perle di saggezza. Ha ragione.
Non posso fare a meno di piangere. Mi sento così colpevole.
«Mamma io l’ho amato così tanto» singhiozzo sfogandomi, mentre il suo abbraccio mi protegge, «mi sento di fronte ad un bivio» sospiro.
Mi accarezza  i capelli, «Noah è un uomo meraviglioso…» sussurra.
«Lo so, lo so… ma non riesco a dimenticare ciò che ero con Brandon. Io ero una ragazzina, stavo bene, nonostante tutto.» Scrollo le spalle.
«Eri una ragazzina, infatti…» ripete lei asciugandomi le lacrime che colano lungo le guance rosee. «Adesso sei una donna con dei principi, con delle scelte da fare, con una vita propria…» aggiunge.
Annuisco. «Forse devo solo accettare l’idea che lui sia stato una cotta passeggera» boccheggio alzando gli occhi.
«Non credo lo sia mai stato… ma questo non vuol dire che la tua vita sia legata alla sua. Si fanno delle scelte, si cambiano le strade… è la vita, è il tuo futuro.» Dice pacata.
Il presente mi spaventa a morte, il passato mi perseguita, il futuro cos’è, invece? Cosa sarò io? Come vivrò?

«Ho sentito il profumo dei pancake furbacchione» Grace scende le scale spavalda con addosso un pigiamone che era stato mio. Si siede al mio fianco e mangia l’ultimo boccone che avevo lasciato sul piatto. «Tutto okay, sorellona? Ti vedo sciupata… dovresti prenderti un pausa... vai in vacanza  per un paio di giorni
Bè, sarà proprio ciò che farò, cara sorellina.

«Hai studiato?» Chiede mamma beccandosi un’occhiataccia da Grace.
«Io devo andare…» dico osservando l’orologio appeso alla parete.
Mi metto in piedi, indosso il cappotto e la sciarpa. «Ciao mamma» le lascio un bacio in guancia.
«Ti accompagno, che ho bisogno di chiederti una cosa sulla letteratura» Grace si alza scattante e si avvicina trascinandomi fuori dal braccio. Siamo esattamente sul ciglio della porta e lei è appoggiata allo stipite. «Lo vuoi un parere?»
Corrugo la fronte e la fisso di sbieco.
«E’ inutile il tuo tentativo di dimenticare ciò che è stato importante. Il suo ricordo ti verrà a bussare ogni notte, perché è proprio in quel momento che si sentono le grandi mancanze.»
Ciò che dice mi lascia impietrita, lei chiude la porta accennando un sorriso delicato ed io rimango come una scema ancora lì piantata.
La trappola si fa ancora più enorme e sento che presto avrò un altro attacco di panico.




POV BRANDON.



Quando leggo il messaggio di Sam sorrido. So già che passerò l’intero tempo con Emily in montagna e non riesco a fare a meno di essere felice per ciò. Quando lei è intorno a me, io inevitabilmente mi sento sereno.

Sono seduto sul divano. Kris, al mio fianco, sta dormendo.

Rimango sveglio tutta la notte. Non riesco proprio a tenere gli occhi chiusi. Mi sento un bambino che aspetta sveglio l’indomani per andare in gita con i compagni.
Ed io, invece, sono un adulto che aspetta il giorno dopo per trascorrere del tempo con i miei vecchi amici.

La mattina preparo uno zaino ed intrufolo dentro il necessario.
Kris, invece, sta organizzando tutto in trousse e valige. Neanche stessimo via per un mese o due! Sistemo tutto nel bagagliaio dell’auto ed avverto Marcus, con un messaggio, che fra poco partiremo.

«Dai Kris!» Urlo da fuori.
Lux sarà tutto il tempo nelle mani della baby-sitter. Kris ha acquistato troppo fiducia in quella ragazza. Saluto, così, mia nipote riempendola di baci ed infine monto in auto.
E finalmente anche mia sorella compare, con un’altra borsa fra le mani.
«Eccomi» sbuffa, «neanche se stessimo perdendo l’aereo!» Esclama con il fiatone. «Sbaglio o ti sei spruzzato One Million?» Le sue narici inalano subito il mio profumo ed io sogghigno.
«Sì, bè?» Osservo la strada mentre guido.
«Sì, bè… un corno!» Sbotta nevrotica. «Credi che perché Noah non c’è, Emily si lascerà ammaliare da te?» La sua voce è irritante e cerco di evitarla accendendo la radio. «Che rottura che sei» sbuffa subito dopo.

Durante tutto il viaggio non fa che lamentarsi di quanto freddo faccia e cerca continuamente un modo per farmi parlare di Emily. Il suo modo di fare mi sta facendo venire il mal di testa. Non sono abituato ad una vicinanza così assidua con mia sorella.
Quando comincia a parlare non la smette più e blatera per ore.
 
Finalmente arriviamo! C’è già qualche auto posteggiata e riconosco quella di Marcus.
Samantha è fuori che ci aspetta ed è ingrassata parecchio dall’ ultima volta che ci siamo visti. E’ una donna a tutti gli effetti, la ragazzina minuta biondina si è trasformata in una biondona con delle forme strabilianti.
Piuttosto mi accorgo che il mio amico è più stupito ad osservare mia sorella. Stranamente ciò non m’infastidisce più.

«Samantha!» Esclamo abbracciandola.
«Come stai Brady?» Sussurra.
Annuisco, «bene» le lascio un bacio in guancia, mentre mia sorella fa pressione per salutarla.
A quel punto mi avvio verso Marcus che, con le braccia conserte, sta fissando ancora Kris imperterrito. Fischietto affinché mi degni di mezzo sguardo, ma niente.
«Cazzo Marcus.» Sbotto.
«Comprendimi, dovrò passare le prossime ventiquattro ore con lei intorno a me. E’ illegale.» Sospira alzando gli occhi al cielo.
Il paesaggio intorno a noi è coperto di neve, tutto è bianco, molto suggestivo, ma il freddo è terribile. Nascondo le mani nelle tasche del giubbotto e alzo le spalle per i brividi.
«Ragazzi potete entrare le vostre cose dentro… scegliete una camera.» Sam ci indica la strada ed io con tutta la forza che possiedo mi trascino dietro le cose di mia sorella, che tranquilla se la ride con l’amica. Parecchio divertente.
Entrando mi accorgo del soggiorno e di tutto il resto. E’ tutto bellissimo e si sta così caldi dentro. Mi spaparanzo sul divano e porto il capo indietro socchiudendo le palpebre. Finalmente un po’ di relax.

«Sam, mi sei mancata…» è la voce di Emily. Spalanco gli occhi e ho giusto il tempo per alzare la testa. Me la ritrovo davanti con un borsone fra le mani.
Abbassa lo sguardo e boccheggia qualche secondo. Sam osserva tutta la scena e sembra confusa.
«Ehm… spero non abbia sbagliato con gli invitati, in tal caso perdonatemi.» Si dilegua imbarazzata, mentre Emily rimane paralizzata e soprattutto in silenzio.
Rimango nella mia posizione, mentre lei avanza di qualche passo.
«Apposto?» Chiede lei.
Annuisco più volte e non parlo.
«Senti Brady…» esordisce e già mi mette panico, «voglio trascorrere quel poco tempo che c’è con i miei vecchi amici in tranquillità.» Dalle sue parole sembra che le sue intenzioni siano quelle di evitarmi, ma non riuscirei a reggerlo.
«Questo che vorrebbe dire?» Mi metto in piedi e dal mio tono si risente il fastidio che mi provoca dentro.
Sospira, «nulla, volevo solo dirtelo» annuisce.
«Emily non sono io il colpevole» sbotto.
Lei diviene paonazza e sgrana gli occhi. «Non intendevo dirti questo. Ecco… io intendevo che non avrei voluto discutere di ciò…» gesticola nervosa.
«Bene, non ne parleremo… più. Una volta per tutte.» Mi irrigidisco.
«Non volevo arrivare a litigare.» Dice cauta.
«Bè, hai fallito» scrollo le spalle e nascondo il viso con le mani. Questa ragazza mi rende particolarmente lunatico.
Alle sue spalle intravedo di colpo la figura di Hanna Parker. Quasi mi viene un collasso. «Ehi Brandon!» Esclama. Satana mi perseguita. Perché non posso stare in pace? E al suo fianco c’è anche il fratello di Emily. Direi che sono nella cacca fino al collo. Avrei solo voglia di scappare.
«Demonio» la saluto con due baci in guancia mentre lei se la ride.
«Quello eri tu, se non ricordi male» sogghigna.
Nate mi saluta con un cenno di capo ed io faccio lo stesso. Così suppongo che i due stiano insieme e spero vivamente che lui durante gli anni abbia smesso di metterle corna a non finire.
Osservo Emily indifferente di fronte alla coppietta e m’incuriosisco. Qualcosa tra loro sembra non andare.
«Emily e Brady» ripete più volte con occhi maliziosi, «Emily non stai facendo uno scherzetto a Noah vero?» Deve essere una battuta simpatica, ma detta lì, in circostante a loro sconosciute, sembra solo una cattiveria e dallo sguardo di Emily sembra che voglia sbatterle la faccia al muro. Accenna un mezzo sorriso e si rifugia nelle grinfie di Kris.
«Mancano Jenny e Daniel» dice Samantha rientrando.

Una mezz’ ora dopo i due entrano trionfanti, mano nella mano. Un altro collasso.
Rimaniamo tutti paralizzati e cala il silenzio.

«Ciao a tutti» agita una mano Jenny.
Cazzo. Mi fa male vederla con un altro che non è Tom.
A quel punto tutti si precipitano per salutare ed io rimango per ultimo, per un saluto speciale. Mi abbraccia forte e poggia il capo sulla mia spalla.
«E’ sempre con me lui, tranquillo.» Sussurra.
Mi scappa un sorriso e la stringo ancora più forte. «Lo so, lo so» farfuglio.
Si distanzia e do il benvenuto a Daniel. Ci sentivamo fino a qualche anno prima, poi ne ho perso le tracce.
«Amico» mi da il cinque e un abbraccio.

Rimango in salotto per il resto della serata, insieme ai ragazzi, mentre le donne sono in cucina a cucinare. Il telefono di Emily squilla ogni mezz’ ora e mi da ai nervi pensare che a chiamarla sia quel verme. Ascolto le vicende di Daniel e le battute di Marcus. Nathan, invece, ci guarda senza parlare. Non è il suo habitat.
«Brandon tu che ci racconti? Mi aspettavo di trovarti con una donna, cazzo!» Daniel sorride.
Anche a me sarebbe piaciuto, Daniel. «Ancora alla ricerca» ironizzo.
«Ragazzi è quasi pronto» Emily ci avverte e poi corre in un angolino con il telefono all’ orecchio. Non riesco a rimanere indifferente, così mentre gli altri avanzano nell’ altra stanza, io mi posiziono poco più distante, poggiato su uno stipite con il cellulare fra le mani. Fingo di mandare un messaggio, ma grazie al mio orecchio bionico, riesco a sentire qualcosa.

«Stiamo quasi cenando… sì… no, non è qui, cioè non con me…» sta parlando di me? «ti richiamo io, vai a dormire.. si anche io.» Riattacca ed io mi nascondo in bagno.
Attendo qualche secondo e dopo di che la seguo. Mi osserva e sembra colpita dal fatto che non ero a tavola insieme agli altri.
Mi siedo distante e cerco di guardarla il meno possibile. Dopo una cena piena di chiacchiere e risate accompagnate da un buon vino, Sam distende sul pavimento del salotto un piumone enorme, accende il camino e mette di sottofondo una musica che sembra implorarmi di seguirla in un sonno profondo.

«Visto che non parla nessuno parlo io» la voce assordante di Hanna mi risveglia. Mi posiziono sdraiato sorreggendomi da un gomito e la osservo, «io sono incinta e presto ci sposiamo» sorride stringendo il braccio del fidanzato.
«Che bello» sussurra irritata mia sorella al mio fianco. Passano gli anni, ma l’odio che le legava nell’adolescenza non è svanito.
«Mi fa piacere…» Sam sorride e abbraccia l’amica.
Daniel scoppia a ridere, «io e Jenny stiamo insieme da un anno diciamo» sospira.
«Sì, l’ho incontrato ad uno stage a Londra e abbiamo trascorso del tempo insieme… molte cose che non ci legavano in passato ci hanno legato oggi» sorride come una bambina e sono felice di vederla serena dopo anni. Non potrei mai dimenticare il suo volto al funerale. Si merita proprio tutto ciò.
«Bene, siamo in vene di verità… allora io vi dico che ho una bambina» Kris esordisce.
Qualcuno non sembra sorpreso, ma la mia attenzione si sposta su Marcus che continua a fissarla. Se Kris se ne accorgesse sfornerebbe una delle sue cattive frecciatine.
«Ah davvero?» Hanna chiede curiosa.
«Sono proprio felice… scommetto che assomiglia a Tom» mormora Jenny. Mi scappa un mezzo sorriso.
«Si… assomiglia molto a lui… ma non solo» guarda un po’ tutti.
«E tu Stewart?» Dan la fissa mentre lei giocherella silenziosa con una ciocca di capelli. «Scommetto che sei già sposata!» Sorride.
Lei alza lo sguardo, «bè… quasi» annuisce, «vi farò sapere quando esattamente» ridacchia.
Mi sento mancare l’aria. Il maglione che indosso mi sta provocando una sudorazione assurda o forse non è solo quello il problema. Cerco di calmarmi, ma quando mi accorgo di sembrare troppo evidente mi metto in piedi.
«Fumo una sigaretta» acchiappo il pacchetto con l’accendino ed esco.

Finalmente respiro. L’aria è gelida, ma il mio cuore di più.
Porto la sigaretta alle labbra e l’accendo. Mi ero promesso di esserle amico, ma è complicato. Il suo comportamento, i suoi messaggi, mi danno modo di pensare che lei non abbia dimenticato ciò che ci rendeva speciali l’uno per l’altro.

«Me ne daresti una?» Eccola. E’ la sua voce.
Senza voltarmi le porgo il pacco e l’accendino. Poi osservo il fumo che esce dalla sua bocca. Non sono neanche meravigliato.
«Quando sono nervosa anche io fumo» sussurra.
Mi volto lento e fisso il suo profilo perfetto. «Lo sei… adesso?»
A quel punto i nostri sguardi s’incrociano. «Accanto a te lo sono sempre. Se si tratta di te non ne posso fare a meno.» Ammette senza distogliere lo sguardo dal mio. Getta metà sigaretta a terra ed io faccio lo stesso calpestandola.
Ed io non riesco a starmene così distante da te, diamine.
«Non sei passato e mai passerai. Occuperai quella piccola parte della mia anima, che mi hai rubato senza preavviso. Sarai lì, accanto ad altri mille splendidi ricordi. Una parte di te rimarrà mia per sempre. Una parte di me, ti apparterrà per l'eternità. Questa è l'unica certezza che ho.» Quelle parole arrivano dritta al mio cuore che cessa di battere.
Quella strana sensazione di sentirsi fra le nuvole la sto avvertendo adesso.
Mi si mozza il fiato, avvicino il suo capo al mio con entrambe le mani e lei non fa il minimo sforzo, rimane lì, impassibile. In quel momento la sento mia come non mai.
I nostri nasi si sfiorano, il suo volto si muove lento e le sue labbra sembra cerchino le mie.
«Avrò qualcosa per cui sentirmi davvero in colpa… ma…»
Non la lascio finire. Congiungo le mie labbra alle sue in un caldo bacio. Sono anni che lo desidero, che lo attendo. Sono anni che mi chiedo se mai sarei riuscito a ridarle un ultimo bacio. Le nostre lingue si cercano e si muovono veloci. Le sue mani si insinuano fra i miei capelli, mentre io le stringo la vita.

Ecco. Questo è il mio paradiso terrestre. 


Angolo autrice.
Eccomi! Sono ancora viva, tranquilli tutti. Vabbè, BACIO FU. Avete visto? Ma attente... non date nulla per scontato ahahaha!
A presto, ve lo prometto! Lasciate il vostro parere mi raccomando, bacioni.

 
  
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