Un altra allegra mattina in quel di Konoha.

Gli uccelli cinguettano salutando con la loro allegria lo spuntare del sole, appena velato da poche e innocue nuvole passeggere.

La guerra, con il suo concentrato di morte e distruzione sembra ormai lontana.

Un idillio.

Un idillio?

Siamo sicuri?

“Naruto - Sensei... Qualcosa non va?”

“No, Ako figurati...”

La ragazza squadrò il proprio biondo maestro per un attimo. Il fatto che non stesse parlando da almeno cinque minuti buoni era abbastanza preoccupante... Visto e considerato il fatto che l'unica cosa che potesse frenare la 'fine eloquenza' di Naruto era solo una ciotola di ramen (a dire il vero neanche quella... Diciamo pure quattro o cinque contemporaneamente).

No, ci doveva essere per forza qualcosa che non andava, assolutamente. Si era dichiarato ad Hinata e lei gli aveva mollato un due di picche? Nah, impossibile. Si era dichiarato a Sakura, allora! Nah, altrettanto impossibile... Aveva perso uno scontro con mister ombroso, alias Sas'ke Uchiha? Andiamo, non se la sarebbe mai presa così... Ichiraku aveva raddoppiato il prezzo del ramen? Beh, quella poteva essere una ragione plausibile per una faccia cadaverica e gli occhi da cucciolo bastonato, ma era parecchio improbabile che Teuchi si fosse messo a fare la cresta tutto ad un tratto.

Era il caso di indagare un po' in giro. Cavolo dov'era Hanabi quando serviva, dannazione!

Cos'è che le aveva detto quella baka? 'Devo andare a casa prima per preparare con Hinata-nee una ahem... cerimonia particolare... Purtroppo, dannazione e ancora stramaledettamente merda!”

Anche la sua compagna, sicuro come l'asso di picche nascosto nel porta-sembon di Genma, stava nascondendo qualcosa. Hana-chan aveva una capacità di tradire le proprie emozioni proverbiale. Rideva tanto di come arrossiva sua sorella, ma bastava provocarla un po' che lei era anche peggio...

E il tono di quella frase sapeva di : Porca merda, quel rompipalle di Hiashi mi ha impedito di fare una cosa cui tengo un casino che però non ti voglio dire perché è un segreto segretissimo!

Sì, certo, 'segreto segretissimo'... Un paio di giorni e gli avrebbe fatto sputare ogni minimo particolare, come al solito... Alla peggio, l'avrebbe anche smutandata a carte.

L'altra, quella beota di Haruna, invece era ammalata. Contravvenendo palesemente al sacro detto di sua nonna: 'solo gli idioti non si ammalano mai!”

Considerato il suo quoziente intellettivo, a regola Haru-chan avrebbe dovuto scoppiare di salute almeno fino alla veneranda età di centoventi, centotrenta anni...

Bah, come al solito le toccava fare tutto da sola.

Provò innanzitutto a passare all'ospedale. Contò mentalmente fino a cento prima di trovare lo stomaco di abbassarsi a chiedere a miss capelli color chewing-gum se sapeva che gli prendeva a quel testa quadra di Naruto, ma alla fine si disse che lo faceva per una giusta causa. Forse.

“Che, Naruto depresso? No, figurati! Te lo starai immaginando! In questo periodo dell'anno non è mai depresso!”

“Sakura-sempai... Che significa di preciso in questo periodo dell'anno?”

“Onestamente non lo so, ma di solito nel mese di ottobre sembra sempre più su di giri del solito!”

“Ah. E non gli ha mai chiesto il motivo di un comportamento simile?”

“Mmm... no, non mi pare. Perché avrei dovuto?”

Ecco, appunto. Adesso mi ricordo perché miss capelli color chewing-gum mi sta TAAANTO simpatica. Parlare di fisica quantistica con Haruna forse da' più soddisfazione... Ma come minchia ha fatto Naruto-sensei ad andare dietro per anni ad una testa di legno simile?

Passò da Kiba, da Sai, da Shino, da Ino (se per passare dall'ospedale aveva dovuto contare fino a cento, per passare dal negozio di fiori Yamanaka aveva dovuto contare fino a mille. La pazza isterica dalla coda bionda era l'ultima persona con cui avrebbe mai pensato di intavolare un discorso più lungo di quattro sillabe). Chi per un motivo, chi per l'altro, erano tutti indaffaratissimi. Chi doveva partire per una missione, chi era appena tornato...

Finalmente, riuscì a incrociare il primo che avrebbe voluto sentire, Shikamaru, che quel giorno era però stato caricato come un mulo da impegni, da parte di Tsunade-sama.

“Vecchia megera... Indispensabile un cazzo! Mentre io sgobbo quella si trangugia saké come fosse acqua...”

“Ahem... Shikamaru – sensei?”

“Mmm... Sì, Ako-chan?”

“Senta, volevo sapere se lei ha la più pallida idea di che diavolo ha Naruto-sensei... E' tutto il giorno che si trascina come un Edo Tensei per le vie di Konoha... Anche a chiederglielo direttamente non sono riuscita a capire cosa diavolo gli sia preso...”

“Mmm... Fammi pensare... Oh, merda, ecco cosa mi sono dimenticato! Dannata vecchia sadica... Oggi è, ahem... Oggi è l'anniversario dell'attacco di Kurama a Konoha...”

“In altre parole, sarebbe il suo...”

“Già, Ako-chan. E io come un coglione me ne sono completamente scordato...”

A quel punto, la Shiranui finalmente capì il motivo per cui Naruto era tanto depresso. Si erano tutti scordati di fargli gli auguri di compleanno...

***

Naruto stava contemplando le nuvole in cielo. Come diavolo faceva Shika a trovarlo riposante era per lui un mistero. Era la cosa più pallosa di questo mondo. Solo che, con le use allieve fuori combattimento, tutti via o presi da qualche impegno importante... Era lì che non aveva niente di meglio da fare...

Improvvisamente, invece di una cotonosa pecorella nell'azzurro, si vide davanti il viso di Ako.

“Ehi Ako-chan! Ma non dovevi andare a ripulire Genma dei soldi della sua ultima missione?”

“Naah. Posso farlo anche domani. Anzi domani è meglio, c'è anche Raido. Con lui, ingenuo com'è, è persino più semplice. Allora, vuole alzare il culo dal prato? Già che è ora di pranzo, possiamo andare a mangiare insieme.”

“Ok...” Rispose perplesso il biondo.

“Cos'era quella risposta molle? Andiamo sì o no? ” Replicò laconica al sempre più allibito Naruto.

Si avviarono verso la bottega di Teuchi. E appena si sedettero, il biondo assistette ad un miracolo degno di essere annoverato negli annali della storia di Konoha, tanto da ridurlo sull'orlo delle lacrime.

Alla stessa Ayane stette per cadere il wok pieno di spaghettini.

Tutti i clienti spalancarono la bocca.

Perfino gli uccellini tacquero.

Si udì il rimbombo come di un tuono, quando fino ad un istante prima c'era un sole che spaccava le pietre.

Ad Hanabi e a Hinata, costrette nei loro kimono e sospiranti (naturalmente le sorelle Hyuuga si ricordavano perfettamente che era il compleanno di Naruto, ma quando il padre comanda...) si appannò per un momento il byakugan.

Insomma, il mondo intero trattenne il fiato davanti a quel prodigio.

Ako Shiranui, la ragazza più tirchia del mondo ninja, aveva detto al ragazzo più goloso di Ramen del mondo ninja questa frase: “Per oggi offro io.” Poi, più impacciata di quanto volesse apparire, sussurrò, con un mezzo sorriso: “Buon compleanno, Naruto-sensei.”

Angolino dell'autore

Ok, questo parto-sclero è dedicato a SuperSara, che mi ha battuto, e di brutto, nel contest “What if?” indetto da Ella.

Mi raccomando, attenta, perché alla prossima toccherà di nuovo a te “offrire” XD!