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Autore: CalimeNilie    16/10/2014    3 recensioni
Sarà poi vero che Sam si è offerto di accompagnare Frodo nel suo viaggio di sua spontanea volontà? E che Frodo è il padrone misericordioso e gentile descritto dal Maestro Tolkien? Probabilmente no. Non sarà solo un equivoco la partenza del povero Sam, schiavizzato a vita da un padrone crudele e tiranno?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frodo, Sam, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Percorrendo la Contea

“Saaaam!” si lagnò Frodo dopo dieci minuti che camminavano. “Il mio zaino è troppo pesante!”

“Su, padron Frodo, date a me qualcosa” disse generosamente Sam, sbuffando in cuor suo e ripromettendosi che mai più avrebbe intrapreso un'avventura. Facevano anche fare tardi a cena!

Dopo altri dieci minuti Frodo disse: “Saaaaam! Mi fanno male i piedi!”

Sam si caricò in spalla Frodo come fosse un vitellino e, con il padrone che si lamentava per gli scossoni, proseguì verso Crifosso. Giunsero di sera, non dopo aver incontrato un Cavaliere Nero che annusava l'aria.

“Vi dico che cercava l'anello!” disse Frodo. “Ci ha raccontato una balla, fidatevi di me!”

“Su, Frodo, non farla lunga!” lo rimbrottò Pipino. “Il cavaliere cercava l'erba pipa e io gliel'ho data. Ora possiamo farla finita?”

“Ti dico che non era per l'erba pipa!”

“Ti devo proprio dire che oltre all'erba pipa gli ho dato anche un sacchetto di marijuana e un po' di hashish perché tu ti calmi?” ribatté Pipino. In effetti, servì.

Giunsero nella casa che da poco Frodo aveva comprato, tanto per buttar via soldi. Subito il padrone si accasciò sul divano ed esalò un sospiro terribile: “Saaaam, aiuto! Excessurus sum ex vita”.

Sam: “Eh?”. Merry preparò un buon pasto e il giorno dopo erano subito in viaggio.

“Fermi!” disse Pipino poco dopo che erano partiti. “Ho dimenticato l'erba di Lorien sul camino”. Tornarono indietro e Pipino prese l'erba. Si rimisero in viaggio.

“Fermi!” disse Merry quando avevano percorso sì e no un chilometro. “Mentre uscivamo ho dimenticato di chiudere a chiave la porta”. Tornarono indietro e Merry chiuse la porta a chiave. Si rimisero in viaggio.

“Fermi!” disse nuovamente Merry dopo un po' che camminavano. “Ho lasciato le chiavi infilate nella toppa”. Tornarono indietro e presero le chiavi. Si rimisero in viaggio.

“Fermi!” disse Pipino dopo un po'.

“Oh, ma che c'è ancora?!”

“Ho dimenticato la pipa a casa!”

“Senti Pipino, ti arrangi”

“Porca miseria, l'ho dimenticata anch'io!” disse Frodo. Tornarono indietro e recuperarono le pipe. Si rimisero in viaggio.

“Fermi!” disse Sam dopo un po'.

“Eh no!” sbottò a quel punto Frodo. “Cos'hai dimenticato, stupido servitore?”

“Eh? No, io nulla. Dicevo 'Fermi' perché stavamo per cadere in un burrone”.

Merry alzò gli occhi al cielo e pensò che se avessero continuato così sarebbero arrivati a Brea, prossima tappa del loro tour turistico pericolosissimo, fra due anni.

Non ci misero due anni ma due mesi sì (Frodo chiese per 2313 volte in un solo mese: “Saaaaam mi porti in braccio?” e per 1756: “Saaaam posso avere più spezzatino?” per non parlare delle 7827825 volte in cui chiese: “Ma quanto manca?”).

Giunsero infine presso un fiume. “Che bello, mettiamoci sotto quell'albero!” disse subito Pipino. Purtroppo l'albero in questione era il Vecchio Uomo Salice e aveva un vecchio debito da saldare con Pipino. Quando erano più giovani, infatti, Pipino e i suoi amici avevano fatto una scampagnata in quelle zone e, ritrovandosi, dopo cinque ore passate a fumare, senza scorte di erba pipa, avevano pensato di provare il gusto delle canne di salice. Poiché non c'era stato nessun pagamento, il povero albero s'era impresso bene nella sua memoria verde le facce di quegli screanzati, attendendo il giorno della sua vendetta. Così, non appena Pipino si adagiò sul prato, lo risucchiò al suo interno, minacciando di stritolarlo se non gli avesse dato dell'erba pipa. Sam se ne accorse e fece un fuocherello sulle radici urlando come un assatanato. “Fermo!” gridò Pipino da dentro. “Ti darò tutto quello che vuoi! Sì, sì... sì... anche tutta l'erba del Vecchio Tuc... sì, l'avrai...” Così Pipino fu liberato e l'erba pipa fu consegnata. “Certo che l'erba del Vecchio Tuc... forse non ne valeva la pena...”

In quel momento saltò fuori un tizio vestito tutto strano, che cantava a squarciagola. “Willy Wonka!” esclamò subito Sam. Merry invece impallidì e, presi in disparte i suoi amici, raccontò: “Si era di notte, non sapevamo dove accamparci. Tu non puoi ricordare, Pipino, perché eri troppo ubriaco, ma io mi ricordo. Eccome se mi ricordo. La strada era buia e vuota, spaventosa sotto la luce della luna piena; i lupi ululavano cupamente nei boschi remoti e la loro voce era come una musica meravigliosa terribile. Si avvicinò a noi un certo Tom Bombadil: aveva un viso rosso, da ubriaco, guance rubizze e stivali gialli. Si sentiva puzza di vino solo a guardarlo. Fu molto cortese con noi: ci invitò a casa e brindammo assieme. Ma mentre eravamo addormentati provò a ucciderci!”

“Perché provò?” chiese Frodo. “Beh, allora non vedo perché non dovremmo andare a casa sua: tanto per fargli completare il suo lavoro”.

“No! Tu non capisci: lui non è quel che dice di essere!”

“Andiamo Merry!” disse Pipino. “Mi sa che io non ero l'unico ubriaco, quella notte”.

E fu così che andarono a casa di Tom Bombadil. Per loro sfortuna, Frodo iniziò a fare lo sborone con la moglie di Bombadil, Baccador, e il vecchio ubriacone ne fu così arrabbiato che prese a inseguirli con un machete. I tre fuggirono a gambe levate.

Come spiega il signor Tolkien, gli hobbit sono molto veloci, quando vogliono: quella era una di quelle volte. Dopo alcuni minuti Sam iniziò a inciampare, ma Merry gli promise un sorso dalla sua fiaschetta se si fosse alzato. Il che lo sollevò subito.

Quando furono abbastanza lontani, Frodo decise di sostare su una collina dall'aspetto piuttosto tetro e minaccioso.

“La vista delle colline allieta sempre la psuché emoû tormentata” commentò Frodo guardandosi intorno con l'aria di uno che sta osservando verdi vallate e boschi estesi e profondissime quieti. Ma mentre era in contemplazione una nebbia fitta calò sul mondo, tanto che non si riusciva a vedere a un palmo dal proprio naso.

“Ehi Merry!” disse Pipino. “Neanche quella volta in cui abbiamo fumato il divano della zia c'era una nebbia così fitta!” Ma Merry non rispose, perché si era messo a correre a vuoto cercando gli altri. Sam continuava a gridare: “Padron Frodo! Padrone! Eddai che se poi vi perdete date la colpa a me!”

E Merry: “Pipino! Pipino, vedi di non perdere l'erba che poi vai a ritrovarla con tutta 'sta nebbia!”

In quel dunque una figura lattea e traslucida sorse dall'ombre che tutte eran calate sul mondo. “Bu!” fece. Merry, Sam e Pipino svennero, permettendo così allo spettro di portarli nella sua dimora. (Qualcuno sostiene nel dire che lo spettro stava anche sbuffando: “Ma quanto pesano questi torelli?!”)

Quando i tre si svegliarono si accorsero che indossavano delle tuniche bianche e che erano in un mucchio d'oro. “Merry!” sussurrò Pipino entusiasta. “Guarda quanti soldi! Chissà quanta erba pipa riusciamo a comprare?”.

Frodo, che intanto era rimasto fuori ed era parecchio irritato e stava brontolando contro Sam e contro Pipino che gli aveva dato poca erba pipa e contro Gandalf e la collina e la nebbia e i politici che non avevano approvato ancora la legge di stabilità etc., vide arrivare Tom Bombadil e il suo machete e allarmato si mise a correre, finendo per sbaglio dentro il tumulo. E fu così che lo spettro catturò anche lui. Ma mentre stava per papparseli tutti e quattro, entrò Bombadil, urlando come un matto: “Dov'è? Dov'è quel donnaiolo schifoso bauscione?” E così dicendo facea fuggire tutti gli spettri e liberava gl'incauti eroi che per voler del fato e dei celesti eran capitati lì. Trovandosi improvvisamente la strada libera, i quattro hobbit corsero via, fuor del tumulo, a riveder le stelle (oppure, se Dante non v'aggrada, verso Brea).

Ed eccoci qui con il secondo capitolo, grazie per essere resistiti fino alla fine. Recensite che ci fa piacere anche se ci dite che la nostra storia “vi fa schifo”. Dai che al prossimo capitolo arriva Aragorn! ;)

Namarië

 

Chiara e Nina

   
 
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