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Autore: Straightandfast    16/10/2014    3 recensioni
Andrea non ha combinato niente della sua vita,come spesso gli rammentano i suoi genitori,ma a lui sta bene così. Ha un lavoro fisso,anche se fa schifo,ed ha la sicurezza di poter chiamare in ogni momento gli stessi tre amici di sempre che nel corso di quegli anni non l’hanno mai abbandonato. I suoi occhi blu non osservano più con curiosità il mondo,ma si limitano a lanciare qualche sguardo del tutto disinteressato ogni tanto,giusto per vedere se qualcosa è cambiato,o se tutto è sempre al suo posto. E’ indifferente praticamente a tutto e a tutti,Andrea. Il suo sguardo impassibile rimane tale in ogni occasione,frutto di un esercizio costante portato avanti negli anni. Non è da tutti,alla fine,riuscire ad anestetizzare il cuore,raggiungere un tale equilibrio delle emozioni. Andrea è arrivato a quella famosa atarassia con cui i filosofi greci lo torturavano al liceo,e non ha nemmeno dovuto sforzarsi tanto.
C'è solo una persona capace di salvarlo. Ma lei non lo sa.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Electric souls.

"Beauty queen of only eighteen,
she has some trouble with herself.
He was always there to help her,
she always belongs to someone else."
Maroon 5-She will be loved
 
Dopo due settimane a Genova,Andrea ha scoperto che in quei mesi di assenza poche cose sono cambiate davvero nella sua città;tra queste,non vi è di sicuro il vento impetuoso,che accompagna i suoi ricordi sin dalla primissima infanzia. Il vento di Genova non è mai nè dolce nè gentile,ma assomiglia tanto a una di quelle mamme sempre di fretta,troppo impegnate ad andare da qualche parte per occuparsi dei propri figli;il vento di Genova schiaffeggia,rovescia,sconcerta e soprattutto ferisce. Andrea,quella sera di metà Febbraio ne è particolarmente infastidito;la sua moto è ufficialmente morta quel giorno stesso e così adesso è costretto ad andare in centro a piedi,sotto una pioggia torrenziale. Cammina a capo chino per evitare che i soffi di aria sferzino con violenza il suo viso e affonda le mani dentro la giacca verde militare che ha sin dai tempi del liceo;ai piedi le sue Etnies sfondate sembrano piccole spugne create per assorbire quanta più acqua possibile. E pensare che lui,quella sera,se ne sarebbe stato volentieri a casa,un bel libro in mano e il tepore proveniente dai caloriferi casalinghi;invece,come sempre,si è lasciato convincere da quei pazzi dei suoi migliori amici ad andare in un locale che ha aperto durante la sua assenza e che -a loro detta-,è assolutamente imperdibile. 
Quando finalmente raggiunge la strada che i suoi amici gli hanno indicato,riesce a riconoscere il fantomatico locale dall'incredibile folla che vi si trova davanti;facendosi spazio con dei "permesso" gentili e poi con delle gomitate non altrettanto cortesi,riesce finalmente a raggiungere una testa bionda che continua a muoversi a destra e a sinistra e che ha subito individuato come quella di Leonardo. I suoi amici lo accolgono con un coro da stadio e Andrea nota subito come le loro guance siano decisamente troppo rosse e i loro occhi troppo lucidi per essere solo al primo drink come loro si affrettano a promettere;saluta anche Giulia che gli sorride di rimando e alza gli occhi al cielo quando i tre incominciano a cantare a squarciagola. Il riccio ridacchia tra se e se e si lascia trascinare verso l'interno del locale,dal quale proviene della musica a tutto volume;per sua fortuna,dopo qualche minuto che è dentro scopre con piacere che il DJ del locale sembra aver preso in presto il suo Ipod per quella sera,dal momento che ogni pezzo che giunge alle sue orecchie fa parte della sua playlist preferita. Così,mentre beve il suo Mojito e si guarda attorno con aria contenta si abbandona alle note di "Sex on fire" dei Franz Ferdinand;si lancia in una danza scatenata e ben poco aggraziata con Leo e Francesco,mentre Daniele si lascia condurre fuori dalla mano dolce di Giulia. Nel bel mezzo di uno dei suoi movimenti goffi,Andrea nota con la coda dell'occhio Marta,che lo guarda e gli rivolge un sorriso timido;rimane lì,imbambolato per qualche secondo e poi finalmente riesce a ricambiare il saluto. Ancora una volta si stupisce dell'incredibile forza che possono avere le donne;forse per la prima volta da quando la conosce prova una sorta di rispetto nei confronti di Marta,della quale riconosce un coraggio a cui non aveva mai prestato grande attenzione.Nonostante lui non l'abbia mai incoraggiata in alcun modo,quella ragazza tanto caparbia ha combattuto strenuamente per la loro relazione,e solo quando si è resa conto che ogni sforzo era pressochè inutile ha abbandonato la lotta con fierezza. Le lancia un'ultima occhiata piena di dispiacere alla quale lei risponde con un gesto della mano con il quale sembra dire "non importa,davvero" e poi si volta verso Leo,che da qualche minuti cerca di attirare la sua attenzione colpendogli il braccio con un pugnetto.
"Che c'è?"Chiede alla fine,rivolgendo il suo sguardo azzurro al suo migliore amico.
"Penso che dovresti uscire un attimo."Dichiara Leonardo,guardandolo dritto negli occhi e stupendosi ancora una volta di come tutta l'indifferenza alla quale era stato abituato sia stata invece sostituita con uno sguardo vivo e attento. Andrea aggrotta la fronte,senza capire mentre sia Leo sia Francesco lo spingono verso l'uscita mormorando dei concitati "su,su vai." Quando si ritrova fuori dal locale,la situazione che gli si presenta di fronte è più o meno la stessa di quando è entrato;una grande folla che fuma,ride,scherza e parla a voce troppo alta. Con la mente sempre più confusa si allontana un po' da quell'ammasso di gente,cercando un angolino dove poter fumare una sigaretta senza correre il rischio di venir coinvolto all'interno di una discussione tra ubriachi;trova così uno stretto vicolo proprio a ridosso del locale,dal quale ancora si sentono degli schiammazzi. Mentre si accende la sua tanto agognata sigaretta,però,la sua attenzione viene attirata da una ragazza seduta sul marciapiede,rannicchiata su se stessa,le ginocchia a toccarle il petto e il mento appoggiato su di esse. Gli occhi guardano un punto fisso davanti a sè,ma sono vitrei e Andrea non li ha mai visti così freddi e distaccati:si avvicina a lei lentamente,mentre il suo cervello registra dettagli della sua figura. I capelli legati in una crocchia disordinata,la gonna lunga azzurra e la maglietta bianca che le lascia scoperta un pezzo di schiena,la sigaretta fra le labbra e l'espressione apatica.

"Alice.."Mormora piano,sedendosi accanto a lei sull'asfalto freddo. Nota la pelle d'oca sulle sue braccia lasciate scoperte dalle maniche corte della maglietta e,sentendosi uno squallido protagonista di un altrettanto squallido film,si toglie la sua giacca per posargliela sulle spalle. Lei sembra voler dire qualcosa,ma quando apre la bocca nessun suono riesce ad andare oltre la sua gola,perciò si limita a sorridergli nel modo più caldo che conosce,ringraziandolo mentalmente.
"Stai bene?"Le chiede lui,indicando con un gesto della mano i suoi occhi vitrei e la posizione abbandonata nella quale l'ha trovata.
"Credo.."Inizia a dire lei. La sua voce sembra simile a quella di una rana,tanto è gracchiante a causa delle lacrime che ha appena finito di versare,così deglutisce rumorosamente prima di continuare. "Credo di essere appena diventata single. A quanto pare l'hobby segreto del mio ragazzo era farmi le corna." Mormora mentre un'espressione amara si fa spazio sul suo volto. Andrea la guarda e cerca di trovare un motivo serio che lo trattenga lì e che gli impedisca di rientrare in quel locale,cercare quel cazzone e riempirgli la faccia di botte. Alice sembra leggere le sue intenzioni perchè gli posa dolcemente una mano sulla sua,che si era appena contratta a pugno e mormora un "non ne vale la pena,fidati."che riesce a spezzargli il cuore tanto è sussurrato e deciso. A proposito della fierezza delle donne..
"Non so neanche perchè sto piangendo,infondo l'ho sempre saputo che era un coglione."Borbotta poi,asciugandosi con un gesto stizzito della mano delle lacrime che,suo malgrado,hanno iniziato ad uscire dai suoi occhi marroni. "Ma ho sempre fatto schifo a scegliere i ragazzi..immagino sia una specie di talento o qualcosa del genere."conclude poi,sospirando. Andrea non sa se ce la farà ancora per molto ad ascoltare la ragazza più incredibile dell'intero universo parlare di se stessa come se fosse uno schifo. Tira fuori una sigaretta,cercando qualcosa da dire che possa esserle di conforto e allo stesso tempo non le faccia capire quale sia il motivo reale per cui lui si è sempre interessato così tanto a lei. Alice gli si avvicina e allunga una mano per estrarre una sigaretta dal suo pacchetto,rivolgendogli un sorriso gentile;Andrea non può fare a meno di rispondere allo stesso modo,anche se quella era l'ultima sigaretta che gli è rimasta,e gli porge l'accendino. La osserva con la coda dell'occhio mentre cerca per cinque volte di seguito a far girare la rotellina,senza risultato;ridendo piano le si avvicina ancora di più,rubandogli l'accendino dalle mani e accendondola subito al primo tentativo. Lei lo guarda con degli occhi tristi mentre sbuffa lontano una nuvola di fumo e "sono proprio un disastro" mormora sconfitta,appoggiando piano la sua testa sulla spalla del ragazzo; Andrea cerca di far finta di non sentire il formicolio di felicità che ha preso possesso del suo corpo con quel semplice contatto ma non riesce a fare a meno di affondare la mano libera dalla sigaretta tra i suoi capelli già scompigliati dal vento e accarezzarli piano mentre sussurra un "invece sei bellissima." di cui si pente l'attimo dopo. Dopo qualche secondo di silenzio trova il coraggio di sbirciare,intimorito,il viso di Alice e con sorpresa trova che esso si è illuminato da un sorriso sincero e i suoi occhi sono un po' meno tristi,adesso;rimangono nella stessa posizione anche quando le loro sigarette sono ridotte ad un mozzicone e una leggera pioggerellina inizia a bagnare le loro teste ed i loro volti. Andrea solleva un po' la giacca che ha posato sulle spalle di Alice per cercare di ripararla al meglio e lei si trova a sorridere ancora di più,sotto quella capanna improvvisata.

"Non lo pensavo davvero."Dichiara poi,ricevendo un'occhiata interrogativa da parte del ragazzo. "Quel giorno,quando ti ho detto che sei diventato uguale a Daniele,non lo pensavo davvero." Spiega allora,ritornando a più di sei mesi prima,dopo la giornata al mare,quando aveva cercato di ferirlo il più possibile,esattamente come si era sentita ferita lei a vederlo così vigliacco e codardo. "E alla fine neanche Daniele è così male."
"Questo pensavo sul serio che non te lo avrei mai sentito dire!"Esclama Andrea,lasciandosi andare alla sua splendida risata gutturale che lui non lo sa,ma ha un certo ascendente su praticamente qualsiasi ragazza del mondo. "Ma comunque avevi ragione,mi sono comportato veramente da stronzo con Marta. Un po' con tutti,in realtà. Non ne vado molto fiero." Borbotta poi,accendendosi una sigaretta e cercando di sbuffare il fumo più lontano possibile dal viso della ragazza. Lei non dice niente,non trovando niente di abbastanza intelligente da dire,e così si limita a muovere piano su e giù la mano sul braccio di Andrea,in un gesto che il riccio trova splendidamente simile ad una carezza. Rimangono in silenzio per dieci,venti minuti ognuno immerso nei propri pensieri;Alice pensa che il suo smalto è completamente sbeccato,che la ragazza con cui ha visto Michele appena un'ora prima non era poi un granchè e che il braccio di Andrea accanto al suo le dona un senso di calore al quale non è abituata. Lui,invece,pensa che il profumo di Alice è diverso da quello che si ricordava,che le gambe della ragazza sono veramente splendide e che il colore dei suoi capelli quando sono bagnati è molto più scuro del solito.Vorrebbe ancora spaccare la faccia di quel coglione perchè l'espressione ferita che ha visto sul viso di Alice è quanto di più terribile i suoi occhi abbiano mai osservato,ma il modo dolce e forse inconsapevole con cui lei sta ancora lasciando girovagare la sua mano su e giù per il suo braccio riesce a calmare i suoi muscoli e la tensione che prova verso Michele.

"Ali,sei qui! Cazzo,stavo morendo di paura,ti sto cercando da ore!"La voce preoccupata di Giulia fa alzare lo sguardo ad entrambi e Andrea posa gli occhi sulla figura della ragazza che corre verso di loro,seguita da Daniele. Il suo migliore amico sta per rivolgergli un'occhiata radiosa e maliziosa insieme,nel vederlo così vicino ad Alice,ma non appena scorge l'espressione devastata della ragazza il suo viso cambia subito colore,diventando preoccupato.
"Scusa,non volevo farti preoccupare..Volevo solo prendere una boccata d'aria.."Mormora lei in risposta,riabbassando piano il capo sentendosi improvvisamente in colpa per aver lasciato da sola per così tanto tempo la sua migliore amica. Giulia,invece,si lancia in un dialogo silenzioso con Andrea che mima un "quel coglione di Michele" con le labbra e si lascia andare ad un sospiro arrabbiato.
"Sto bene,tesoro,davvero."Afferma Alice,rispondendo ad alta voce alla domanda implicitamente contenuta negli occhi scuri della sua migliore amica,velati da un visibile strato di ansia e di rabbia. "Vorrei solo andare a casa."Dichiara,lasciandosi andare ad un sospiro stanco e alzandosi dal marciapiede;Andrea la segue subito a ruota e si offre di accompagnarla a casa,ricordandosi solo in un secondo momento della sua temporanea mancanza di mezzi. Daniele,che sembra comprendere misteriosamente ogni singolo pensiero che passa nella mente del suo migliore amico,gli appoggia una mano sul braccio e mormora un "prendi la mia moto,è in fondo alla via.",dopo avergli fatto scivolare le chiavi nella tasca dei pantaloni. Andrea ha giusto il tempo per lanciargli uno sguardo di ringraziamento prima che i due si allontanino,lasciandoli nuovamente soli.

La strada verso casa di Alice è breve,ed il viaggio in moto procede silenziosamente;una volta arrivati sotto l'edificio,la ragazza scende con qualche difficoltà dalla moto e si leva il casco,liberando i capelli che vengono scompigliati dal vento,così che il profumo della ragazza viene portato fino al viso di Andrea,che se ne bea. Si perde un attimo,immerso in quella fragranza delicata che sa di pesca e un altro elemento che non riesce a distinguere,così si accorge solo in un secondo tempo dell'espressione sofferente sul viso di Alice;segue la direzione del suo sguardo,puntato su un appartamento al terzo piano,nel quale le finestre lasciano trasparire una luce accesa,unica in tutto l'edificio.
"Tutto bene?"Chiede per la seconda volta nella stessa sera,a distanza di poco più di un'ora. Ancora una volta riceve in risposta un sospiro e un lieve cenno del capo,in segno di diniego.
"Immagino che Michele sia a casa e..diciamo che non muoio dalla voglia di vederlo,stasera."Spiega,mordicchiandosi nervosamente il labbro e giocherellando con le dita,cosa che lui sa che fa solo quando si trova a disagio per qualche motivo. Andrea non riesce a pensare a niente,se non che nemmeno lui muore dalla voglia che lei e Michele si vedano,nè quella sera nè mai,perciò non dice niente,si limita a porgerle di nuovo il casco e a indicarle con un gesto della mano il posto sulla moto dietro di lui. "Se vuoi,puoi dormire a casa mia,stanotte." spiega,quando vede i suoi occhi interrogativi. Lei sembra soppesare un po' la proposta,lo guarda a lungo scrutandolo nei minimi particolari,cercando chissà quale risposta sul suo viso,nei suoi occhi. Alla fine si lascia andare ad un sospiro e con un gesto lento,quasi stesse ancora chiedendosi se sia la scelta giusta,infila il casco e sale sulla moto.

Quando Andrea sente le mani della ragazza appoggiarsi piano sui suoi fianchi e le sue gambe scontrarsi con quelle di Alice,non riesce a fare a meno di tremare un po'. Lei forse se ne accorge o forse no,in ogni caso dopo qualche minuto appoggia anche la testa sulla schiena calda del ragazzo;lui cerca di memorizzare ogni istante di quel semplice contatto,registrandolo senza ombra di dubbio tra i momenti più belli della sua vita.

 
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Eccomi qua :)
Aggiorno qualche ora prima del solito perchè sono super impegnata,tra l'università,l'aiuto che porto alla mia città alluvionata ed il mio nuovo lavoro e ho dieci minuti solo ora :)
Allora,intanto ringrazio chiunque legga la storia,e soprattutto chi la commenta.
Qua abbiamo una scena tra Andrea e Alice che io reputo semplicemente dolcissima,
e ogni volta che la leggo mi si scioglie un po' il cuore quindi..
niente,spero piaccia anche a voi!
Mi raccomando,recensite che mi fate sempre superissimamente felice,davvero!
Vi voglio benee,
Chiara


 
 
  
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