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Autore: Shadow writer    16/10/2014    3 recensioni
Fuggo oltre il locale con la musica a palla, fuggo sulle strade buie, fuggo nel vento gelido della notte.
Fuggo dagli altri, dai loro giudizi, fuggo da me stessa e da ciò che provoco.
Corro, con le ali ai piedi, per le strade deserte.
Anzi, ai piedi, ho il vento. Vento che mi spinge, che mi solleva, che obbedisce ai miei ordini come se fossi la sua padrona assoluta.
Faccio un balzo e l'aria mi spinge in alto, oltre le cime degli alberi. M'innalzo contro il cielo nero bagnato di stelle.
Apro le braccia, stringo l'orizzonte tra le mani. Inspiro il freddo della notte e tutti i suoi sapori.
Potente, ecco quello che sono.
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Trasferirsi in un nuovo continente è di certo una cosa grandiosa, ma non mi sarei mai aspettata il genio ribelle, il vecchio misterioso, il giocatore di football, una ragazza che sarebbe diventata come una sorella per me, ma soprattuto qualcosa di molto, mollto più grande di me.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Dopo le lezioni Greg mi dà a malapena il tempo di riporre i libri in casa, poi mi trascina verso la fermata con una forza che un malato come lui non dovrebbe avere.
«Sappi che non ti sarò per nulla di aiuto» commento mentre attendiamo l'autobus.
«A me no, ma a Will molto»
«Non farò la spia» prometto con uno sguardo deciso.
Sospira:
«Non è importante»
«Allora perché mi vuoi portare al Centro?»
In questo momento arriva l'autobus. Greg mi fa entrare per prima, controllando che non tenti di fuggire, poi mi segue.
«Non hai risposto» dico appena siamo seduti.
«Ho ragione di presupporre che ci sia qualcosa tra te e Will, quindi penso che sia una buona idea che vi vediate»
«Cosa intendi con quel "qualcosa"?» domando con le guance arrossate.
Scrolla le spalle:
«Non so, vedremo...»
«Se non fossi già invalido avrei voglia di renderti incapace di muoverti!»
Fa un sorriso timido:
«Quanto sei aggressiva»
Metto il broncio e mi rifiuto di rispondergli.
Quando arriviamo al Centro mi prende per un braccio e mi fa scendere. Non c'è nulla di cattivo nel gesto, vuole solo assicurarsi che non scappi via.
In realtà sono io che devo tenere lui, perché zoppica a fatica lungo il viale d'ingresso.
Nella prima sala troviamo Marina, che ci rivolge un rapido cenno di saluto, poi ritorna ad immergersi in qualsiasi altra cosa stesse facendo prima.
«Andiamo alla camera di Will» dice Greg e prosegue deciso per i corridoi.
Delle guardie ci fermano per chiederci chi siamo e cosa ci facciamo lì, ma dopo essersi assicurate che abbiamo detto la verità ci lasciano proseguire tranquillamente.
«Veramente io dovrei andare da un'altra persona...» tento con Greg.
«Puoi parlarci dopo, ormai siamo arrivati»
Purtroppo ha ragione.
Siamo nel corridoio da cui sono scappata qualche giorno fa, sperando di non doverci rimettere più piede.
«Ma guarda chi si vede!» esclama una voce divertita.
Will compare sulla porta della sua camera, con un sorriso storto.
«Il mio caro amico Gregory con la signorina Leach. A cosa devo l'onore della visita?»
«Io l'ho solo accompagnato» mugugnò senza guardare il ragazzo negli occhi.
Greg sbuffa e si stacca da me per zoppicare da solo verso la stanza di Will.
Quest'ultimo si volta verso di me.
«Cos'è successo?» domanda. Nei suoi occhi blu riesco a leggere la preoccupazione per l'amico.
«Si è ferito» rispondo laconica e faccio per andarmene, ma il ragazzo mi blocca afferrando il mio braccio.
«Aspetta»
Tento inutilmente di liberarmi.
«Non pretenderò risposte se non me le vuoi dare» dice serio.
Mi dimeno ancora qualche istante, poi lascio cadere il braccio, ancora stretto nella sua mano.
«Perché?» chiedo con gli occhi bassi.
«Perché non è così che voglio trattarti.»
Alzo lo sguardo:
«Lo hai fatto giovedì»
«Mi sono lasciato prendere. Quando vorrai dirmelo, lo farai senza essere forzata»
Lo fisso con gli occhi stretti.
«Cosa c'è?» mi domanda sorpreso.
«Sto cercando di capire perché dici così»
Ride:
«Te l'ho appena detto»
Scuoto il capo:
«Scordati che io ti creda...tu vuoi manipolarmi! Speri che con questa tua gentilezza arrendevole poi io ti rivelerò tutto senza problemi»
Mi guarda per qualche istante, dopo scoppia a ridere e senza una minima traccia di imbarazzo commenta:
«Ahi, mi hai beccato! Non mi arrenderò facilmente, vero, ma non ho intenzione di costringerti a dirmelo. Ognuno ha i propri segreti»
Finalmente mi lascia libero il braccio, ma continua a fissarmi con quel suo sorriso divertito.
Mi sento lo stomaco in subbuglio.
"Esagerata"
Sto cercando di godermi il momento!
"Quale momento? A me sembra che non ci sia niente di particolare..."
Questo perché tu sei insensibile!
«Vuoi venire dentro?» domanda d'un tratto «Così mi racconti cos'è successo a Greg insieme a lui?»
Senza rendermene conto mi ritrovo a seguire il ragazzo verso camera sua.
È ancora disordinata come la ricordavo, se non di più.
Greg ha preso posto sulla sedia della scrivania, mentre Will si lascia pesantemente cadere sul letto disfatto.
Io mi appoggio contro la porta chiusa, ma rimango in piedi.
«Allora?» chiede il proprietario della stanza.
L'altro ragazzo gli spiega brevemente ciò che mi ha già detto, il filo spinato, i pochi nomi e il soccorso in casa mia.
«Signorina Leach, non ha per niente deluso le mie aspettative!» commenta Will ridendo.
Abbozzo un sorriso nervoso.
«Immagino di aver capito perché hai portato anche lei» aggiunge poi rivolto all'amico.
Poso le mani sui fianchi.
«Puoi scordartelo che io faccia la spia» dico risoluta.
Lui di volta verso di me, sporge il labbro inferiore e spalanca gli occhioni:
«Neanche se faccio l'espressione da cane bastonato»
Il mio cuore accelera i battiti in modo frenetico.
"Qualcuno freni i suoi ormoni!"
Prendo un respiro profondo:
«Io non voglio far del male a nessuno»
Will si fa pensieroso.
«Ma ti piacerebbe far del bene, giusto?» chiede.
Annuisco dopo qualche istante, incerta di cosa potrebbe nascondere la domanda.
«Mio zio fa del male, tanto male a tante persone. Il tuo aiuto potrebbe essere fondamentale per poterlo vincere»
«Se non ci sei riuscito tu, cosa potrei fare io?» ribatto fissandolo intensamente.
Lui regge il mio sguardo:
«Tutto ciò che ho fatto non è stato inutile, e con il tuo aiuto potrei continuare per piccoli passi che mi porteranno alla vittoria»
Poso nuovamente le mani sui fianchi:
«Sinceramente mi piace tuo zio come persona, non ho intenzione di fare nulla contro di lui»
Greg fischia:
«Ragazza, hai detto una cosa mooolto pericolosa»
In effetti il sorriso di Will si è spento, ma quando parla la sua voce risulta senza intonazione:
«Elencare tutto ciò che ha fatto richiederebbe troppo tempo, ma posso dirti qualcosa,se vuoi»
Rimango in silenzio e lui lo interpreta come cenno di assenso, così continua:
«Ha costretto parecchie famiglie a vendergli le proprie attività commerciali con minacce e atti illegali, così che lui potesse impossessarsi di quel territorio; molti di quelli che avrebbero potuto essergli d'intralcio sono misteriosamente scomparsi; ha un'organizzatissima rete di frodi e intrighi bancari...Il vero problema è che è abbastanza abile da non lasciar intuire che tutti questi crimini sono avvenuti per opera sua e la maggior parte delle persone nutre un'ammirazione platonica nei suoi confronti.»
Lo sguardo che Will mi scocca è abbastanza colpevolizzante.
Mi vien da pensare a Karin che guardava Benedict Lennox come se fosse un miraggio.
«Questo è il motivo principale per cui mi trovo in carcere» continua il ragazzo «Ti fideresti di più di un ragazzino intelligente ma piuttosto infiammato dalle proprie idee tanto da apparire fuori di testa, o di un imprenditore che lavora da anni nel suo settore e ha costruito un impero con le ricchezze guadagnate?»
Resto in silenzio e lui continua:
«È ovvio che diresti l'imprenditore, tutto lo direbbero. Lo hanno detto anche i giudici, quindi...eccomi qui!»
Cala il silenzio e nessuno parla per qualche istante.
«Bene, parliamo di qualcosa un po' più allegro!» il ragazzo batte le mani. 
«Siamo in un carcere, di quale cosa allegra vuoi parlare?» domanda Greg sarcastico. Tiene la gamba ferita tesa davanti a sé con una smorfia.
Gli abiti di Jim gli stanno larghi ma un po' corti.
«Voglio farmi un tatuaggio!» esclama Will cercando di alleggerire l'atmosfera.
«Adesso?» chiedo perplessa.
Ride mentre sprofonda sempre di più nel letto:
«No, ma il prima possibile»
«Un altro?» chiede Greg stupito.
«Hai altri tatuaggi?» domando al ragazzo sul letto.
Il suo sorriso si allarga:
«Non ricordo neanche il numero»
Sgrano gli occhi.
Non ne avevo mai visto neanche uno.
"Però ti piacerebbe vedere un po' della sua pelle nuda, no?"
Da quand'è che pensi cose del genere?!
"Da quando le pensi tu"
Will si solleva le maniche del maglione scure.
Sulle sue braccia si intrecciano figure d'inchiostro colorate e non.
Mi avvicino attratta da quei disegni sulla pelle.
«Cosa sono questi?» chiedo sfiorando due immagini.
Il ragazzo fa un sorriso divertito:
«Due scheletri che ballano il tip tap, non ti piacciono?»
Scoppio a ridere:
«Perché? Solo una domanda: perché?»
«Hai qualcosa contro gli scheletri che ballano tip tap?»
Scuoto il capo:
«Assolutamente nulla, ma io non me li farei mai tatuare su un braccio»
Will mi posa una mano sul fianco e mi fa sedere sul letto.
«Se volete che me ne vada ditemelo» commenta Greg.
«Mi sembra di sentire Marcelo» replica l'altro ragazzo ridendo.
Tra le lenzuola del suo letto, io divento rossa.
Greg incontra il mio sguardo e trattiene a stento un sorriso.
«A proposito, devo andare da Marcelo! L'ultima volta non sono riuscita a vederlo!»
Però non ho molta voglia di alzarmi ora, di lasciare il mio posticino caldo tra le coperte, così vicino a Will.
«Ti accompagno» si offre il ragazzo, poi aggiunge rivolto all'amico:
«Non ti lascerò a lungo solo»
«È una minaccia o una consolazione?» commenta Greg, ma sta sorridendo.
Mi alzo in piedi controvoglia e seguo Will lungo il corridoio.
Non riesco a capire bene come o perché, ma il mio cuore batte all'impazzata appena mi si avvicina.
"Sarai innamorata" dice Voce.
Non ho mai provato per nessuno una cosa del genere! Oddio, invece lui non mi guarda neanche! Scommetto che mi considera solo una ragazzina, mentre io lo guardo adorante! Se ne sarà accorto! Starà ridendo di me! Ne sono certa!
"Non galoppare troppo con la fantasia"
«Tutto bene?» domanda Will voltandosi a guardarmi.
"Asciuga la bava alla bocca"
«Bava?» esclamo tra me e me.
«Luna?» mi richiama il ragazzo.
Lo guardo rossa come un pomodoro:
«Ehm...niente! Cioè, okay, sto bene!»
Scoppia a ridere e mi scompiglia i capelli con una mano:
«Un giorno mi rivelerai a cosa pensi quando ti perdi nella tua testa»
Ci ha azzeccato pienamente, come descrizione.
Raggiungiamo una sala che non avevo mai visto, in cui sono sistemati dei grossi armadi consunti e dei tappeti davanti ad un televisore da un lato, e dei biliardini dall'altro.
«Che posto è questo?» domando con il naso per aria.
«Sala ricreativa» risponde il ragazzo con una smorfia: «Come dire: "Sì, siete rinchiusi in un carcere, ma guardate il lato positivo, avete una sala ricreativa!"»
«Scommetto che il carcere della città qui vicina non ha una sala ricreativa come la vostra» aggiungo con ironia.
«Pensa che invidia» mi dà corda Will, ma si interrompe quando la sua concentrazione è attratta da qualcos'altro. 
«Ecco colui che cercavi» dice indicando un fagotto rannicchiato sul divano.
«Marcelo?» chiedo accigliata avanzando.
Dal baco di coperte spunta un familiare paio di occhioni color caffè.
«Ciao» saluta lui con voce bassa «Come stai?»
«Io bene, ma tu sembra raffreddato»
Annuisce: «Febbre, ma bassa, mal di gola e raffreddore»
Will mulina le braccia tatuate per aria:
«Stammi lontano patria di germi e virus!»
Scoppio a ridere mentre Marcelo strizza gli occhi.
«Puoi andare via se vuoi»
«Stavo scherzando, non prendertela»
Trascorro il resto del pomeriggio con Will e Marcelo, a cui si aggiunge poi anche Greg.
I ragazzi sono tranquilli, chiacchierano allegramente tra loro come vecchi amici e quando è ora di andare mi sembra quasi un dispiacere doverli separare. Non pensavo che la situazione sarebbe filata così liscia con il ragazzo moro.
Saluto Marcelo con un caldo abbraccio che sembra gradire molto, poi mi volto verso Will.
«Posso ricevere un grande abbraccio anche io?» chiede ridendo.
"È la tua occasione!"
«Se proprio insisti» replico con un sorriso.
"In realtà lui non ha insistito..."
Mi avvicino al ragazzo e lo circondo con le braccia.
Lui fa altrettanto.
La sensazione è di sicurezza totale, come se qui nessuno potrebbe ferirmi.
Sento un calore improvviso, una voglia di affetto e di amicizia indicibile.
Mi stacco controvoglia.
«Il bacio la prossima volta?» commenta Marcelo strizzando gli occhi.
Mi volto verso di lui rossa, in tempo per vedere Greg che gli batte il cinque.
«Avete fatto un'alleanza voi due?» chiedo imbarazzata.
«Qualcosa del genere» risponde il ragazzo e segue una risata di Will.
«A noi due conviene tornare a casa, invece» dico a Greg tentando di nascondere il rossore sulle guance.
Lui mi guarda perplesso e io poso le mani sui fianchi:
«Non penserai di andare fino a casa tua in queste condizioni, vero?»
«Pensavo di averti disturbato già a sufficienza» replica.
«Se una bella ragazza ti offre ospitalità, tu non rifiutare mai» interviene Will con uno sguardo ammiccante.
«Insomma, se non ci sbrighiamo perderemo anche il prossimo autobus!» esclamo cercando di non reagire al commento del ragazzo.
"In realtà stai gongolando come uno dei sette nani"
Ah-ah, non fa ridere.
Greg saluta Marcelo e l'amico, poi mi segue lungo i corridoi. Prima di svoltare mi guardo alle spalle e scorgo Will con i capelli tutti arruffati che mi fa "ciao ciao" con la mano.
 
Appena scendiamo dall'autobus, Greg resta qualche passo dietro di me per fare una telefonata.
È già buio e i lampioni intorno al campus sono accesi.
All'improvviso scorgo una figura emergere dall'ombra.
Sussulto spaventata, ma poi ricordo che alle mie spalle c'è un ragazzo alto e muscoloso capace di stendere chiunque. 
Certo, se non si conta il fatto che adesso è ferito e piuttosto malconcio.
Mi tranquillizzo però quando mi rendo conto che si tratta di un uomo sulla sessantina d'anni, alto e distinto.
"Benedict Lennox"
Oh no, cosa ci fa qui?
"Non lo so!"
Ma tu sai sempre tutto!
"Modestamente..."
Ti prego, aiutami!
«Luna Leach, che piacere incontrarti» mi saluta l'uomo con un sorriso affabile.
Ricambio gentilmente:
«Piacere mio signor Lennox»
Oh no, c'è Greg dietro di me...se lo vede capirà che io conosco Will, dato che è il suo migliore amico!
Si acciglia:
«Ti avevo detto di chiamarmi solo Benedict»
«Mi scusi, è l'abitudine» mi schernisco imbarazzata.
Aspetta, se c'è abbastanza buio potrebbe non notare il ragazzo alle mie spalle e poi non sento nessun rumore, forse Greg si è fermato e ha riconosciuto l'uomo.
"Ottima intuizione"
«Allora, da dove vieni?»
«Oh, ero qui in giro!» rispondo con voce squillante.
«Davvero? Ti piace la città?»
Annuisco con enfasi.
"Se continui così ti si staccherà la testa dal collo"
«Sono contento che tu stia bene qui, Luna»
«Non pensavo si ricordasse il mio nome» dico, cercando di spostare la conversazione su qualcosa di più banale.
«Ho scelto personalmente chi premiare per le proprie capacità e tu, Luna, sei una dei migliori, difficile dimenticarsi di te»
Mi sento arrossire, ma c'è qualcosa di strano nelle sue parole. Sarò brava a scuola, ma  ci sono miei coetanei molto più intelligenti di me, come altri ragazzi che ho incontrato alla cena di sabato scorso con Karin. Dal loro modo di parlare ho capito subito che si trovano su un gradino intellettivo più alto rispetto a me.
«Inoltre sei la ragazza che è stata aggredita alla cerimonia per le borse di studio» aggiunge l'uomo.
Mi sento gelare e annuisco come un'automa.
«Ti assicuro che stiamo facendo di tutto per scoprire chi sia il colpevole» tenta di rassicurarmi «Abbiamo già un sospetto, ma non ne siamo del tutto sicuri»
Ho la gola secca e con uno sforzo immane riesco a sputare le parole:
«Chi è il sospettato?»
«Potrò rivelarti il nome quando sarà portato in tribunale, ma sono certo che non ci attaccherà per qualche tempo»
«Bene» commento con voce roca.
Benedict si guarda al polso:
«Si è fatto proprio tardi, devo andare ora. Ci vediamo presto, Luna»
«Buonasera» replico sottovoce e lo guardo allontanarsi con passi decisi.
Lui lo sa! Lui lo sa!
"Cosa?"
Mi precipito in casa mia, sbattendo la porta ma senza preoccuparmi di chiuderla  a chiave.
Mi accascio sul divano con la testa fra le mani.
Lui lo sa! Lui lo sa!
Ma chi è il cattivo? Chi sta dalla parte sbagliata? 
"Chi è in prigione"
No, Will non può essere il cattivo, lui non può...
«Luna?»
Sobbalzo.
Greg sta entrando dalla porta d'ingresso.
«Ti ho spaventata ancora una volta» commenta con un sorriso tirato.
Poi si avvicina e si siede al mio fianco.
«Cos'è successo? Ho visto Faccia di Pupù e mi sono nascosto»
«Faccia di Pupù?» ripeto esterrefatta.
Lui abbozza un sorriso:
«È come Will chiama suo zio»
Prendo un respiro profondo e gli ripeto la nostra conversazione.
«Lui sa che ti ha mandato Will» concludo alla fine con uno sguardo grave.
«Cos'è quella faccia?» domanda stupito «Non eri tu che dicevi "Non aiuto i criminali" ieri?»
«Chiamalo "sesto senso" o "Will è molto persuasivo", ma credo che abbiate ragione»
«Posso chiamarlo "Will è così figo che non posso dargli torto"?»
Gli sferro una ginocchiata e lui si piega in due gemendo:
«La ferita»
«Oh no! Scusami Greg, scusa, scusa, scusa!»
Alza lo sguardo e i suoi occhi luccicano:
«Fregata, mi hai mancato»
Gonfio il petto, ma alla vista del suo sorriso timido non riesco a far altro che scoppiare a ridere.
 
Il giorno successivo Greg mi convince a lasciarlo tornare a casa sua.
«Dato che sentirai la mia mancanza, tornerò presto a trovarti» mi saluta prima di uscire dalla casa.
Lo guardo allontanarsi con malinconia. È stato piacevole avere qualcuno in casa con cui poter chiacchierare e su cui poter contare.
Tra un sospiro e l'altro mi preparo per andare a scuola.
Il piazzale della scuola è zeppo di studenti che si muovono concitatamente stridendo.
Faccio scorrere lo sguardo alla ricerca di Clare, ma qualcun altro mi trova per primo, posandomi le mani sulle spalle.
«Lo sfigato ti ha lasciata in pace finalmente»
Mi volto verso Simon Cox con una smorfia di disappunto disegnata sul volto.
«Ho chiesto io a Greg di rimanere con me»
«Resta comunque uno sfigato, no?» commenta lui.
Fa un sorriso borioso, così replico risoluta:
«E tu rimani comunque un idiota!»
Mi volto di scatto e mi allontano da lui a grandi passi.
"Wow, che cattiva questa Luna!"
Hai visto? Sono stata grandiosa! Quanto avrei voluto fermarmi solo per vedere la sua espressione!
"Secondo me non se l'aspettava proprio una reazione del genere"
Esatto! È stato fenomenale, dovrei farlo più spesso! Senti il mio cuore come batte?!
Mentre gongolo tra me e me della cattiveria che sono riuscita a raccogliere, scorgo Clare vicino al portone principale.
«Ciao» saluto avvicinandomi.
Lei ricambia e aggiunge:
«Non volevo disturbarti perché stavi parlando con Simon Cox, ma direi che l'hai piantato mica male»
Faccio una risata imbarazzata:
«Mi sono divertita un sacco a farlo!»
«Qual era l'argomento della discussione?» chiede con la sua solita noncuranza.
«L'amico di Will Lennox, Greg. Simon gli ha dato dello sfigato, io gli ho dato dell'idiota»
«C'è una piccola ribelle dentro di te» commenta Clare, rivelandosi incredibilmente loquace «Sono certa che Lennox sarebbe fiero di te»
Mi ritrovo con le guance tinte di rosso.
"Oh no, perché l'ha detto? Adesso gongolerai almeno per cinque o sei ore!"
 
 
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Ciao a tutti!
Ho aggiornato un po' prima del previsto perché ho trovato tempo! Il capitolo non è lunghissimo, ma mi è piaciuto scriverlo perché accadono dei fatti interessanti! Luna si sveglia un po' e comincia a fare un pensierino riguardo a Will...Cosa ne pensate? Che idea vi state facendo dei vari personaggi mano a mano che continua la storia? Vi prego di farmelo sapere in una recensione, anche minuscola, perché le recensioni sono il carburante di cui mi nutro per scrivere, sappiatelo!
Alla prossima:D
Lux 
   
 
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